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frost
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martedì 4 agosto 2009
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regia perfetta, michael sheen e langella da oscar!
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Capolavoro dalla regia agli attori, film diretto magistralmente da Howard, che da una storia conosciuta e un tema piuttosto "palloso" ha costruito un film capolavoro, senza respiro. Michael Sheen perfetto, ha dovuto anche trattare i denti dopo il film e i due anni di spettacoli teatrali interpretando Frost, perchè ha dovuto sporgere la mascella davanti per sembrare Frost. Langella ottimo, ma non meritava l'oscar, premio giustamente andato a Sean Penn. Tutto il cast perfetto, impossibile criticare male questo film. Ron Howard dopo i pessimi film il codice da vinci e angeli demoni, prova la sua genialità nella regia, tornando con un grande film.
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dario
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lunedì 27 luglio 2009
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semplicistico
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Davvero bravo Langella. Non all'altezza Sheen. Gli altri nella norma. Storia complessa che si dipana con il solito semplicismo americano e con troppa attenzione alla spettacolarità. Regia di mestiere.
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chiarialessandro
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martedì 21 luglio 2009
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povera italia!
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Credo che sia veramente difficile dare un taglio thrilleristico (chissà se questo termine esiste veramente o me lo sono inventato io) ad un film che racconta la storia di un’intervista; eppure, tra regia, sceneggiatura e fotografia, ci sono riusciti. Onore al merito di un film che mi ha fatto rimpiangere di vivere in Italia anziché in America, dove i giornalisti che fanno domande scomode non sono considerati dei grandi rompicoglioni bensì gente seria, che fa seriamente il suo lavoro per renderne conto alla società intera; magari (quando credono fermamente in qualche pericolosa avventura) rischiandoci anche fama, faccia ed un po’ di soldi tirati fuori dalle proprie tasche. Esattamente il contrario di quanto avviene da noi, dove il termine che rende nel modo migliore la situazione degli addetti all’informazione è “leccatori” (anche se, oggettivamente, ritengo che ci siano motivi che spieghino una situazione talmente degradata).
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Credo che sia veramente difficile dare un taglio thrilleristico (chissà se questo termine esiste veramente o me lo sono inventato io) ad un film che racconta la storia di un’intervista; eppure, tra regia, sceneggiatura e fotografia, ci sono riusciti. Onore al merito di un film che mi ha fatto rimpiangere di vivere in Italia anziché in America, dove i giornalisti che fanno domande scomode non sono considerati dei grandi rompicoglioni bensì gente seria, che fa seriamente il suo lavoro per renderne conto alla società intera; magari (quando credono fermamente in qualche pericolosa avventura) rischiandoci anche fama, faccia ed un po’ di soldi tirati fuori dalle proprie tasche. Esattamente il contrario di quanto avviene da noi, dove il termine che rende nel modo migliore la situazione degli addetti all’informazione è “leccatori” (anche se, oggettivamente, ritengo che ci siano motivi che spieghino una situazione talmente degradata). Forse non è completamente nel vero chi sostiene che tutto il mondo è paese. Molto, molto interessanti e ben confezionati anche gli abbondanti extra, tra i quali mi sembra impossibile non ricordare lo scorrere dell’intero film commentato. Incisiva, penetrante, appassionata, memorabile la recitazione di Frank Langella, che riesce a calarsi ed immedesimarsi nella parte almeno di una spanna abbondantemente al di sopra di tutti gli altri. Unico, piccolo neo: avrei eliminato il personaggio di Rebecca Hall perché mi sembra che, invece di aggiungere qualcosa alla storia, gliela tolga: distrae inutilmente lo spettatore dalla sua concentrazione ed attenzione.
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vittorio
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giovedì 4 giugno 2009
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bello ed intenso!!
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Film particolare, solido, intenso, con delle splendide interpretazioni. La storia ti tiene incollato alla sedia e riesce sempre a regalarti delle emozioni....
Film da non perdere!!
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thegame
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lunedì 13 aprile 2009
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l'ipocrisia delle indie
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Con "The Millionaire" Boyle finalmente riesce a far sentire la sua voce e a confermarsi come uno dei talenti più interessanti, dopo Nolan, Aronofky e P.T. Anderson, nel panorama a stelle e strisce. il regista inglese, raccolta la sfida indiana a budget limitato, confeziona un buonissimo prodotto, dove traspare fin dalle primissime sequenze la sua bravura dietro la macchina da presa, riproponendo anche alcuni "trucchetti" visti nei suoi precedenti lavori...un film elegante, ma anche ruffianamente ottimista, che segue perfettamente il "galateo" dell'academy...in ogni caso, il sempre più hollywoodiano Danny Boyle, dopo le sue ultime e poco felici uscite, riesce a risollevarsi grazie a questa pellicola tecnicamente e commercialmente perfetta.
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Con "The Millionaire" Boyle finalmente riesce a far sentire la sua voce e a confermarsi come uno dei talenti più interessanti, dopo Nolan, Aronofky e P.T. Anderson, nel panorama a stelle e strisce. il regista inglese, raccolta la sfida indiana a budget limitato, confeziona un buonissimo prodotto, dove traspare fin dalle primissime sequenze la sua bravura dietro la macchina da presa, riproponendo anche alcuni "trucchetti" visti nei suoi precedenti lavori...un film elegante, ma anche ruffianamente ottimista, che segue perfettamente il "galateo" dell'academy...in ogni caso, il sempre più hollywoodiano Danny Boyle, dopo le sue ultime e poco felici uscite, riesce a risollevarsi grazie a questa pellicola tecnicamente e commercialmente perfetta...
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thegame
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lunedì 13 aprile 2009
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la versatilità di ron howard
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intelligente e apprezzabile affresco di uno degli avvenimenti più discussi della storia politica e televisiva mondiale. Ron Howard stavolta fa centro, lascia da parte la sua solita retorica da 4 soldi e spiazza letteralmente anche i suoi detrattori più accaniti, confezionando quella che probabilmente è la sua miglior opera...impossibile non notare la perfetta regia messa in mostra in questo "Frost/Nixon" che, grazie ad un montaggio da orologio svizzero, orchestra un insieme di caratteristi di primo punto, riuscendo in tal modo a sopperire alla prevedibilità che affligge l'epilogo...a questo punto però, quello che stupisce maggiormente è la facilità di howard di passare con scioltezza da film studiati come questo a boiate come "il codice da vinci" o ruffianate come "a beautiful mind".
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intelligente e apprezzabile affresco di uno degli avvenimenti più discussi della storia politica e televisiva mondiale. Ron Howard stavolta fa centro, lascia da parte la sua solita retorica da 4 soldi e spiazza letteralmente anche i suoi detrattori più accaniti, confezionando quella che probabilmente è la sua miglior opera...impossibile non notare la perfetta regia messa in mostra in questo "Frost/Nixon" che, grazie ad un montaggio da orologio svizzero, orchestra un insieme di caratteristi di primo punto, riuscendo in tal modo a sopperire alla prevedibilità che affligge l'epilogo...a questo punto però, quello che stupisce maggiormente è la facilità di howard di passare con scioltezza da film studiati come questo a boiate come "il codice da vinci" o ruffianate come "a beautiful mind"....
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enrico
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giovedì 9 aprile 2009
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fantastico
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non sono un grande critico, amo il cinema perchè è emozione e questo film trasmette grandi sensazioni.
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carmine antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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lo scandalo watergate in un ritratto appassionante
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Il più controverso Presidente degli Stati Uniti nella famosa intervista che fu rilasciata nel 1977 ad un noto presentatore di talk show. Il regista Ron Howard mette a nudo Richard Nixon con un abile gioco psicologico, un duello a colpi di domande che diventa un vero e proprio processo politico. Perfetta identificazione nel ruolo di “Tricky Dick” per Frank Langella che ripercorre i momenti cruciali dello scandalo Watergate, tic e manie di grandezza di un uomo uscito con disonore dalla scena politica, l’unico che si sia dimesso dalla carica di Presidente. Michael Sheen veste i panni di un uomo passato alla storia per la straordinaria combinazione di lungimiranza e spregiudicatezza giornalistica, mentre l’ex protagonista di “Happy Days” conduce in maniera disinvolta lo scontro televisivo che restituì dignità alla stessa intervista.
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Il più controverso Presidente degli Stati Uniti nella famosa intervista che fu rilasciata nel 1977 ad un noto presentatore di talk show. Il regista Ron Howard mette a nudo Richard Nixon con un abile gioco psicologico, un duello a colpi di domande che diventa un vero e proprio processo politico. Perfetta identificazione nel ruolo di “Tricky Dick” per Frank Langella che ripercorre i momenti cruciali dello scandalo Watergate, tic e manie di grandezza di un uomo uscito con disonore dalla scena politica, l’unico che si sia dimesso dalla carica di Presidente. Michael Sheen veste i panni di un uomo passato alla storia per la straordinaria combinazione di lungimiranza e spregiudicatezza giornalistica, mentre l’ex protagonista di “Happy Days” conduce in maniera disinvolta lo scontro televisivo che restituì dignità alla stessa intervista. Cronaca di un fatto realmente accaduto, “Frost/Nixon” convince grazie all’interpretazione di due attori che sembrano subire l’uno il fascino dell’altro ed al duello che viene preparato come un incontro di boxe. Perché gli sfidanti si studiano come pugili, mettono in campo strategie difensive e si sottraggono al colpo del k.o. sino alla fatidica domanda sul Watergate. Howard mostra luci ed ombre di un Presidente venale ed ossessionato dal potere, mentre Frost è troppo impegnato a cercare sponsor per la sua impresa. Ne viene fuori un ritratto pieno di sfumature, un film appassionante che tiene il pubblico col fiato sospeso.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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appassionante ritratto di un presidente
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Il più controverso Presidente degli Stati Uniti nella famosa intervista che fu rilasciata nel 1977 ad un noto presentatore di talk show. Il regista Ron Howard mette a nudo Richard Nixon con un abile gioco psicologico, un duello a colpi di domande che diventa un vero e proprio processo politico. Perfetta identificazione nel ruolo di “Tricky Dick” per Frank Langella che ripercorre i momenti cruciali dello scandalo Watergate, tic e manie di grandezza di un uomo uscito con disonore dalla scena politica, l’unico che si sia dimesso dalla carica di Presidente. Michael Sheen veste i panni di un uomo passato alla storia per la straordinaria combinazione di lungimiranza e spregiudicatezza giornalistica, mentre l’ex protagonista di “Happy Days” conduce in maniera disinvolta lo scontro televisivo che restituì dignità alla stessa intervista.
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Il più controverso Presidente degli Stati Uniti nella famosa intervista che fu rilasciata nel 1977 ad un noto presentatore di talk show. Il regista Ron Howard mette a nudo Richard Nixon con un abile gioco psicologico, un duello a colpi di domande che diventa un vero e proprio processo politico. Perfetta identificazione nel ruolo di “Tricky Dick” per Frank Langella che ripercorre i momenti cruciali dello scandalo Watergate, tic e manie di grandezza di un uomo uscito con disonore dalla scena politica, l’unico che si sia dimesso dalla carica di Presidente. Michael Sheen veste i panni di un uomo passato alla storia per la straordinaria combinazione di lungimiranza e spregiudicatezza giornalistica, mentre l’ex protagonista di “Happy Days” conduce in maniera disinvolta lo scontro televisivo che restituì dignità alla stessa intervista. Cronaca di un fatto realmente accaduto, “Frost/Nixon” convince grazie all’interpretazione di due attori che sembrano subire l’uno il fascino dell’altro ed al duello che viene preparato come un incontro di boxe. Perché gli sfidanti si studiano come pugili, mettono in campo strategie difensive e si sottraggono al colpo del k.o. sino alla fatidica domanda sul Watergate. Howard mostra luci ed ombre di un Presidente venale ed ossessionato dal potere, mentre Frost è troppo impegnato a cercare sponsor per la sua impresa. Ne viene fuori un ritratto pieno di sfumature, un film appassionante che tiene il pubblico col fiato sospeso.
Antonello Villani
(Salerno)
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deko
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domenica 8 marzo 2009
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grandi attori,bel film
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Ottimi Sheen e Langella per un film che non racconta niente di nuovo ma regge grazie ad un ottima regia e sceneggiatura.
Meritava una maggiore gratificazione agli Oscar
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