Una fragile armonia

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Un film di Yaron Zilberman. Con Philip Seymour Hoffman, Christopher Walken, Imogen Poots, Catherine Keener, Wallace Shawn.
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Titolo originale A Late Quartet. Drammatico, durata 105 min. - USA 2011. - Good Films uscita giovedì 12 settembre 2013. MYMONETRO Una fragile armonia * * 1/2 - - valutazione media: 2,72 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
l''''eremita mercoledì 7 luglio 2021
saggio musicato sulle dinamiche di gruppo Valutazione 4 stelle su cinque
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Ho trovato bellissimo questo film, che mi ha riportato al cinema d'autore americano degli anni '70-80. Devo dire che l'ho visionato in lingua originale e sicuramente anche questo ha avuto la sua importanza, e che , lo ammetto, apprezzo moltissimo almeno tre attori del cast. Detto questo , credo che sia davvero mirabile il modo in cui si descrive come un sistema apparentemente collaudato da anni,  possa entrare improvvisamente in crisi a causa di un solo elemento " difettoso" o non più congruente per qualsivoglia motivo ( caso, scelta personale..) e come questo possa scatenare una reazione a catena, andando a scoprire dinamiche interpersonali che altrimenti sarebbero rimaste nascoste e sopite. [+]

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fabio 3121 martedì 26 maggio 2020
la forza del gruppo e della musica classica. Valutazione 3 stelle su cinque
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il film, ambientato in una meravigliosa e soleggiata New York imbiancata di neve, racconta la storia del quartetto d’archi “Fugue” impegnato a prepararsi per l’ennesima tournè in giro per il mondo. Purtroppo al più anziano del gruppo, il violoncellista Peter viene diagnosticato il morbo di Parkinson e, pertanto, la sua eventuale assenza alla tournè costituirà l’inizio di una serie di problematiche – soprattutto interpersonali – tra gli altri 3 membri, due dei quali sono una coppia sposata, Robert il secondo violino e Juliette viola, con una figlia Alexandra che prende lezioni di violino da Daniel primo violino del quartetto. [+]

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stefano capasso mercoledì 4 gennaio 2017
dall'ego all'armonia Valutazione 3 stelle su cinque
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Quando Peter, violoncellista del quartetto d’archi “Fugue”, scopre di avere il Parkinson, la sua vita e quella del gruppo subiscono un forte scossone. Robert, secondo violino cerca più spazio, mentre Juliette, la moglie, Daniel non sono d’accordo. Alla vigilia del primo concerto della nuova stagione, scoppiano conflitti privati covati per anni tra tutti i componenti.
Un bel film di Yaron Zilberman che colloca nel mondo della musica una complessa e profonda vicenda di relazioni e sentimenti. Quando un evento modifica l’equilibrio da lungo tempo stabilito, c’è la possibilità per tutti di rivedere la propria posizione, di mettere in discussione, anche a costo di perdere tutto, il proprio ruolo. [+]

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enzo70 mercoledì 9 dicembre 2015
alla ricerca della perfezione Valutazione 3 stelle su cinque
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Un quartetto di musicisti all’apice del successo ed in procinto di proporre al suo pubblico l’Opera 131 di Beethoven viene messo a dura prova dalla scoperta che il più anziano del gruppo, Christopher Walken, è malato del morbo di Parkinson. L’armonia del gruppo si perde dietro i rancori del secondo violino, il solito grandioso Philip Seymour Hoffman, nei confronti del primo violino, Daniel Lerner; anche il rapporto tra la violista, Catherine Keener, e l’ex marito, Hoffman, è in crisi; e la figlia di questi ultimi, Imogen Poots, una violinista di grandissimo talento inizia una relazione con il primo violino del quartetto. [+]

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ilaria pasqua lunedì 22 settembre 2014
magnifica sinfonia Valutazione 4 stelle su cinque
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Un quartetto di musicisti che suona insieme da più di vent’anni viene scosso da una terribile notizia: uno di loro, Peter, è al primo stadio del Parkinson. Questo getta delle ombre non solo sul gruppo ma su tutta la loro vita.
I rapporti si incrinano velocemente, ma soprattutto cose non dette, problemi celati, tornano prepotentemente a galla. Il quartetto è un piccolo animale che sembra vivere di vita propria, un organismo equilibrato, un perfetto puzzle dove ogni suo membro è un preciso pezzo che non può cambiare di posizione. Ognuno di loro è indispensabile, ogni loro silenzio è necessario per la sua esistenza. [+]

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omanoc_laod venerdì 23 maggio 2014
tra musica e psicologia. Valutazione 3 stelle su cinque
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Un film tanto semplice eppure tanto complesso. Sembra quasi una dimostrazione di quanto viene ad essere descritto nei trattati di psicologia dove si ha a che fare con la materia più bella ma anche più complessa: l’uomo.

 
Il film, nel quale emergono le carte in gioco, quelle vincenti e quelle perdenti, di ogni membro del quartetto d'archi, ha inizio nel momento in cui Peter, il più anziano, dichiara ai propri compagni di soffrire del morbo di Parkinson, quello che non solo genererà timore per il proseguo dell’ attività musicale, ma che darà la sperata opportunità di far emergere i problemi che ognuno dei quattro presenta e che per troppo tempo ha taciuto. [+]

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filippo catani venerdì 15 novembre 2013
un quartetto a pezzi Valutazione 3 stelle su cinque
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Dopo 25 anni consecutivi di concerti assieme, un quartetto d'archi dovrà cambiare formazione in quanto il più anziano del gruppo si scopre malato di Parkinson. Improvvisamente, venendo via questa sorta di "tappo", si scopre un vero e proprio vaso di Pandora. Un buon cast spesso aiuta a fare un buon film; non è sempre vero ma in questo caso sì. Infatti la trama non è malvagia ma verso il finale tende un pochino ad avvitarsi in una serie di rancori/torti/ritorsioni un pochino eccessivi quasi inverosimili. Il film però è tenuto a galla dall'ottima musica e dai suoi attori (su tutti Hoffman e Walken) che reggono buona parte dello svolgimento. Ecco forse magari gli addetti ai lavori potranno godersi ancora meglio certi tecnicismi che sfuggono a noi profani e che magari potevano essere un pochino meglio illustrati senza fare con questo del film un saggio di storia della musica. [+]

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iankenobi lunedì 11 novembre 2013
non sono d'accordo Valutazione 3 stelle su cinque
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Io sinceramente non sono d'accordo con la critica,innanzitutto un film con philip seymour hoffman e catherine keener va' visto a prescindere,perche'?perche' cmq ti regaleranno sempre scampoli di verita' anche se il film fosse bruttissimo e poi perche' cmq essendo un ex ballerino io ci ho ritrovato l'incredibile vanita' ed egoismo degli artisti.
Non mi e' molto chiara la dinamica della coppia,perche' non spiega assolutamente la loro crisi,si c'e' un tradimento e si c'e' una allusione ad una storian nel passato con l'altro violinista ma rimane un po' tutto in superficie come la relazione della giovane con l'uomo piu' grande lasciata cosi' a meta',non lo sapeva prima che ci sarebbero stat problemi con i genitori'?
Ripeto un film che ha dei buchi ma che nel complesso si guarda. [+]

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pepito1948 giovedì 17 ottobre 2013
algebricamente positivo Valutazione 3 stelle su cinque
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Peter è il grande vecchio, violoncellista che conserva il segno di un illuminante incontro con Pablo Casals (non conta il numero di errori di esecuzione, talvolta basta un guizzo, un dettaglio emotivamente penetrante per dare lustro ad una performance). Peter dirige da 25 anni un quartetto d’archi, tre uomini e una donna, di cui è fondatore ed ispiratore. Peter è anche il garante dell’armonia del gruppo, come ensamble e come piccola comunità di affetti, in cui è punto di riferimento ed esempio di saggezza. Peter è l’anima e l’immagine del gruppo e ne costituisce la forza aggregante e il legame rassicurante.
Peter si ammala, la sua permanenza nel quartetto è compromessa, come leader deve provvedere alla sostituzione per evitare inutili pause (così come non le prevede il Quartetto 14, Op. [+]

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filobus lunedì 7 ottobre 2013
piacevole, poteva essere di più Valutazione 3 stelle su cinque
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Film con pregi e difetti, il punto che mi è piaciuto di più è il concerto, in cui gli interpreti si fanno prendere completamente della musica, come dimenticandosi tutto quel che è passato nella vita privata fino all'attimo prima, sembrano marionette guidati dai loro strumenti. Ho trovato banale e prevedibile la relazione tra primo violino e allieva.

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Marzia Gandolfi
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