r.a.f.
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giovedì 14 novembre 2019
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amleto sfavillante e ipnotico
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Grandiosa trasposizione della tragedia shakespeariana in cui tutto è maestoso e colossale, quasi come l’ego del regista. Fastose l’ambientazione e la scenografia, barocca, luccicante, già di per sé imponente, ma ancor più aumentata dalla presenza di specchi che ne moltiplicano luce e profondità; enorme il numero delle comparse, che rendono la scena del matrimonio tra i due amanti monumentale, più adatta all’incoronazione di un imperatore che alle nozze di una regina, vedova da poco; incredibile la serie di grandissimi attori, scelti anche per i ruoli minori, tra cui Billy Crystal nella parte del becchino, Robin Williams in quella di Osric, Rufus Sewell per Fortebraccio e persino comparse di gran lusso come Lemmon, Depardieu, Charlton Heston, Timothy Spall, Sir Gielgud e Judi Dench.
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Grandiosa trasposizione della tragedia shakespeariana in cui tutto è maestoso e colossale, quasi come l’ego del regista. Fastose l’ambientazione e la scenografia, barocca, luccicante, già di per sé imponente, ma ancor più aumentata dalla presenza di specchi che ne moltiplicano luce e profondità; enorme il numero delle comparse, che rendono la scena del matrimonio tra i due amanti monumentale, più adatta all’incoronazione di un imperatore che alle nozze di una regina, vedova da poco; incredibile la serie di grandissimi attori, scelti anche per i ruoli minori, tra cui Billy Crystal nella parte del becchino, Robin Williams in quella di Osric, Rufus Sewell per Fortebraccio e persino comparse di gran lusso come Lemmon, Depardieu, Charlton Heston, Timothy Spall, Sir Gielgud e Judi Dench.
Straordinaria anche la durata, 4 ore, per l’allestimento integrale dell’opera, in cui il testo di Shakespeare è riportato fedelmente, fino all’ultima sillaba.
La storia è ambientata da Branagh nell’800, in uno sfarzoso palazzo imperiale, arredato e decorato con un gusto ridondante che accresce la grandiosità del film, e i costumi altrettanto sontuosi completano la cornice di questo spettacolo superbo.
Branagh è un Amleto classico, con tanto di abito nero e capello biondo, ma nella regia si prende qualche libertà, e utilizzando lo strumento tipicamente cinematografico del flashback, ci mostra scene che in realtà mancano nel testo: così, ad esempio, assistiamo direttamente all’omicidio del re mentre viene narrato dal fantasma, possiamo vedere la romantica figura di Yorick nei ricordi di Amleto e siamo testimoni della passione sensuale tra Amleto e Ofelia, che Branagh decide di esibire esplicitamente, mentre nel testo originale era solo suggerita dalle parole.
E’ un Amleto statuario, che vive la sua vendetta quasi come un eroe della tragedia greca, ma si lascia prendere la mano dallo slancio finendo per diventare un po’ troppo istrionico, al punto da mettere spesso in ombra i pur bravissimi comprimari, Jacobi, Christie e Winslet eccezionali. Superfluo dire che sono tutti straordinari, al punto che il film, pur eccessivamente lungo, scorre come un fiume in piena e ipnotizza lo spettatore, senza cali di attenzione, senza momenti di stanchezza o di distrazione, senza pause di emozione.
Nella scena del duello con Laerte sembra quasi che le comparse, anche qui numerose, facciano da pubblico all’esibizione del protagonista, che trasforma un irruento ma dignitoso duello ottocentesco in una performance degna di Fairbanks, con inseguimenti e assalti di spada sulle scale, una spettacolare discesa appeso ad una corda, e persino il lancio finale della spada con cui infilza lo zio assassino, seduto sul trono che ha usurpato.
Per non parlare della scena conclusiva: Amleto è ormai defunto, ma riesce ad essere ancora protagonista assoluto, prima portato via a braccia in una posa che ricorda la crocifissione, poi composto nella bara, al centro di un’inquadratura ancora una volta grandiosa, dove allo sfavillio dell’oro si sostituisce il nero assoluto della bara e degli astanti, che contrasta drammaticamente con il bianco della neve.
Ogni immagine trasuda fastosità, ed è indubbiamente il risultato della smisurata ambizione del regista; ma l’ambizione a volte può essere positiva, e portare a risultati altrimenti irraggiungibili.
Branagh realizza un film spettacolare e, al di là delle sue manie di grandezza, è indiscutibilmente bravissimo.
O si ama o si odia, ma non lascia indifferenti.
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g_andrini
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giovedì 17 luglio 2014
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piacevolmente lungo.
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E' veramente un colossal ben realizzato. Le vicende sono note, ma vengono sviluppate benissimo, con notevole ispirazione.
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shiningeyes
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sabato 14 settembre 2013
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l'amleto di branagh!
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Amleto,una delle tragedie più importanti della drammaturgia viene riportata nello schermo da uno dei migliori attori teatrali britannici, Kenneth Branagh, il quale dà vita ad un'opera mastodontica e intrisa della miglior recitazione collettiva che possiate mai vedere in un film; definizione al quanto azzardata direi, dato che, tale visione risulta identica ad una rappresentazione teatrale.
Lo dimostra anche il fatto che non vengono usati molti effetti speciali, ma si preferisca l'uso di soluzioni prettamente teatrali. Ciò di sicuro non compromette la visione della pellicola, che si illumina delle meravigliose prove del protagonista Branagh che interpreta Amleto e delle grandissime performance di una giovanissima Winslet nel ruolo della afflitta Ofelia e di Julie Christie e Derek Jacobi rispettivamente la regina Gertrude e Re Claudio, oltre gli importanti camei di star di spessore come Charlton Heston e Robin Williams.
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Amleto,una delle tragedie più importanti della drammaturgia viene riportata nello schermo da uno dei migliori attori teatrali britannici, Kenneth Branagh, il quale dà vita ad un'opera mastodontica e intrisa della miglior recitazione collettiva che possiate mai vedere in un film; definizione al quanto azzardata direi, dato che, tale visione risulta identica ad una rappresentazione teatrale.
Lo dimostra anche il fatto che non vengono usati molti effetti speciali, ma si preferisca l'uso di soluzioni prettamente teatrali. Ciò di sicuro non compromette la visione della pellicola, che si illumina delle meravigliose prove del protagonista Branagh che interpreta Amleto e delle grandissime performance di una giovanissima Winslet nel ruolo della afflitta Ofelia e di Julie Christie e Derek Jacobi rispettivamente la regina Gertrude e Re Claudio, oltre gli importanti camei di star di spessore come Charlton Heston e Robin Williams.
“Hamlet” è forte dei potenti e profondi monologhi shakesperiani e della ottima rappresentazione data degli intrighi di corte del dramma, ma non sottovalutiamo la resa dataci dalla regia di Branagh, che conosce l'opera come le sue tasche ed è capace di estrapolarne il suo potere seducente che ammalia gli spettatori e che sa conquistare ogni amante delle tragedie di Shakespeare.
L'unico ostacolo che si frappone tra l'opera e la sua godibilità è l'impressionante durata di tre ore e quarantanove minuti, che è segno della voluta integralità mostrata da Branagh e che quindi non si offre bersaglio di critiche sulla mancanza di qualche dialogo che qualunque critico teatrale riterrebbe fondamentale; però, se proprio ve lo dovete vedere, armatevi di pazienza e siate ammiratori di Shakespeare, perché tale visione potrebbe appesantirvi e suggerirvi un rimedio contro l'insonnia. In ogni caso, “Hamlet” è un film da tenere in considerazione sui film teatrali, degno modello di come dovrebbe essere trasposto un dramma nel cinema.
Nota: il doppiaggio italiano è un valore aggiunto su questo film.
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fabal
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sabato 22 dicembre 2012
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branagh e amleto: una lunga simbiosi.
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Mastodontico e ambizioso, "Hamlet" di Kenneth Branagh è la prima trasposizione del testo integrale di Shakespeare.
Il terreno fu solcato già l'anno precedente (1995) con il geniale "Nel bel mezzo di un gelido inverno", un brillante esercizio di iniziazione shakesperiana: per bocca del protagonista Micheal Maloney, il regista irlandese confessava che la visione dell'Amleto, a soli quindici anni, aveva cambiato la sua vita. A recitare quell'Amleto era proprio Derek Jacobi, che qui ritroviamo nei panni del re Claudio.
Per Branagh dunque, "Hamlet" è un traguardo epocale.
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Mastodontico e ambizioso, "Hamlet" di Kenneth Branagh è la prima trasposizione del testo integrale di Shakespeare.
Il terreno fu solcato già l'anno precedente (1995) con il geniale "Nel bel mezzo di un gelido inverno", un brillante esercizio di iniziazione shakesperiana: per bocca del protagonista Micheal Maloney, il regista irlandese confessava che la visione dell'Amleto, a soli quindici anni, aveva cambiato la sua vita. A recitare quell'Amleto era proprio Derek Jacobi, che qui ritroviamo nei panni del re Claudio.
Per Branagh dunque, "Hamlet" è un traguardo epocale. La scelta di riprodurre il classico integralmente, per una durata complessiva di quasi quattro ore, è sicuramente coraggiosa, ma indubbia è anche la vocazione briosa di un'opera sempre in potenza, sempre aperta alle nuove letture. Quella di Branagh non è aulica ma fedele, e riesce laddove altri non avevano osato: valorizzare in toto la ricchezza del testo sostituendo noia e prolissità con un'energia interpretativa esasperata. Questo principe Amleto ha la destrezza e il dinamismo di un ballerino, si muove senza la minima incertezza, vive in Branagh, il quale a sua volta dimostra di conoscerlo visceralmente. Insomma, un rapporto di amore formativo tra i due, la cui efficace simbiosi ha partorito questo capolavoro. Con alcune pecche, sia chiaro: ma che "Hamlet" sia un capolavoro lo capiamo già nella prima mezz'ora, tempo sufficiente, per un prodotto così azzardato, a stabilire se sia, senza mezze misure, da prendere o lasciare.
Il cast quasi eccessivo sembra un campo d'artiglieria pesante: anche per i ruoli minori compaiono attori del calibro di Lemmon e Depardieu, ma ognuno in grado di ritagliarsi un posto d'onore con una forza e immediatezza sorprendenti. Il caso più lampante è Heston nel suo monologo sulla regina Ecuba, con la voce di un grande Gigi Proietti. E questo non è solo merito degli interpreti, ma soprattutto della palpabile democrazia artistica dei classici shakesperiani, dove anche i buffoni di corte (senza contare che Yorick non è un personaggio, di lui si parla soltanto) assumono consistenze storiche da protagonisti.
Eccellente il doppiaggio italiano, diretto da Francesco Vairano: le voci re -interpretano tutto l'interpretabile, arricchiscono ulteriormente protagonisti già perfetti con un'ulteriore sovrapposizione artistica di gran classe. L'adattamento italiano non supera la perfezione (anche linguistica) solo perché significherebbe superare lo stesso Shakespeare.
In conclusione, "Hamlet", è un film che stupisce per la sua immediatezza e agilità espressiva, che ripresenta senza stravolgere, moderno ma fedele al "testo sacro". Verso il quale ci sono forse un po' di reverenza e ossessione: ma se questi sono i danni ce ne faremo una ragione. Capolavoro.
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velia
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giovedì 3 luglio 2008
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shakespeare rivive con branagh
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Un film sorprendente, commovente, che regala all'opera di Shakespeare nuova luce. Branagh è riuscito con il suo talento a costruire un film che non ha nulla di scontato o di noioso, ma pieno di brio e umorismo intervallati a fiumi di lacrime. Tutto questo grazie ad un testo, il cuore del film, che si capisce e si apprezza, perchè arriva con leggerezza alle nostre orecchie senza troppi sforzi. La sua durata, 4 ore, per chi apprezza l'arte è solo un minimo dettaglio, anche perchè a tratti si vorrebbe non finisse mai per come il regista riesce a far entrare lo spettatore nella storia. Guardando questo film infatti entriamo in quel mondo fatto di tradimenti, paura, dolore, morte, ma anche speranza e amore.
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Un film sorprendente, commovente, che regala all'opera di Shakespeare nuova luce. Branagh è riuscito con il suo talento a costruire un film che non ha nulla di scontato o di noioso, ma pieno di brio e umorismo intervallati a fiumi di lacrime. Tutto questo grazie ad un testo, il cuore del film, che si capisce e si apprezza, perchè arriva con leggerezza alle nostre orecchie senza troppi sforzi. La sua durata, 4 ore, per chi apprezza l'arte è solo un minimo dettaglio, anche perchè a tratti si vorrebbe non finisse mai per come il regista riesce a far entrare lo spettatore nella storia. Guardando questo film infatti entriamo in quel mondo fatto di tradimenti, paura, dolore, morte, ma anche speranza e amore. In fondo la tragedia entra almeno una volta nella vita di ognuno di noi e non da scampo.Non si può perdere Hamlet, è assolutamente uno di quei pezzi da collezione che dovrebbero sempre essere sui nostri scaffali.
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francesco
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domenica 25 novembre 2007
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potente...fedele
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film molto complesso e letterario...da oscar branagh...impeccabile la Ophelia della Winslet
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axine
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domenica 3 giugno 2007
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non ci sono parole
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Ho visto Hamlet per la prima volta a 8 anni e non ho mai smesso di rivederlo fin da allora! E' un film che fantastico è dire poco, mai un attimo di noia, un Kenneth Branagh imperdibile come anche tutto il resto del cast azzeccatissimo. Ho trovato Kate Winslet perfetta e commovente nella parte di Ophelia, indimenticabile poi la scena del suo funerale dove piango regolarmente. Lo consiglio a chiunque ami il teatro e shakespeare ma anche a chiunque non si limiti a guardare solamente stupidi filmetti americani ma che apprezzi la poesia e il sentimento. Kenneth Brabagh è il miglior attore shakespeariano dei nostri tempi e Hamlet è il capolavoro che gli è riuscito meglio in assoluto. Perchè preferisce le commedie shakespeariane invece delle tragedie consiglio "Molto rumore per nulla" (So much ado about nothing).
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Ho visto Hamlet per la prima volta a 8 anni e non ho mai smesso di rivederlo fin da allora! E' un film che fantastico è dire poco, mai un attimo di noia, un Kenneth Branagh imperdibile come anche tutto il resto del cast azzeccatissimo. Ho trovato Kate Winslet perfetta e commovente nella parte di Ophelia, indimenticabile poi la scena del suo funerale dove piango regolarmente. Lo consiglio a chiunque ami il teatro e shakespeare ma anche a chiunque non si limiti a guardare solamente stupidi filmetti americani ma che apprezzi la poesia e il sentimento. Kenneth Brabagh è il miglior attore shakespeariano dei nostri tempi e Hamlet è il capolavoro che gli è riuscito meglio in assoluto. Perchè preferisce le commedie shakespeariane invece delle tragedie consiglio "Molto rumore per nulla" (So much ado about nothing). Anche li un fantastico Kenneth nei panni del simpaticissimo Bernardo e una strabiliante Emma Thompson nei panni di Beatrice.
Direi che è tutto.
Come direbbe Hamlet: il resto è silenzio...
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vincenzo careccia
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martedì 28 novembre 2006
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hamleth kenneth branagh
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Eccellente in tutto: interpretazione personaggio principale ed altri attori, scenografie, colori, fotografia, tutto al massimo livello. Lumgo ma piacole, richiede buone capacità d'ascolto. Interpretazione singolare, coraggiosa ma indovinata.
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emanuele
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mercoledì 22 febbraio 2006
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amleto in versione integrale con testo alla mano.
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Il primo film in assoluto che riproduce il testo integrale dell'Amleto shakespeariano, per sincerarmene ho voluto seguirlo scena per scena con il testo alla mano. Veramente ben recitato come nei più grandi teatri. Fantastico e sorprendente. Capolavoro!!!
Se dipendesse da me lo metterei fra i primi dieci film di tutta la storia del Cinema.
A quelli che dicono che è troppo lungo o cose del genere, rispondo con la battuta di Amleto a Polonio, circa la lunghezza del dramma rappresentato.
POLONIO : Troppo lungo.
AMLETO : Andrà dal barbiere con la vostra barba. - Continua, ti prego. Lui preferisce le farse e le storielle sconce, se no s'addormenta. (Atto II, sc. II).
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claire
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domenica 23 gennaio 2005
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emozionante e commovente!
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Io adoro tutte le opere di shakespeare e il teatro in genere.
Questo film è assolutamente il mio preferito, credo che Kenneth Branagh sia il più grande attore shakespeariano esistente! Non credo di essere l'unica a pensarlo visto che tutte le special guest star di questo film hanno lavorato gratis. Mr Branagh ha una espressività invidiabile e una capacità innata di passare da un'espressione comica ad una drammatica nel giro di pochi secondi. Ormai non conto neanche più le volte che ho visto questo film e puntualmente piango ogni volta, soprattutto quando c'è il funerale di Ophelia e Hamlet le grida tutto il suo amore!...senza parole...sono entusiasta e non vedo l'ora che esca in dvd, anche se sembra che la mia attesa sarà ancora molto lunga! :(
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