the man of steel
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sabato 16 ottobre 2010
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sottovalutato
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Un brillante soggetto per un film dall'ambientazione realistica poco, ma volutamente, curata e con un cast di attori che senza sfondare riesce a fare una bella figura nel complesso. Certo non è un capolavoro ma è sicuramente un buon film che trascina lo spettatore nell'avventura esaltando il protagonista in tutta la sua caraterizzazione. Un kolossal di scarso successo che almeno non è retorico e propone una tematica originale.
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shagrath
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martedì 5 maggio 2015
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capolavoro tardo dei film di genere
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500 anni nel futuro, il mondo è stato sommerso dagli oceani a causa di un cataclisma avvenuto in epoche lontane. Della civiltà del passato non si conserva memoria, l'esistenza della terra ferma è diventata un mito, l'umanità superstite sopravvive con ciò che resta della manifattura di antica produzione, con navi corrotte dalla ruggine, generatori eolici e baraccopoli galleggianti. Uno scenario insolito per un film di fantascienza, bisogna dirlo, molte delle premesse del film non sono credibili. Altre sono addirittura ridicole (il tatuaggio della bambina? Il fatto che la terra ferma non inondata sia rimasta disabitata per 500 anni? Riflettiamo un attimo, oggigiorno non ci sono aree sconosciute sulle mappe, ci sono pure i satelliti, però l'umanità non si accorge che certe cime non sono state sommerse? Implausibile.
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500 anni nel futuro, il mondo è stato sommerso dagli oceani a causa di un cataclisma avvenuto in epoche lontane. Della civiltà del passato non si conserva memoria, l'esistenza della terra ferma è diventata un mito, l'umanità superstite sopravvive con ciò che resta della manifattura di antica produzione, con navi corrotte dalla ruggine, generatori eolici e baraccopoli galleggianti. Uno scenario insolito per un film di fantascienza, bisogna dirlo, molte delle premesse del film non sono credibili. Altre sono addirittura ridicole (il tatuaggio della bambina? Il fatto che la terra ferma non inondata sia rimasta disabitata per 500 anni? Riflettiamo un attimo, oggigiorno non ci sono aree sconosciute sulle mappe, ci sono pure i satelliti, però l'umanità non si accorge che certe cime non sono state sommerse? Implausibile. Ed i cattivoni che sono palesemente uno stereotipo della società consumista, ridotta a un collettivo cyberpunk che, nonostante il colasso della civiltà avvenuto 500 anni prima dispone ancora di abbondanti scorte di petrolio e sigarette da sprecare a vanvera? Implausibile). Premesse che si adattano più a un film fantasy che non di fantascienza. Ma sospendendo per un attimo l'incredulità, quello che ci si ritrova a vedere è un'avvincente film di azione e di avventura, recitato benissimo, sceneggiato anche meglio, suggestivo, che non perde mai un colpo e non annoia. Penso che l'accostamento al genere western sia corretto, perché c'è dell'epica grezza nei protagonisti, induriti da un mondo dove persino la compassione può essere espressa solamente a randellate. Per essere un film del 1995 sorprendono le riprese e le scenografie, praticamente perfette, potrebbe tranquillamente essere scambiato per un film girato oggi con l'ausilio delle moderne tecniche digitali. Ma cosa infinitamente più importante, nonostante le premesse e certe citazioni (la nave ammiraglia dei cattivoni è proprio la petroliera responsabile di un grave disastro ecologico negli anni '80) nel film non c'è, ripeto non c'è, nessuna pretesa ecologista, nessun discorso moralizzatore, nessun accenno a ragionamenti pseudo-ambientalisti pedanti e annoianti. E menomale. Voto elevato.
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kajty
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giovedì 16 agosto 2007
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commento sul film waterworld
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Ho visto il film nel 2007, vale a dire dopo 12 anni dalla sua uscita. Premetto che il genere fantascientifico non rientra nei miei gusti, ma siccome ho una certa apertura mentale, cerco di arricchire sempre più il mio bagaglio culturale sul cinema, questo significa non fossilizzare l'attenzione su un solo genere, ma andare oltre. Il film in questione mi è stato consigliato da una persona a me cara, ciò non significa che il giudizio che sto per emettere sia influenzato, le cose che ritengo negative restano tali. L'opera presenta senza alcuna ombra di dubbio delle paradossalità, ma questo è tipico dell'irrealtà, le particolarità risiedono non nella trama, quale mette in evidenza un'inconfutabile teoria che può essere condivisa o meno, ma nel profondo di quei piccoli eventi.
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Ho visto il film nel 2007, vale a dire dopo 12 anni dalla sua uscita. Premetto che il genere fantascientifico non rientra nei miei gusti, ma siccome ho una certa apertura mentale, cerco di arricchire sempre più il mio bagaglio culturale sul cinema, questo significa non fossilizzare l'attenzione su un solo genere, ma andare oltre. Il film in questione mi è stato consigliato da una persona a me cara, ciò non significa che il giudizio che sto per emettere sia influenzato, le cose che ritengo negative restano tali. L'opera presenta senza alcuna ombra di dubbio delle paradossalità, ma questo è tipico dell'irrealtà, le particolarità risiedono non nella trama, quale mette in evidenza un'inconfutabile teoria che può essere condivisa o meno, ma nel profondo di quei piccoli eventi. La crudeltà dell'essere umano, che da sempre è regnata sovrana nell'ambiente in cui si vive, diventa elemento discriminante in taluni casi e determinante in altri, in un mondo in cui la speranza sembra aver perso anche l'ultimo spiraglio di importanza. Un'evoluzione fisica contrapposta ad un arretramento d'azione, che non va confuso con quello mentale, di gran lunga più pericoloso, una legge: "tutto si compra!", ma questa legge non vige con interesse anche oggi? L'unica differenza è che oggi non abbiamo, in casi dove vita equivale a sviluppo, bisogno di comprare o meglio consumare in modo tanto eccessivo da far scomparire il desiderio primordiale di desiderare tanto qualcosa. Non capisco perchè film che hanno messo in evidenza una "cibernetica assassina" o un'evoluzione sulla base di tecnologie sempre più avanzate, debbano essere apprezzati molto più di "Waterworld", siamo in un mondo apparentemente libero ed è giusto criticare, a tal proposito appare anche giusto elogiare.
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