eugen
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lunedì 14 agosto 2023
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da amorale avrei proposto altro....
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"GOne"(Hestor Dhalia, Allison Brnett, 2012e'la solkita storia di rapimenti do donne e ragazze, avrebber meritato altro che questa storiella di rapimenti e di sottrazioni di corpi(uccisi)di ragazze, dove la vittima, rapita come poi anche la sorella maggiore, entra in crisi da distrubo post.traumatico da stess(dove invero un rarimentoferimento e'molto peggio) , con la solita degenza in clinica psichiatrica(...!), la solita esclusione dalla "societa'civile", salvo il lavoro da cameriera. Cerca la vendetta, "vende il suo prodotto"con grande sapienza di menzogne anche talora contraddittorie, ma poi riesce nell'obietivo, liberando la sorella ma anche dimostrando alla polizia di non essere pazza, forse anche di non mentire, di non essere menzognera etc.
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"GOne"(Hestor Dhalia, Allison Brnett, 2012e'la solkita storia di rapimenti do donne e ragazze, avrebber meritato altro che questa storiella di rapimenti e di sottrazioni di corpi(uccisi)di ragazze, dove la vittima, rapita come poi anche la sorella maggiore, entra in crisi da distrubo post.traumatico da stess(dove invero un rarimentoferimento e'molto peggio) , con la solita degenza in clinica psichiatrica(...!), la solita esclusione dalla "societa'civile", salvo il lavoro da cameriera. Cerca la vendetta, "vende il suo prodotto"con grande sapienza di menzogne anche talora contraddittorie, ma poi riesce nell'obietivo, liberando la sorella ma anche dimostrando alla polizia di non essere pazza, forse anche di non mentire, di non essere menzognera etc. Sarebbe stato molto piu'interresnate, visti i tanti i flash-backs che rievocano-presnetificano la sue vicende di pregresa sofferenza, porla come una sognatrice"pazza", auspicante un mondo sadomasochistra nel quale si avverano(?i piu' sadici e sadomasochilasitic sogni si realizzano, dove magari e'lei a martirizzare i maschietti, divenendo, come nei sogni letterarari di Leopold von Sacher Masoch, protagonista e magari solo occasionalmente vitima consenziente di" belle turpitudini"(ossimaoro voluto=) Certo , questa e ¿la mia prospettiva, di persona amorale, "al di la'del bene e del male", nietzschianamente(mia tesina ai tempi , lontnai, dell'esmae di maturita', materia scelta filosfoia, dopo l'esame di greco e non di"geco"...); credo, pero', che sarebbe stata una soluzione anche piu'"femminista"di questo stentato brodo pseudotrhiler, dove anche il"rebus"sull'assassino e' fin troppo prevedibile... Scialba, in complesso, ma non disprezzabile l'inteprretazione di Amanda Seyfriend, costretta da sceneggiatura e regia ad essere tale... Eugen
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onufrio
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giovedì 1 ottobre 2015
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scomparite.. tutti!
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Fare un buon thriller è ormai diventato una missione quasi impossibile; sfornati in quantità industriale, sono pochi quelli che lasciano qualcosa allo spettatore e questo si aggiunge ai numerosi thriller medio-bassi. Molte pecche per quel che riguarda la sceneggiatura, e pur essendo un thriller, con una storia comunque seria, si tende a sdrammatizzare troppe volte la vicenda in corso, attraverso dialoghi e battutine leggere. Il finale poi è deludente e mal strutturato, insomma: un film nato male e finito peggio.
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elgatoloco
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mercoledì 28 agosto 2019
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banale, francamente
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"Gone"(2012, Heitor Dhalia), film scarso, scadente dal punto di vista della sceneggiatura e della regia, per non dire dell'interpretazione della protagonista, Amanda Seyfreid; il tema del sequestro di persona e in particolare di donne(ragazze o donne)è troppo serio per banalizzarlo. Qui siamo comunque anche sul crinale che porta al femminicidio o comunque alla violenza di genere, ma sembra che preoccupazioni particolari per il tema gli autori di questa confusa sceneggiatura(sfido chiunque a capire, nel finale, fino a che punto si sia spinto il coinvolgimento della sorella magiore) e i tratti, non fisici, ma psicologici dell'assassino.sequesratore rimangono comunque decisamente indefiniti, anche qui al limite del grottesco.
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"Gone"(2012, Heitor Dhalia), film scarso, scadente dal punto di vista della sceneggiatura e della regia, per non dire dell'interpretazione della protagonista, Amanda Seyfreid; il tema del sequestro di persona e in particolare di donne(ragazze o donne)è troppo serio per banalizzarlo. Qui siamo comunque anche sul crinale che porta al femminicidio o comunque alla violenza di genere, ma sembra che preoccupazioni particolari per il tema gli autori di questa confusa sceneggiatura(sfido chiunque a capire, nel finale, fino a che punto si sia spinto il coinvolgimento della sorella magiore) e i tratti, non fisici, ma psicologici dell'assassino.sequesratore rimangono comunque decisamente indefiniti, anche qui al limite del grottesco... Problabilmente si trattava di fare un film in poco tempo, il budget a disposizione non era proprio esaltante, dunque ecco il risultato....che francamente fa sperare non in un ripensamento, ma in una radicale modifica dell'orientamento di chi fa questo tipo di film, di per sé si tratta di un terreno inflazionato, dove trovare un soggetto originale forse risulta difficile(?)e dove altro ancora risulta"impossibile"o comunque qualcosa di non realisticamente realizzabile in modo rapido e "indolore", quando, lo si sa, bisogna adeguarsi alla moda"dromologica"(Paul Virilio)e dunque lo si fa male, in maniera abborracciata, con trucchi come le menzogne che la protagonista inventa per ottenere informazioni relative ai possibili sequestratori della sorella, per non dire, ancora, del ruolo, mai abbastanza chiarito/definito, del parente poliziotto e di altro ancora... El Gato
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