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Un film di Ursula Meier. Con Isabelle Huppert, Olivier Gourmet, Madeleine Budd, Kacey Mottet Klein, Adélaïde Leroux.
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Drammatico, durata 95 min. - Svizzera, Francia, Belgio 2008. - Teodora Film uscita venerdì 30 gennaio 2009. MYMONETRO Home * * 1/2 - - valutazione media: 2,94 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
mary22 lunedì 20 aprile 2009
demenziale Valutazione 1 stelle su cinque
40%
No
60%

Già la situazione di partenza e quella di una famiglia folle che vive isolata dal mondo.. l'unica figlia sana e distaccata vede di andarsene presto al presentarsi di un evento che invece alimenta la pazzia degli altri. La vera vittima è il bambino contagiato dalla follia soprattutto materna. Esasperato..scene francamente ridicole. L'assurdità del film non permette riflessioni se non quella che la famiglia è l'unico posto veramente brutto in cui vivere.

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/bizzarrevisioni.iobloggo.com martedì 14 aprile 2009
false partenze: quando il trailer t'inganna.... Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Mi ricordo di avere visto il trailer di questo film. Non so bene dove ma sembrava divertente. Ricordo la musica squillante, il ritmo serrato, le immagini grottesche. Ricordo di avere letto in qualche manifesto scritte del tipo: “La commedia dell'anno!”, “IRRESISTIBILE!!!, o roba del genere. Insomma tutta lasciava presagire l'ennesima commedia francese per passare un paio di orette spensierate al cinema, giusto quello che ci voleva. D'altronde la domenica sera è un momento difficile per tutti. Le facce della gente in sala mi rimandavano la stessa impressione. Gente che ama il cinema certo, ma che qualche volta vorrebbe concedersi una sana boiata. Però “Natale a Rio” non è concesso, è cafone. Allora ripieghiamo sul "sottile umorismo francese". [+]

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maz lunedì 9 marzo 2009
banale Valutazione 1 stelle su cinque
20%
No
80%

banale. niente altro che banale.

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isabella vanni venerdì 13 febbraio 2009
sotto sotto...è un horror Valutazione 4 stelle su cinque
57%
No
43%

Come le piccole/grandi fragilità dei singoli membri di una famiglia possono rapidamente degenerare in paranoie e violenza contro i propri cari quando poste dinanzi a una situazione di estremo disagio. In fondo è sociologia, ma non ce ne rendiamo conto, perché il film usa il linguaggio e i mezzi del cinema puro: recitazione (ottima), sceneggiatura (efficace), regia (fredda e puntuale); senza dare alcuno spazio ad accorgimenti di stampo documentaristico. Uno Shining con tanti Nicholson e senza implicazioni paranormali. Sconsigliato a chi non ama gli horror. Consigliato a chi li affronta pur di non perdersi un bel film.

[+] ma che bello l'horror!!! (di alessita)
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pipay lunedì 9 febbraio 2009
vite in gabbia. quale salvezza? Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Film davvero originale, se non addirittura geniale. Ottima la regia e ottima l'interpretazione degli attori, soprattutto quella del bambino. Una famiglia è costretta a subire il disagio causato dall'apertura di una autostrada che era rimasta inutilizzata per quindici anni. L'autostrada passa proprio accanto alla loro abitazione, così la loro vita diventa un inferno. Ma l'autostrada non è altro che la metafora dei disagi, delle ingiustizie e delle imposizioni che ci pervengono dall'alienante e caotica vita moderna e soprattutto dal "Potere", da coloro che pretendono di controllare tutto e di invadere anche la nostra privacy. La difficoltà di adattamento è quasi insuperabile. Così la famiglia diventa un oscuro rifugio di quattro "brutti sporchi e cattivi" in preda all'alienazione e costretti ad una disperata solitudine. [+]

[+] e aggiungo... (di pipay)
[+] perché non ti firmi? (di pipay)
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missvirgo giovedì 5 febbraio 2009
luoghi fragili Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

Io penso che per capire veramente questo film bisogna aver provato per almeno una volta nella propria vita la sensazione di essere del tutto vulnerabili alle richieste della società in cui si vive. La nevrosi non nasce nella psiche di un individuo singolo ma dalla sua mancata capacità di adattamento a delle regole collettive. La scelta di trovare rifugio nella propria casa è a volte l'unica per chi si sente disorientato e indifeso, anche se la scelta può rivelarsi autodistruttiva. Come quei piccoli animali spauriti che cercano rifugio in luoghi angusti e oscuri, i personaggi si rinchiudono dentro le mura della propria "home" mentre si inabissa nelle profondità del silenzio (il padre immerso dentro la vasca da bagno). [+]

[+] ma come fai? (di ma sei matta)
[+] concordo con missvirgo! (di pipay)
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lucky54 lunedì 2 febbraio 2009
bel film sulla solitudine ! Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

all'inizio ti sembra un film scanzonato. Pensi di farti due risate di fronte a situazioni assurde quanto grottesche ( vedi il trasporto dell'enorme frigorifero da una parte all'altra dell'autostrada ). Poi senza neanche accorgertene entri in un incubo ed alla fine quando la famiglia si "mura" ti sembra che anche a te spettatore manchi l'aria e ti senti soffocare! Più che una storia una metafora sulla/e solitudine/i dei nostri tempi moderni e sulla paura . Bel film. Provaci ancora ... Ursula.

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gaiakanti domenica 1 febbraio 2009
barricarsi Valutazione 1 stelle su cinque
28%
No
72%

Il film ci porta all'inizio a gustare un'atmosfera di domestica allegria, di scanzonata nudità, di imprecisata assenza di regole. Pesano fin da subito, tuttavia, i volti seri delle due figlie: una è rinchiusa nel suo mondo adolescenziale, icompresa e poco incline ai divertimenti sguinzagliati degli altri membri della famiglia; l'altra, una giovane sexy sempre in costume e con la sigaretta in bocca, passa le giornate sul lettino a prendere il sole, ai margini dell'autostrada. Non un progetto, non una qualsivoglia operatività, non una finestra relazionale con il mondo. L'apertura dell'autostrada mette in evidenza delle ombre angosciose, come un faro improvviso. La madre è attaccata a quel luogo come ad una follia, e lascerebbe partire tutta la sua famiglia senza di lei piuttosto che lasciarlo: un luogo che a tutti noi spettatori appare un vero inferno, l'assurdo ambientato nel nulla, l'invadenza senza nome, la lotta impossibile contro un flusso ininterrotto di veicoli inarrestabili. [+]

[+] concordo (di mary22)
[+] concordo (di dealer26)
[+] ma dai (di vapor)
[+] è un film non una tisana del buonumore (di vapor)
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