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domenica 4 maggio 2014
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la cruda realtà del cinema di seidl
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"Import Export" non lascia speranze, nè per la nurse ucraina che cerca fortuna in Austria, nè per il giovane austriaco che segue il patrigno in Ucraina. Sembra una metafora della vita: si comincia con i bambini, si finisce con i vecchi in un ospedale geriatrico dove il sollievo è dato dalla morte. Seidl ci racconta la storia di due persone che non hanno speranza, con la solita regia fredda e distaccata che riesce a coinvolgere emotivamente ancora di più, come tradizione del grande cinema austriaco contemporaneo. "Import Export" è uno scambio che non porta a nulla, perchè fino in fondo i due protagonisti cercano di mantenere una certa umanità e dignità (il sesso sfiorato ma evitato), ma il nichilismo aleggia come un fantasma in ogni situazione e affossa quel tentativo di riscossa che spesso si cerca quando si prova a dare un taglio drastico alla propria vita.
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"Import Export" non lascia speranze, nè per la nurse ucraina che cerca fortuna in Austria, nè per il giovane austriaco che segue il patrigno in Ucraina. Sembra una metafora della vita: si comincia con i bambini, si finisce con i vecchi in un ospedale geriatrico dove il sollievo è dato dalla morte. Seidl ci racconta la storia di due persone che non hanno speranza, con la solita regia fredda e distaccata che riesce a coinvolgere emotivamente ancora di più, come tradizione del grande cinema austriaco contemporaneo. "Import Export" è uno scambio che non porta a nulla, perchè fino in fondo i due protagonisti cercano di mantenere una certa umanità e dignità (il sesso sfiorato ma evitato), ma il nichilismo aleggia come un fantasma in ogni situazione e affossa quel tentativo di riscossa che spesso si cerca quando si prova a dare un taglio drastico alla propria vita.
Le scene nell'ospedale geriatrico sono da manuale.
Un ottimo film, il mio preferito di Seidl.
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dario/darcon
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lunedì 24 marzo 2008
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provocatorio ma riflessivo
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forse si è un po esagerato con qualche scena "forte", ma rimane sempreun ottimo film. I lunghi piani sequenza, il montaggio parallelo delle due vicende narrate(senza che i due protagonisti si incontrino mai), il modo in cui si racconta il dramma vissito da due giovani in cerca di "una vita miliore", sono raccionrate da Seidl in un modo si, provocatorio, ma allo stesso tempo riflessivo.
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