weach
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giovedì 26 aprile 2012
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perfida sofferenza dell'anima
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Il viaggio?
Seduti sui carboni ardenti?
Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima ?
Preferisco il viaggio
ll nostro viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia.
Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo grande regista russo per la sua forza interire nel andare contro corrente, con la determinazione di chi sempre è tentato dal capire, decifrare l'essenza della vita . Da questo mondo soporifero Sokurov vorrebbe risvegliarci!!Ma non siamo andati troppo lontani e .
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Il viaggio?
Seduti sui carboni ardenti?
Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima ?
Preferisco il viaggio
ll nostro viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia.
Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo grande regista russo per la sua forza interire nel andare contro corrente, con la determinazione di chi sempre è tentato dal capire, decifrare l'essenza della vita . Da questo mondo soporifero Sokurov vorrebbe risvegliarci!!Ma non siamo andati troppo lontani e ..........dentro una palude dove è oramai impossibile districarsi ?
Mentre si dipana il film , due anime differenti confrontano quella pittorica estetica e quella filosofica introspettiva.
Quale prevale ? Nessuna delle due perché si compenetrano facendo vibrare nelle nostre coscienze un film che merita tutta la nostra attenzione e rispetto : complimenti .
Il faust di di Aleksander Sokurov,libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe é piuttosto incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano, rappresentato come qualcosa di veramente imperfetto che del resto lo è tutto ciò che lo circonda.
La scelta Aleksander Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza le dinamiche dell' essere umano mentre scivolano all'interno di un groviglio esistenziale .
Il contrasto della pellicola di Sokurov fra una ricerca estetica esasperata ed un ambientazione opaca, piena di sporcizia, quasi melmosa è la caratterizzazione che di primo acchito del film traspare .
Lo studio medico del dott. Faust è ,quasi stanza di tortura, con strumenti sacrificali tipici del medioevo, uno studio dove la morte e la violenza contaminano ogni inquadratura. Un Dio pervadente è ovunque come il suo interlocutore ossessivo Il diavolo,ma a volte abbiamo bisogno di totem ed ecco apparire il nostro diavolo personificato che assume le sembianze di un 'orribile vecchio deforme che elargiesce comunque potere, di vita ,di morte e di ossessione .
La bruttezza e l'orrore del mondo che vengono rappresentati da Aleksander Sokurov, hanno in se un potente contenuto pittorico, molto studiato a tavolino , con una fotografia spesso surreale , onirica introspettiva.
Il viaggio nella contaminazione dell'essere prosegue con intensità introspettiva lasciando lo spettatore appollaiato su se stesso nel tentativo di decifrare messaggi che la regia forse tiene ben celati: del resto la centralità dello spettatore che osserva e rielabora è la chiave unica per non far disperdere un'opere cinematografica.
La salvezza dell'anima è persa inevitabilmente il nostro ex medico è oramai all'interno del suo girone dantesco.
Per concludere questo lavoro cinematografico è lontano da Faust di Goethe , dalle filmografie che hanno caratterizzato la regia di Sokurov; come qualcuno ha detto è un poco un film "alieno " che tenta la su strada di leggere l'infinito contatto dell' uomo con la parte negativa di cui è parte, un contatto ,senza tempo, originale,dentro al viaggio dell' uomo che rende l'anima al diavolo.
Il tema del "Patto con il male" è stato ampiamente trattato in molte filmografie :vedi il dott. Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo Devil.s Advocate, Dorian Gray , oppure oppure Rosmarie Baby di Roman Polanski. La figura del diavolo ,Mr Nick., interpretata da uno speciale Tom Weit, non ha nulla da invidiare alle interpretazioni del maligno di Robert Denirio in Angel Hert né a quella di Pacino in "Devil's Advocate.
Preferiamo ricordare Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo,per la regia di Terry Gilliam , anche sceneggiatore unitamente a Charles McKeown, film che fu girato interamente fra Londra e Vancouver con un pieno di fantasia e creatività.
Ma come è il diavolo nel nostro Faust??
Affatto intrigante, per nulla accattivante.........Non ci tenta proprio: è solo oscuro ,onirico, destabilizzante , senza speranze, ha un lento incedere ossessivo .
Il Faust di Aleksander Sokurov ci ricordare che non siamo all'interno di una spettacolarizzazione del conflitto esistenziale dell'uomo ;piuttosto , al cospetto di una sorta di girone dantesco dove la speranza sembra perdere ogni senso.
Quindi ,con il giusto spirito di chi accetta di assaggiare il dolore , affrontiamo quest'opera che spero,non aumenti ulteriormente la nostra propensione al delirio.
buona visione
weach illuminati
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nick castle
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mercoledì 25 aprile 2012
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leone d'oro, ma stiamo scherzando?!
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Come descrivere un film senza trama? Come descrivere un film senza senso? Come anche solo parlarne? Molti adducono che bisogna conoscere l'opera da cui è tratto, se lo è, per capire un film di questo tipo, ma io sono un sostenitore della teoria per cui i film debbano brillare di luce propria e non di quella riflessa dall'opera da cui son tratti e chi conosce l'opera originale abbia solo in più, il materiale per un buon confronto tra originale e transposizione. Come vi ho già detto, non so neanche come descrivere questo film, al massimo posso descrivere le situazioni, ma sarebbe una cosa solamente noiosa. Mi sembra assurdo che il Leone d'oro 2011 sia stato dato a un opera così insensata, a tratti ridìcola, scopiazzata da tanti altri film per giunta.
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Come descrivere un film senza trama? Come descrivere un film senza senso? Come anche solo parlarne? Molti adducono che bisogna conoscere l'opera da cui è tratto, se lo è, per capire un film di questo tipo, ma io sono un sostenitore della teoria per cui i film debbano brillare di luce propria e non di quella riflessa dall'opera da cui son tratti e chi conosce l'opera originale abbia solo in più, il materiale per un buon confronto tra originale e transposizione. Come vi ho già detto, non so neanche come descrivere questo film, al massimo posso descrivere le situazioni, ma sarebbe una cosa solamente noiosa. Mi sembra assurdo che il Leone d'oro 2011 sia stato dato a un opera così insensata, a tratti ridìcola, scopiazzata da tanti altri film per giunta. Infatti a me sembra tanto un esempio di film assemblato, la fotografia presa passo passo da quella di Harry Potter e il principe mezzosangue (tanto è vero che troviamo lo stesso direttore della fotografia, Bruno Delbonel), le ambientazioni alla "Ladri di cadaveri: Burke & Hare" di cui sembra copiare in qualche punto anche qualche siparietto, poi di Harry Potter come non bastasse, troviamo qua anche la pietra filosofale, persino il gufo, oppure Isolda Dychauk che nel film fa Margherita col look alla "Alice in Wonderland" che accarezza persino un coniglio in una scena. Un film che non ha da dire niente che scopiazza da altri film per risultare gradevole almeno alla vista (non inefficaci infatti alcune scelte di regia), ma che tolto quel poco virtusismo di macchina che potrebbe attirare qualcuno è tutto da buttare. Peccato per gli attori, che lavorano impeccabilmente.
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weach
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martedì 24 aprile 2012
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il viaggio
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Il viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia.
Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo grande regista russo per la sua forza interirore nel andare contro corrente, con la determinazione di chi sempre è tentato dal capire, decifrare l'essenza della vita .
Da questo mondo soporifero Sokurorov vorrebbe risvegliarci!
!Ma non siamo andati troppo lontani e .......... ed oramai dentro una palude dove è oramai impossibile districarsi ?
Mentre si dipana il film , due anime contrapposte si confrontano quella pittorica estetica e quella filosofica introspettiva.
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Il viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia.
Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo grande regista russo per la sua forza interirore nel andare contro corrente, con la determinazione di chi sempre è tentato dal capire, decifrare l'essenza della vita .
Da questo mondo soporifero Sokurorov vorrebbe risvegliarci!
!Ma non siamo andati troppo lontani e .......... ed oramai dentro una palude dove è oramai impossibile districarsi ?
Mentre si dipana il film , due anime contrapposte si confrontano quella pittorica estetica e quella filosofica introspettiva.
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Si compenetrano facendo vibrare nelle nostre coscienze un film che merita tutta la nostra attenzione e rispetto : complimenti .
Buona visione
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captainbeefheart
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sabato 21 aprile 2012
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faust: una recensione sincera
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Lo scontatissimo vincitore dell'ultimo Festival del Cinema di Venezia è un film tratto dalla celeberrima leggenda teutonica. In realtà la scelta di classico nord-europeo, per chiudere l'ideale tetralogia sul potere, è arrivata dopo una lunga odissea produttiva: difatti prima di cadere in questa leggenda Sukorov aveva pensato a Gheddafi (ucciso), Steve Jobs (morto), Berlusconi (caduto). E infine Obama ha minacciato di bombardare la Russia se solo avesse minimamente pensato a lui.
Trama: Il Dottor Faust è un dottore che cerca neanche troppo ossessivamente l'anima nei morti. Povero in canna va a dare in pegno il suo orologio al diavolo, che si rivela uno strozzino di abili capacità oratorie e di un fisico che ricorda molto da vicino quello dell'ex-premier italiano.
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Lo scontatissimo vincitore dell'ultimo Festival del Cinema di Venezia è un film tratto dalla celeberrima leggenda teutonica. In realtà la scelta di classico nord-europeo, per chiudere l'ideale tetralogia sul potere, è arrivata dopo una lunga odissea produttiva: difatti prima di cadere in questa leggenda Sukorov aveva pensato a Gheddafi (ucciso), Steve Jobs (morto), Berlusconi (caduto). E infine Obama ha minacciato di bombardare la Russia se solo avesse minimamente pensato a lui.
Trama: Il Dottor Faust è un dottore che cerca neanche troppo ossessivamente l'anima nei morti. Povero in canna va a dare in pegno il suo orologio al diavolo, che si rivela uno strozzino di abili capacità oratorie e di un fisico che ricorda molto da vicino quello dell'ex-premier italiano. Dopo aver accidentalmente ucciso un soldato Faust s'innamora della di lui sorella e - visto che allora non c'erano i posti come velina - vende l'anima al diavolo per trombarsela. Dopo la copula si ritroverà in un inferno desolante e freddo, una prospettiva comunque molto più rosea di quella del matrimonio.
Critica: Faust secondo me è come il governo Monti: al principio ha portato tutti sulle ali dell'entusiasmo mentre oggi è oggetto di feroci critiche e rivalutazioni. Non è brutto, brilla di un'abilità registico-concettuale che raramente si vede ultimamente; ci sono delle belle scene e parole ancor più belle e decisioni altrettanto felici (gli interni claustrofobici, i continui contatti tra le persone che danno un senso di profondità più prorompente del 3D, l'assenza di Dio e - se vogliamo - anche di Mefistofele). Ma, come per il povero Faust, al film manca la stessa cosa che il dottore ossessivamente cercava: l'anima.
Curiosità: Il dottor Faust del film, l'attore Johannes Zeiler, è, in realtà, il suo naso. Il resto del personaggio è stato ricostruito interamente al computer in post-produzione.
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(di zikutomo)
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giovedì 12 aprile 2012
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lontano dai riflettori dentro all'uomo
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Disse Aleksander Sokurov prima del festival di Venezia:"sarò a Venezia ma è un film transeuropeo...........essere in gara non era la mia massima aspirazione, trovo che la moderna competitività sia fuori dai miei canoni." ......".la vendita del film è importante..altrimenti non potrei continuare il discorso che ho già aperto con il pubblico.".......ancora ........"poi se aggiungiamo che è un film europeo, con attori europei e che racconta una storia europea, è logico che il pubblico sia parte integrante del progetto: parlo della loro storia. della filosofia e cultura."
Le interpretazioni pulsanti e teatrali dei protagonisti,una fotografia che predilige il verde,un 'angoscia lugubre che non concede spazio all'ironia o al sentimento;la libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe che non è remake ed esprime con grande chiarezza la profondità e personalità di una regia fuori dagli schemi e sempre libera nell' interpretare : tutte queste ingredienti fanno il film.
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Disse Aleksander Sokurov prima del festival di Venezia:"sarò a Venezia ma è un film transeuropeo...........essere in gara non era la mia massima aspirazione, trovo che la moderna competitività sia fuori dai miei canoni." ......".la vendita del film è importante..altrimenti non potrei continuare il discorso che ho già aperto con il pubblico.".......ancora ........"poi se aggiungiamo che è un film europeo, con attori europei e che racconta una storia europea, è logico che il pubblico sia parte integrante del progetto: parlo della loro storia. della filosofia e cultura."
Le interpretazioni pulsanti e teatrali dei protagonisti,una fotografia che predilige il verde,un 'angoscia lugubre che non concede spazio all'ironia o al sentimento;la libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe che non è remake ed esprime con grande chiarezza la profondità e personalità di una regia fuori dagli schemi e sempre libera nell' interpretare : tutte queste ingredienti fanno il film.
Il faust di Aleksander Sokurov appare incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano e rappresenta le stesse come qualcosa di veramente imperfetto come il mondo l'umano è immerso.
La scelta Aleksander Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza la dinamica dell' essere umano nel cadere all'interno di un contaminato groviglio esistenziale .
Il contrasto della pellicola di Sokurov fra una ricerca estetica esasperata ed un ambientazione opaca, piena di sporcizia, quasi melmosa è la caratterizzazione primaria del film.
Lo studio medico del dott. Faust è ,quasi stanza di tortura, con strumenti sacrificali tipici del medio evo, uno studio dove la morte e la violenza contaminano ogni inquadratura. Un Dio pervadente è ovunque come il diavolo, suo interlocutore ossessivo ;ma a volte abbiamo bisogno di totem ed ecco apparire il nostro diavolo personificato che assume le sembianze di un 'orribile vecchio deforme che concede comunque potere, di vita ,di morte e di ossessione .
La bruttezza e l'orrore del mondo che vengono rappresentati da Aleksandr Sokurov, hanno in se un potente contenuto pittorico, molto studiato a tavolino , con una fotografia spesso surreale , onirica introspettiva.
Il viaggio nella contaminazione dell'essere prosegue con intensità introspettiva lasciando lo spettatore appollaiato su se stesso nel tentativo di decifrare messaggi che la regia forse tiene ben celati: del resto la centralità dello spettatore che osserva e rielabora è la chiave unica per non far disperdere un'opere cinematografica.
La salvezza dell'anima si è persa inevitabilmente il nostro ex medico è oramai all'interno del suo girone dantesco.
Per concludere questo lavoro cinematografico è lontano da Faust di Goethe ,ma anche dalle filmografie che hanno caratterizzato la regia di Sokurov; come qualcuno ha detto è un poco un film "alieno " che tenta la su strada di leggere l'infinito contatto dell' uomo con la parte negativa di cui è parte, un contatto ,senza tempo, originale,dentro al viaggio dell' uomo che rende l'anima al diavolo.
Il tema del "Patto con il male" è stato ampiamente trattato in molte filmografie :vedi il dott. Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo Devil.s Advocate, Dorian Gray , oppure oppure Rosmarie Baby di Roman Polanski. La figura del diavolo ,Mr Nick., interpretata da uno speciale Tom Weit, non ha nulla da invidiare alle interpretazioni del maligno di Robert Denirio in Angel Hert né a quella di Pacino in "Devil's Advocate.
Preferiamo ricordare Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo,per la regia di Terry Gilliam , anche sceneggiatore unitamente a Charles McKeown, film che fu girato interamente fra Londra e Vancouver con un pieno di fantasia e creatività.
Ma come è il diavolo nel nostro Faust??
Affatto intrigante, per nulla accattivante.........Non ci tenta proprio: è solo oscuro ,onirico, destabilizzante , senza speranze, ha un lento incedere ossessivo .
Il Faust di Aleksander Sokurov ci ricordare che non siamo all'interno di una spettacolarizzazione del conflitto esistenziale dell'uomo ;piuttosto , al cospetto di una sorta di girone dantesco dove la speranza sembra perdere ogni senso.
Quindi ,con il giusto spirito di chi accetta di assaggiare il dolore , affrontiamo quest'opera che spero,non aumenti ulteriormente la nostra propensione al delirio.
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giovedì 12 aprile 2012
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lontano dai riflettori dentro all'uomo
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Disse Alexadr Sokurov prima del festival di Venezia:sarò a Venezia ma è un film transeuropeo...........essere in gara non era la mia massima aspirazione, trovo che la moderna competitività sia fuori dai miei canoni." ......".la vendita del film è importante..altrimenti non potrei continuare il discorso che ho già aperto con il pubblico.".......ancora ........"poi se aggiungiamo che è un film europeo, con attori europei e che racconta una storia europea, è logico che il pubblico sia parte integrante del progetto: parlo della loro storia. della filosofia e cultura."
Le interpretazioni pulsanti e teatrali dei protagonisti,una fotografia che predilige il verde,un 'angoscia lugubre che non concede spazio all'ironia o al sentimento;la libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe che non è remake ed esprime con grande chiarezza la profondità e personalità di una regia fuori dagli schemi e sempre libera nell' interpretare : tutte queste ingredienti fanno il film.
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Disse Alexadr Sokurov prima del festival di Venezia:sarò a Venezia ma è un film transeuropeo...........essere in gara non era la mia massima aspirazione, trovo che la moderna competitività sia fuori dai miei canoni." ......".la vendita del film è importante..altrimenti non potrei continuare il discorso che ho già aperto con il pubblico.".......ancora ........"poi se aggiungiamo che è un film europeo, con attori europei e che racconta una storia europea, è logico che il pubblico sia parte integrante del progetto: parlo della loro storia. della filosofia e cultura."
Le interpretazioni pulsanti e teatrali dei protagonisti,una fotografia che predilige il verde,un 'angoscia lugubre che non concede spazio all'ironia o al sentimento;la libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe che non è remake ed esprime con grande chiarezza la profondità e personalità di una regia fuori dagli schemi e sempre libera nell' interpretare : tutte queste ingredienti fanno il film.
Il faust di Aleksandr Sokurov appare incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano e rappresenta le stesse come qualcosa di veramente imperfetto come il mondo l'umano è immerso.
La scelta Aleksandr Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza la dinamica dell' essere umano nel cadere all'interno di un contaminato groviglio esistenziale .
Il contrasto della pellicola di Sokurov fra una ricerca estetica esasperata ed un ambientazione opaca, piena di sporcizia, quasi melmosa è la caratterizzazione primaria del film.
Lo studio medico del dott. Faust è ,quasi stanza di tortura, con strumenti sacrificali tipici del medio evo, uno studio dove la morte e la violenza contaminano ogni inquadratura. Un Dio pervadente è ovunque come il diavolo, suo interlocutore ossessivo ;ma a volte abbiamo bisogno di totem ed ecco apparire il nostro diavolo personificato che assume le sembianze di un 'orribile vecchio deforme che concede comunque potere, di vita ,di morte e di ossessione .
La bruttezza e l'orrore del mondo che vengono rappresentati da Aleksandr Sokurov, hanno in se un potente contenuto pittorico, molto studiato a tavolino , con una fotografia spesso surreale , onirica introspettiva.
Il viaggio nella contaminazione dell'essere prosegue con intensità introspettiva lasciando lo spettatore appollaiato su se stesso nel tentativo di decifrare messaggi che la regia forse tiene ben celati: del resto la centralità dello spettatore che osserva e rielabora è la chiave unica per non far disperdere un'opere cinematografica.
La salvezza dell'anima si è persa inevitabilmente il nostro ex medico è oramai all'interno del suo girone dantesco.
Per concludere questo lavoro cinematografico è lontano da Faust di Goethe ,ma anche dalle filmografie che hanno caratterizzato la regia di Sokurov; come qualcuno ha detto è un poco un film "alieno " che tenta la su strada di leggere l'infinito contatto dell' uomo con la parte negativa di cui è parte, un contatto ,senza tempo, originale,dentro al viaggio dell' uomo che rende l'anima al diavolo.
Il tema del "Patto con il male" è stato ampiamente trattato in molte filmografie :vedi il dott. Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo Devil.s Advocate, Dorian Gray , oppure oppure Rosmarie Baby di Roman Polanski. La figura del diavolo ,Mr Nick., interpretata da uno speciale Tom Weit, non ha nulla da invidiare alle interpretazioni del maligno di Robert Denirio in Angel Hert né a quella di Pacino in "Devil's Advocate.
Preferiamo ricordare Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo,per la regia di Terry Gilliam , anche sceneggiatore unitamente a Charles McKeown, film che fu girato interamente fra Londra e Vancouver con un pieno di fantasia e creatività.
Ma come è il diavolo nel nostro Faust??
Affatto intrigante, per nulla accattivante.........Non ci tenta proprio: è solo oscuro ,onirico, destabilizzante , senza speranze, ha un lento incedere ossessivo .
Il Faust di Aleksander Sokurov ci ricordare che non siamo all'interno di una spettacolarizzazione del conflitto esistenziale dell'uomo ;piuttosto , al cospetto di una sorta di girone dantesco dove la speranza sembra perdere ogni senso.
Quindi ,con il giusto spirito di chi accetta di assaggiare il dolore , affrontiamo quest'opera che spero,non aumenti ulteriormente la nostra propensione al delirio.
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sabato 7 aprile 2012
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il diavolo è un ossessione !!!!!!!!!!!!!!!
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libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe; piuttosto incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano, rappresentato come qualcosa di veramente imperfetto che del resto lo è tutto ciò che lo circonda.
La scelta aleksander Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza la dinamica dell' essere umano nel cadere all'interno di questo groviglio .
Il contrasto della pellicola di Sokurov fra una ricerca estetica esasperata ed un ambientazione opaca, piena di sporcizia, quasi melmosa è la cartterizzazione primaria del film.
Lo studio medico del dott.
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faust di di Aleksander Sokurov,
libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe; piuttosto incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano, rappresentato come qualcosa di veramente imperfetto che del resto lo è tutto ciò che lo circonda.
La scelta aleksander Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza la dinamica dell' essere umano nel cadere all'interno di questo groviglio .
Il contrasto della pellicola di Sokurov fra una ricerca estetica esasperata ed un ambientazione opaca, piena di sporcizia, quasi melmosa è la cartterizzazione primaria del film.
Lo studio medico del dott. Faust è ,quasi stanza di tortura, con strumenti sacrificali tipici del medioeveo, uno studio dove la morte e la violenza contaminano ogni inquadratura. Un Dio pervadente è ovunque come il suo interlocutore ossessivo Il diavolo,ma a volte abbiamo bisogno di totem ed ecco apparire il nostro diavolo personificato che assume le sembianze di un 'orribile vecchio deforme che elalrgiesce comunque potere, di vita ,di morte e di ossessione .
La bruttezza e l'orrore del mondo che vengono rappresentati da Aleksander Sokurov, hanno in se un potente contenuto pittorico, molto studiato a tavolino , con una fotografia spesso surreale , onirica introspettiva.
Il viaggio nella contaminazione dell'essere prosegue con intensità introspettiva lasciando lo spettatore appollaiato su se stesso nel tentativo di decifrare messaggi che la regia forse tiene ben celati: del resto la centralità dello spettatore che osserva e rielabora è la chiave unica per non far disperdere un'opere cinematografica.
La salvezza dell'anima si è persa inevitabilmente il nostro ex medico è oramai all'interno del suo girone dantesco.
Per concludere questo lavoro cinematografico è lontano da Faust di Goethe , dalle filmografie che hanno caratterizzato la regia di Sokurov; come qualcuno ha detto è un poco un film "alieno " che tenta la su strada di leggere l'infinito contatto dell' uomo con la parte negativa di cui è parte, un contatto ,senza tempo, originale,dentro al viaggio dell' uomo che rende l'anima al diavolo.
Il tema del "Patto con il male" è stato ampiamente trattato in molte filmografie :vedi il dott. Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo Devil.s Advocate, Dorian Gray , oppure oppure Rosmarie Baby di Roman Polanski. La figura del diavolo ,Mr Nick., interpretata da uno speciale Tom Weit, non ha nulla da invidiare alle interpretazioni del maligno di Robert Denirio in Angel Hert né a quella di Pacino in "Devil's Advocate.
Preferiamo ricordare Parnassus l'uomo che voleva ingannare il diavolo,per la regia di Terry Gilliam , anche sceneggiatore unitamente a Charles McKeown, film che fu girato interamente fra Londra e Vancouver con un pieno di fantasia e creatività.
Ma come è il diavolo nel nostro Faust??
Affatto intrigante, per nulla accattivante.........Non ci tenta proprio: è solo oscuro ,onirico, destabilizzante , senza speranze, ha un lento incedere ossessivo .
Il Faust di Aleksander Sokurov ci ricordare che non siamo all'interno di una spettacolarizzazione del conflitto esistenziale dell'uomo ;piuttosto , al cospetto di una sorta di girone dantesco dove la speranza sembra perdere ogni senso.
Quindi ,con il giusto spirito di chi accetta di assaggiare il dolore , affrontiamo quest'opera che spero,non aumenti ulteriormente la nostra propensione al delirio.
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martedì 3 aprile 2012
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seduti sui carboni ardenti
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Un film visto ieri.
melmoso,sporco,scuro, senza sprazzi di luce, per un tema tratta frequentemente nella cinematografia recente e più lontana quello della lotta fra il bene ed il male ,fra la voglia di pace e dissoluzione..
il film è pregevole da un punto di vista tecnico, stilistico e fotografico; piatto per quel che riguarda il sentimento melmoso monocorde che avvolge l'intera pellicola.
La difficoltà dello spettatore è nell'accettare ed accedere al lento incedere , tipico della cinematografia russa intesamente introspettiva ed oscura, spesso.
Preferiamo ricordare Parnassus l’uomo che voleva ingannare il diavolo.
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Un film visto ieri.
melmoso,sporco,scuro, senza sprazzi di luce, per un tema tratta frequentemente nella cinematografia recente e più lontana quello della lotta fra il bene ed il male ,fra la voglia di pace e dissoluzione..
il film è pregevole da un punto di vista tecnico, stilistico e fotografico; piatto per quel che riguarda il sentimento melmoso monocorde che avvolge l'intera pellicola.
La difficoltà dello spettatore è nell'accettare ed accedere al lento incedere , tipico della cinematografia russa intesamente introspettiva ed oscura, spesso.
Preferiamo ricordare Parnassus l’uomo che voleva ingannare il diavolo.per la regia di Terry Gilliiam , anche sceneggiatore unitamente a Charles McKeown, film fu girato interamente fra Londra e Vancouver che spicca per fantasia e creatività.
La compagnia “the imaginarium “ del dott. Parnassus promette al suo pubblico , “accattato” per le strade ,uno spettacolo unico attraverso uno specchi magico.
Ma quale è il potere del dott. Parnassus?Un potere concesso per aver stretto un patto con il diavolo Mr Nick.
Il maligno offre magie speciali in cambio dell’anima giovane Valentina ,figlia di Parnassus (Lily cole ) al compimento del 16 à anno.
Il tema del “Patto con il male” è stato ampiamente trattato in molte filmografie :vedi Devil.s Advocate,, Dorian Gray , oppure oppure Rosmarie Baby di Roman Polanski.
“la cosa grandiosa di Terry Gilliiam è che consente sempre all’imprevisto di irrompere nel film e plasmare ciò che sta diventando …E’ grande dono questa libertà mentale, che spesso non trovi nei film “
Terry Gilliiam con questo soggetto particolare ha l’occasione di giocare con la sua creatività smodata , generando un prodotto cinematografico grottesco, onirico, fantasioso, magico , fiabesco, dove la ricostruzione computerizzata fa da padrona, regalandoci comunque un prodotto cinematografico a metà fra la filmografia classica ed il cartone animato.
Ambientazioni notturne suggeriscono un velo nel mistero della vita che viene raccontato con un senso magico ,attraverso una trama non sempre omogenea , ma con una sua liricità e poesia; è un viaggio verso il trascendete , oltre la dimensione materia, con squarci in mondi sognati o sfiorati.
La figura del diavolo ,Mr Nick., interpretata da uno speciale Tom Weit, non ha nulla da invidiare alle interpretazioni del maligno di Robert Denirio in Angel Hert né a quella di Pacino in “Devil’s Advocate.
Per tornare al nostro film dobbiamo qui ricordare che non siamo all'interno di una spettacolarizzazione del conflitto esistenziale dell 'uomo ;pittosto , all'interno di una sorta di girone dantesco dove la speranza sembra perdere ogni senso.
Quindi ,con il giusto spirito di chi accetta di assaggiare il dolore , affrontiamo quest'opera che spero,non aumenti ulteriormente la nostra propensione al delirio esistenziale .
buona visone
weach illuminati
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g. romagna
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martedì 27 marzo 2012
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faust
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Faust, medico indigente, è un uomo che si interroga su Dio, sulla morte, sull'essenza del bene e del male. Non sa trovare prospettiva in vita, non sa dare un senso a ciò che vede e nemmeno le Sacre Scritture riescono a dargli risposta. Un giorno, recatosi da un usuraio per dare in pegno un anello, conosce un uomo, che si rivela essere un demone inviato da Satana (Mefistofele, secondo il racconto di Goethe) per prendersi cura di lui. Incomincia qui il cammino di Faust lungo la via della scoperta del peccato e dell'esistenza di un senso e di una salvezza divina. In una rissa in osteria, Faust uccide inavvertitamente un soldato, poi si innamora della sorella. Ella viene a sapere che Faust è l'omicida, ma l'attrazione tra i due permane.
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Faust, medico indigente, è un uomo che si interroga su Dio, sulla morte, sull'essenza del bene e del male. Non sa trovare prospettiva in vita, non sa dare un senso a ciò che vede e nemmeno le Sacre Scritture riescono a dargli risposta. Un giorno, recatosi da un usuraio per dare in pegno un anello, conosce un uomo, che si rivela essere un demone inviato da Satana (Mefistofele, secondo il racconto di Goethe) per prendersi cura di lui. Incomincia qui il cammino di Faust lungo la via della scoperta del peccato e dell'esistenza di un senso e di una salvezza divina. In una rissa in osteria, Faust uccide inavvertitamente un soldato, poi si innamora della sorella. Ella viene a sapere che Faust è l'omicida, ma l'attrazione tra i due permane. Il demone nel mentre osserva, e provvede a tessere le sue trame... Un film tanto difficile quanto meraviglioso, in cui il tema del bene e del male, del peccato, della redenzione e della salvezza divina vengono elevati con una sensibilità ed una profondità teologica con pochi eguali nella storia del cinema (forse solo Il Settimo Sigillo di Bergman). Sia Faust che Margarete (la donna di cui si innamora) odiano la propria madre: ella la odia per il suo atteggiamento dispotico volto a mantenere la figlia lontana dal peccato, ma, per contrappasso, proprio da tale comportamento sorge il peccato, il non onorare la propria genitrice, come il quinto comandamento prescrive. La fede è amore, e "l'amore non conosce dovere", come lo stesso Faust le dice. Per il protagonista invece è dal peccato che nasce l'amore, dall'omicidio. Ma è un vero peccato? No, perchè l'uccisione è fortuita, è Satana stesso a tenere tutto in mano. L'amore sorto da questo evento, benchè creato ad hoc dal demonio, può non corrompersi: i due si incontrano, ella dice di sapere che è stato Faust ad uccidere il fratello e, prima dell'annuncio entrambi vengono pervasi, in una scena meravigliosa, da una grande luce: è il segno che tra i due può sorgere un vero amore, privo di doveri, un amore che sia redenzione. E' il demone però che ormai tiene in mano tutto, e sul sentimento prevale il desiderio carnale, la voglia di possederla per una sola notte, per soddisfare la quale Faust decide di vendere definitivamente la propria anima al diavolo. Non c'è più salvezza, i due si prendono, si stringono, precipitano nell'acqua, quell'acqua che scoppia in un geyser al termine del film, a simboleggiare forse l'esplosione del peccato che ha portato alla perdizione. Faust a questo punto si illude di aver vinto sul demonio e sulla morte, di essersi elevato alla stregua di Dio, di essere divenuto Dio stesso, colui che tutta sa e tutto può, al punto tale da pensare di aver ucciso il demone. Pura illusione: è in realta il demonio che si è impadronito di lui, che lo ha fatto morire, che gli ha portato via la salvezza e lo ha reso dominatore del nulla, l'immenso nulla della morte con la cui raffigurazione si chiude la sua parabola. Un lavoro di una complessità estrema, che, come ogni opera complessa ben riuscita, si presta ad essere maneggiata con grande libertà interpretativa, a patto che si riesca a cogliere l'immenso sforzo che si cela nello studio di qualsiasi dettaglio che il regista ha compiuto. La telecamera scorre, distorce, illumina od oscura in accordo con l'atmosfera del momento, e Sokurov la usa come un pennello, dipingendo ad ogni fotogramma un quadro che si fa opera d'arte a sè stante, come già aveva sperimentato in Madre e Figlio. Maestoso.
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paride86
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giovedì 15 marzo 2012
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mah...
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Prolisso, verboso e indubbiamente ben confezionato, "Faust" è un'opera che certamente ammalia tanto quanto annoia, almeno per quanto riguarda il sottoscritto.
Personalmente non ho letto l'opera di Goethe, e nemmeno ho visto i precedenti film che compongono la tetralogia di cui "Faust" è l'ultimo episodio; tuttavia credo che questo sia un film abbastanza irrisolto, specialmente nel finale.
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Prolisso, verboso e indubbiamente ben confezionato, "Faust" è un'opera che certamente ammalia tanto quanto annoia, almeno per quanto riguarda il sottoscritto.
Personalmente non ho letto l'opera di Goethe, e nemmeno ho visto i precedenti film che compongono la tetralogia di cui "Faust" è l'ultimo episodio; tuttavia credo che questo sia un film abbastanza irrisolto, specialmente nel finale.
Sopravvalutato a Venezia, dove c'era di meglio.
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