ultimoboyscout
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martedì 8 febbraio 2011
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troppo carino!
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Film davvero piacevole, intelligente e ben interpretato da due attori bravissimi e iondovinatissimi quali Kinnear e la sorpresa Gervais. Sorpresa almeno per me che non ricordo di averlo visto protagonista altrove. Sorpresa, sempre me, anche per la regia, delicata e coinvolgente. Molto ben caratterizzato il protagonista, Gervais appunto, diverte il fatto che a doversi far carico dei problemi di un fantasma sia proprio lui, così chiuso, schivo e ben poco interessato ai problemi e alla vita degli altri. Ennesimo film passato sottobanco, che avrebbe meritato non dico copertine ma almeno qualche trafiletto in più e invece non per colpe del pubblico sconosciuto ai più.
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pietro signorelli
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sabato 18 luglio 2009
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s.o.s. fantasmi
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Film del ricco filone fantasmi in cerca di riscatto prima di trovare destinazione finale (che ha moderni esponenti cardine nel famosissimo Ghost e nel Sesto senso) e che portano redenzione (riferimento non evitabile il Canto di natale di Dickens), questo Ghost Town è una commedia leggera ma gradevole, con il titolo che accenna alle famose città disabitate del west e il cartellone che scimmiotta Shyamalan ("Lui vede la gente morta ... e loro lo annoiano").
Protagonista il burbero Pincus (Ricky Gervais) un dentista che cerca unicamente la solitudine. Quando deve fare una operazione, richiede l'anestesia totale, finisce in uno stato di morte. Risvegliatosi e sfuggito alla sorte triste, scopre che dopo il trauma può parlare con la gente morta, fantasmi che vagano per la città di New York in attesa di chiudere gli ultimi conti con la vita prima di sparire per sempre.
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Film del ricco filone fantasmi in cerca di riscatto prima di trovare destinazione finale (che ha moderni esponenti cardine nel famosissimo Ghost e nel Sesto senso) e che portano redenzione (riferimento non evitabile il Canto di natale di Dickens), questo Ghost Town è una commedia leggera ma gradevole, con il titolo che accenna alle famose città disabitate del west e il cartellone che scimmiotta Shyamalan ("Lui vede la gente morta ... e loro lo annoiano").
Protagonista il burbero Pincus (Ricky Gervais) un dentista che cerca unicamente la solitudine. Quando deve fare una operazione, richiede l'anestesia totale, finisce in uno stato di morte. Risvegliatosi e sfuggito alla sorte triste, scopre che dopo il trauma può parlare con la gente morta, fantasmi che vagano per la città di New York in attesa di chiudere gli ultimi conti con la vita prima di sparire per sempre. Questi gli chiedono varie cose, tormentandolo in continuazione, sopratutto Frank Herlihy (Greg Kinnear), un fedifrago stimato uomo d'affari, preoccupato per la sua vedova Gwen (una deliziosa Tea Leoni), studiosa delle mummie.
Pincus per scacciare definitivamente il tedioso fantasma dovrà cercare di impedire il matrimonio tra Gwen e il suo nuovo compagno Richard, Frank infatti pensa che Richard sia un uomo pericoloso ed approfittatore dei soldi della moglie.
La missione comincia e per il dentista bisbetico si aprono prospettive del tutto inaspettate.
David Koepp (abile sceneggiatore di grandi film acchiappasoldi ma ben poco presente come regista) dirige il tutto con brio, senza mai voler rallentare il ritmo del racconto affidando al duo Kinnear/Gervais il compito di vivacizzare la scena, raccontando una storia non certo originalissima ma sicuramente di facile presa evasiva senza doversi per forza perdere nelle cose scontate che ne potevano derivare.
Ci sono dei siparietti molto gustosi che vedono protagonista la Leoni (il racconto sulle caratteristiche della mummia e il suo organo riproduttivo, la passeggiata serale con il cane e la cena con Richard), i pezzi con la dottoressa più preoccupata della sua abbronzatura che dell'operazione sono azzeccati (ombra di Scrubs) si sorride piacevolmente anche se a rovinare l'atmosfera di soddisfazione generale c'è un senso di deja vu troppo accentuato, ad ogni momento ci sembra di dover sentire la parola "idem" (frase icona di Ghost).
Ghost Town e i film di ben altro valore che lo hanno ispirato, hanno una precisa filosofia che deve giungere alla dimostrazione che i buoni sentimenti pagano sopratutto se hai fatto qualcosa di buono per gli altri e non ti sei incaponito isolandoti, gli esseri umani di questa terra sono dei compagni per la tua vita e non impediscono nulla, anzi la arricchiscono, sentimenti ovviamente che marcano doverosamente certe commedie come questa, tralasciando che esiste l'invidia, l'incapacità di gioire per gli altri e altre cose, in questo senso la pellicola odierna non delude chi vuole cullarsi nei buoni sentimenti, almeno per 100 minuti.
In definitiva un film piacevole e godibile sorretto da buoni interpreti, con il difetto di essere deliziosamente scontato per chi vuole certe cose, desiderio di crogiolarsi in un atmosfera ovattata di "volemose bene" in questa canicola estiva. Purtroppo se Koepp si fosse solo ispirato e non avesse pesantemente copiato troppi tratti somatici cinematografici potremmo dare ben altro giudizio di soddisfazione, qui invece possiamo solo parlare di riuscito passatempo del momento.
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