C.R.A.Z.Y.

   
   
   

film così così Valutazione 1 stelle su cinque

di umb78


Feedback: 0
martedì 12 febbraio 2008

C.R.A.Z.Y. è un film canadese, quebecoise per l’esattezza. Gradevole e ben recitato, lascia un po’ di spazio alla noia, soprattutto verso la fine, quando il regista Jean Marc Vollé si dilunga in modo un po’ prolisso sull’itinerario di uno dei giovani protagonisti, Zachary. La storia ruota intorno alle vicende di una famiglia della classe media canadese, padre, madre e cinque figli maschi, nel bel mezzo degli anni Sessanta e Settanta. Il titolo fa riferimento a una canzone cantata da Patsie Cime, “Crazy” appunto, evocata spesso nel corso del film. L’attenzione alla musica è uno dei pregi (un po’ furbo per la verità) del film. Ci sono quasi tutti: i Pink Floyd, i Jefferson Airplanes, i Rolling Stones, David Bowie, un po’ di Latino America d’annata e un Aznavour molto ben invecchiato. L’universo domestico descritto non ha molto di originale e inconsueto, salvo che il piccolo Zachary sembra rivelare sin da piccolo doti da sensitivo, da guaritore. Vera o presunta, alla sua eccezionalità crede sua madre, cattolica abbastanza timorata e determinata a non ostacolare le inclinazioni del figlio. Ma che queste prendano le pieghe di una femminilità incipiente, accennata, seppure incerta, preoccupa sin da subito il padre e alimenta sfottò e allusioni da parte dei fratelli. Il rapporto padre-figlio, le implicazioni sociali di un’omosessualità non dichiarata, occultata, quasi inconsapevole perfino in chi ne è “affetto”, il confronto generazionale e la difficoltà a educare i giovani, oltre che la difficoltà speculare a esserne educati, a capirne cioè ragioni e pulsioni, la complessità delle azioni e delle reazioni innescate dall’ambiguità e dall’indecidibilità tra maschio e femmina, l’interdizione e non accettazione borghese: ecco i temi toccati da C.R.A.Z.Y. Commedia di costume, a metà tra il periodo della moda dei capelloni e quella dei punk, non sfugge ad alcune rappresentazioni di maniera. Il figlio tossico e incazzato e quindi debitamente tatuato, il figlio effeminato proprio nel modo in cui ce lo si aspetta, la cameretta come luogo delle verità private, la Chiesa come ispettore della coscienza e metro morale, gli amici perfidamente cinici e sottilmente felici delle disgrazie altrui. Situazioni raccontate dal regista in maniera credibile. La sceneggiatura non è felicissima, mediocre, niente di più. Talvolta il racconto si abbandona a divagazioni dal sapore misticheggiante, trasfigurazioni, telepatie spicce, visioni, allucinazioni e ciò lo rende un po’ noioso. L’alternanza realismo domestico/incisi quasi soprannaturali non arricchisce di profondità la pellicola. Anzi la rende pretenziosa, la sovraccarica di elementi superflui. Tratteggiare la formazione del giovanissimo Zachary, il suo apprendistato, i suoi turbamenti, le tentazioni inconfessabili, calate nel contesto familiare e sociale, bastava! Senza andare a disturbare il paranormale.

[+] lascia un commento a umb78 »
Sei d'accordo con la recensione di umb78?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
11%
No
89%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico
C.R.A.Z.Y. | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
Festival di Giffoni (1)


Articoli & News
Shop
DVD
Uscita nelle sale
venerdì 25 agosto 2006
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità