Ferro 3 - La casa vuota

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Un film di Kim Ki-Duk. Con Hyun-kyoon Lee, Seung-yeon Lee, Mi-suk Lee, Ji-a Park Titolo originale Bin-Jip 3 - Iron. Drammatico, durata 90 min. - Corea del sud 2004. uscita venerdì 3 dicembre 2004. MYMONETRO Ferro 3 - La casa vuota * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
painno domenica 6 dicembre 2015
piu' niente da dire Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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E' evidente che non abbiamo più niente da dirci. In una società in overdose di social network intasati da argomenti inutili e discussioni superficiali, è naturale che quando incontriamo fisicamente una persona le nostre parole sono disintegrate dalle barriere fisiche che opponiamo. Provate a sedervi al tavolino di un bar ed ascoltare le conversazioni delle persone sedute accanto a voi davanti ad un caffè. Il niente. Soldi, il tempo, vestiti, cellulari. Il niente. Mi taccierete di superbia. Non è così. Il niente avvolge anche la vita di chi sta scrivendo. Solo ne sono consapevole. Allora non è forse meglio un puro, pulito, salutare silenzio ? Non è forse meglio risparmiare sillabe e parole per momenti più adeguati e sostituire ai suoni delle corde vocali un divino nulla sonoro ? Andate in un bosco, camminate fin quando le gambe non ce la fanno più, sedetevi in terra e godetevi il silenzio più puro. [+]

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oldpulp giovedì 10 maggio 2012
la leggerezza dell'amore Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
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Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia la realtà o un illusione.
Ferro 3 di Kim Ki Duk è, insieme a Dogville di Lars von Trier, il più grande capolavoro dell'ultimo decennio.
Il film è una poesia, un elevazione spirituale, un esperienza fatta di suoni e immagini indimenticabile.
L'amore è rappresentato nei silenzi dei due protagonisti Tae-Suk e  Sun-hwa, nei loro gesti, nei loro sguardi;
L'amore è palpabile e riempie il cuore, non ci sono aggettivi per definire ad esempio la bellezza dell'ultima scena, meravigliosa nel suo essere così potente e surreale. [+]

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stefano capasso lunedì 21 dicembre 2015
l'amore che alimenta i sogni Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Tae Suk è un giovane che passa la vita entrando nelle case che famiglie in vacanza lasciano vuote. Si prende cura degli oggetti che trova dentro, ci trascorre una piccola porzione di vita, dormendo, mangiando e guardando la tv. In una di queste case incontra una donna che subisce maltrattamenti dal marito e che decide di seguirlo nel suo stile di vita.  Il ragazzo finirà in prigione dove svilupperà nuove abilità per riprende la storia d’amore con la ragazza.
Il film di Kim Ki Duk colpisce per il silenzio e per una particolare sensazione di leggerezza che risalta dalle movenze dei protagonisti. I dialoghi quasi assenti e una colonna sonora malinconica accompagnano la sensazione di solitudine e il bisogno di amore che caratterizza tutti i partecipanti alla storia. [+]

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pino f giovedì 14 luglio 2016
stavolta amore senza sesso esplicito Valutazione 0 stelle su cinque
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Stavolta un bel film d'amore quasi senza sesso. Anzi, l'unico sesso che si vede è fatto di baci tenui, sfiorati, sostenuti dagli sguardi che i due bravi giovani attori si scambiano. Il sesso nella vicenda c'è ma non si vede, si sente, s'intuisce, è sottinteso e si da per scontato per scelta del regista-poeta. Per me il succo della vicenda è l'inquadratura in cui il marito abbraccia la moglie mentre il giovane amante la bacia di nascosto a lui, inqualificabile individuo che non si rende conto del tesoro di ragazza che ha sposato.

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lollomoso giovedì 22 marzo 2018
il valore del silenzio Valutazione 4 stelle su cinque
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In un mondo in cui non abbiamo più nulla da dirci ma siamo subissati da centinaia di parole vuote, senza senso; in un mondo in cui parliamo di cose che non ci immportano, tessiamo relazioni sociali basate sul niente, kim ki duk mostra come l'amore, incomunicabile già per sua forma, viva nei cuori di persone silenti.
Film stupefacente, in cui i personaggi che noi amiriamo sono muti e coloro che ripudiamo poichè anti-etici gridano, starnazzano le loro convinzioni, infliggono ingiustizie ad una coppia stravagante ma vera, viva.
E mentre la metafisica e il surrealismo entrano a gamba tesa nella seconda metà del film, facendoci entrare in un mondo quasi mistico, onirico, il tempo è scandito da colpi, reali o immaginati, di una mazza da golf. [+]

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luca scialo domenica 20 dicembre 2020
uno spirito in carne ed ossa che allieta una vita grama Valutazione 4 stelle su cinque
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Tae-Sul è un giovane che trascorre le sue giornate entrando nelle case vuote, quasi come fosse un fantasma. Le vive, lava i panni sporchi, stendendoli ad asciugare. Guarda la tv sul divano. Aggiusta oggetti rotti. Ci dorme. E poi va via, senza lasciare alcuna traccia.
Quando un giorno entra in una casa che credeva essere vuota, ma in realtà ci vive una ragazza col volto segnato dalla violenza. La quale si accorge di lui ma lo lascia fare e si comporta anch'ella come fosse un fantasma. Fin quando non si fa vedere e decidere di seguirlo per vivere come lui proprio come fossero due anime vaganti nelle case degli altri.
Un giorno però, un imprevisto spezzerà questo surreale sodalizio, sebbene i due non molleranno di certo. [+]

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andyflash77 venerdì 31 agosto 2012
regia notevole per un film "anarchico" Valutazione 4 stelle su cinque
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La frase finale del film, che recita «è difficile dire se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà», è studiata apposta per lasciare nello spettatore molti dubbi sull'interpretazione dell'opera. La storia - quasi del tutto priva di dialoghi, del tutto senza parole fra i protagonisti, salvo un significativo «ti amo» pronunciato da lei – si svolge per buona parte all'interno di case che il ragazzo da solo prima, in compagnia di lei poi, viola senza nessun fine illecito se non quello di trovare rifugio per qualche ora, il tempo di rifocillarsi e dormire, ricambiando poi per l'ospitalità ricevuta facendo il bucato e riparando gli elettrodomestici rotti. [+]

[+] un gradino sotto "primavera,estate,autunno,inverno (di lucaguar)
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theophilus lunedì 6 gennaio 2014
il linguaggio dell'amore Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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BIN-JIP.  FERRO 3 – LA CASA VUOTA
 
 
Tutte le case sono vuote. Per lo meno tutte quelle in cui penetra – come un amante furtivo – il protagonista del film, un cavaliere errante che viaggia a cavalcioni di una moto. Egli lascia nei pomelli delle porte d’ingresso degli avvisi pubblicitari. Se questi volantini non verranno tolti, la via è libera. Vi entra non per violarle, al contrario sembra compiere un atto di misericordia, se non proprio d’amore per dei contenitori abbandonati, lasciati soli a se stessi: ascolta i messaggi lasciati nelle segreterie telefoniche, lava a mano i suoi indumenti e anche quelli altrui, inumidisce le piante con un vaporizzatore, sistema i guasti di piccoli utensili domestici, si prepara da mangiare con quel po’ che trova nei frigoriferi, fotografa se stesso con altre foto o immagini che trova negli ambienti in cui s’introduce, dorme, riassetta e il giorno dopo se ne va senza essersi appropriato di nulla, senza lasciare alcuna traccia di sé. [+]

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michele il critico giovedì 12 maggio 2005
ferro 3 Valutazione 0 stelle su cinque
15%
No
85%

FERRO3 regia: Kim Ki-duk Un giovane gira con la sua motocicletta BMW ed attacca volantini alle porte degli appartamenti per capire quali siano disabitati e quindi andarci a vivere. Girando di casa in casa un giorno incontra una ricca e triste signora. Questo è l'inizio dell' ultimo film di Kim Ki-duk. Un buon inizio con una struttura semplice, asciutta ed attenta ai dettagli. Un linguaggio coerente attraverso il quale l' immagine riesce a supplire egregiamente l' assenza di dialoghi. Poi l'incontro con la donna stravolge il protagonista e lo stesso film: viene meno la semplicità linguistica, la storia diviene complessa ed incomprensibile. Forse non ho saputo ascoltare, ma non ho capito. [+]

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