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stefano capasso
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venerdì 29 marzo 2019
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autoritratto d'autore
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Dopo l’incidente occorso durante la lavorazione di Dream, quando l’attrice protagonista ha rischiato di morire impiccata, Kim Ki Duk è entrato in un profondo conflitto esistenziale. La sua vena creativa inarrestabile è interrotta da difficoltà proprie e da un mondo esterno che ha scoperto come traditore.
Vive solo in una casetta ai margini della città, dorme in una tenda montata dentro, e trascorre le sue giornate tra riflessioni e semplici attività quotidiane. Ma la sua necessità di filmare, di esercitare la sua vocazione, lo porta ad accendere una semplice macchina reflex e filmarsi nelle sue attività e nei suoi sfoghi. Kim Ki Duk dunque si mette a nudo davanti alla camera e davanti al mondo, confessa le sue difficoltà, le sue paure, le sue aspettative, e lo fa con la sua grande maestria, mettendo in scena delle sequenze complesse senza nessun altro aiuto che un cavalletto.
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Dopo l’incidente occorso durante la lavorazione di Dream, quando l’attrice protagonista ha rischiato di morire impiccata, Kim Ki Duk è entrato in un profondo conflitto esistenziale. La sua vena creativa inarrestabile è interrotta da difficoltà proprie e da un mondo esterno che ha scoperto come traditore.
Vive solo in una casetta ai margini della città, dorme in una tenda montata dentro, e trascorre le sue giornate tra riflessioni e semplici attività quotidiane. Ma la sua necessità di filmare, di esercitare la sua vocazione, lo porta ad accendere una semplice macchina reflex e filmarsi nelle sue attività e nei suoi sfoghi. Kim Ki Duk dunque si mette a nudo davanti alla camera e davanti al mondo, confessa le sue difficoltà, le sue paure, le sue aspettative, e lo fa con la sua grande maestria, mettendo in scena delle sequenze complesse senza nessun altro aiuto che un cavalletto. Un momento di riflessione profonda che non si era mai concesso preso da un vortice produttivo che era divenuto quasi automatico
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bartleby corinzio
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lunedì 6 agosto 2012
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mal di pancia
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Arirang è una canzone che i coreani cantano quando sono depressi. Arirang... Arepigliate Kim. Dopo un incidente che stava per costare la vita ad una sua attrice sul set di Dream e dopo esser stato tradito da alcuni suoi collaboratori Kim decide di isolarsi per tre anni sulle colline di un freddo paese coreano. Crisi esistenziale, crisi creativa, il fantomatico blocco del regista. E' legittimo e sano isolarsi, gli artisti lo fanno, anzi, di per sé sono sempre isolati. L'auto-reclusione di Kim (vabbé, sta su una casetta dove poco sotto si staglia il piccolo e grazioso paesello) va tuttavia a sfociare nella necessità di filmare il tutto, o comunque la fase finale (pare che Kim sia rimasto su quella casa per tre lunghi anni).
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Arirang è una canzone che i coreani cantano quando sono depressi. Arirang... Arepigliate Kim. Dopo un incidente che stava per costare la vita ad una sua attrice sul set di Dream e dopo esser stato tradito da alcuni suoi collaboratori Kim decide di isolarsi per tre anni sulle colline di un freddo paese coreano. Crisi esistenziale, crisi creativa, il fantomatico blocco del regista. E' legittimo e sano isolarsi, gli artisti lo fanno, anzi, di per sé sono sempre isolati. L'auto-reclusione di Kim (vabbé, sta su una casetta dove poco sotto si staglia il piccolo e grazioso paesello) va tuttavia a sfociare nella necessità di filmare il tutto, o comunque la fase finale (pare che Kim sia rimasto su quella casa per tre lunghi anni). L'ego può essere irritante, quando poi questo si prende possesso di una mente creativa l'auto referenzialità straborda in modo spigoloso nonché irritante. Per il filosofo Derrida nell'io che si pronuncia come pronome una DIFFERENZA impedisce ogni volta la presenza a sé stessi. Una "assenza" salvifica. Il problema è che Kim tenta di colmare quella differenza di sé a sé filmandosi e creandosi anche in forma di un Kim razionale che interroga un Kim depresso, poi nella forma di un'ombra di Kim che parla con un Kim riflessivo nonché in una terza o quarta figura che ri-osserva il girato dallo schermo del suo computer (e questo è un punto a favore di Kim, il ridere di sé stesso guardandosi piangere). Kim si muove, esce dalla tenda che ha montato all'interno della casa, si affaccia, fa la cacca, si lava i denti, dona gli scarti del suo cibo al gatto. Già, il cibo. Il cibo è onnipresente. Kim mangia in continuazione, Kim col suo video-confessione mastica, produce rumori, risucchi. "Arirang, sulle colline Arirang mandami per favore" canta Kim e sono parti strazianti, nel senso che non se po' sentì. Se Kim con la macchina da presa ci sa fare (parlo dei suoi film precedenti) è decisamente negato per il bel canto ma la cosa peggiore è che lui se ne frega e canta, canta, canta a squarciagola "Arirang, sulle colline Arirang mandami per favore". E piange, e si costruisce una macchina per il caffè (mmm, il superbo caffè coreano) e parla di come ci nutriamo di corpi stressati, di come lo stress passi di mano in mano, di corpo in corpo di stress in stress. Eccessi di stress. Stress, stress, stress. Depressione. Mal di vivere, mal di pancia. Bisognerebbe capire quali erano gli intenti di Kim e quanto sia sincero e quanto paraculo e quanto ironico. Solo comprendendo il panneggio si può pesare il senso di questo film. Ha le carte in regola per essere una boiata micidiale ma sospetto nasconda elementi non trascurabili. Le sfumature, il velo e la silhouette della sostanza che cela al di sotto. Un po' come i capelli lunghi e svolazzanti di Kim, a volte sembrano neri, altre volte bianchi.
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(di ares 1�)
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molenga
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domenica 11 settembre 2011
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ho visto e rivisto arirang da quando è passato su rai3: ho anche riguardato tutti i film di kim ki-duk e niente come questo documento poteva aiutarmi a gustarli come fossero nuovi: forza kim
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mercoledì 17 agosto 2011
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cosa sta facendo kim ki- duk?
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Non credo che ci siano da dare stelle a questo documentario sulla disperazione di un uomo che non si sente più regista: la fatalità accaduta durante le riprese del bellissimo"dream"
rischia di averci sottratto uno dei più grandi stilisti del cinema.
Le parole di Cannes sono state, probabilmente, il risultato di un' empatica condivisione del dolore. Cosa sta facendo adesso Kim ki-duk? Lavora a un nuovo film?
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