Il ragazzo con la bicicletta

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Un film di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne. Con Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet, Jérémie Renier, Egon Di Mateo, Thomas Doret.
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Titolo originale Le Gamin Au Vélo. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 87 min. - Belgio, Francia, Italia 2011. - Lucky Red uscita mercoledì 18 maggio 2011. MYMONETRO Il ragazzo con la bicicletta * * * - - valutazione media: 3,39 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
luana domenica 20 novembre 2011
il ragazzo e la bicicletta e il padre Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Ovvero tre tormentoni che "picchiano" per circa un'ora e mezza di film. Il messaggio o i messaggi sono chiari. La violenza morale, materiale, interiore e sociale è l'humus in cui giocoforza si può crescere, introiettare e proiettare perchè la si vive costantemente in tante sfumature e in grandi come in piccoli contesti. E soprattutto la si può mal interpretare. E infatti questo ragazzino-peste sembra redento perchè stremato dalle frustrazioni e che può essere placato solo da un contenitore materno placido ma consapevole. Tutti vogliamo la pace anche se la vitalità sembra potersi esprimere talvolta solo in lotte vane contro gli altri e il mondo più in generale.Una trappola confutata da questo piccolo film didattico e molto poco cinematografico. [+]

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lisa casotti venerdì 18 novembre 2011
un gattino arruffato e selvaggio Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

Non sapremo mai perché Samantha ha deciso di “adottare” Cyril. Non lo sa nemmeno lei. È accaduto dopo una stretta, un abbraccio che l’ha lasciata immobile, pietrificata. È accaduto così, come accade che la nostra famiglia non sia quella di origine, ma quella che ci capita. L’amore ci raggiunge seguendo le sue strade, che spesso sono diverse e lontane da quelle che ostinatamente ci mettiamo a percorrere. Così Cyril, gattino arruffato e selvaggio, che graffia, che scalcia, che quasi ti vien voglia di dargli una pacca, impiega un po’ a capire e “digerire” che il suo papà non lo vuole, che l’ha tradito, che ha altro da fare e non se ne dispiace nemmeno tanto. E che se vuole cambiare vita, crescere e liberarsi dalla sua rabbia e accettare l’amore, così come viene, deve affidarsi ad altre mani, quelle di una parrucchiera malinconica, che tra l’amore di un compagno e l’affetto che prova per questo ragazzino, sceglie quest’ultimo, come un conato improvviso, un sussulto spontaneo, senza ricamarci troppo intorno o riflettere a lungo. [+]

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nigel mansell venerdì 28 ottobre 2011
da libro cuore Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Da libro cuore, quindi il mio giudizio è negativo. Certo che se fai un film scarno con poco e nulla ci puoi vedere qualsiasi significato: una palestra per i critici. Ottima la co-protagonista: diciamo che da sola regge il film.

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andre89lost domenica 23 ottobre 2011
deludente Valutazione 2 stelle su cinque
33%
No
67%

Il film narra in maniera minimalista, lenta e poco toccante il percorso educativo di un ragazzino molto difficile. Poteva essere un bel film, ma i registi non sono riusciti a dare quel tocco necessario per farlo diventare emozionante. Abbastanza deludente, non lo consiglio. Voto: 5.5

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bastet blu giovedì 6 ottobre 2011
né carne né pesce. Valutazione 1 stelle su cinque
33%
No
67%

Una storia costruita pezzo su pezzo, come fosse una costruzione Lego. Una volta finita, per quanto ben incastrata, resta di plastica. Si incontrano ruoli e non personaggi, figure unidimensionali prive di verosimiglianza. Il film appare più la traccia per un dibattito teorico che una narrazione di vita. Il linguaggio non conosce differenze diastratiche: la parrucchiera, lo spacciatore, il ragazzino, gli educatori, il cuoco, il commerciante... Tutti parlano con lo stesso lessico e identica sintassi. Bella interpretazione del ragazzino che, pur in un contesto al limite del ridicolo, resta credibile. Brava anche la bicicletta.

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paolo andreoli giovedì 6 ottobre 2011
attesa delusa Valutazione 1 stelle su cinque
14%
No
86%

Mi sonno annoiato. Un film schematico, personaggi dalla psicologia di grana grossa, tagliati con l'accetta. L'ho immaginato come un fotoromanzo del vecchio "Grand Hotel", con le scene che si succedono come scatti fotografici ad immortalare stati d'animo e comportamenti fissi, privi di sfumature. Come il paradigma di un verbo regolarissimo privo della minima eccezione, le cui forme appaiono archetipi di caratteri  che vorrebbero fotografare tutto il male e il bene della società, usando un cromatismo assai riduttivo: bianco o nero. Così abbiamo il disadattato (il ragazzo), l'adulto immaturo (il padre), la buona fatina (la parrucchiera), i politically correct (gli insegnanti dell'istituto), l'egocentrico pure immaturo (il compagno della parrucchiera), il cinico (l'edicolante che perdona il ragazzo in cambio di soldi), il sanguigno amante della vendetta (il figlio dell'edicolante), fa bella figura solo la madre (che non c'è). [+]

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riccardo76 lunedì 19 settembre 2011
un amaro spaccato della società moderna Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
12%

Anche con il loro ultimo film, i fratelli Dardenne cercano di rappresentare un amaro spaccato della società moderna. Il Ragazzo con la Bicicletta presenta infatti problematiche oramai assestate nel nostro quotidiano: il disfacimento della famiglia, l’irresponsabilità dei genitori, la violenza – soprattutto morale – nei confronti dei bambini, la criminalità minorile e, non ultima, il precariato e la conseguente povertà. Ciò che colpisce di più è l’incredibile irresponsabilità e crudeltà del padre – impersonato da un impassibile Jérémie Renier -  che cerca di disfarsi del bambino con una freddezza inquietante, allo stesso modo in cui si è disfatto della bicicletta. [+]

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enrichetti venerdì 26 agosto 2011
ad altezza di bambino Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

I fratelli Dardenne, con la loro telecamera ad altezza di bambino, sono irresistibili. Più che portati a guardare, ci sentiamo indagati, diventiamo noi la scena sotto gli occhi attenti dei protagonisti (tutti) del film. E ci chiedono "non vedi cosa sta succedendo? Tu che fai? Intendi startene lì seduta? Pensi davvero che tutto ciò non ti riguardi?" Difficile pensqrlo immersi, rapiti in una storia che riesce a raccogliere con cura un fuggevole momento di vita quotidiana trasformandolo in un'epica avventura, esattamente come sono per noi i nostri fuggevoli momenti. In una memorabile sequenza, dopo aver perso per l'ennesima volta il padre, Cyril attraversa sulla sua bicicletta quasi tutta la citta ripreso dai Dardenne in tempo reale, scrutando la nostra reazione attraverso l'espressione, il movimento, il corpo del ragazzo. [+]

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lalari domenica 7 agosto 2011
cosa ci permette di correre per il mondo? Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

il film l'ho visto molto tardi, lontano dai riflettori di Cannes. Ma lo aspettavo con un senso di palpitante attesa. Dalla visione di Rosetta non ho più smesso di attendermi emozioni e conseguenti maturazioni  dal lavoro dei fratelli Dardenne, Trovo che siano gli unici registi nel panorama mondiale a rappresentare il cammino dei sentimenti, quel dialogo con no stessi che esiste anche in ragazzi molto giovani, spesso catalogati impulsivi. I Dardenne 
mostrano anche in questo film la crescita del protagonista attraverso le terribili prove della sua pur giovane vita. Cyril cerca di opporsi con ostinazione al rifiuto del padre, di colui che dovrebbe guidarlo nelle scelte della vita. [+]

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lalli mercoledì 3 agosto 2011
storia di un bambino che non gliene va bene una. Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%


un film in un certo senso molto alla Ken Loach. lento, ma non è mai noioso ed è molto coinvolgente; veramente una disgrazia umana questo bimbo poverino, meno male del, se così si può chiamare, "lieto" fine. Per il resto ci sono persone veramente assurde in questo film. Ammirevole Samantha, l'unica che comprende il dramma del ragazzino... da vedere, 3 stelle e mezzo.

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