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dandy
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domenica 7 febbraio 2016
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carpenter non si batte,ma qualcosa si salva.
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A quasi trent'anni di distanza,il regista gira un prequel dell'omonimo film di John Carpenter.Che però finisce per somigliare quasi in tutto e per tutto al prototipo per situazioni e svolgimento della trama.Sarebbe più adatto a chi non ha visto il primo film.Per gli altri,sarà difficile riscontrare suspence e accettare personaggi già proposti un'infinità di volte(l'idea di rendere protagonista una donna non fa eccezione).Però il regista riesce almeno ad elevarsi dalla mediocrità con una confezione curata,niente divagazioni ed effetti speciali raffinati,ritoccati digitalmente solo in post-produzione.Un flop completo.Non del tutto da stroncare.
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A quasi trent'anni di distanza,il regista gira un prequel dell'omonimo film di John Carpenter.Che però finisce per somigliare quasi in tutto e per tutto al prototipo per situazioni e svolgimento della trama.Sarebbe più adatto a chi non ha visto il primo film.Per gli altri,sarà difficile riscontrare suspence e accettare personaggi già proposti un'infinità di volte(l'idea di rendere protagonista una donna non fa eccezione).Però il regista riesce almeno ad elevarsi dalla mediocrità con una confezione curata,niente divagazioni ed effetti speciali raffinati,ritoccati digitalmente solo in post-produzione.Un flop completo.Non del tutto da stroncare.
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fabio1957
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martedì 17 marzo 2015
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inutile doppione
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L'operazione remake di solito produce scadenti doppioni e pertanto è di per sè un intervento rischioso.Nella fattispecie poi, siamo di fronte al remake del remake.In altre parole questo film non è nemmeno un lontano parente di quello di Carpenter del 1982.Si avvale di grandi effetti speciali, senza però trovare la dimensione dell' horror, le sue atmosfere,la sua suspence,caratteristiche che appartenevano al suo predecessore.In alcuni momenti, sfiora addirittura il ridicolo.Se proprio ci tenete , vedetevi l'opera di Carpenter o l'originale del 1952 e capirete la differenza tra cinema di qualità e questo abominio.
Da evitare
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gianleo67
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domenica 15 dicembre 2013
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l'abominevole alieno delle nevi
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Gli scienziati di un campo norvegese antartico scoprono casualmente la presenza di un'astronave aliena sepolta nei ghiacci da circa 100.000 anni, e pensano bene di effettuare una incauta autopsia sul reperto di un mostruoso essere congelato rinvenuto nelle vicinanze, coadiuvati in questo da un gruppo di colleghi americani richiamati in loco per il sensazionale ritrovamento. Scopriranno ben presto che l'essere e vivo e vegeto ed ha la pessima abitudine di replicare una perfetta copia degli esseri umani con cui viene in contatto dopo averli eliminati. La strage annunciata prelude ad una seria minaccia per l'intera razza umana...
Dal riuscito soggetto tratto dal racconto di John W.
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Gli scienziati di un campo norvegese antartico scoprono casualmente la presenza di un'astronave aliena sepolta nei ghiacci da circa 100.000 anni, e pensano bene di effettuare una incauta autopsia sul reperto di un mostruoso essere congelato rinvenuto nelle vicinanze, coadiuvati in questo da un gruppo di colleghi americani richiamati in loco per il sensazionale ritrovamento. Scopriranno ben presto che l'essere e vivo e vegeto ed ha la pessima abitudine di replicare una perfetta copia degli esseri umani con cui viene in contatto dopo averli eliminati. La strage annunciata prelude ad una seria minaccia per l'intera razza umana...
Dal riuscito soggetto tratto dal racconto di John W. Campbell Jr. e dopo il primo,magistrale adattamento RKO firmato da Christian Nyby e da un non accreditato Howard Hawks (conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti) la Universal si concede questo terzo remake (in realtà un prequel,ma conta poco) del misconosciuto Matthijs van Heijningen Jr. dopo il capolavoro fanta-horror del 1982 firmato dal talento visionario di John Carpenter. Rielaborando le ossessioni da 'invasione degli ultracorpi' come metafora americana sul pericolo rosso che informava il capostipite RKO ed il relativo immaginario morfogenetico da Regno vegetale (dai baccelloni giganti di Don Siegel alla pianta carnivora tentacolare di Nyby) si passa alle ossessioni postmoderne sulle mutazioni genetiche del regno animale nell'adesione ad un immaginario apocalittico inaugurato con le contaminazioni tra generi che dagli incubi claustrofobici di Ridley Scott (Alien,1979) conducono ad una materia narrativa perfettamente nelle corde di un eclettico artigiano dell'horror come John Carpenter (La Cosa,1982). Quest'ultima fatica in tema di clonazione aliena, salvo non aggiungere nulla al risaputo repertorio splatter perfettamente funzionale alla vicenda narrata (corpi squartati, orribili morfogenesi antropomorfe, sterilizzazioni flambè da fiamma ossidrica), cerca di incanalare la tensione narrativa lungo le due direttrici del soggetto originale, ovvero la minaccia incombente di una invasione alloctona in grado di sterminare il genere umano da un lato e gli incubi sul sospetto e sulla identità di matrice dickiana (Modello due,1952 da cui il riuscito Screamers - urla dallo spazio ,1995 di Christian Duguay) dall'altro, trasformando la base antartica del gemellaggio tra vecchio e nuovo mondo nel laboratorio di una spietata resa dei conti da 'dieci piccoli indiani' in trasferta polare. Film godibile ed in una certa misura rispettoso della pesante eredità delle opere precedenti, è condotto con ordinaria perizia da un regista olandese al suo secondo lungometraggio, riuscendo ad alternare con buona efficacia le scene in interno con quelle all'aperto ed imprimendo una corretta dinamica tanto all'evoluzione della storia (prima o poi ne resterà soltanto uno!) quanto alla subordinazione dei caratteri (dai rudi norvegesi al pragmatismo yankee). Certo sostituire la perniciosa ricognizione di otturazioni e pendenti con le orripilazioni 'da prova ematica ' e preferire una imbambolata eroina androgina al fascino bonario e sprezzante di un villoso Kurt Russel non basta a replicare l'indiscusso primato nichilista del film di Carpenter, pur conservando apprezzabilmente il tema musicale targato Ennio Morricone (i diritti sono diritti e la Universal se li era già aggiudicati!). Finale originale a bordo del mezzo alieno. Quando si dice non c'è due senza tre.
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aldolg
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giovedì 12 settembre 2013
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solo per fans
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E' un prequel cioè andrebbe visto prima, solo che il suo predecessore usci nel 1982 ! Troppo tempo! Rimane più impresso nella mente il suo predecessore ! Tematica: ALIENI
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wearenot
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martedì 6 agosto 2013
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film stolto e inutil
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Il capolavoro di Carpenter avrebbe meritato un degno successore non il solito film dozzinale e stereotipato. Un film mediocre per mediocri girato mediocremente. Un superficiale spettatoredi 10 anni avrebbe potuto scrivere una trama tanto ridicola. Nessuna idea. Nessuna atmosfera. Nessuna paura. E' tutto ovvio e scontato. E poi questo regista ha visto il primo film? E i produttori? Che ci fanno degli americani nella spedizione scandinava? e quelle due donne? L'eroina poi sembra professor X. Sa sempre tutto, ha sempre la soluzione a tutto. Ma come fai? Sei davanti ad un alieno e in2 secondi capisce tutto. La cosa che salta fuori dal ghiaccio è ridicola. La cosa del quasi finale con le due teste viene bruciata mentre assorbe l'uomo secondo l'originale non insegue a mo di pitbull le persone.
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Il capolavoro di Carpenter avrebbe meritato un degno successore non il solito film dozzinale e stereotipato. Un film mediocre per mediocri girato mediocremente. Un superficiale spettatoredi 10 anni avrebbe potuto scrivere una trama tanto ridicola. Nessuna idea. Nessuna atmosfera. Nessuna paura. E' tutto ovvio e scontato. E poi questo regista ha visto il primo film? E i produttori? Che ci fanno degli americani nella spedizione scandinava? e quelle due donne? L'eroina poi sembra professor X. Sa sempre tutto, ha sempre la soluzione a tutto. Ma come fai? Sei davanti ad un alieno e in2 secondi capisce tutto. La cosa che salta fuori dal ghiaccio è ridicola. La cosa del quasi finale con le due teste viene bruciata mentre assorbe l'uomo secondo l'originale non insegue a mo di pitbull le persone. Poi c'è il solito nero che muore da sfigato. La fuga verso la nave spaziale che si accende...E i norvegesi che sparano al cane? (punto in cui inizia The Thing). e soprattutto....dov'è il cane??? una spedizione in Antartide con un solo cane. Ridicolo!!!!! Questa è immondizia. Se volete vedere un film carino sullo stile è molto meglio The Thaw. Questo film è da buttare nel cesso!!!
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il bagatto
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lunedì 29 luglio 2013
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la cosa, ma senza talento.
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Ennesimo riciclo hollywoodiano di un cult della fantascienza, stavolta è toccato a La Cosa del buon Carpenter.
Nel film di Carpenter, a far paura non era la creatura in se(che veniva mostrata poco), quanto l'instabilità umana di fronte ad una situazione di crisi, in cui l'egoismo e l'istinto di sopravvivenza prevalgono sulla ragione.
In questo prequel si respira tutt'altra aria, la tensione viene barattata con lunghissimi momenti di silenzio, a cui segue la comparsa della creatura ed un innalzamento dell'audio(tanto per capirci, il mostro spunta dietro il protagonista urlando), la "classica" tecnica dello spavento molto di moda tra gli horror moderni.
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Ennesimo riciclo hollywoodiano di un cult della fantascienza, stavolta è toccato a La Cosa del buon Carpenter.
Nel film di Carpenter, a far paura non era la creatura in se(che veniva mostrata poco), quanto l'instabilità umana di fronte ad una situazione di crisi, in cui l'egoismo e l'istinto di sopravvivenza prevalgono sulla ragione.
In questo prequel si respira tutt'altra aria, la tensione viene barattata con lunghissimi momenti di silenzio, a cui segue la comparsa della creatura ed un innalzamento dell'audio(tanto per capirci, il mostro spunta dietro il protagonista urlando), la "classica" tecnica dello spavento molto di moda tra gli horror moderni. La cosa fastidiosa è l'aumento del volume durante queste scene, così notevole da costringere lo spettatore a dover abbassare il volume per la durata della scena, e poi rialzarlo durante i dialoghi.
In questo film "la cosa" non può imitare materiali non organici, quindi le otturazioni vengono espulse durante la clonazione... ma i vestiti vengono copati perfettamente, con tanto di cerniere(forse "la cosa" non sapeva fosse inorganica).
Quello che segue dopo la scoperta che la creatura può clonare i corpi è una serie di trasformazioni, uccisioni, e citazioni al film di Carpenter.
Tanto per far capire allo spettatore che si tratta di una creatura aliena, non poteva mancare una scena con la navicella extraterrestre che si attiva, e viene fermata alla "hollywood maniera", facendola esplodere con una granata.
Privo di colpi di scena, privo di suspance, privo di un briciolo di tensione... un film senza identità, che punta al pubblico nostalgico ricalcando situazioni ed eventi del film a cui fa da prequel.
Sconsigliato a chi voglia rivivere le atmosfere del film di Carpenter, ma anche a chi voglia passare 1 ora e 40 minuti davanti ad un film di fantascienza senza troppe pretese.
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de lorean
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mercoledì 20 febbraio 2013
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la garanzia del titolo
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Dei ricercatori ritrovano in mezzo ai ghiacci un'astronave con all' interno un alieno congelato.
Questo prequel del mitico film di Carpenter del 1982, è sicuramente un buon film.
E' sempre difficile fare un prequel o un sequel di un capolavoro, e direi che in questo caso ci sono riusciti molto bene, sia per gli ottimi effetti speciali (non solo digitali ma anche meccanici), che per la tensione che rimane sempre alta.
Certo, manca molto l'effetto novità, dopo tutto per chi ha visto quello di Carpenter, è già tutto più o meno tutto prevedibile.
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cenox
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lunedì 17 dicembre 2012
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il prequel non raggiunge i livelli dell'originale
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Un prequel difficilmente raggiunge i livelli dell'originale, e secondo la regola viene rispettata anche in questo caso, soprattutto pechè i soldi investiti nel film dell'82 non sono quelli investiti in questo! Forse è proprio questo l'aspetto che fa notare la maggior differenza: per quanto gli effetti speciali per raffigurare l'alieno siano buoni (anche se al giorno d'oggi la computer grafica non costa come gli effetti in latex di una volta!) se li raffrontiamo (con le dovute proporzioni ovviamente, di tempo ne è passato!!) a quelli dell'originale, sono inferiori e non di poco. La trama è fedele, e questo è un punto a favore, resta solo un piccolo particolare che i più esperti avranno notato.
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Un prequel difficilmente raggiunge i livelli dell'originale, e secondo la regola viene rispettata anche in questo caso, soprattutto pechè i soldi investiti nel film dell'82 non sono quelli investiti in questo! Forse è proprio questo l'aspetto che fa notare la maggior differenza: per quanto gli effetti speciali per raffigurare l'alieno siano buoni (anche se al giorno d'oggi la computer grafica non costa come gli effetti in latex di una volta!) se li raffrontiamo (con le dovute proporzioni ovviamente, di tempo ne è passato!!) a quelli dell'originale, sono inferiori e non di poco. La trama è fedele, e questo è un punto a favore, resta solo un piccolo particolare che i più esperti avranno notato.. alla fine dell'originale sono sopravvissuti in due, e l'uomo di colore, infetto, non emetteva il tipico vapore dalla bocca per il freddo, mentre in questa versione, sempre nel finale, la paleontologa si ritrova con un altro uomo, infetto, che il vapore lo emette lo stesso...si doveva fare attenzione. Bello il collegamento con il film originale ad omaggio della pellicola precedente.
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mistic77
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venerdì 7 dicembre 2012
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la solita delusione
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Dopo 5 minuti di film si può capire subito, chi sono i buoni, i cattivi e chiaramante chi sarà l'eroina...
Il personaggio femminile ormai è scontato, ha stancato, il film dovrebbe mostarci cosa è successo prima rispetto a quello di John Carpenter ambientato nel 1982, qui sembrava stessero in un epoca piu vicina alla nostra, nn c'è la Suspense,la paranoia, l'atmosfera che ti tiene teso e inccolato alla poltrona, ne tanto meno un finale che ti lascia tra la incertezza della speranza e dello sconforto,allo stesso tempo. decisamente banale, è un pessimo scopiazzamento del film precedente... uno di quei film che si dimenticano facilmente, trovo molto bella e significante la scena nei titoli di coda.
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Dopo 5 minuti di film si può capire subito, chi sono i buoni, i cattivi e chiaramante chi sarà l'eroina...
Il personaggio femminile ormai è scontato, ha stancato, il film dovrebbe mostarci cosa è successo prima rispetto a quello di John Carpenter ambientato nel 1982, qui sembrava stessero in un epoca piu vicina alla nostra, nn c'è la Suspense,la paranoia, l'atmosfera che ti tiene teso e inccolato alla poltrona, ne tanto meno un finale che ti lascia tra la incertezza della speranza e dello sconforto,allo stesso tempo. decisamente banale, è un pessimo scopiazzamento del film precedente... uno di quei film che si dimenticano facilmente, trovo molto bella e significante la scena nei titoli di coda.. nn salvo nient'altro!! peccato..
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muttley72
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venerdì 16 novembre 2012
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due stelle e mezzo: prequel onesto ma non eccelso
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Il film è un onesto prequel del famoso film di fantascienza degli anni '80 di Carpenter.
Un breve premessa: il film che "apre" la saga del disco alieno ritrovato tra i ghiacci è del 1951 ed ha il titolo "The Thing from another world", di C. Nyby (ed è basato su un romanzo). Questo film in bianco e nero non ha effetti speciali di rilievo, ma per l'epoca in cui fu concepito, è gradevole. La base è situata in Alaska (non al Polo Sud) ed è un base militare (ma con alcuni civili), inoltre l'alieno del disco è un "energumeno" a metà tra uomo e pianta, mentre le tecniche usate per combatterlo sono più o meno la carabina e l'elettricità.
Carpenter, negli anni '80, rielaborando alcuni aspetti della trama del primo film (ma questa volta a colori e con effetti speciali), creò un film ("The Thing") molto amato dagli appassionati della fantascienza.
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Il film è un onesto prequel del famoso film di fantascienza degli anni '80 di Carpenter.
Un breve premessa: il film che "apre" la saga del disco alieno ritrovato tra i ghiacci è del 1951 ed ha il titolo "The Thing from another world", di C. Nyby (ed è basato su un romanzo). Questo film in bianco e nero non ha effetti speciali di rilievo, ma per l'epoca in cui fu concepito, è gradevole. La base è situata in Alaska (non al Polo Sud) ed è un base militare (ma con alcuni civili), inoltre l'alieno del disco è un "energumeno" a metà tra uomo e pianta, mentre le tecniche usate per combatterlo sono più o meno la carabina e l'elettricità.
Carpenter, negli anni '80, rielaborando alcuni aspetti della trama del primo film (ma questa volta a colori e con effetti speciali), creò un film ("The Thing") molto amato dagli appassionati della fantascienza. Si introduceva il nuovo aspetto della "clonazione" di uomini o animali ad opera del mostro e quindi c'era una maggiore pericolosità dell'alieno, col risultato di un continua tensione generata dal dubbio che ci si trovasse fianco a fianco proprio con l'alieno (trasformatosi in uomo). Il film "giocava" proprio su questo continuo dubbio che assillava i protagonisti.
Questo ultimo film del 2011 è un "prequel", poichè narra i fatti avvenuti nella base antartica norvegese e le battute finali di esso sono l'incipit del film di Carpenter.
Come è il film del 2011? A mio avviso merita 2 stelle e mezzo, fa insomma il suo dovere di "prequel" senza eccellere, ma nemmeno senza essere deludente, si può quindi vedere soprattutto se piace il genere. Bella l'idea delle otturazioni dentali come metodo "di fortuna" per capire chi è "clonato" dall'alieno e chi no, idea che, curiosamente, anche io avevo elaborato nella mia mente vedendo da ragazzino (molto spaventato dalla visione) il film di Carpenter...
Riguardo alle scene più "splatter", sono uguali a quelle del film di Carpenter (che però è degli anni '80) e quindi nessuna novità, ma una continuità rispetto al passato..come del resto si aspetta (pensando a ciò che possa fare l'alieno ai malcapitati scopritori) chi ha visto il film più datato.
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