"Burden of Evil"è un TV-movie complessivamente scontato(circa a metà film si capisce tutto delle motivazioni del sequestratore...), troppo viziato dallo psicologismo abbastanza d'accatto dominante negli USA, sostanzialmente fermo a concezioni oltremodo sorpassate(ciò almeno a livello popolare e sul livello popolare, però, lavorano i film per la TV), il"play"non è per nulla nuovo, anzi scontato, c'è anche l'antefatto"probante"ma che per la signora-agente che deve risolvere il caso non serve molto, salvo ad aggravarle il compito(il"burden of evil", appunto). Molte sequenze insistenti-ricorrenti, afferenti all'abitazione della donna-agente, di quando viveva con il suo compagno-marito, agente anch'egli, molte sequenze in pretto stile TV(nessuna sperimentazione, non è il caso, diciamo così, scarso persino l'uso del montaggio alternato.
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"Burden of Evil"è un TV-movie complessivamente scontato(circa a metà film si capisce tutto delle motivazioni del sequestratore...), troppo viziato dallo psicologismo abbastanza d'accatto dominante negli USA, sostanzialmente fermo a concezioni oltremodo sorpassate(ciò almeno a livello popolare e sul livello popolare, però, lavorano i film per la TV), il"play"non è per nulla nuovo, anzi scontato, c'è anche l'antefatto"probante"ma che per la signora-agente che deve risolvere il caso non serve molto, salvo ad aggravarle il compito(il"burden of evil", appunto). Molte sequenze insistenti-ricorrenti, afferenti all'abitazione della donna-agente, di quando viveva con il suo compagno-marito, agente anch'egli, molte sequenze in pretto stile TV(nessuna sperimentazione, non è il caso, diciamo così, scarso persino l'uso del montaggio alternato...), gli agenti, almeno della polizia ufficiale(meno l'FBI, vista sermpre come una sorta di intrusione negli affari di un singolo stato e i detectives privati), tutti d'un pezzo, mentre nella politica è facile trovare la classica"mela marcia", vi alligna l'"evil"del titolo, ancora una volta; una tesi dov'è difficile, in specie per un Europeo, pur se non del tutto digiuno di cose USA, districarsi, identificare un"cui prodest"in senso politico-elettorale. Per i Democratici o per il"Grand Old Party"il TV-movie, insomma? Difficile a dirsi, anche perché la diffidenza verso il Federal Bureau of Investigation sembrerebbe più a favore dei Repubblicani, sempre iper-critici(non solo Clint Eastwood, se parliamo di cinema) verso il potere federale, ma l'impianto complessivo potrebbe invece essere filo-democratico(è una donna, l'eroina, in lotta coi poteri forti...); detto questo, penso sia invece noto a tutti/e che i giochi non sono poi così netti neppure negli States: ci sono democratici e repubblicani con sensibilità tr aloro molto diverse e .... è difficile fare valutazioni così precise. Film onesto nella sua quasi-banalità, con quanto si è detto all'inizio, con Michael Monty regista di routine, Natalie Zea brava ma non travolgente, Michael Ironside nella"norma"anche rispetto a sue altre interpretazioni recenti. "Niente di nuovo sotto il sole", appunto, per dirla biblicamente. El Gato
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