Alessandra Levantesi
La Stampa
Per la prima mezz’ora, nonostante la banalità della situazione e la bolsaggine di uno Stevel Seagal più inespressivo del solito, Delitti inquietanti sembra un poliziesco qualsiasi, perfino accettabile sul piano dei semplice intrattenimento. Poi le magagne si rivelano vistose: la sceneggiatura è di quelle senza capo né coda, gli altri interpreti non sono tanto meglio dei protagonista e la regia di John Gray è televisiva. Per giunta Seagal, che è pure produttore, ha giocato di risparmio, forse pensando che i mercati del Terzo Mondo, ai quali simili film sembrano destinati, si accontentano di poco. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (1857 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 5 dicembre 1996