filippo catani
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domenica 20 maggio 2012
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film terribile
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Un giovane ragazzo in arrivo dagli USA per le vacanze si riunisce con la famiglia in Spagna. Lasciati i familiari sulla barca per acquistare alcuni medicinali, il giovane troverà la barca vuota e scoprirà inquietanti verità sul padre e sulla sua famiglia che è stata rapita. Partirà allora una corsa contro il tempo per consegnare ai rapitori una preziosa valigetta su cui ha messo gli occhi una sezione della CIA.
A questo film non si riesce veramente a trovare un lato positivo a partire dalla sceneggiatura che srisulta quanto meno banale se non addirittura poco o affatto credibile. Alcune scene d'azione sono o decisamente improbabili (vedi il ragazzo attaccato con un cavo alla parabola che rimbalza contro le ringhiere dei terrazzi senza farsi troppo male) o ormai trite e ritrite (vedi il solito e immancabile inseguimento in macchina per le strade di Madrid tra sportellate e tamponamenti multipli).
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Un giovane ragazzo in arrivo dagli USA per le vacanze si riunisce con la famiglia in Spagna. Lasciati i familiari sulla barca per acquistare alcuni medicinali, il giovane troverà la barca vuota e scoprirà inquietanti verità sul padre e sulla sua famiglia che è stata rapita. Partirà allora una corsa contro il tempo per consegnare ai rapitori una preziosa valigetta su cui ha messo gli occhi una sezione della CIA.
A questo film non si riesce veramente a trovare un lato positivo a partire dalla sceneggiatura che srisulta quanto meno banale se non addirittura poco o affatto credibile. Alcune scene d'azione sono o decisamente improbabili (vedi il ragazzo attaccato con un cavo alla parabola che rimbalza contro le ringhiere dei terrazzi senza farsi troppo male) o ormai trite e ritrite (vedi il solito e immancabile inseguimento in macchina per le strade di Madrid tra sportellate e tamponamenti multipli). A parte il fatto che il protagonista dopo venti minuti di pellicola dovrebbe avere non si sa quante commozioni cerebrali, il film non riesce proprio a ingranare. Anche il livello della recitazione lascia davvero a desiderare con un Willis usato solamente come specchietto per le allodole, la Weaver assolutamente non a suo agio nel ruolo e Cavill capace di trasformarsi nel giro di mezza giornata da consulente finanziario a Rambo. Sorge spontanea una domanda; perchè ormai per confezionare thriller c'è sempre bisogno di scene assurde e inseguimenti senza senso? Forse le idee cominciano a latitare e si cerca di compensare con muscoli e scene pirotecniche che lasciano però l'amaro in bocca allo spettatore che paga per uno spettacolo assolutamente deludente.
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biagio di monluc
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domenica 20 maggio 2012
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delusione - con bruce willis muore anche il film
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L'inizio non è male e la storia potrebbe vagamente ricordare grandi thriller del passato - da Intrigo internazionale a Frantic - con lo spunto del protagonista ignaro che si trova coinvolto in cospirazioni e eventi più grandi e pericolosi di lui. Però la secenaggiatura da un certo punto in poi diventa catastrofica (i dialoghi invece sono scarsi fin dall'inizio, e questo dovrebbe mettere in guardia gli spettatori più attenti) e la sequenza degli avvenimenti confusa e appicicaticcia. Se devo vedere cazzotti e inseguimenti a basso costo e con scarsa logica mi diverto di più a vedere Walker Texas Ranger in TV, almeno non pago niente. Film BRUTTO e SCONSIGLIATO
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visualman
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domenica 20 maggio 2012
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discreto film d'azione con una trama puerile
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già il titolo c'azzecca poco dato che il film predilige le atmosfere notturne. bruce willis, poi, appare una ventina di minuti poi il tassametro, raggiunto il limite di spesa, viene stoppato bruscamente dalla produzione ed il protagonista di die hard esce di scena senza praticamente aver sparato nemmeno un colpo. rimangono quindi sulla scena un imbarazzato henry cavill (già visto con la stessa gamma espressiva in immortals) ed una bollita sigourney weaver a tenere su un cast a bassissimo budget, dato che tutte le risorse economiche sono state evidentemente impiegate per gli abbondanti inseguimenti in auto, unico punto di forza del film. peccato, qualcuno avrebbe dovuto dire al regista che in un thriller l'intreccio e i colpi di scena devono possedere motivazioni e logica ferree, non pretesti raffazzonati derivanti una trama piena di buchi che sembra stata scritta da un ragazzino di dieci anni, nonché da un copione affollato da battute all'insegna della banalità più bieca.
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già il titolo c'azzecca poco dato che il film predilige le atmosfere notturne. bruce willis, poi, appare una ventina di minuti poi il tassametro, raggiunto il limite di spesa, viene stoppato bruscamente dalla produzione ed il protagonista di die hard esce di scena senza praticamente aver sparato nemmeno un colpo. rimangono quindi sulla scena un imbarazzato henry cavill (già visto con la stessa gamma espressiva in immortals) ed una bollita sigourney weaver a tenere su un cast a bassissimo budget, dato che tutte le risorse economiche sono state evidentemente impiegate per gli abbondanti inseguimenti in auto, unico punto di forza del film. peccato, qualcuno avrebbe dovuto dire al regista che in un thriller l'intreccio e i colpi di scena devono possedere motivazioni e logica ferree, non pretesti raffazzonati derivanti una trama piena di buchi che sembra stata scritta da un ragazzino di dieci anni, nonché da un copione affollato da battute all'insegna della banalità più bieca. consigliato solo agli amanti degli action movie purché dotati di card grandecinema3.
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renato volpone
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martedì 22 maggio 2012
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spie a madrid
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Il soggetto di questo film, nella più classica tradizione delle spie, poteva essere, se non originale, almeno interessante. Un ragazzo in viaggio in Europa scopre che il padre è una spia e viene coinvolto in una avventura mozzafiato. Peccato però che il tutto venga trattato in maniera del tutto superficiale e banale, ad esempio il viaggio ultra veloce dalla costa a Madrid, o la notte che in un soffio diviene pieno giorno col sole alto nel cielo, per non parlare del protagonista sempre perfetto nonostante pestaggi e ferite curate col cucchiaio incandescente, e sono solo pochi degli esempi, ma il film è una fonte inesauribile di improbabilità, per non usare un termine più adatto ma poco elegante.
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Il soggetto di questo film, nella più classica tradizione delle spie, poteva essere, se non originale, almeno interessante. Un ragazzo in viaggio in Europa scopre che il padre è una spia e viene coinvolto in una avventura mozzafiato. Peccato però che il tutto venga trattato in maniera del tutto superficiale e banale, ad esempio il viaggio ultra veloce dalla costa a Madrid, o la notte che in un soffio diviene pieno giorno col sole alto nel cielo, per non parlare del protagonista sempre perfetto nonostante pestaggi e ferite curate col cucchiaio incandescente, e sono solo pochi degli esempi, ma il film è una fonte inesauribile di improbabilità, per non usare un termine più adatto ma poco elegante. Invedibile.
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purplerain
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lunedì 24 dicembre 2012
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banale!!
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La banalità dei film d'azione ormai sta raggiungendo livelli critici!! Un giovane che si occupa di finanza, in vacanza in Spagna si allontana dalla barca dei suoi genitori e al suo ritorno non trova più la sua famiglia. Da quel momento l'azione prende il posto della ragione, e non solo!! Intanto tutti li stereotipi del caso sono presenti: il figlio che non va d'accordo col padre, che però gli confessa che è il migliore dei figli; sempr il figlio che non sa che il padre è un agente del governo, eccetera!! insomma Holliwood ci presenta spesso storie del genere, ma almeno in altri casi l'azione era dirompente, qui il film stenta a decollare e l'azione risulta piatta e i personaggi poco sviluppati!! Che poi succeda solo in questa Holliwood
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La banalità dei film d'azione ormai sta raggiungendo livelli critici!! Un giovane che si occupa di finanza, in vacanza in Spagna si allontana dalla barca dei suoi genitori e al suo ritorno non trova più la sua famiglia. Da quel momento l'azione prende il posto della ragione, e non solo!! Intanto tutti li stereotipi del caso sono presenti: il figlio che non va d'accordo col padre, che però gli confessa che è il migliore dei figli; sempr il figlio che non sa che il padre è un agente del governo, eccetera!! insomma Holliwood ci presenta spesso storie del genere, ma almeno in altri casi l'azione era dirompente, qui il film stenta a decollare e l'azione risulta piatta e i personaggi poco sviluppati!! Che poi succeda solo in questa Holliwood che un giovane finanziere maneggi pistole meglio di agenti governativi che lo mancano anche quando gli sparano con una mitraglietta da pochi metri, e che un giovane comune riesca a saltare da palazzi senza morire quando la sua vita dovrebbe essere stata piuttosto piatta fino a quel giorno risulti essere piuttosto paradossale e poco accettabile!! Che poi spunti una sorella sconosciuta e gente che ti aiuta senza sapere chi sei, ecco il cocktail che fa di un film un pessimo film, poco avvincnte e con una sceneggiatura poco convincente!! Peccato che Bruce non abbia avuto il tempo di riempire il film con la sua solita tagliente ironia che avrebbe almeno coperto una trama scadente!!
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samanta
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domenica 19 giugno 2022
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un film mal riuscito ... . recensione
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Il MacGuffin è un accorgimento ampiamente cinematografico usato da Hitchcock (La busta di denaro in Psyco) che serve per attirare l'interesse dello spettatore ma che non ha alcuna importanza per lo sviluppo della trama . Spesso è una valigetta dal contenuto misterioso (Ronin o Mission Impossible III), come in questo film che ruota attorno ad una valigetta il cui contenuto non sarà mai svelato.
Will Shaw (Henry Cavill) consulente finanziario in crisi economica, raggiunge la barca in cui si trova il padre Martin (Bruce Willis), la madre, il fratello Josh (Rafi Gavron) con la sua fidanzata Dara (Emma Hamilton), dopo un diverbio con il padre.
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Il MacGuffin è un accorgimento ampiamente cinematografico usato da Hitchcock (La busta di denaro in Psyco) che serve per attirare l'interesse dello spettatore ma che non ha alcuna importanza per lo sviluppo della trama . Spesso è una valigetta dal contenuto misterioso (Ronin o Mission Impossible III), come in questo film che ruota attorno ad una valigetta il cui contenuto non sarà mai svelato.
Will Shaw (Henry Cavill) consulente finanziario in crisi economica, raggiunge la barca in cui si trova il padre Martin (Bruce Willis), la madre, il fratello Josh (Rafi Gavron) con la sua fidanzata Dara (Emma Hamilton), dopo un diverbio con il padre. un misterioso consulente governativo, si allontana dalla barca, quando ritorna non la trova più dopo una lunga ricerca la trova al largo di un'altra spiaggia ma la famiglia è scomparsa, l'interno è in disordine con segni di lotta. Quando Will va dalla polizia questa lo cattura e lo vuole consegnare ad uno sconosciuto, riesce a fuggire sta per essere catturato , ma viene salvato dal padre che gli confida che la famiglia è tenuta in ostaggio, lui che è un agente della CIA addetto ad operazioni "sporche" deve restituire una valigetta che però non è più in suo possesso. I 2 si incontrano a Madrid con un'agente della CIA che sa dove è la valigetta: è la subdola Jean Carrack (Sigourney Weawer), però l'incontro è un agguato Martin è ucciso ma Will riesce a fuggire. Il film si dipana tumultuosamente (e confusamente) con molti inseguimenti, sparatorie e uccisioni, nella trama c'entrano: CIA ufficiale, CIA deviata (ma qual'é la differenza?), il Mossad, i terroristi tutti impegnati a recuperare la valigetta. Will ha anche il tempo di scoprire che il padre teneva in Spagna una seconda famiglia e che ha una sorellastra: la bella Lucia (Veronica Estrada esordì nel cinema con Bigas Luna). Will sebbene ferito riesce a sopravvivere, la valigetta viene recuperata dal Mossad e ritorna ai suoi legittimi proprietari (ma quali?).
Da un thriller d'azione non si può pretendere sempre una sceneggiatura puntuale , dialoghi brillanti, situazioni di vera suspence di film come Intrigo Internazionale non ce ne sono molti, ma questo film è veramente insufficiente, il registaMabrouk El Mechri (francese d'origine algerina con un modesto curriculum: JCVD con Jean Claude Van Damme, Kung Fu Zohra) ha girato in modo convenzionale e grossolano alcuni temi: La persona normale che senza volerlo si trova in un intrigo di spionaggio , l'atmosfera quasi onirica di personaggi e fatti misteriosi e incomprensibili (ad es.: Il grande sonno) purtroppo non è Hitchcock o Howard Hawks, viene fuori una frittata con una sceneggiatura inconsistente, scene ridicole come la fuga dal tetto, il mancato approfondimento dei personaggi o di certe situazioni come la seconda famiglia di Martin. Bruce fa una fugace apparizione con l'aria ansiosa di prendere l'assegno e scomparire, Henry Cavill è inespressivo, Sigourney Weawer finge di recitare, si aggira sulle scene sparando con aria assente a casaccio uccidendo amici e nemici, modesta Veronica Echegui. Il finale sembra poi appiccicato tanto per porre fine ad una storia deludente in qualche modo, aggiungete una fotografia modesta come la colonna sonora ed avrete un quadro completo del film.
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matteo fedele
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lunedì 28 maggio 2012
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film freddo, con poca luce
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Will gestisce una società sull'orlo della bancarotta. Come se non bastasse, durante una vacanza in Spagna la sua famiglia viene rapita ed è quindi costretto a giocarsi il tutto per tutto per salvarla.
E' la bella Madrid il roccambolesco teatro di questo banale film di azione e spionaggio, che non manca di deludere sotto molti punti di vista. La trama sa di già visto e i personaggi sembrano presi da un mercatino dell'usato. Il protagonista Henry Cavill (futuro Superman) interpreta (seppur egregiamente) la parte del povero uomo comune che viene suo malgrado trascinato in un pericoloso gioco mortale e ne esce solo versando parecchio sangue. Bruce Willis unisce due tra i clichè più amati: il ruvido agente segreto con tante belle magagne alle spalle e l'ancor più ruvido padre autoritario che si scopre avere una seconda famiglia.
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Will gestisce una società sull'orlo della bancarotta. Come se non bastasse, durante una vacanza in Spagna la sua famiglia viene rapita ed è quindi costretto a giocarsi il tutto per tutto per salvarla.
E' la bella Madrid il roccambolesco teatro di questo banale film di azione e spionaggio, che non manca di deludere sotto molti punti di vista. La trama sa di già visto e i personaggi sembrano presi da un mercatino dell'usato. Il protagonista Henry Cavill (futuro Superman) interpreta (seppur egregiamente) la parte del povero uomo comune che viene suo malgrado trascinato in un pericoloso gioco mortale e ne esce solo versando parecchio sangue. Bruce Willis unisce due tra i clichè più amati: il ruvido agente segreto con tante belle magagne alle spalle e l'ancor più ruvido padre autoritario che si scopre avere una seconda famiglia. A questi due simpatici (in senso ironico) telamoni si aggiunga un tempio di sparatorie a non finire, discrete fughe tra tetti e vigoletti, interminabili inseguimenti automobilistici e il pomo della discordia di turno: una misteriosa valigetta. A tutto questo vanno uniti una famiglia in ostaggio, una bella sorella conosciuta per caso, dei terroristi fin troppo gentili e una cattiva tra le più antipatiche di sempre.
Non ci sono però solo elementi negativi. I personaggi minori vengono interpretati in modo convincente, la regia sa distribuire la tensione (e solo quella) come una brava vivandiera ed è un bene che non manchi qualche scaramuccia in famiglia.
Se la pellicola ha qualcosa di veramente buono, quello è il finale. A Will viene proposto di lavorare per la CIA al posto di suo padre e di scoprire che cosa conteneva la valigetta che gli ha causato dolore e guai. Il ragazzo a quel punto è diventato uomo e potrebbe tranquillamente andare avanti a fare quello che gli riesce meglio (giocare all'autoscontro con automobili vere, sparare con l'abilità di un orsetto lavatore, lanciarsi dai tetti dei palazzi attaccato al cavo di una parabola satellitare, fare accordi con dei poveri terroristi più imbranati di lui), ma rifiuta e torna dalla sua famiglia. Encomiabile. Chissà se qualcuno ha trascorso la notte in bianco domandandosi che cosa contenesse la valigetta? Non saperlo lascia un po' di asciutto in bocca, ma non svelare il segreto è la scelta meno banale che gli sceneggiatori potessero prendere.
Esaurito il marasma di dialoghi crudi, ritmo non esaltante e mezze emozioni, l'unico messaggio che il film riesce a trasmettere è:<<Se la vostra famiglia viene rapita e vostro padre viene ucciso, potete procurarvi una pistola e darvi da fare, potete allearvi con i terroristi, potete ammazzare chi volete, ma non dovete assolutamente rivolgervi alla polizia o alla vostra ambasciata (perchè non capiscono veramente un accidente)>>.
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cenox
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giovedì 8 novembre 2012
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"a mente fredda"
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In questo film d'azione, il protagonista è un ragazzo che, di ritorno dal lavoro in America, va a trovare la sua famiglia in vacanza in Costa Brava. Purtroppo, per una serie d'eventi, dopo aver lasciato la barca per comprare dei medicinali sulla terraferma, al suo ritorno non vi è più nessuno. E quando si rivolgerà alla polizia del posto, scoprirà che pure loro sono invischiati in questa brutta storia perchè cercheranno di ucciderlo. Ma a salvarlo ci penserà suo padre (Willis) che in realtà di lavoro fa la spia, e tutto ciò che è successo è per colpa sua. Da quel momento niente sarà più come prima, e la vita del ragazzo si trasformerà in una corsa contro il tempo per riuscire a salvare la propria famiglia, tenuta in ostaggio.
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In questo film d'azione, il protagonista è un ragazzo che, di ritorno dal lavoro in America, va a trovare la sua famiglia in vacanza in Costa Brava. Purtroppo, per una serie d'eventi, dopo aver lasciato la barca per comprare dei medicinali sulla terraferma, al suo ritorno non vi è più nessuno. E quando si rivolgerà alla polizia del posto, scoprirà che pure loro sono invischiati in questa brutta storia perchè cercheranno di ucciderlo. Ma a salvarlo ci penserà suo padre (Willis) che in realtà di lavoro fa la spia, e tutto ciò che è successo è per colpa sua. Da quel momento niente sarà più come prima, e la vita del ragazzo si trasformerà in una corsa contro il tempo per riuscire a salvare la propria famiglia, tenuta in ostaggio. Tra inseguimenti, sparatorie e scazzottate, l'azione non manca mai, forse ciò che manca è un po' di realismo, ma il film non è da disprezzare.
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figliounico
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mercoledì 14 agosto 2024
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dimenticabile thrille d'azione
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Un onesto ma anche modesto thriller d’azione con un Bruce Willis ancora in forma che si permette il lusso da grande divo dell’epoca di scomparire dopo una mezzoretta di film lasciando il posto di eroe protagonista all’attor giovane Henry Cavill. A parte il simpatico quasi cammeo di Sigourney Weaver, impegnata in un ruolo secondario, il film, ultimo lungometraggio del regista francese Mabrouk el Mechri, non lascia traccia di sé nella memoria dello spettatore e con la stessa facilità con cui lo si guarda così lo si archivia nel dimenticatoio delle cose inutili.
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ultimoboyscout
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mercoledì 29 agosto 2012
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che vuol dire il titolo?
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Film non proprio solido e altrettanto prevedibile, consigliato necessariamente agli amanti dell'action. Appartiene al filone dell'uomo solo disperso in un paese straniero, somma belle e suggestive ambientazioni madrilene a colpi di scena, inseguimenti, agenti segreti e cospirazioni, aggiungendo al momento giusto anche una sorellastra che disinnesca una banale e ovvia storia d'amore. Oltre alle belle vedute spagnole c'è un cast notevole che assieme alle facce più note di Willis della Weaver annovera il prossimo Superman Henry Cavill, ragazzone non del tutto convincente e la sorpresa Veronica Echegui. Ricorda, in parte, "Frantic" di Roman Polanski, la formula perlomeno è la stessa ma El Mechri la attualizza evitando ogni effetto nostalgia.
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Film non proprio solido e altrettanto prevedibile, consigliato necessariamente agli amanti dell'action. Appartiene al filone dell'uomo solo disperso in un paese straniero, somma belle e suggestive ambientazioni madrilene a colpi di scena, inseguimenti, agenti segreti e cospirazioni, aggiungendo al momento giusto anche una sorellastra che disinnesca una banale e ovvia storia d'amore. Oltre alle belle vedute spagnole c'è un cast notevole che assieme alle facce più note di Willis della Weaver annovera il prossimo Superman Henry Cavill, ragazzone non del tutto convincente e la sorpresa Veronica Echegui. Ricorda, in parte, "Frantic" di Roman Polanski, la formula perlomeno è la stessa ma El Mechri la attualizza evitando ogni effetto nostalgia. Action, spy movie e thriller frenetico si intrecciano nei vicoli di Madrid, col protagonista che corre dietro a una valigia per salvare la famiglia e capire chi sia realmente il padre. Il copione è infarcito di luoghi comuni e banalità, finale compreso, fin troppo buonista e senza la sterzata che era lecito attendersi e che avrebbe dato un senso a una pellicola come tante. I dialoghi sono ridotti ai minimi termini e a parte la buona presenza scenica di Cavill e la sua discreta performance atletica va ricordato solo il ritmo sempre a manetta e l'azione costante uniti ad inseguimenti ben riusciti, a piedi ed in auto, a sparatorie e a qualche volo di troppo. I colpi di scena non fanno saltare dalla poltrona e anzi scattano in maniera ovvia e del tutto annunciati. La sceneggiatura è fragilissima e quello che ne esce con le ossa rotte è El Mechri che come detto ha colpe relative perchè mantiene le marce alte e rende meno frustrante un plot ridicolo. Questo film andrebbe visto per far capire cosa non fare quando si ha intenzione di girare un film di genere, una specie di manuale al contrario.
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(di cenox)
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