L'amore sospetto - La moustache

sono d'accordo con la recensione del film che però non ritengo sufficientemente esauriente per quanto riguarda la spiegazione della storia, che è veramente complicata. è vero che questo tipo di cinema si rivolge ad una stretta fascia di pubblico, alla quale, tra l'altro io penso di appartenere, ma anche questo pubblico ha il diritto ad avere tutti gli elementi che gli permettano di capire il fim che sta guardando. si potrebbe consigliare ai registi di tenere presente che non lavorano solo per sè stessi ma, se distribuiscono il film nelle sale, anche gli spettatori vanno rispettati? la vita è già difficile vediamo di non complicarla ulteriormente con troppe "masturbazioni" mentali. paola

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Detesto i film con finali irrisoloti. Tutti sono capaci di individuare problematiche insospettate scaturite dalla psiche. Non tutti sono capaci di pervenire a una qualche soluzione. Limitarsi a denunciare senza proporre la propria personale soluzione è un modo insipiente e intelletualistico di affrontare i problemi. Bravi gli attori, ottima la tensione, tutto vero ma non mi basta. Voglio vedere il regista e lo sceneggiatore correre qualche rischio e esporsi alle critiche che inevitabilmente ogni conclusione provoca.

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Non ho controllato dove stia Bali rispetto a Hong Kong ma tenderei a credere che è a Bali che ritorna il protagonista dove alla fine il passato si sovrappone al suo presente che egli decide alla fine di abbandonare (la cartolina nell'acqua..)

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Per cambiare o sorprendere moglie ed amici, un giorno, Marc decide di tagliarsi i suoi baffi. Nessuno sembra accorgersi del palese cambiamento, anzi tutti sostengono che l'uomo non abbia mai avuto i baffi. Prima stupito,poi adirato del presunto scherzo, il povero Vincent Lindon, spaesato ed incredulo, non sa se essere pazzo o vittima di una congiura.Tutta una serie di elementi sembrano non corrispondere alle sue consolidate certezze, come la scomparsa del padre. La paranoia ed il dolore prendono il sopravvento. La fuga nella caotica Hong Kong rappresenta l'ultimo tentativo per ritrovare una risposta o una rassegnazione liberatoria. Nonostante qualche buco narrativo, l'opera prima dello scrittore Emmanuel Carrère affascina ed interessa. [+]

Per cambiare o sorprendere moglie ed amici, un giorno, Marc decide di tagliarsi i suoi baffi. Nessuno sembra accorgersi del palese cambiamento, anzi tutti sostengono che l'uomo non abbia mai avuto i baffi. Prima stupito,poi adirato del presunto scherzo, il povero Vincent Lindon, spaesato ed incredulo, non sa se essere pazzo o vittima di una congiura.Tutta una serie di elementi sembrano non corrispondere alle sue consolidate certezze, come la scomparsa del padre. La paranoia ed il dolore prendono il sopravvento. La fuga nella caotica Hong Kong rappresenta l'ultimo tentativo per ritrovare una risposta o una rassegnazione liberatoria. Nonostante qualche buco narrativo, l'opera prima dello scrittore Emmanuel Carrère affascina ed interessa. I risvolti kafkiani conferiscono l'adeguato spessore ad un racconto il cui finale dà spazio a molteplici interpretazioni. La recitazione misurata del bravo attore francese rende credibile, oltremisura, l'incubo di un uomo che forse è preda di una angosciante crisi d'identità. [-]

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