7alieni
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domenica 14 novembre 2010
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la papessa, un ottimo film.
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accantonando per un momento la storia di una donna fattasi papa, "la papessa" descrive dettagliatamente la situazione in cui versavano le donne intorno all' 814 d.c. ; sottomesse all'uomo, visto come essere superiore, e allontanate dalla cultura. Identificate solo come strumento di procreazione e serve del mantenimento della specie. Il loro ruolo veniva cosi limitato all'essere madri e serve ma Giovanna (Jhoanna wokalek), fin da bambina, evidenzia una forte resistenza alle leggi morali del suo tempo e fugge così da un destino già prescritto grazie alla fede e ad una grande forza di volonta; impara a leggere e a scrivere, riesce a frequentare la scuola e aiutata dalla foruna arriverà fino al papato, ma se fin qui tutto era andato per il meglio, quella sua grande fortuna gli si ritorcerà contro costringendola ad intraprendere un cammino azzardato ed insidioso che la condurrà fino alla morte.
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accantonando per un momento la storia di una donna fattasi papa, "la papessa" descrive dettagliatamente la situazione in cui versavano le donne intorno all' 814 d.c. ; sottomesse all'uomo, visto come essere superiore, e allontanate dalla cultura. Identificate solo come strumento di procreazione e serve del mantenimento della specie. Il loro ruolo veniva cosi limitato all'essere madri e serve ma Giovanna (Jhoanna wokalek), fin da bambina, evidenzia una forte resistenza alle leggi morali del suo tempo e fugge così da un destino già prescritto grazie alla fede e ad una grande forza di volonta; impara a leggere e a scrivere, riesce a frequentare la scuola e aiutata dalla foruna arriverà fino al papato, ma se fin qui tutto era andato per il meglio, quella sua grande fortuna gli si ritorcerà contro costringendola ad intraprendere un cammino azzardato ed insidioso che la condurrà fino alla morte. Film storico-drammatico diretto meravigliosamente da Sonke Wortmann che, allo stesso tempo, svolgela funzione di "docere" (informare) e "flectere" (commuovere). Film ben riuscito, di quelli che se ne vedono pochi.
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ultimo caballero
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sabato 23 ottobre 2010
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bello
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La Papessa è un film che mi ha appassionato e che ,malgrado la ricostruzione della vicenda sia romanzata , offre un credibile affresco dell'epoca storica , attraverso immagini molto belle e con un ottimo coinvolgimento sonoro
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simonahope61
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mercoledì 25 agosto 2010
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bellissimo
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Film veramente bello.Ambientazione scenografia stupenda.Storia piena d'emozioni.Mi spiace solo che come molte volte accade, non abbia avuto il successo che meritava,visto l'ambientazione storica.Foerse io sono di parte perchè a me piacciono molto i film storici e questo film fa parte di quelli che mi hanno dato molto specialmente quell'emozione interiore che è difficile spiegare perchè lo capisce solo chi ha dentro di se la voglia di sapere ciò che è stato prima di noi.Il nostro passato...
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dario carta
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lunedì 23 agosto 2010
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appunti di fantascienza storica
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Maliziosa provocazione e discutibile dissertazione su un presunto fatto storico,”La Papessa” del regista Sonke Wortmann,film ispirato al romanzo della scrittrice americana Donna Woolfolk Cross,raccoglie,come la sua fonte letteraria,frammenti di voci di una tradizione popolare per narrare una vicenda costruita in una dimensione fantastica della Chiesa di Roma.
Nell’etere dissacratorio fra leggenda e tradizione,il film narra la vita di Johanna (Johanna Wokalek,”Baader Meinhof”),figlia di un pastore di Ingelheim,un villaggio della Franconia dei primi anni del IX secolo,padre padrone poco disposto ad accettare la nascita di una figlia anziché un erede maschio.
Ma la fanciulla,nonostante l’ambiente avverso e i divieti del padre,si dimostra in possesso di una notevole intelligenza, un’insaziabile sete di conoscenza e di un irrefrenabile anelito ad un rapporto con il Divino,tanto da attirare l’attenzione del vescovo della comunità,che la introduce alla vita monastica.
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Maliziosa provocazione e discutibile dissertazione su un presunto fatto storico,”La Papessa” del regista Sonke Wortmann,film ispirato al romanzo della scrittrice americana Donna Woolfolk Cross,raccoglie,come la sua fonte letteraria,frammenti di voci di una tradizione popolare per narrare una vicenda costruita in una dimensione fantastica della Chiesa di Roma.
Nell’etere dissacratorio fra leggenda e tradizione,il film narra la vita di Johanna (Johanna Wokalek,”Baader Meinhof”),figlia di un pastore di Ingelheim,un villaggio della Franconia dei primi anni del IX secolo,padre padrone poco disposto ad accettare la nascita di una figlia anziché un erede maschio.
Ma la fanciulla,nonostante l’ambiente avverso e i divieti del padre,si dimostra in possesso di una notevole intelligenza, un’insaziabile sete di conoscenza e di un irrefrenabile anelito ad un rapporto con il Divino,tanto da attirare l’attenzione del vescovo della comunità,che la introduce alla vita monastica.
Diventata adulta,Johanna conosce il conte Gerold (David Wenham,”Il signore degli anelli”),dal quale viene adottata ed amata con sincero ed innocente sentimento.
La guerra contro i popoli che premono dal nord allontana i due e Johanna capisce che il suo desiderio è quello di consacrarsi all’amore per Dio e il prossimo. Entrata in un convento e travestitasi da uomo per potervi rimanere,la donna prosegue i suoi studi,facendosi notare al punto di ritrovarsi a Roma come medico e confidente del papa Sergio II (un improbabile John Goodman con mimiche e movenze di Peter Ustinov e Charles Laughton),alla morte del quale viene eletta al trono pontificio con il nome di Johanna Anglicus.
Forte ventata ecumenica di femminismo antelitteram, che segue l’impegno sociale di Rachel Weisz alle prese con l’insidia cristiana alla cultura ellenistica e l’ascesa al trono d’Inghilterra della Blanchett come regina vergine.
Affresco a tinte fosche e luci spente,come nelle intenzioni più proverbiali dell’iconografia medievale,nel quale l’oscurità storiografica è tradotta tra le righe di una satira antipapale negli affettati termini di un’ambientazione pesantemente allegorica posta sullo sfondo di una narrazione troppo lunga e lenta dal suo incipit allo sbrigativo epilogo.
Gli eccessi fanno festa in questo film,che pare un ampolloso esercizio di stile ridondante di stereotipi,dalle sottili metafore anticlericali alle immagini di una violenza tanto forzata quanto artificiosa,come le teste spiccate dai corpi alla pari di tranci di fantasia strappati alla Storia.
Con molta ambizione ma poca empatia,la narrazione sposa il ritratto di una donna contro il suo tempo,ma del quale assorbe i fermenti,la corrente di emancipazione estranea alla sua epoca,dalla quale trae la protervia con la quale la protagonista riesce a imporsi in una società che limita lo slancio delle sue aspirazioni.
Ma la visione d’insieme coglie il fallimento di un senso armonico del racconto e la storia non fonde l’elemento umano con l’ambiente,facendone due realtà disincarnate.
Resta una cronaca dal passo pesante e pomposo in bilico tra poca Historia e molta fantasia,in un’accademica analisi storiografica filtrata da una eccedenza di polemica anticlericale e che più che più che una narrazione di costume,suggerisce i tratti stampati di una banale e prevedibile opus popularis
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doni64
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sabato 14 agosto 2010
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film ..storico
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Film storico interpretato in modo sufficentemente piacevole da attori poco noti.La trama e' piacevole anche se si dilunga notevolmente(3 ore) e nel complesso un film simpatico.Voto 7
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sabato 7 agosto 2010
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sopravviverete anche senza averlo visto.
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La Papessa, film tedesco della Constantin Film, mi ha lasciato per tutto il primo atto senza fiato. Fotografia Hollywoodiana, perfetta a dir poco e particolarissima. La recitazione dei bambini senza fiato (con i limiti del doppiaggio), scenografia stupenda. L'interpretazione del padre di Giovanna ottima, anche se un filino esagerata. Comunque, un ottimo film, con ritmo ed emozioni forti.
Mentre si dipana la storia però, si vede la costruzione Hollywoodiana che rovina il film. Il marchingegno, il suo amante, il bambino che cura che a sua volta la curerà (per caso) anni dopo, in un improbabile recupero lungo il fiume. La storia incomincia a partire per la tangente, la sua tangente, così diversa dalla realtà storica.
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La Papessa, film tedesco della Constantin Film, mi ha lasciato per tutto il primo atto senza fiato. Fotografia Hollywoodiana, perfetta a dir poco e particolarissima. La recitazione dei bambini senza fiato (con i limiti del doppiaggio), scenografia stupenda. L'interpretazione del padre di Giovanna ottima, anche se un filino esagerata. Comunque, un ottimo film, con ritmo ed emozioni forti.
Mentre si dipana la storia però, si vede la costruzione Hollywoodiana che rovina il film. Il marchingegno, il suo amante, il bambino che cura che a sua volta la curerà (per caso) anni dopo, in un improbabile recupero lungo il fiume. La storia incomincia a partire per la tangente, la sua tangente, così diversa dalla realtà storica. La scenografia a Roma incomincia a perdere i pezzi, le porte d'oro del palazzo Vaticano poco credibili, come il cortile creato per limitare le comparse.
Il peggio in assoluto è la forzata storia d'amore, azzeccata solo da Robert Zemeckis in Titanic, e riproposta in tutte le sceneggiature di ricostruzioni storiche, anche fuori luogo, come qua. Peccato, partito benissimo e finito nella banalità. Non so se consigliarlo o no. Sopravviverete anche senza averlo visto.
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leopoldo74
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sabato 24 luglio 2010
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poteva essere un capolavoro
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Il film poteva veramente essere un capolavoro, purtroppo si dilunga troppo nel narrare fatti di minor rilievo ( l'infanzia e l'adolescenza della protagonista, Giovanna, il rapporto con il padre/padrone etc) cercando di accorciare e correre, quasi a voler recuperare il tempo perso, nei momenti più importanti della storia (come, ad esempio, la nomina a Papa). In generale quindi, il film non è stato sufficientemente approfondito, lascia nello spettatore un senso di vuoto, di insoluto. Peccato!
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g_andrini
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domenica 20 giugno 2010
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non male
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E' un film retorico, che prende in esame la condizione della donna. E' realizzato con cura, senza eccessi. La durata, forse, è un pò eccessiva ma accettabile. Brava la protagonista, anzi le protagoniste... E' un film che merita di essere visto, se avete un pò di tempo.
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zadigx
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venerdì 18 giugno 2010
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fantastoria di valore
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Una bella sorpresa questa produzione di vari paesi europei, che prende lo spunto da una leggenda consolidata ma storicamente negata. La scrittura è sapiente, i dialoghi curati, la fotografia, i costumi e le scenografie non sfarzosi ma efficaci, gli attori tutti all'altezza. Senza un eccessivo dispiegamento di mezzi si rappresenta una allostoria piacevole, edificante e vagamente femminista che non punta tanto sull'epica guerriera, ma sull'epica valoriale, quasi didattica, che valorizza "virtute e canoscenza" in contrapposizione all'esercizio violento del potere basato su ignoranza e superstizione. Unico piccolo inciampo, la definizione di "inglese" invece di "angla", probabilmente dovuta a una cattiva traduzione.
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zadigx
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venerdì 18 giugno 2010
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fantastoria di valore
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Una bella sorpresa questa produzione di vari paesi europei, che prende lo spunto da una leggenda consolidata ma storicamente negata. La scrittura è sapiente, i dialoghi curati, la fotografia, i costumi e le scenografie non sfarzosi ma efficaci, gli attori tutti all'altezza. Senza un eccessivo dispiegamento di mezzi si rappresenta una allostoria piacevole, edificante e vagamente femminista che non punta tanto sull'epica guerriera, ma sull'epica valoriale, quasi didattica, che valorizza "virtute e canoscenza" in contrapposizione all'esercizio violento del potere basato su ignoranza e superstizione. Unico piccolo inciampo, la definizione di "inglese" invece di "angla", probabilmente dovuta a una cattiva traduzione.
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