Due grandi registi del cinema horror (sopratutto il primo) girano tre episodi del genere.
The gas station rappresenta un saggio del miglior Carpenter, tensione, emozioni e colpi di scena. La trama è classica e niente di che, quel che resta è la bravura di Carpenter che insegna come un horror/thriller debba essere girato. Inserisce citazioni a suoi vecchi film come Halloween... voto: **mezzo
Hair: sempre girato da Carpenter è grottesco, non riesce a decollare e l'inizio è assurdo come lo svolgimento e la fine. Molto deludente e sottotono, sopratutto per quanto riguarda l'idea.
Voto: *
The eye: girato da Tobe Hopper. Un buon esercizio di stile per Hopper che vede in questo corto forse il suo miglior lavoro dopo "Non aprite quella porta"...il che è tutto dire. Comunque mantiene un buon ritmo e risulta godibile, anche se scopiazza qua e la lo stesso Carpenter. Voto: *mezzo
L'episodio cornice che collega i tre spezzoni vede Carpenter che spara battute irriverenti e sarcastiche in un obitorio tra i cadaveri. Hopper è il secondo coroner.
Il film unisce horror e comicità o almeno ironia, sulla strada della saga della Casa di Sam Raimi. Horror, grottesco e situazioni demenziali vanno spesso a braccetto anche se secondo me sviliscono e "uccidono" il genere se il tutto non è curato attentamente.
Devo dire alla fine dei conti che la cosa più orrorifica del film è la moda anni '80...terribile, sopratutto quella femminile, quella che si che mette i brividi
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