spike
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lunedì 26 aprile 2010
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un disastro
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Lecito aspettarsi molto di più dalla commedia italiana. Film senza uno straccio di trama con scene montate una di seguito all'altra come fosse una recita scolastica, idem per le interpretazioni di Fabio Volo e della Litizzetto, a tratti imbarazzanti. Volo deve fare il gigione ma sembra un'altra cosa. La sceneggiatura è piatta e molte volte arriva la ridicolo (vedi la battuta sul coriandolo). In tutto questo disastro si salva la Buy che, se è vero che in alcune occasioni si lascia trasportare anche lei nel gioco di mossette ed espressioni da teatro provinciale, quando è in scena riempie lo schermo. Attendevo il film per vedere all'opera un cast così eterogeneo, come al solito le grande attese portano grandi delusioni.
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Lecito aspettarsi molto di più dalla commedia italiana. Film senza uno straccio di trama con scene montate una di seguito all'altra come fosse una recita scolastica, idem per le interpretazioni di Fabio Volo e della Litizzetto, a tratti imbarazzanti. Volo deve fare il gigione ma sembra un'altra cosa. La sceneggiatura è piatta e molte volte arriva la ridicolo (vedi la battuta sul coriandolo). In tutto questo disastro si salva la Buy che, se è vero che in alcune occasioni si lascia trasportare anche lei nel gioco di mossette ed espressioni da teatro provinciale, quando è in scena riempie lo schermo. Attendevo il film per vedere all'opera un cast così eterogeneo, come al solito le grande attese portano grandi delusioni. Film trascurabile.
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spike
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lunedì 26 aprile 2010
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un disastro
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Lecito aspettarsi molto di più dalla commedia italiana. Film senza uno straccio di trama con scene montate una di seguito all'altra come fosse una recita scolastica, idem per le interpretazioni di Fabio Volo e della Litizzetto, a tratti imbarazzanti. Volo deve fare il gigione ma sembra un'altra cosa. La sceneggiatura è piatta e molte volte arriva la ridicolo (vedi la battuta sul coriandolo). In tutto questo disastro si salva la Buy che, se è vero che in alcune occasioni si lascia trasportare anche lei nel gioco di mossette ed espressioni da teatro provinciale, quando è in scena riempie lo schermo. Attendevo il film per vedere all'opera un cast così eterogeneo, come al solito le grandi attese portano grandi delusioni.
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Lecito aspettarsi molto di più dalla commedia italiana. Film senza uno straccio di trama con scene montate una di seguito all'altra come fosse una recita scolastica, idem per le interpretazioni di Fabio Volo e della Litizzetto, a tratti imbarazzanti. Volo deve fare il gigione ma sembra un'altra cosa. La sceneggiatura è piatta e molte volte arriva la ridicolo (vedi la battuta sul coriandolo). In tutto questo disastro si salva la Buy che, se è vero che in alcune occasioni si lascia trasportare anche lei nel gioco di mossette ed espressioni da teatro provinciale, quando è in scena riempie lo schermo. Attendevo il film per vedere all'opera un cast così eterogeneo, come al solito le grandi attese portano grandi delusioni. Film trascurabile.
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clara minghetti
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domenica 25 aprile 2010
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qualcosa di nuovo
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Di film che parlano di amori così liquidi ce ne sono pochi, idem dicasi per lo sguardo lucido e chirurgico sulla borghesia quella di facciata ma che sotto sotto tanto lineare non è.
Ho apprezzato questo sforzo e consiglio vivamente questo film, ottimamente interpretato oltre che da grossi calibri da interessanti comprimari
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calebtrask
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domenica 25 aprile 2010
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bravi gli attori, scarso il resto
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In Matrimoni e altri disastri, un soggetto non originale si dipana attraverso una sceneggiatura mediocre supportata da una regia inesistente. Se di qualche momento realmente comico si può fruire, si ha la netta impressione che si debba ringraziare in gran parte la presenza scenica o la capacità istrionica degli attori (basti citare Luciana Littizzetto), che, per quanto adatti, sono intrappolati in personaggi statici, a tratti inverosimili, incapaci di evolvere. La prevedibilità di gran parte degli sviluppi e delle situazioni, piegate alle esigenze stereotipiche della più classica commedia italiana, non toglie sapore ai battibecchi tra Fabio Volo e Margherita Buy, ma rende evidente dai primi fotogrammi che andranno a letto insieme.
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In Matrimoni e altri disastri, un soggetto non originale si dipana attraverso una sceneggiatura mediocre supportata da una regia inesistente. Se di qualche momento realmente comico si può fruire, si ha la netta impressione che si debba ringraziare in gran parte la presenza scenica o la capacità istrionica degli attori (basti citare Luciana Littizzetto), che, per quanto adatti, sono intrappolati in personaggi statici, a tratti inverosimili, incapaci di evolvere. La prevedibilità di gran parte degli sviluppi e delle situazioni, piegate alle esigenze stereotipiche della più classica commedia italiana, non toglie sapore ai battibecchi tra Fabio Volo e Margherita Buy, ma rende evidente dai primi fotogrammi che andranno a letto insieme. Il ritratto della cosiddetta famiglia altolocata è condotto da un’ottica micro borghese che rivela la quasi totale estraneità degli autori a ciò che si vorrebbe descrivere. La scena successiva alla rappresentazione della Tosca in cui Volo, rampante ex-venditore di padelle desideroso di accasarsi con cotanta rampolla (sorella di Nanà-Buy), ammette di non amare l’opera ricevendo la sdegnata stigmatizzazione degli amici intellettuali della protagonista (un architetto con problemi di alitosi, docente universitario dai 25 anni di età, e un altro non meglio precisato docente universitario) è tristemente illuminante. Una banalissima dicotomia regge l’intero film: da un lato il polo del dinamismo e della positività simboleggiata dall’arrivista Volo (povero=becero=buono), dall’altra la staticità decadente della famiglia della protagonista (ricco=raffinato=amorale). Non altrimenti che con l’esigenza di delineare tale “decadentismo” si spiega la noiosa e fuori luogo agnizione sulla reali origini della sposina che mettono in luce un ménage à trois tra il padre di Nanà –pure lui docente universitario, ovviamente- la moglie, una piacevole come sempre Marisa Berenson, e zio Duccio. Se, tuttavia, con fatica si trangugia il moralismo con cui il tutto è presentato, a stento si sopporta l’ennesima esibizione di pianti e lacerazioni dell’animo cui evidentemente la signora Buy è tanto legata da non considerare l’idea di risparmiarcela nemmeno una volta.
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francesca50
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domenica 25 aprile 2010
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la buy si conferma donna sfigata!
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E' un film godibile che rivela un Fabio Volo come attore interessante. La Buy si ripropone con il solito personaggio di donna "sfigata", un po' steretipato, ma che le riesce bene. E' poco credibile che un tipo come lei vada a letto col cognato senza problemi, però l'idea è accettabile. Certo non è un film di ampio respiro, tuttavia fa passare una serata senza problemi e discussioni nello scenario della bellissima Firenze, di cui cogliamo elementi noti ma pittoreschi.
Dunque lo consiglio solo per ridere un po' e uscire contenti.
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ripagrandeluca
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domenica 25 aprile 2010
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scarsissima la regia ottima la buy
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molto brava labuy discreto volo male la litizzetto e pessima la regia
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gloria78
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domenica 25 aprile 2010
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il trionfo dei clichè
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Il film è privo di una trama avvincente e tanto meno convincente, i personaggi dell'alta borghesia fiorentina sono piuttosto banali, a partire dalla protagonista che incarna il clichè della figlia di famiglia ricca con appartamento in centro e poca voglia di lavorare, cinquantenne con lo stile di vita di una ventenne, che però compra bomboniere equo-solidali, fa liste nozze a favore di medici senza frontiere e rispetta il codice della strada. In realtà i personaggi sono abbastanza statici, non hanno nessuna evoluzione psicologica, non prendono coscienza di nulla, sono estremamente conformisti. Il film insomma è piuttosto deludente, ci si chiede come mai abbiamo deciso di buttar via sette euro e cosa ci aspettavamo da un titolo come 'matrimoni e altri disastri', laddove per disastri si intende tutto ciò che nel film capita alla Buy, da qualche acquazzone a degli amorazzi con uomini molto più giovani di lei che ovviamente la trovano estremamente attraente e originale.
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Il film è privo di una trama avvincente e tanto meno convincente, i personaggi dell'alta borghesia fiorentina sono piuttosto banali, a partire dalla protagonista che incarna il clichè della figlia di famiglia ricca con appartamento in centro e poca voglia di lavorare, cinquantenne con lo stile di vita di una ventenne, che però compra bomboniere equo-solidali, fa liste nozze a favore di medici senza frontiere e rispetta il codice della strada. In realtà i personaggi sono abbastanza statici, non hanno nessuna evoluzione psicologica, non prendono coscienza di nulla, sono estremamente conformisti. Il film insomma è piuttosto deludente, ci si chiede come mai abbiamo deciso di buttar via sette euro e cosa ci aspettavamo da un titolo come 'matrimoni e altri disastri', laddove per disastri si intende tutto ciò che nel film capita alla Buy, da qualche acquazzone a degli amorazzi con uomini molto più giovani di lei che ovviamente la trovano estremamente attraente e originale. Si racconta la Firenze peggiore, quella delle elite intellettuali ricche ma prive di contenuti, ma senza farne una descrizione matura nè tanto critica. Fabio Volo identico a se stesso. Littizzetto come sempre vivace e divertente.
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rosatigre
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domenica 25 aprile 2010
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onestà
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In questo film ciò che mi ha più colpita è stato il personaggio di Nanà: vera, semplice e, soprattutto, onesta con se stessa. Non si vergogna di com'è, è spontanea, fa e dice tutto ciò che le passa per la testa, anche se sbaglia. Sarà il capello biondo, l'occhio verde e il carattere quasi tormentato di Margherita Buy che mi hanno fatto vedere me stessa in lei. Mentre guardavo il film speravo che Nanà potesse avere la possibilità di essere felice ... Grazie a questo personaggio femminile mi sono goduta questo film sincero e allegro che non nasconde malinconia. La Buy è straordinaria, come sempre. E poi c'è lui, Fabio Volo; questo "non attore" come si autodefinisce interpreta un personaggio che sembra essere l'opposto del vero Fabio e, proprio per questo, credo che abbia fatto un ottimo lavoro.
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In questo film ciò che mi ha più colpita è stato il personaggio di Nanà: vera, semplice e, soprattutto, onesta con se stessa. Non si vergogna di com'è, è spontanea, fa e dice tutto ciò che le passa per la testa, anche se sbaglia. Sarà il capello biondo, l'occhio verde e il carattere quasi tormentato di Margherita Buy che mi hanno fatto vedere me stessa in lei. Mentre guardavo il film speravo che Nanà potesse avere la possibilità di essere felice ... Grazie a questo personaggio femminile mi sono goduta questo film sincero e allegro che non nasconde malinconia. La Buy è straordinaria, come sempre. E poi c'è lui, Fabio Volo; questo "non attore" come si autodefinisce interpreta un personaggio che sembra essere l'opposto del vero Fabio e, proprio per questo, credo che abbia fatto un ottimo lavoro. Lui è sempre cosi simpatico e affascinante che si fa amare con facilità, qualsiasi sia il suo personaggio. Un film sulla speranza in amore, per il mio modo di vedere e un'occasione di riflessione sorridente sul coraggio di essere se stessi.
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piccololord84
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domenica 25 aprile 2010
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poco convincente
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Da un cast che comprende VOLO-LITTIZZETTO-INAUDI-BUY ci si aspettava sicuramente molto di più. Gli attori recitano magistralmente ma la storia del film non rende e per quanto la visione sia corta, il film sembra infinito.
I momenti divertenti si contano sulle dita. Poco spazio alla nostra LUCIANA nazionale anche se la BUY continua a dare il meglio di sè anche in ruoli ironici.
Il finale del film è scontato al 100% e si comprende dall'inizio.
Unica nota positiva è che finalmente un film ha un finale e quindi non torni a casa sbattendo la testa contro il finestrino dell'auto per capire cosa accadrà ai personaggi del film.
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