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brian77
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martedì 3 marzo 2009
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langella meritava l'oscar
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Grandissimo momento per Langella: ieri ha pure segnato!
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mae
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domenica 1 marzo 2009
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frost/nixin
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Mai visto un film più noioso, in sala dormivano tutti!!
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ciccio capozzi
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martedì 24 febbraio 2009
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duello immerso in accorta rappresentazione storica
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“FROST/NIXON. IL DUELLO” di RON HOWARD; USA, 08. Nel 77, un presentatore di talk-show inglese ebbe l’idea di intervistare il Presidente dimissionario Usa Richard Nixon. Il presentatore David Frost era una specie di Pippibaudi inglese: famoso tra l’Australia , l’Inghilterra, era considerato un brillante e avido animale tv, niente di più. Quando da solo produsse i quattro incontri con Nixon, che era stato costretto a dimettersi per lo scandalo Watergate, nessun network tv volle fargli credito, perché non pensavano che avrebbe potuto tenere testa ad una tremendissima e scafata volpe come Nixon. Frost era un bellimbusto, azzimato e abile conoscitore della macchina-tv, e Nixon una personalità granitica, intelligente e astuto.
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“FROST/NIXON. IL DUELLO” di RON HOWARD; USA, 08. Nel 77, un presentatore di talk-show inglese ebbe l’idea di intervistare il Presidente dimissionario Usa Richard Nixon. Il presentatore David Frost era una specie di Pippibaudi inglese: famoso tra l’Australia , l’Inghilterra, era considerato un brillante e avido animale tv, niente di più. Quando da solo produsse i quattro incontri con Nixon, che era stato costretto a dimettersi per lo scandalo Watergate, nessun network tv volle fargli credito, perché non pensavano che avrebbe potuto tenere testa ad una tremendissima e scafata volpe come Nixon. Frost era un bellimbusto, azzimato e abile conoscitore della macchina-tv, e Nixon una personalità granitica, intelligente e astuto. Ma aveva un tallone d’Achille: il suo stesso Ego, grande e prominente. Una specie di démone interiore che lo portò a sottovalutare quel tipo d’intelligenza spettacolare che Frost aveva: egli lo portò con grazia e sottile, suadente vellicazione sul baratro dell’autoaffermazione da cui precipitò. E Nixon, per ribadire il suo ruolo guida, si trovò ad affermare apertamente che l’operazione Watergate, cioè l’opera di spionaggio a danno dei Democratici, l’aveva ordinata lui stesso: fu la firma della sua condanna perenne. Prima di allora, nessuno era riuscito a collegare, con prova certa, lo scandalo alla sua persona. Il film marcia con grande abilità e potenza spettacolare tra le coordinate tracciate. L’autore della sceneggiatura, Peter Morgan, lo è anche del dramma da cui è stata tratta: però questi è fondamentalmente uno scrittore di cinema, che ha già validamente collaborato con questo regista. Quindi la visione drammaturgica è già di per sé cinematografica, nonostante il prevalere della parola nella parte centrale del film. Ma questa è ampiamente preparata sia nella presentazione di Frost che del Presidente. Il “contorno” introduttivo, narrato con la tipica suspence di uno scontro che si sa terribile, ha le forme visuali come di un balletto a spirale che ci trasporta, con cognizione degli interessi e delle poste in gioco, in un inarrestabile crescendo, al centro di questo. Il duello è immerso in un’accorta rappresentazione storica, con maestria concentrata sugli elementi laterali: siano personaggi o ambientazioni: nessuno si mette a fare il maestrino; ma è tutto come concatenato alla rappresentazione visiva-gestuale, che fila via nonostante le due ore. La forza sono i due attori, M.Sheene, Frank Langella: ma questi, candidato all’Oscar, è un Nixon strabiliante. La sua rassomiglianza è tutta interiore: statista geniale, cinico fino alla falsità, personalità massiccia, sornione e perfido; ma anche solo, mesto e disperato nella sconfitta finale.
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marco
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lunedì 23 febbraio 2009
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meraviglioso
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me ra vi glio so...ragazzi io vi consiglio davvero vivamente questo film...da vedere in lingua originale. altro che iago o questo piccolo grande amore. sceneggiatura superba, regia incredibile e attori..che dire...vedere per credere.
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marvelman
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venerdì 20 febbraio 2009
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non mi sono annoiato mai così tanto !!!
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Attori pessimi , Langella non è credibile nella parte di Nixon , meglio Anthony Hopkins , e tutta una storia che si conosceva già a memoria , gli attori sfoggiano vistosi parrucchini che li fanno sembrare ancora più ridicoli : Risparmiate i soldi per Milk , quello sì che è un vero capolavoro , oppure andate a rivedervi " Jack Frost " , film sicuramente più godibile e intelligente !!!
[+] parrucchini
(di gattoarighe)
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everbigod
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venerdì 20 febbraio 2009
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match televisivo
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Nell'agosto del 1974 il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon fu costretto a dimettersi in seguito al caso Watergate in diretta tv davanti a 400 milioni di persone . Nel 1977, tre anni dopo, ormai isolato nella sua casa al mare, accettò di farsi intervistare da David Frost, un giornalista britannico molto più incline al mondo dello spettacolo che non a quello della politica. Per la prima volta si riusci a far ammettere a Nixon le sue colpe. L'obiettivo di Nixon era quello di poter piegare le proprie ragioni al popolo americano e avere un'altra occasione ma aveva fatto male i calcoli sul proprio avversario.
Ron Howard torna a stupirci ancora una volta con un film per nulla noioso, come si potrebbe pensare dall'argomento.
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Nell'agosto del 1974 il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon fu costretto a dimettersi in seguito al caso Watergate in diretta tv davanti a 400 milioni di persone . Nel 1977, tre anni dopo, ormai isolato nella sua casa al mare, accettò di farsi intervistare da David Frost, un giornalista britannico molto più incline al mondo dello spettacolo che non a quello della politica. Per la prima volta si riusci a far ammettere a Nixon le sue colpe. L'obiettivo di Nixon era quello di poter piegare le proprie ragioni al popolo americano e avere un'altra occasione ma aveva fatto male i calcoli sul proprio avversario.
Ron Howard torna a stupirci ancora una volta con un film per nulla noioso, come si potrebbe pensare dall'argomento. Dalla piece teatrale dello sceneggiatore e drammaturgo britannico Peter Morgan (The Queen e L'ultimo re di Scozia) esce adesso questo meraviglioso film in cui le interviste sembrano degli incontri di box con tanto di allenatori a lato pronti a gettare la spugna. Ci sono le fasi che precedono il match in cui da entrambi le parti studiano tutti i potenziali modi per attaccare l'avversario fino al primo incontro decisivo nel far comprendere a Frost che se vuole vincere deve tirar fuori tutta l'energia che possiede.
Non è la prima volta che si porta sul grande schermo l'immagine di Nixon. Nel 1995 Anthony Hopkins, diretto da Oliver Stone nel film “Nixon”, aveva ottenuto la nomination all'Oscar come Miglior Attore. Non è da meno in questo film Frank Langella con la sua meravigliosa caratterizzazione del Presidente e Michael Sheen nei panni di Frost che avevano interpretato gia' i ruoli nella piece teatrale. La bellezza del film sta proprio nella recitazione dei due attori principali e nei primi piani che entrano nell'intimità dei protagonisti facendoceli vedere per quello che sono realmente:due uomini molto furbi e determinati nel cercare di risalire dal fondo dove sono scivolati rovinosamente.
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mercoledì 18 febbraio 2009
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film solido
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Bel film. Anche perché seguendolo non pensiamo più ai veri protagonisti dell'episodio reale, ma abbiamo davanti dei veri personaggi, che diventano autonomi dalla realtà e quindi ci danno qualcosa di più di una semplice imitazione dei fatti. E' anche per questo che lo trovo nettamente superiore a due film citati da altri spettatori: "The Queen" (che era troppo un esercizio mimetico, lo show da Grande Attrice ecc.) e "La caduta" (molto televisivo, con Ganz quasi ridicolo per eccesso di bravura). Girato in modo solido, senza esibizioni estetizzanti, ma con inquadrature dense nella loro apparente semplicità. E alla fine non vedo tutta questa "simpatia" per il Nixon reale: semplicemente è diventato il personaggio di un film, cioè un'altra cosa.
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layla
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martedì 17 febbraio 2009
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grandiosa intervista
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Una regia magistrale di Ron Howard, molto incalzante e che lascia traparire tutte le sfacettature dei personaggi, Nixon non poteva essere interpretato meglio, non viene tralasciata una singola emozione e ciò che provi alla fine per questo personaggio è pura pietà. Forse questo è l'unico difetto del film che ,alla conclusione, non ti fa detestare un presidente ma ti fa compatire un uomo ormai vecchio e solo.
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(di enrico)
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giancarlo
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martedì 17 febbraio 2009
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frost/nixon
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Premio oscar per il miglior film.
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marta rossi
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lunedì 16 febbraio 2009
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interessante
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film abbastanza interessante, un po lento e statico, ma Frank Langella è stato all'altezza del ruolo. Da vedere da soli di notte
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