danae120
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sabato 13 giugno 2009
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fantasmagorico e caustico. meglio la seconda.
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Da kitano alla shibasaki...dalla trama alla rapidità degli svolgimenti....dalla crudeltà alla dannata, terribile, maledetta, purtroppo vera sincerità del film più coraggioso e freddo del mondo....BR è un capolavoro, veramente un cult straordinario con innumerevoli messaggi di vita al contempo di straziamenti e paure. c'è la grande chiaki ke va fuori di sè e ficca un coltello nei coglioni del suo esasperante corteggiatore e viene a sua volta eliminata pochi istanti dopo, c'è l'idiota sboccato ke urla stronzo a kitano ( Stellare!!!!troppo troppo simpatico anke nel ruolo di uno spietato professore vendicativo ) che si cucca una bella esplosione in piena gola all'inizio del film subito dopo ke la kiakkierona si è ritrovata un grazioso coltellino dritto dritto piantato nella scatola cranica.
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Da kitano alla shibasaki...dalla trama alla rapidità degli svolgimenti....dalla crudeltà alla dannata, terribile, maledetta, purtroppo vera sincerità del film più coraggioso e freddo del mondo....BR è un capolavoro, veramente un cult straordinario con innumerevoli messaggi di vita al contempo di straziamenti e paure. c'è la grande chiaki ke va fuori di sè e ficca un coltello nei coglioni del suo esasperante corteggiatore e viene a sua volta eliminata pochi istanti dopo, c'è l'idiota sboccato ke urla stronzo a kitano ( Stellare!!!!troppo troppo simpatico anke nel ruolo di uno spietato professore vendicativo ) che si cucca una bella esplosione in piena gola all'inizio del film subito dopo ke la kiakkierona si è ritrovata un grazioso coltellino dritto dritto piantato nella scatola cranica...ma c'è pure quell'idolo di TARO YAMAMOTO, la dolce aki maeda e un ingenuo e insopportabile tatsuya fujiwara....MA 5, 10, 30, 100000 stelle e giudizi positivi non glieli toglie nessuno a sta perla, originale e sincera, ben girata e con dialoghi semplici e terrorizzanti, con pochi bagni di sangue che lo tolgono dall'evitabile catalogo dei soliti slasher movie commerciali ke si vanno a vedè i 14enni senza chiederlo ai genitori.......... Veramente bello....straconsigliato a chi vuole un film semplice ma intelligente, che fa riflettere e farsi amare...a chi vuole del vero cinema.
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brucettino
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martedì 28 luglio 2015
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voto 6+
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Surreale e approssimativo. Se si considera questo un ottimo film allora chiunque potrà sfornare grandi film inventandosi di sana pianta una storia senza capo ne coda. Giappone giorni nostri.. a causa dello sconforto per un paese senza valori ne uomini veri una classe elementare viene rapita, segregata, armata e costretta da dei collari esplosivi, stile "Sotto massima sorveglianza", ad eliminarsi a vicenda su un'isola del Pacifico finchè non ne rimarrà uno solo, il quale dimostrerà alla patria di poter diventare un ottimo adulto con il tacito consenso delle famiglie e dello stato....ma per favore! L'unica cosa che si salva è la recitazione di tutti questi baby attori che si trucidano a vicenda.
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Surreale e approssimativo. Se si considera questo un ottimo film allora chiunque potrà sfornare grandi film inventandosi di sana pianta una storia senza capo ne coda. Giappone giorni nostri.. a causa dello sconforto per un paese senza valori ne uomini veri una classe elementare viene rapita, segregata, armata e costretta da dei collari esplosivi, stile "Sotto massima sorveglianza", ad eliminarsi a vicenda su un'isola del Pacifico finchè non ne rimarrà uno solo, il quale dimostrerà alla patria di poter diventare un ottimo adulto con il tacito consenso delle famiglie e dello stato....ma per favore! L'unica cosa che si salva è la recitazione di tutti questi baby attori che si trucidano a vicenda. Uno splatter bello e buono per gli amanti del genere, niente di più.
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valetag
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giovedì 3 aprile 2014
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la vita è un gioco, vedete se valete
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La società orientale sta cambiando: i giovani sono sempre più ribelli e gli adulti sempre meno capaci di controllarli. Per questo motivo, viene istituita la legge dei Battle Royale: ogni anno gli studenti di una classe delle superiori vengono sorteggiati, confinati su un’isola disabitata e costretti a fronteggiarsi tra loro in scontri all’ultimo sangue. Solo l’ultimo sopravvissuto può lasciare l’isola, a patto che tutti gli altri siano stati uccisi entro tre giorni.
Questa è la trama della pellicola tanto censurata del regista Kinji Fukasaku, tratta dall’omonimo romanzo scritto nel 1999 da Koushun Takami, e poi diventato un famoso manga.
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La società orientale sta cambiando: i giovani sono sempre più ribelli e gli adulti sempre meno capaci di controllarli. Per questo motivo, viene istituita la legge dei Battle Royale: ogni anno gli studenti di una classe delle superiori vengono sorteggiati, confinati su un’isola disabitata e costretti a fronteggiarsi tra loro in scontri all’ultimo sangue. Solo l’ultimo sopravvissuto può lasciare l’isola, a patto che tutti gli altri siano stati uccisi entro tre giorni.
Questa è la trama della pellicola tanto censurata del regista Kinji Fukasaku, tratta dall’omonimo romanzo scritto nel 1999 da Koushun Takami, e poi diventato un famoso manga.
Il film assume a tratti uno spessore splatter: si continua a lottare anche dopo essere stati feriti mortalmente, e non si muore mai prima di aver espresso l’ultimo desiderio, stretto per l’ultima volta il braccio di qualcuno o confessato un amore segreto. Il sangue è volutamente troppo arancione per essere credibile, e gli scontri a volte rasentano il ridicolo.
La ragazza invasata del video che spiega le regole del gioco ci ricorda che il Giappone è la patria del manga e degli anime.
Particolare la scelta di utilizzare la musica classica come colonna sonora, creando contrasto, e forse esaltando la drammaticità degli eventi.
La violenza è tutta ideologica: gli adulti che non hanno più nemmeno il controllo su sé stessi; i ragazzini non esitano a trucidare il compagno di banco; la scalata per la sopravvivenza, costruita sacrificando i propri avversari.
E’ il film preferito di Quentin Tarantino, parente stretto degli Hunger Games hollywoodiani e uno dei più amati del genere fantapolitica. Consigliatissimo.
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giusepped88
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mercoledì 3 giugno 2009
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gli eccessi della società giapponese
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Kinji Fukasaku realizza un film basato su un romanzo uscito in Giappone di Kōshun Takami. Alla base di tutto c'è l'idea che un gruppo di ragazzini si dovrà uccidere. Idea che ha sollevato un caso nazionale in Giappone e nel nostro paese ha portato alla censura.
Il manga è davvero brutale, i disegni puntano molto sul sangue e la violenza perpetrati su una sfortunata scolaresca di terza media.
Il film è un po' diverso, meno incentrato sulla violenza più sull'intento satirico della moderna società Giapponese.
I ragazzini nel film sono un po' più grandi e non ci sono teste che scoppiano, ma pur sempre si tratta di un film crudele.
Nell'anno 2010 il Giappone è in crisi, un governo autoritario ha preso tutto il potere, la disoccupazione è a livelli mai raggiunti prima.
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Kinji Fukasaku realizza un film basato su un romanzo uscito in Giappone di Kōshun Takami. Alla base di tutto c'è l'idea che un gruppo di ragazzini si dovrà uccidere. Idea che ha sollevato un caso nazionale in Giappone e nel nostro paese ha portato alla censura.
Il manga è davvero brutale, i disegni puntano molto sul sangue e la violenza perpetrati su una sfortunata scolaresca di terza media.
Il film è un po' diverso, meno incentrato sulla violenza più sull'intento satirico della moderna società Giapponese.
I ragazzini nel film sono un po' più grandi e non ci sono teste che scoppiano, ma pur sempre si tratta di un film crudele.
Nell'anno 2010 il Giappone è in crisi, un governo autoritario ha preso tutto il potere, la disoccupazione è a livelli mai raggiunti prima. Per fermare la crisi si punta a portare al massimo lo spirito di competizione della società giapponese: una scoleresca estratta a caso verrà portata in un isola deserta,ognuno avrà uno zaino con un'arma a sorpresa e viveri limitati se entro tre giorni non ne rimarra vivo uno solo verranno uccisi tutti.
La risposta che i ragazzi danno è la stessa che devono dare i ragazzi giapponesi (e non solo!) tutti i giorni nella società, solo estremizzata.
Alcuni ucciderano senza scrupoli per salvarsi la pelle, altri cercheranno di mettersi d'accordo, altri si faranno vincere dal sospetto, altri saranno troppo deboli e verrano sopraffatti, altri si toglieranno la vita,
alcuni avranno risorse maggiori, altri risorse minori...
Uno spiraglio di speranza, considerando che la vera vincitrice sarà la ragazza più inoffensiva di tutte, Noriko che nello zaino in dotazione aveva solo un coperchio a fronte di altri che avevano mitragliatori, fucili, falcetti e che nella disperazione si erano lasciati prendere nel turbine della violenza.
Nel film ci sono molte interpretazioni supreme, due si notano in particolare quella di Takeshi Kitano che interpreta il professore crudele, cinico della classe sfortunata e quella di una giovane Chiaki Kuriyama, meglio nota come la Go Go di Kill Bill che interpreta Takako Chigusa, una ragazza dal carattere forte che continua a correre con la tuta come se non dovesse morire entro tre giorni e non si lascia violentare.
Se,come penso,l'autore ha volututo mettere in luce una società malata come la nostra e portando tutto agli estremi ha dovuto ricorrere alla violenza e allora la censura è ingiusta.
Se invece l'autore era un malato che godeva nel vedere la violenza su giovani ragazzine e ha montato su la storia della società giapponese solo come contorno allora non solo censura, ma anche galera.
Film come questi non sono per tutti, ma per un pubblico preparato e mentalmente aperto, un capolavoro se lo si comprende, un film decisamente pericoloso se non lo si comprende.
Quentin Tarantino ha considerato il regista di questo film il suo maestro. Purtroppo oggi la mafia utilizza i film di Tarantino per mettere in atto nuovi sadici sistemi di tortura...
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le noir
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domenica 19 agosto 2012
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e tutti divennero serial killer professionisti.
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La chiave di lettura con cui si decide di seguire il film è determinante per farne un giudizio.
Pecca sicuramente nella scarsa credibilità dei dialoghi;battute botta e risposta talvolta improbabili fino al ridicolo.
L'idea del film è sicuramente originale e avrà fatto leva proprio sui rapporti che intercorrono tra compagni di classe nell età adolescenziale,il tutto rivisitato in un contesto dove per esigenza possono vedersi costretti a uccidere la persona amata o approfittare per far fuori il bullo di turno.
Ciò che fa perdere punti alla pellicola è sicuramente il fatto che i ragazzi affrontano la cosa in maniera assolutamente irrealistica.
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La chiave di lettura con cui si decide di seguire il film è determinante per farne un giudizio.
Pecca sicuramente nella scarsa credibilità dei dialoghi;battute botta e risposta talvolta improbabili fino al ridicolo.
L'idea del film è sicuramente originale e avrà fatto leva proprio sui rapporti che intercorrono tra compagni di classe nell età adolescenziale,il tutto rivisitato in un contesto dove per esigenza possono vedersi costretti a uccidere la persona amata o approfittare per far fuori il bullo di turno.
Ciò che fa perdere punti alla pellicola è sicuramente il fatto che i ragazzi affrontano la cosa in maniera assolutamente irrealistica.nei pochi giorni di vita restanti certi si ritrovano a ridere e a scherzare come se una vacanza ed altri si rivelano veri e propri serial killer con una violenza degna di Scarface.
Il mio giudizio non è però completamente negativo se vogliamo vedere il film in chiave più "filosofica" ossia una malata amplificazione dello spettro sentimentale di ragazzini che si ritrovano faccia a faccia con i primi veri problemi della vita in maniera spesso troppo brusca.
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cristalline
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venerdì 10 giugno 2011
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come al solito il libro..
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Come sempre il libro è superiore in tutto al film. Ma il film vale comunque le due ore spese. Il problema è quanto sia poco comprensibile, magari perché molto tagliato, per cui poco si afferra il personaggio di Kitano, e la storia sembra sfilacciata e ci si chiede continuamente: ma perché???
Le premesse del libro sono ben diverse: ci troviamo in un paese asiatico governato da una dittatura all'apparenza non spietata, ("fascismo vittorioso") ma che ha anestetizzato la popolazione, la quale accetta il "gioco", come viene chiamato nel libro, ovvero la Battle Royale, come qualcosa che non si può evitare. La psicologia di ogni singolo personaggio è delineata nei minimi dettagli, la violenza è 100 volte maggiore, e l'angoscia per le enormità che succedono nel giro di pochissime ore, ti prende direttamente allo stomaco.
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Come sempre il libro è superiore in tutto al film. Ma il film vale comunque le due ore spese. Il problema è quanto sia poco comprensibile, magari perché molto tagliato, per cui poco si afferra il personaggio di Kitano, e la storia sembra sfilacciata e ci si chiede continuamente: ma perché???
Le premesse del libro sono ben diverse: ci troviamo in un paese asiatico governato da una dittatura all'apparenza non spietata, ("fascismo vittorioso") ma che ha anestetizzato la popolazione, la quale accetta il "gioco", come viene chiamato nel libro, ovvero la Battle Royale, come qualcosa che non si può evitare. La psicologia di ogni singolo personaggio è delineata nei minimi dettagli, la violenza è 100 volte maggiore, e l'angoscia per le enormità che succedono nel giro di pochissime ore, ti prende direttamente allo stomaco. Continui ribaltamenti, e andamento per niente scontato, come invece appare quasi subito nel film, dove si intuisce presto tutto, rendono il libro una vera goduria.
Il film è un ottimo intrattenimento di fatto :)
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