gus da mosca
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domenica 18 maggio 2008
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uccido, dunque sono vivo.
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Nel grande stato del New Mexico c'e' la pena di morte e c'e' chi vuole garantirsela, distribuendo morte. C'e' anche chi non vuole essere ammazzato e per questo e' sempre sul filo della morte, che non vuole. Nel grande New Mexico si vive solo perche' non si e' ancora morti, devi scegliere dove stare: se non dai morte, muori. La giustizia e' solo un punto di vista: e' un giusto, chi vive, vive solo chi fa morire. Con questi sani contenuti fascistoidi, questo film da lezioni di spartano giustizialismo alle nuove generazioni, rendendosi accattivante con un linguaggio di immagini mordenti, sature di colore e di luce, scandite da un ritmo sostenuto, senza un attimo di respiro. Auto che carambolano, canne cromate, sangue, qualche insetto ed un coniglio contribuiscono con potenti schianti del surround a completare l'opera di convincimento.
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Nel grande stato del New Mexico c'e' la pena di morte e c'e' chi vuole garantirsela, distribuendo morte. C'e' anche chi non vuole essere ammazzato e per questo e' sempre sul filo della morte, che non vuole. Nel grande New Mexico si vive solo perche' non si e' ancora morti, devi scegliere dove stare: se non dai morte, muori. La giustizia e' solo un punto di vista: e' un giusto, chi vive, vive solo chi fa morire. Con questi sani contenuti fascistoidi, questo film da lezioni di spartano giustizialismo alle nuove generazioni, rendendosi accattivante con un linguaggio di immagini mordenti, sature di colore e di luce, scandite da un ritmo sostenuto, senza un attimo di respiro. Auto che carambolano, canne cromate, sangue, qualche insetto ed un coniglio contribuiscono con potenti schianti del surround a completare l'opera di convincimento.
Un buom film compatto, veloce, essenziale, al servizio di discutibili idee: oppure un piccolo specchio sporco di sangue che riflette il mondo di oggi, la sua deriva giustizialista, il progressivo annullamento del patto di convivenza civile. Dovunque, non solo nel grande New Mexico, si torna a tenere la mano sul fucile. (Aggiungo due stelle: questo film riesce a dire davvero qualcosa, incredibilmente e sicuramente senza volerlo fare. Con un'altro linguaggio e con molto piu' stile, i Coen dicevano qualcosa di simile)
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[+] scordate the hitcher-1986, questo e' un altro film
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elgatoloco
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sabato 9 febbraio 2019
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the hitcher 2.0?
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"The Hitcher"(2007), di Dave Meyers segna veramente un cambio di rotta rispetto al film di cui è il remake?(di Robert Hamon, 1986, dunque di 21 anni prima)?Francamente p lecito dubitarne. IL ritmo è più fiacco, meno incalzante, il tutto risulta abbastanza sfilacciato, pur se complessivamente non"catastrofico", nel sneso che un certo mordente il film lo conserva, credo anche in virtù del montaggio più che, precisamente, dell'opera registica....Difficile dire fino a che punto il film si distingua"creativamente"dall'originale, salvo forse per il tatuaggio sulla schiena dell'ignato protagonista-vittima-segno dei termpi? Un po'poco, come tale.
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"The Hitcher"(2007), di Dave Meyers segna veramente un cambio di rotta rispetto al film di cui è il remake?(di Robert Hamon, 1986, dunque di 21 anni prima)?Francamente p lecito dubitarne. IL ritmo è più fiacco, meno incalzante, il tutto risulta abbastanza sfilacciato, pur se complessivamente non"catastrofico", nel sneso che un certo mordente il film lo conserva, credo anche in virtù del montaggio più che, precisamente, dell'opera registica....Difficile dire fino a che punto il film si distingua"creativamente"dall'originale, salvo forse per il tatuaggio sulla schiena dell'ignato protagonista-vittima-segno dei termpi? Un po'poco, come tale...anche perché, volendo, l'inizio romantico del film(i due studenti in vacanza, ossia una coppia di studenti)sembra ricordare altri tempi piuttosto che essere anticipatore di nuove tendenze, ma ciò, naturalmente, non è detto. No, il vero problema è un altro: ci sarebbe voluta una forte iniezione di novità, pe res.nella caratterizzazione dello stesso hitcher o una fortissima variazione-"scarto"nei due personaggi protagonisti-c'è, forse, qui, è vero, maggore protagonistmo della ragazza(sottolineatura del ruolo femminile, attivo, non più passivo)rispetto all'assassino, ma il tutto appare, complessivamente, abbastanza"casuale". Per chi non ha visto l'originale, comunque, va abbastanza bene... Zachary Knighton è interprete rountinario, come anche lo hitcher Sean Bean,; meglio, anche sul piano estetico, Sophia Bush.... El Gato
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samuele capannolo
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giovedì 22 agosto 2013
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non convincente
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Il viaggio di due fidanzati si trasforma in un incubo quando rifiutano di dare un passaggio ad un misterioso individuo,si rivelerà uno psicopatico che gli terrà il fiato sul collo. è il remake dell'omonimo film del 1986 diretto da Robert Harmon. Il film presenta una sceneggiatura molto banale, che cerca di creare suspance ma senza successo (le scene di azione e inseguimenti ne sono la prova); inoltre quest'ultima è anche abbastanza inverosimile, e si sa che un film banale prevedibile e inverosimile rischia di sfociare nel ridicolo e nel noioso, ed è proprio il risultato del film. La trama poi alla lunga diventa ripetitiva, con l'antagonista che cerca di incastrare i protagonisti in svariate situazioni.
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Il viaggio di due fidanzati si trasforma in un incubo quando rifiutano di dare un passaggio ad un misterioso individuo,si rivelerà uno psicopatico che gli terrà il fiato sul collo. è il remake dell'omonimo film del 1986 diretto da Robert Harmon. Il film presenta una sceneggiatura molto banale, che cerca di creare suspance ma senza successo (le scene di azione e inseguimenti ne sono la prova); inoltre quest'ultima è anche abbastanza inverosimile, e si sa che un film banale prevedibile e inverosimile rischia di sfociare nel ridicolo e nel noioso, ed è proprio il risultato del film. La trama poi alla lunga diventa ripetitiva, con l'antagonista che cerca di incastrare i protagonisti in svariate situazioni. L'interpretazione degli attori è mediocre, e questo favorisce solamente la banalità del film, infine gli effetti speciali seppure pochi sono molto scadenti. L'unica cosa carina di questo film è l'ambientazione.
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alan rubino
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lunedì 8 agosto 2011
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un thriller poco convincente
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L'autostoppista del titolo è uno psicopatico (Sean Bean) che, in una notte piovosa, fermo in piedi in mezzo ad una
strada del New Mexico accanto alla sua auto in panne, per poco non viene investito da una macchina alla cui guida
c'è Jim, uno studente partito per una vacanza assieme alla sua ragazza Grace. I due fidanzati tirano dritto, per
poi sostare ad una stazione di servizio, dove poco dopo arriva il misterioso uomo che si è fatto dare un passaggio
da un autotrasportatore. Quando i due giovani accetteranno di accompagnarlo fino al successivo motel, sarà l'inizio
di un incubo.
Inizia bene questo remake del film omonimo del 1986, ma col passare dei minuti delude e convince sempre meno, sia
nello svolgimento della vicenda, spesso illogico e inverosimile, che nei comportamenti dei protagonisti, non sempre
attendibili.
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L'autostoppista del titolo è uno psicopatico (Sean Bean) che, in una notte piovosa, fermo in piedi in mezzo ad una
strada del New Mexico accanto alla sua auto in panne, per poco non viene investito da una macchina alla cui guida
c'è Jim, uno studente partito per una vacanza assieme alla sua ragazza Grace. I due fidanzati tirano dritto, per
poi sostare ad una stazione di servizio, dove poco dopo arriva il misterioso uomo che si è fatto dare un passaggio
da un autotrasportatore. Quando i due giovani accetteranno di accompagnarlo fino al successivo motel, sarà l'inizio
di un incubo.
Inizia bene questo remake del film omonimo del 1986, ma col passare dei minuti delude e convince sempre meno, sia
nello svolgimento della vicenda, spesso illogico e inverosimile, che nei comportamenti dei protagonisti, non sempre
attendibili. Per non parlare dell'antagonista (un comunque bravo Sean Bean) che, oltre a soffrire di un disegno
psicologico sciapo, finisce per tramutarsi in una sorta di Superman onnisciente e onnipotente (riesce addirittura
ad abbattere un elicottero nonché a liberarsi dalle manette come se fossero dei guanti), e di conseguenza a portare
la storia a rasentare il ridicolo, soprattutto nel finale.
Magari questo thriller si farà anche vedere, ma al costo di una notevole sospensione dell'incredulità.
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predator1974
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martedì 8 febbraio 2011
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insomma...
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Rifare un film ha un grosso problema,il paragone con l'originale,ovviamente non ne è esente neanche questo film e,esce pesantemente sconfitto,su tutta la linea.Cominciamo col dire che,ambientare un film del genere ai giorni nostri è assai difficile,nell'era dei telefonini,computer,satelliti e chi più ne ha più ne metta,pare impossibile che un'assassino giri tranquillamente sulle strade a fare stragi di innocenti viaggiatori e,risulta ancora meno credibile che,la polizia non sappia niente di lui e riesca a credere che la colpa sia dei 2 ragazzi.Concediamo il beneficio della licenza cinematografica e,passiamo ad altro,perchè 2 ragazzi in viaggio e non uno,la "trovata" non aggiunge niente al film e anzi,lo rende ancora meno credibile,molto meglio le vicende nel primo film dove,la protagonista femminile viene conosciuta durante il viaggio.
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Rifare un film ha un grosso problema,il paragone con l'originale,ovviamente non ne è esente neanche questo film e,esce pesantemente sconfitto,su tutta la linea.Cominciamo col dire che,ambientare un film del genere ai giorni nostri è assai difficile,nell'era dei telefonini,computer,satelliti e chi più ne ha più ne metta,pare impossibile che un'assassino giri tranquillamente sulle strade a fare stragi di innocenti viaggiatori e,risulta ancora meno credibile che,la polizia non sappia niente di lui e riesca a credere che la colpa sia dei 2 ragazzi.Concediamo il beneficio della licenza cinematografica e,passiamo ad altro,perchè 2 ragazzi in viaggio e non uno,la "trovata" non aggiunge niente al film e anzi,lo rende ancora meno credibile,molto meglio le vicende nel primo film dove,la protagonista femminile viene conosciuta durante il viaggio.Tralasciando ovviamente la sceneggiatura "esotica" ,non si può non parlare degli attori,Sean Bean si impegna e,non se la cava neppure male ma,niente a che vedere col mitico Hauer,che se lo mangia a colazione,indecente per non dire di peggio Zachary Knighton,inespressivo come un muro bianco,bellissima Sophia Bush che,seppur restando nella mediocrità cerca almeno di recitare,salvandosi cmq per un pelo,regia piatta e senza guizzi,da guardare giusto se vi piace la bella Sophia
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