Il gioiellino

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Un film di Andrea Molaioli. Con Toni Servillo, Remo Girone, Sarah Felberbaum, Lino Guanciale.
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Drammatico, durata 110 min. - Italia, Francia 2011. - Bim Distribuzione uscita venerdì 4 marzo 2011. MYMONETRO Il gioiellino * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ultimoboyscout mercoledì 30 novembre 2011
se i soldi non ci sono basta invevtarli. Valutazione 2 stelle su cinque
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I bilanci vanno a picco? Basta dare un colpo di bianchetto. Non hai liquidità? La ipotizzi alle Cayman. Sei del tutto spacciato? Entri in borsa. Il crac della Leda ricorda molto quello della Parmalat di Tanzi tra litri di latte macchiati di orgoglio, superficialità al limite del carognesco e dilettantismo clamorosamente spacciato per (alta) finanza creativa. Molaioli, per fortuna, si sgancia dai toni lamentosi tipici del cinema di denuncia specie del nostro, si allontana dagli stereotipi buono/cattivo, vittima/oppressore per avvicinarsi piuttosto al genere nobilmente grottesco de "Il divo" del suo maestro Sorrentino. Scruta più i personaggi che gli eventi, tratteggiandone sguardi e smorfie, trasformando l'atmosfera in uno psiconoir drammatico ma senza tragedia. [+]

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fabio1957 venerdì 15 maggio 2015
istruttivo Valutazione 3 stelle su cinque
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Efficace ricostruzione fantasiosa, ma non troppo, del crac della Parmalat. Bello,onesto e istruttivo,il film ovviamente ruota attorno a Servillo che ci dà l'ennesima prova della sua bravura,mettendosi nei panni del ragioniere faccendiere, che con spregiudicatezza cinica portò l'azienda alla bancarotta.I personaggi di contorno sono insignificanti , l'astro che brilla di luce propria è sempre lui.Considerazioni morali a parte, il gioiellino è un riuscito affresco dell' avida e corrotta società della nostra provincia e non solo che, per conseguire uno status economico-sociale alto, calpesta tutto e tutti,con tracotanza ed arroganza,sicura di restare impunita. [+]

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rob8 sabato 28 luglio 2018
stile rigoroso e narrazione asciutta Valutazione 3 stelle su cinque
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Come nella sua prima opera, il regista indaga i vizi della la provincia(lità) italiana: ma qui al centro della vicenda c’è l’ambiziosa scalata al mondo finanziario di un piccolo imprenditore, che nel commercializzare latte e derivati dichiara di produrre innanzitutto valori. Ma la vorticosa trasformazione della ditta in azienda quotata in borsa è drogata da bilanci falsi e transazioni internazionali truffaldine.
Il richiamo esplicito al crac Parmalat degli anni Novanta viene peraltro utilizzato più che con i toni della denuncia fragorosa, con uno stile illuminista e rigoroso: sia nella narrazione asciutta, sia nell’uso geometrico della macchina da presa, sia nella resa vivida della fotografia. [+]

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quieromirar lunedì 7 marzo 2011
il castello di carte di andrea molaioli Valutazione 0 stelle su cinque
33%
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Nelle interviste rilasciate in occasione dell’arrivo nelle sale de “Il gioiellino”, Andrea Molaioli ha spesso sottolineato di aver puntato l’obiettivo sulla psicologia dei personaggi, sulle loro mete e motivazioni. La visione del film induce a ridimensionare questa affermazione e non certo perchè gli interpreti non siano all’altezza del compito: Toni Servillo domina l’inquadratura con un carisma che è difficile non riconoscergli, Remo Girone costruisce con cura il ritratto dell’arrivista in doppiopetto che oscilla tra scaltrezza e ostinazione. Tra le figure che i due attori impersonano sussiste –realizzata con pochi, efficaci tratti- una complice conflittualità, visto che entrambi si credono padroni assoluti della situazione e l’uno non può, malgrado tutto, fare a meno di rapportarsi all’altro. [+]

[+] macchina da presa, non telecamera! (di il conformista)
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enrico omodeo salè martedì 29 marzo 2011
glaciale sguardo sul potere finanziario Valutazione 4 stelle su cinque
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"Il gioiellino" di Andrea Molaioli è un ottimo film. Racconta il fallimento Parmalat in modo cronachistico e veloce, aggiungendo fondamentali tocchi di simbolismo (le pietre portafortuna, il progetto di rilancio scritto dal direttore finanziario Servillo poco prima dell'arresto, l'indignazione della moglie del dirigente suicida...). Ci lascia un senso di disagio e fa aprire gli occhi sullo strapotere della finanza rispetto all'economia reale. Un piccolo grande j'accuse (vedi frecciatina sul falso in bilancio a metà film) su chi ha distrutto il Paese dopo la fine della prima repubblica. [+]

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mr.qwerty venerdì 4 marzo 2011
lo spunto è forte,ma il film non coinvolge Valutazione 3 stelle su cinque
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il film si dedica ad esprimere il boom del caso parmalat.Il regista cerca di descrivere i personaggi ma questo non gli riesce bene e questo rende il film leggermente noioso.Servillo viene cosiderato un uomo sgradevole e introverso e questo lo porta a fare una recitazione "semi-falsa" sul personaggio. Dopotutto il film ha una buona sceneggiatura e questo lo rende abbastanza realistico.

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algernon domenica 6 marzo 2011
cronaca non appassionante Valutazione 2 stelle su cinque
43%
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un fatto importante e drammatico come il crac parmalat, che certamente interessa tutti noi, eppure non prende, non appassiona, un po' perché il film non aggiunge granché a quello che sapevamo già, un po' perché le colossali truffe che racconta sono proprio sgradevoli da vedere e sentire. Servillo come in altri film (le conseguenze dell'amore, gorbaciof) si trova a suo agio con la finanza e la contabilità, sempre molto bravo, ma non sempre basta.

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hulk1 domenica 23 ottobre 2011
televisionando Valutazione 2 stelle su cinque
18%
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Damiano Damiani, Dallamano, Squitieri,Montaldo etc. non erano dei geni, non appartenevano alla sacra triade Antonioni, Visconti, Fellini, aggiungo di mio Mario Bava, Riccardo Freda ,studiati ed amati in tutto il modo, giustamente. Francesco Rosi era tra le due categorie , un grande regista, un gradino sotto i 5 grandi, ma decisamente superiore a tutti gli altri. La precedente opera 'La ragazza del lago' era un buon giallo, teneva conto delle regole del genere ,risultando un buon lavoro, ignorato naturalmente. Il gioiellino pur con un cast di tutto rispetto 'Servillo ormai onnipresente, che personalmente mal sopporto, interpreta personaggi poco adatti alla sua presenza fisica e tecnica', Girone , dal quale mi aspettavo una intepretazione mefistofelica ' L'unica  freccia al suo arco'   ci prova, ma quando ripete per un centinaio di volte 'Noi non vendiamo solo latte, ma anche valori' sghignazza, non ci crede nemmeno lui. [+]

[+] ma sarai mica studente al dams? (di kronos)
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vipera gentile giovedì 10 marzo 2011
famiglia, azienda e valori morali Valutazione 1 stelle su cinque
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Il regista ha voluto raccontare tutta la dolorosa vicenda della Parmalat tentando di rivalutarne gli artefici; infatti, Tanzi, impersonato da Remo Girone, appare come una persona buona, profondamente attaccata all’azienda e alla famiglia, con grandi valori morali che ricorre a delle manovre ardite solo per salvare quello che è riuscito a creare da solo; addirittura, in una scena, lava i piatti dopo cena rifiutando l’aiuto della nipote. La presenza della moglie infatti non è continuativa:  c’è solo in alcune occasioni, come le feste aziendali o in chiesa. Il ragioniere è dipinto come un uomo dal carattere difficile che propone delle soluzioni disoneste nella certezza che il problema sia solo temporaneo e superabile; anzi, dimostra la sua correttezza e affezione nei confronti del proprietario in più di un’occasione. [+]

[+] non sono d'accordo (di mauretta)
[+] conta il come più del cosa (di xquadro)
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maxam domenica 2 ottobre 2011
piangendo sul latte versato ...dal molaioli! Valutazione 1 stelle su cinque
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1970. Elio Petri scrive e dirige un film sul Potere. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Il suo "Stradivari" sono Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan. Vien fuori un capolavoro. 2011. Andrea Molaioli scrive e dirige un film sul Denaro. Il gioiellino. Ha in mano anche lui uno "Stradivari": Remo Girone e Toni Servillo. Ne vien fuori una .."robetta" da fiction tv indegna di passare per le sale cinematografiche. Ergo, Andrea Molaioli non ha studiato i classici. De Il gioiellino è buona la fotografia, firmata, del resto, da chi ha curato la fotografia di tre bei film di Sorrentino (Le conseguenze dell'amore, L'amico di famiglia, Il divo). E si fa apprezzare Sarah Felberbaum: da seguire. [+]

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