iuriv
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martedì 11 novembre 2014
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hector 1
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In questo interessante thriller tutto spagnolo, Vigalondo (che per se riserva il ruolo di giovane scienziato) dimostra come con 5 attori e praticamente senza effetti speciali, si possa girare un thriller di buon livello, giocando con attenzione con uno degli elementi più classici in circolazione: il viaggio nel tempo.
Protagonista della pellicola è lo sfortunatissimo Hector, che si trova, suo malgrado a diventare la cavia degli esperimenti di uno scienziato fuori servizio. Il film regge bene perché Vigalondo è piuttosto attento a dosare il suo soggetto, evitando di spostare eccessivamente i luoghi e i tempi dell'azione. Con il semplice stratagemma di tenere tutto vicino, infatti, costruisce una storia quadrata che mantiene sempre vigile lo spettatore.
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In questo interessante thriller tutto spagnolo, Vigalondo (che per se riserva il ruolo di giovane scienziato) dimostra come con 5 attori e praticamente senza effetti speciali, si possa girare un thriller di buon livello, giocando con attenzione con uno degli elementi più classici in circolazione: il viaggio nel tempo.
Protagonista della pellicola è lo sfortunatissimo Hector, che si trova, suo malgrado a diventare la cavia degli esperimenti di uno scienziato fuori servizio. Il film regge bene perché Vigalondo è piuttosto attento a dosare il suo soggetto, evitando di spostare eccessivamente i luoghi e i tempi dell'azione. Con il semplice stratagemma di tenere tutto vicino, infatti, costruisce una storia quadrata che mantiene sempre vigile lo spettatore.
Ciò avviene grazie ad un uso saggio della tensione, che all'inizio, quando ancora aleggia il mistero, riporta alle atmosfere di un horror immerso nella natura, con una colonna sonora praticamente assente e i rumori ambientali a far da sfondo alle disavventure del povero disgraziato. Poi, per forza di cose, il trucco viene svelato e il regista sposta il tono verso il thriller più puro, giocando sulla curiosità che aleggia attorno alla storia. Non manca qualche colpo di scena ben piazzato, che mantiene vivace la pellicola fino praticamente alla fine.
Lavorare su più livelli, però, non è semplice e mantenere stretto il raggio d'azione ha le sue contro indicazioni. Contando su pochissimi personaggi e su una storia semplice ma non troppo, per far funzionare la trama talvolta i protagonisti si trovano ad affrontare le situazioni in modo non proprio logico.
Se da un lato senza questa irrazionalità gli eventi stessi non si spiegherebbero, dall'altro la solidità della sceneggiatura pare compromessa. In alcuni momenti chiave del film le decisioni di Hector non paiono sempre umanamente comprensibili, dando l'impressione che l'unico scopo di esse sia quello di chiudere il cerchio della narrazione. Sono forzature spiegabilissime, naturalmente, ma che minano l'impalcatura sulla quale si regge il tutto.
E' l'unico difetto vero che si riscontra in questo lavoro, dove comunque la regia è curata e non priva di qualche momento interessante e la gestione dei ritmi narrativi segue alla perfezione l'andamento della vicenda. Però è un difetto importante, anche se giustificabile.
Questo non toglie che Los Cronocrimenes sia un film godibile e intrigante, che pone l'accento su quanto una persona possa cambiare e diventare cinica quando la vita attorno ad essa fa i capricci.
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lizzy
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mercoledì 8 settembre 2021
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il mio falegname con 100 euro lo faceva meglio!
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Ma insomma...
Va bene risparmiare su (praticamente) tutto.
Va bene prendere degli attori di qualsiasi tipo da qualunque parte.
Va bene volersi improvvisare registi.
Ma insomma... un minimo di trama seria, un minimo di azione decente, un minimo di coerenza in tutto l'ambaradan...
Nemmeno qualche nudo consolatorio o qualche battuta comica per riderci su.
Ne ho visti film brutti ed inutili: questo si va ad incastonare fra i primi 50 direi...
E forse fra i primi 10.
Spero qualcuno legga le mie parole e si eviti un po' di tempo perso (io ho stoppato la visione dopo pochi minuti dall'inizio e l'ho ripresa solo a tempo perso settimane dopo e non avendo null'altro da fare (come sottofondo ad un lavoro).
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Ma insomma...
Va bene risparmiare su (praticamente) tutto.
Va bene prendere degli attori di qualsiasi tipo da qualunque parte.
Va bene volersi improvvisare registi.
Ma insomma... un minimo di trama seria, un minimo di azione decente, un minimo di coerenza in tutto l'ambaradan...
Nemmeno qualche nudo consolatorio o qualche battuta comica per riderci su.
Ne ho visti film brutti ed inutili: questo si va ad incastonare fra i primi 50 direi...
E forse fra i primi 10.
Spero qualcuno legga le mie parole e si eviti un po' di tempo perso (io ho stoppato la visione dopo pochi minuti dall'inizio e l'ho ripresa solo a tempo perso settimane dopo e non avendo null'altro da fare (come sottofondo ad un lavoro).
Proprio un filmaccio.
E già la parola "film" è un grande onore!!!
Sigh.
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ilsettimosamurai
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domenica 21 agosto 2016
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brown sugar
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Non succede niente e succede di tutto. Il titolo faceve bem sperare in un film d'azione e trasgressione. È così ma tutto accade in pochi ambienti e con una semplicità disarmante (di mezzi). Il plot è un incastro spazio temporale riuscito (ma che non riesce a essere del tutto coerente ... ma che importa?) Che sarebbe piaciuto a Frederic Brown, un Brown però un pò ruffiano, scontato, zuccheroso. Perchè vedere questo film? Perchè è una pietra che rotola e trascina, ma, oltre alla componente ludica, c'è qualcosa in più, un'idea, un'atmosfera, una fine rassicurante e disarmante allo stesso tempo. In certi punti ricorda una piece dell'assurdo.
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Non succede niente e succede di tutto. Il titolo faceve bem sperare in un film d'azione e trasgressione. È così ma tutto accade in pochi ambienti e con una semplicità disarmante (di mezzi). Il plot è un incastro spazio temporale riuscito (ma che non riesce a essere del tutto coerente ... ma che importa?) Che sarebbe piaciuto a Frederic Brown, un Brown però un pò ruffiano, scontato, zuccheroso. Perchè vedere questo film? Perchè è una pietra che rotola e trascina, ma, oltre alla componente ludica, c'è qualcosa in più, un'idea, un'atmosfera, una fine rassicurante e disarmante allo stesso tempo. In certi punti ricorda una piece dell'assurdo. Ps Non mi convince per niente il personaggio che si è cucito addosso il regista, poteva lavorarci meglio ... in tutti i sensi. Una spanna sotto a Primer (in tutto) ma assolutamente consigliato
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