silvia
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venerdì 17 dicembre 2004
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bel film
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Misto di avventura, storia, tecnologia, sentimenti, e un cast adatto!
Spero vivamente in un sequel!
Segnalo il sito dedicato all'attore Justin Bartha (Riley Poole in National Treasure)
www.justinbartha.altervista.org
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mr movie and lady trailer
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lunedì 13 dicembre 2004
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my name is bond, indiana bond
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Movie: Ma non doveva essere come Indiana Jones?
Trailer: Beh, gli ingredienti c’erano tutti: il tesoro, il bell’archeologo, la dottoressa trentenne megadirettrice del museo, la spalla comica del protagonista,…
M: Si, in effetti quella mi è piaciuta. Il personaggio di Justin Bartha rende il film meno noioso del previsto. Anche Nicholas Cage, 007 provetto (significativa la scena di lui che si toglie le vesti da idraulico e rimane in smoking), è bravo ma forse non così adatto per vestire i panni del nuovo Indy.
T: Mica mi dirai che ti è piaciuto? Non era credibile neppure il papà di Cage, già papa’ archeologo in Tomb Rider te lo ricordi? Il confronto immediato con il Connery dell’Ultima Crociata non è neppure proponibile.
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Movie: Ma non doveva essere come Indiana Jones?
Trailer: Beh, gli ingredienti c’erano tutti: il tesoro, il bell’archeologo, la dottoressa trentenne megadirettrice del museo, la spalla comica del protagonista,…
M: Si, in effetti quella mi è piaciuta. Il personaggio di Justin Bartha rende il film meno noioso del previsto. Anche Nicholas Cage, 007 provetto (significativa la scena di lui che si toglie le vesti da idraulico e rimane in smoking), è bravo ma forse non così adatto per vestire i panni del nuovo Indy.
T: Mica mi dirai che ti è piaciuto? Non era credibile neppure il papà di Cage, già papa’ archeologo in Tomb Rider te lo ricordi? Il confronto immediato con il Connery dell’Ultima Crociata non è neppure proponibile.
M: Io mi sono comunque divertito. Non pioveranno oscar o leoni d’oro ma è pur sempre un buon film di intrattenimento. In fondo tutti abbiamo partecipato almeno una volta nella vita ad una caccia al tesoro e qui il discorso è lo stesso.
T: Certo. E se tu riprendessi una caccia al tesoro iniziata 200 anni fa sicuramente troveresti tutti gli indizi integri, non è vero?
M: Sicuramente…dovrei soltanto essere patriottico quanto Cage!
T: Troppo, in alcuni punti sembra una forzatura…avranno una carenza di patriottismo da colmare in USA?
M:E’ un film, perdinci! Anche nel Gladiatore quei poveracci avevano tutti i denti bianchissimi ma lo hai adorato lo stesso!
T: Si, hai ragione, non è sicuramente da buttar via… ma il paragone con Indiana Jones non lo digerisco proprio. Non è un film di quel genere… lo capisci dal montaggio rock sottolineato dalla musica incalzante mutuato da altri generi …a proposito di che genere è? Avventura? Allora anche Ocean’s Twelve è Avventura, sempre di furto si tratta.
M: E’ un thriller avventuroso, così ti piace?
T: Si, ora posso dormire tranquilla.
M: Bene buonanotte… tesoro…
T: … dei templari!
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riccardo
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lunedì 6 dicembre 2004
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il fascino dell'avventura nella storia
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Il Mistero dei Templari è un film “totale”. È una pellicola condita di quegli ingredienti narrativi che hanno fatto la fortuna della Letteratura Classica come del Cinema Hollywoodiano. C’è l’Omero di quella sempiterna vocazione umana all’esplorazione e c’è pure l’immaginifico Spielberg de I Predatori dell’Arca Perduta. L’ultimo kolossal del produttore Jerry Bruckheimer (La Maledizione della Prima Luna; King Arthur) è l’antologia di quei termini chiave dell’immaginario collettivo; in una parola sarebbe “Avventura”; ma dentro c’è “sogno”, “azione”, “misticismo”, “simbolismo”, “Storia” e addirittura “noir” (Ben è un raro esempio di paladino della Giustizia costretto a commettere crimine seppur a fin di bene), “commedia” e “amore”.
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Il Mistero dei Templari è un film “totale”. È una pellicola condita di quegli ingredienti narrativi che hanno fatto la fortuna della Letteratura Classica come del Cinema Hollywoodiano. C’è l’Omero di quella sempiterna vocazione umana all’esplorazione e c’è pure l’immaginifico Spielberg de I Predatori dell’Arca Perduta. L’ultimo kolossal del produttore Jerry Bruckheimer (La Maledizione della Prima Luna; King Arthur) è l’antologia di quei termini chiave dell’immaginario collettivo; in una parola sarebbe “Avventura”; ma dentro c’è “sogno”, “azione”, “misticismo”, “simbolismo”, “Storia” e addirittura “noir” (Ben è un raro esempio di paladino della Giustizia costretto a commettere crimine seppur a fin di bene), “commedia” e “amore”. Un cocktail irresistibile.
Nicholas Cage interpreta Ben Gates, un avventuriero votato alla ricerca del mitico Tesoro dei Cavalieri Templari, che leggenda addita essere la più grande ricchezza della storia dell’umanità nascosto in qualche parte degli Stati Uniti. Gli indizi portano Gates a convincersi che la mappa del Tesoro sia incisa sul retro della Dichiarazione d’Indipendenza, un documento praticamente inviolabile. Aiutato dalla biondissima Abigal (Diane Krugher) e dal genio tecnologico di Riley (Justin Bartha), Ben decide di profanare l’improfanabile riconvertendo il topic delle tombe di Indiana-Ford con gli Archivi Nazionali di Washington dove è custodita la Dichiarazione.
Ben deve compiere il crimine contro lo Stato prima possibile per impedire che il suo crudele avversario Sean Bean possa precederlo irreparabilmente.
“Siamo nel più puro stile d'evasione cinematografica” commenta il regista Jon Turteltaub, “agli agganci con la nostra storia patria tengo particolarmente e sono convinto che si possano educare le nuove generazioni anche divertendole”.
Dalla possibile, a tratti lapalissiana, eredità di Indiana Jones, Nicholas Cage ha voluto nettamente affrancarsi: “Indiana Jones è profondamente diverso da Ben Gates. È un professore colto, spericolato, in fondo autoironico. Ben è una persona qualunque apparentemente rude, ma anche fragile, dal passato perfino drammatico.”
Con novanta milioni di dollari già incassati negli Stati uniti, Il Mistero dei Templari ha tutti i numeri per imbolsire anche i botteghini nostrani.
Riccardo Corsetto
"L'AcchiappaFilm"
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(di .sil.)
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riccardo
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Il Mistero dei Templari è un film “totale”. È una pellicola condita di quegli ingredienti narrativi che hanno fatto la fortuna della Letteratura Classica come del Cinema Hollywoodiano. C’è l’Omero di quella sempiterna vocazione umana all’esplorazione e c’è pure l’immaginifico Spielberg de I Predatori dell’Arca Perduta. L’ultimo kolossal del produttore Jerry Bruckheimer (La Maledizione della Prima Luna; King Arthur) è l’antologia di quei termini chiave dell’immaginario collettivo; in una parola sarebbe “Avventura”; ma dentro c’è “sogno”, “azione”, “misticismo”, “simbolismo”, “Storia” e addirittura “noir” (Ben è un raro esempio di paladino della Giustizia costretto a commettere crimine seppur a fin di bene), “commedia” e “amore”.
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Il Mistero dei Templari è un film “totale”. È una pellicola condita di quegli ingredienti narrativi che hanno fatto la fortuna della Letteratura Classica come del Cinema Hollywoodiano. C’è l’Omero di quella sempiterna vocazione umana all’esplorazione e c’è pure l’immaginifico Spielberg de I Predatori dell’Arca Perduta. L’ultimo kolossal del produttore Jerry Bruckheimer (La Maledizione della Prima Luna; King Arthur) è l’antologia di quei termini chiave dell’immaginario collettivo; in una parola sarebbe “Avventura”; ma dentro c’è “sogno”, “azione”, “misticismo”, “simbolismo”, “Storia” e addirittura “noir” (Ben è un raro esempio di paladino della Giustizia costretto a commettere crimine seppur a fin di bene), “commedia” e “amore”. Un cocktail irresistibile.
Nicholas Cage interpreta Ben Gates, un avventuriero votato alla ricerca del mitico Tesoro dei Cavalieri Templari, che leggenda addita essere la più grande ricchezza della storia dell’umanità nascosto in qualche parte degli Stati Uniti. Gli indizi portano Gates a convincersi che la mappa del Tesoro sia incisa sul retro della Dichiarazione d’Indipendenza, un documento praticamente inviolabile. Aiutato dalla biondissima Abigal (Diane Krugher) e dal genio tecnologico di Riley (Justin Bartha), Ben decide di profanare l’improfanabile riconvertendo il topic delle tombe di Indiana-Ford con gli Archivi Nazionali di Washington dove è custodita la Dichiarazione.
Ben deve compiere il crimine contro lo Stato prima possibile per impedire che il suo crudele avversario Sean Bean possa precederlo irreparabilmente.
“Siamo nel più puro stile d'evasione cinematografica” commenta il regista Jon Turteltaub, “agli agganci con la nostra storia patria tengo particolarmente e sono convinto che si possano educare le nuove generazioni anche divertendole”.
Dalla possibile, a tratti lapalissiana, eredità di Indiana Jones, Nicholas Cage ha voluto nettamente affrancarsi: “Indiana Jones è profondamente diverso da Ben Gates. È un professore colto, spericolato, in fondo autoironico. Ben è una persona qualunque apparentemente rude, ma anche fragile, dal passato perfino drammatico.”
Con novanta milioni di dollari già incassati negli Stati uniti, Il Mistero dei Templari ha tutti i numeri per imbolsire anche i botteghini nostrani.
Riccardo Corsetto
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