7 km da Gerusalemme |
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Un film di Claudio Malaponti.
Con Luca Ward, Alessandro Etrusco, Rosalinda Celentano, Alessandro Haber.
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Fantastico,
Ratings: Kids+16,
durata 108 min.
- Italia 2006.
- Mediafilm
uscita venerdì 4 maggio 2007.
MYMONETRO
7 km da Gerusalemme
valutazione media:
3,53
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Per credere davvero contro ogni convincimentodi Agnese BorghiniFeedback: 0 |
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domenica 6 maggio 2007 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sono rimasta letteralmente folgorata dal titolo del film, di cui ho atteso a lungo l'uscita, prevista circa un mese fa e poi rimandata per i motivi pubblicitari di cui si può leggere altrove. 7 Km metaforici per racchiudere una distanza reale tra l'uomo moderno, solo e prevenuto nel sua cosmopolitismo incalzante, e il Dio di sempre. Finalmente un regista che ha avuto il coraggio di trasmettere una verità troppe volte ignorata dal contesto cinematografico italiano e internazionale nei decenni. La semplicità comunicativa del Gesù di Malaponti racchiude una verità eterna, capace di commuovere e spingere il cuore alla riflessione e alla ricerca di una vita. Oltre la paura di essere riconosciuti lungo il nostro cammino e chiamati per nome, oltre la comprensione delle nostre esperienze terrene, oltre la malattia e la morte, oltre l'abbandono e la crisi coniugale,oltre il narcisismo e il vuoto dei modelli mediatici proposti, oltre l'indifferenza e l'apparente ateismo che imperano nella quotidianità di molte nostre famiglie, può realizzarsi davanti ai nostri occhi l'occasione concreta di lasciarsi amare. Sebbene al film sia stata criticata una certa complessità di intreccio tra i ricordi e il presente del protagonista Alessandro, per cui lo spettatore può far fatica a collegare e a spiegarsi i vari risvolti, credo che gli interrogativi che possono nascere siano tutti un'utile opportunità di riflessione. Il lieto fine non è scontato, quando si parla di fede e di amore è inevitabile. Convincente profonda e vibrante l'interpretazione di Luca Ward, il suo Alessandro è rivestito perfettamente di tutte le paure dell'uomo di oggi(bellissima e azzeccata la riflessione sui quarantenni che vestono Dolce e Gabbana e i cinquantenni che vanno in palestra...), evocativo e limpido il Gesù interpretato da Alessandro Etrusco, volto giovane e suggestivo che non sfigura affatto come presenza scenica accanto a Ward, capace di sostenere nelle espressioni e nei gesti la libertà imperscrutabile dei progetti di Dio. Significativi e irrinunciabili i contributi di Rosalinda Celentano, simbolo della speranza nella Malattia, e di Alessandro Haber, portavoce dell'inconscio che guida i nostri passi nella storia. Film assolutamente da vedere, prima che venga tolto dall'unico (con mio dispiacere)cinema di Roma in cui viene attualmente proposto.
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