oblivion7is
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giovedì 25 agosto 2011
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macchinoso più di saw, e questo è tutt'un dire...
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Avvincente, con una buona suspence e una bella recitazione, il cui non-contenuto fa da non-scopo del film. Inauguro le mie recensioni su My Movies con un film poco più che discreto, che mi sarebbe piaciuto tanto se fosse stato più convincente e se avesse voluto avere un significato puro, che non ho trovato. O meglio, ne ho trovati vari, ma che non collidono: per esempio "Informarsi sul pericolo e non trovarne una spiegazione non sempre può voler dire che il pericolo è davvero tale", ma già da questo si può capire quant'è macchinosa la faccenda. Il nostro protagonista, un ricchissimo e compito yuppie di San Francisco, sotto consiglio del fratello, interpretato assai bene nelle poche scene che appare da Sean Penn, va a diventare membro di un'associazione assurda il cui scopo non si capisce davvero.
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Avvincente, con una buona suspence e una bella recitazione, il cui non-contenuto fa da non-scopo del film. Inauguro le mie recensioni su My Movies con un film poco più che discreto, che mi sarebbe piaciuto tanto se fosse stato più convincente e se avesse voluto avere un significato puro, che non ho trovato. O meglio, ne ho trovati vari, ma che non collidono: per esempio "Informarsi sul pericolo e non trovarne una spiegazione non sempre può voler dire che il pericolo è davvero tale", ma già da questo si può capire quant'è macchinosa la faccenda. Il nostro protagonista, un ricchissimo e compito yuppie di San Francisco, sotto consiglio del fratello, interpretato assai bene nelle poche scene che appare da Sean Penn, va a diventare membro di un'associazione assurda il cui scopo non si capisce davvero. Pare che lo vogliano far "giocare", ma non si capisce a cosa. Anzi, gli telefonano pure, dopo ore di test e cose simili, per dirgli che il gioco non può essere avviato a causa degli scarsi requisiti del Nostro. Lui ci rimane quasi male, dopo aver sentito almeno due persone venerare questo "gioco" (uno dei quali apostrofa la sua descrizione con una frase biblica, "ero cieco ma adesso ci vedo"), ma subito pensa di aver sbagliato. Il suo mondo collassa, diventa un incubo. Appaiono decine di misteriose chiavi, valigette che non si aprono, tassisti sadici che lo vogliono uccidere (che, sapendo il finale, è la scena più assurda ed inspiegata del film), attori che si fingono scienziati, scrittori di libri per bambini che paiono avere qualcosa a che fare con misteriose foto erotiche lasciate in una stanza d'albergo accanto alla cocaina, cameriere che mettono droga nel the, conti bancari che svaniscono, agenti della polizia che inseguono il Nostro, eccetera. Il tutto per scoprire cosa? Non preoccupatevi, non lo dico. Vi dico solo che Conrad ha esagerato e che capisco il delirio del protagonista finale, anzi, non capisco come faccia coluichevoisapete a sopravvivere miracolosamente. È comunque un film efficace ed un ottimo esercizio di regia, quindi tutto fuorchè un film disprezzabile; però non è ingiusto definirlo un film che non va da nessuna parte. Infatti, non c'è contenuto, non c'è sostanza, e questa sostanza, se ci fosse, darebbe un fine, che non c'è. Insomma, guardate questa pellicola di Fincher (di sicuro non tra le sue migliori) e dite cosa ne pensate, perché è davvero un film discutibile sul quale potrei parlare per ore senza tirare fuori un ragno dal buco.
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(di kondor17)
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lunedì 31 ottobre 2011
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un film estremo, per chi ha lo stomaco forte.
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L’ultimo film di Almodovar e’ impressionante. La prima cosa che mi viene di getto dopo averlo visto e’: “E dopo di questo, cosa?”. Tremendamente cupo, mi ricorda “Il Cigno Nero” per i pugni allo stomaco che a tratti tira allo spettatore. Stupri, orge, operazioni mediche, sangue, assassinii, imprigionamenti, non manca nulla. La toccante fotografia e’ l’unica ad accarezzare gli occhi, insieme alla recitazione ad altissimi livelli. Un gesto, su tutti, quando il ragazzo pur non essendo riuscito nel suo intento, strafatto, ricopre la ragazza denudata con grande dignita’, prima di passare da carnefice a vittima.
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L’ultimo film di Almodovar e’ impressionante. La prima cosa che mi viene di getto dopo averlo visto e’: “E dopo di questo, cosa?”. Tremendamente cupo, mi ricorda “Il Cigno Nero” per i pugni allo stomaco che a tratti tira allo spettatore. Stupri, orge, operazioni mediche, sangue, assassinii, imprigionamenti, non manca nulla. La toccante fotografia e’ l’unica ad accarezzare gli occhi, insieme alla recitazione ad altissimi livelli. Un gesto, su tutti, quando il ragazzo pur non essendo riuscito nel suo intento, strafatto, ricopre la ragazza denudata con grande dignita’, prima di passare da carnefice a vittima. Per un istante ho quasi pensato che Almodovar avesse voluto rispondere a Polansky, alla battuta: “Vittime e Carnefici non sono la stessa cosa” di Carnage, con un bel sonoro sì, grande quanto lo schermo del cinematografo.
Il tema dell’identita’ sessuale, di vivere un corpo che non senti come tuo, una prigione sessuale, credo non sia mai stato vivo in questo film come in altri dello stesso regista. Lo consiglio sicuramente alle persone adulte e di larghe vedute, specialmente sui temi cari ad Almodovar. Niente di peggio di sentirsi un commento omofobico mentre guardi il film dal ragazzo della coppia vicina di sedile! Non mi e’ solo chiaro oltre al nome cosa centra Antonio Banderas con il film.. bravo, ma era necessaria una icona sexy?
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(di kondor17)
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[+] hai visto che bravo leonardo di caprio?
(di kondor17)
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