han-solo
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domenica 13 novembre 2022
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il grande professionista
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Pollack non è Fellini, in termini creativi, ma mi bastano pochi minuti per riconoscerlo. C'è una scena in un bar all'ora di punta che mi ha immerso nel bar senza che una delle 200 comparse suonasse falsa. La perfezione di lavorazione del pezzo non è il suo unico pregio: è anche bravissimo a estrarre il meglio dell'espressività dei suoi attori. Il personaggio della Olin è poco credibile ? Forse, ma se ci penso ribollo ancora ed è svedese, mica una cubana o una parigina.
E' un gran bello spettacolo, mi basta e avanza per dare un senso alle due ore che gli ho dedicato.
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onufrio
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lunedì 10 dicembre 2018
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l'ultima partita
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Cuba, 1958. Jack Weil è un giocatore di poker professionista in giro per il mondo, passa il suo tempo fra gioco, alcol e donne, ma una donna in maniera particolare lo colpisce, si tratta di Roberta Duran, moglia di Arturo, impegnato nella rivoluzione cubana. Pollack realizza un malloppone drammatico-Storico-sentimentale troppo patinato e a tratti pesanti, perchè in fin dei conti la storia non è che attiri più di tanto lo spettatore. Nulla da dire sulle riprese, la fotografia e la ricostruzione storica dell'Havana fine anni 50, eccezzion fatta per le ballerine dei night club, poco reali rispetto al periodo storico.
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gustibus
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sabato 5 agosto 2017
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gioco,amore,politica.
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Vorrei dare 5stelle,ma non esagero per rispetto a mymovies!Questo film lo adoro,forse perche' nonostante siamo nel pieno di una rivoluzione a Cuba..all'Avana..dove nel dicembre 1958 stava per cadere la "prepotenza economica americana" da parte dei ribelli di Fidel che vedevano il capitalismo come un ombra scura,era una feroce dittatura anche quella di Batista messo li'dagli USA.Ma il brutto di questo film e' parlare di questioni politiche,il bello e'parlare in parallelo della bella vita che,senza sfronzoli si poteva fare avendo soldi e conoscendo persone influenti(..e'cosi'ancora adesso!)Il personaggio chiave di questo film e'jack while(Robert Redford)che in un ruolo perfetto fa il giocatore di poker nei livelli superiori,conoscendo gia'dall'inizio la signora Duran(Lena Olin)moglie di Arturo Duran un esponente ricco e importante che stava e credeva molto nei motti rivoluzionari e quindi rovesciare i sistemi dittatoriali.
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Vorrei dare 5stelle,ma non esagero per rispetto a mymovies!Questo film lo adoro,forse perche' nonostante siamo nel pieno di una rivoluzione a Cuba..all'Avana..dove nel dicembre 1958 stava per cadere la "prepotenza economica americana" da parte dei ribelli di Fidel che vedevano il capitalismo come un ombra scura,era una feroce dittatura anche quella di Batista messo li'dagli USA.Ma il brutto di questo film e' parlare di questioni politiche,il bello e'parlare in parallelo della bella vita che,senza sfronzoli si poteva fare avendo soldi e conoscendo persone influenti(..e'cosi'ancora adesso!)Il personaggio chiave di questo film e'jack while(Robert Redford)che in un ruolo perfetto fa il giocatore di poker nei livelli superiori,conoscendo gia'dall'inizio la signora Duran(Lena Olin)moglie di Arturo Duran un esponente ricco e importante che stava e credeva molto nei motti rivoluzionari e quindi rovesciare i sistemi dittatoriali.Il direttore della sala da gioco,un bravissimo Alan Arkin!sara'molto d'aiuto a While che innamorandosi perdutamente di "Bella" la bellissima Lena Olin.La salva dalla prigione,credendo che suo marito Arturo era morto.Ma..tutto non servira'a nulla(da vedere il finale!dei145/minuti di film!)Bellissima la raffigurazione all'Avana di notte,con prostitute e night club(..lo show tra due donne e un marinaio che mimano sesso qua da noi mai e'stato visto integrale..molto spinto!e mentre Redford amoreggia con due donne alla volta,la realta' fuori sulle strade e'molto diversa.La polizia segreta che ormai alle strette cercava con tutti i mezzi uccidendo per le strade i fautori del cambiamento che poi col finire del film avverra'!questo si puo'dire.Sydney Pollak regista famosissimo per "La mia Africa" (che non mi ha incantato!)ma ba preso 7oscar! e "Tootsie".." I tre giorni del condor"molti proprio con Redford.Insomma un film da vedere,bellissimo,e per nulla noioso(sono alla 21visione!..lo so a memoria)..da menzionare la musica eccelsa di Dave Grusin candidata all'oscar.Ahhhh! quanto vorrei essere Jack While e la politica e'seconda!
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gustibus
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sabato 25 febbraio 2017
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fascino e classe!
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So so che questo E'UN FILM poco amato dal pubblico..poche recensioni!..e dalla critica..non dico sia un capolavoro...MA quanto vorrei essere jack white(R.Redford)..la Olin e'bellissimo!..e tutto nel bel mezzo della rivoluzione cubana..con Fidel alle porte...non entro assolutamente nel merito POLITICO..qui da noi E'SICURO che ha influito quello che molti hanno ritenuto piu'importante della storia d'amore tra un donnaiolo incallito e una donna bella ma molto impegnata..A me il film piace molto...Cuba E' illustrata benissimo in quel momento..Havana...White...ah...splendido!!bravo Pollack.
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bob
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lunedì 10 novembre 2008
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sottovalutato
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Il paragone con Casablanca probabilmente nuoce: meglio non scomodare i miti. Havana però è un gran bel film.
Lena Olin è di una bellezza strepitosa: farebbe innamorare chiunque!
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alessandra verdino
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martedì 30 settembre 2008
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vuoi cambiare il mondo, bobby? cambia il mio.
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Penso che "Havana" di Sidney Pollack sia uno dei film più emozionanti e romantici degli anni '90.
Innanzi tutto, si avvale di un'ambientazione superba e di una grande prova di due attori: Robert Redford e Lena Olin.
Il primo (Redford) é l'attore/chiave della cinematografia di Pollack.
Come non ricordare gli splendidi "La mia Africa" e "Gli ultimi giorni del Condor"?
Lena Olin é una grande sorpresa.
Svedese, é stata diretta dal più grande genio della cinematografia mondiale: Ingmar Bergman.
Fin qui, le note tecniche.
Vediamo di entrare nel cuore, perché di vero cuore si tratta, di questo splendido film.
Il paragone con "Casablanca" é evidente.
Ma questo é un film più moderno, le cui tematiche umane e romantiche colpiscono come un pugno lo spettatore.
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Penso che "Havana" di Sidney Pollack sia uno dei film più emozionanti e romantici degli anni '90.
Innanzi tutto, si avvale di un'ambientazione superba e di una grande prova di due attori: Robert Redford e Lena Olin.
Il primo (Redford) é l'attore/chiave della cinematografia di Pollack.
Come non ricordare gli splendidi "La mia Africa" e "Gli ultimi giorni del Condor"?
Lena Olin é una grande sorpresa.
Svedese, é stata diretta dal più grande genio della cinematografia mondiale: Ingmar Bergman.
Fin qui, le note tecniche.
Vediamo di entrare nel cuore, perché di vero cuore si tratta, di questo splendido film.
Il paragone con "Casablanca" é evidente.
Ma questo é un film più moderno, le cui tematiche umane e romantiche colpiscono come un pugno lo spettatore.
Un uomo cinico, abituato ad una vita totalmente priva di valori, si innamora e cambia.
Ed ecco il concetto dell'amore.
Nella letteratura francese, ho sempre amato le teorie sull'amore di Corneille e di Racine.
Corneille afferma: "Ti amo perché te lo meriti",
mentre Racine dice che l'amore é una specie di malattia e che si può amare anche una persona spregevole.
A mio parere, sono vere entrambe.
"Havana" é una prova della teoria di Corneille.
L'amore cambia o, almeno, dovrebbe far cambiare, e per amore si fa di tutto, perché si desidera (o si dovrebbe desiderare) il bene della persona amata.
Amare significa sacrificio, e dignità.
Inoltre, qui abbiamo l'amore interpretato da un grande attore americano.
I valori/base degli USA sono rappresentati magnificamente: coraggio, forza d'animo, tenacia, dignità personale.
Parole difficili da dire, nel mondo odierno.
Questo é un film basato sul valore di due persone, e sul grande valore del verbo "amare".
Che dovrebbe significare non l'abbruttimento, ma il miglioramento di se stessi.
L'abnegazione totale in nome del più magico dei sentimentim, il solo che rende la vita degna di essere vissuta.
L'amore nobilita e rende grande il sesso.
Non a caso si dice "Fare l'amore".
In questo film, si fa l'amore sempre, con gli occhi e con il cuore.
Uno dei grandi film romantici della storia del cinema.
Perché sa nobilitare le parole "essere uomini".
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duilio
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domenica 3 agosto 2008
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havana
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Un gran bel film dove ci si ritrova subito avvolti e presi dalla storia che sta per essere raccontata dal regista. Storia che scorre fluidamente e sempre interessante grazie alle belle sequenze e ad un ottimo sfondo di cuba degli anni cinquanta. Gran bel finale, in cui sentimento e realismo non finiscono per essere banali verso il lieto fine ma verso un bel epilogo della storia.
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sabrella
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giovedì 19 giugno 2008
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delizioso
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una bella storia
ben raccontata
....un film
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umbythejediknight
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sabato 20 gennaio 2007
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ritratto di un controsenso storico
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Havana, Cuba, rivoluzionari, spie, prostitute, giocatori d'azzardo, alcool, casino, armi di contrabbando, turisti americani, torture, sensualità, un'amore impossibile, l'atmosfera caraibica mozzafiato... Tutto questo è Havana. Uno straordinario ritratto di un momento storico che ha segnato indelebilmente il secolo trascorso.
Lui è un giocatore d'azzardo, amante del poker e delle belle donne, girovago errante in un mondo che vive guardando solo superficialmente. Lei è una bellissima e controversa donna, moglie di un uomo ricco, ma impegnato con la rivoluzione comunista di Castro. Fra loro tutto il mondo che sembra impazzito: un futuro spietato dittatore che promette ai cubani la libertà che loro è negata da un altrettanto spietato dittatore.
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Havana, Cuba, rivoluzionari, spie, prostitute, giocatori d'azzardo, alcool, casino, armi di contrabbando, turisti americani, torture, sensualità, un'amore impossibile, l'atmosfera caraibica mozzafiato... Tutto questo è Havana. Uno straordinario ritratto di un momento storico che ha segnato indelebilmente il secolo trascorso.
Lui è un giocatore d'azzardo, amante del poker e delle belle donne, girovago errante in un mondo che vive guardando solo superficialmente. Lei è una bellissima e controversa donna, moglie di un uomo ricco, ma impegnato con la rivoluzione comunista di Castro. Fra loro tutto il mondo che sembra impazzito: un futuro spietato dittatore che promette ai cubani la libertà che loro è negata da un altrettanto spietato dittatore. La polizia di Batista che dà la caccia ad eroici rivoluzionari e alla lei protagonista e poi l'Havana... una città che brulica di vita, una vita spesso trasgressiva e umiliante per la dignità dei suoi stessi abitanti, ma allo stesso tempo elettrizzante, tra la spensieratezza delle feste dei grandi alberghi e dei turisti che visitano l'isola. E' in questo clima di controsenso totale che si svolge la storia di Havana, a parer mio, uno dei più emozionanti film interpretati da Robert Redford.
Il biondo divo di Hollywood interpreta il protagonista maschile della vicenda, un personaggio affascinante, caratterizzato da una "innocenza" e una "inconscienza" nei confronti di tutto ciò che lo circonda, quasi fanciullesca, a dispetto del proprio stile di vita, non esattamente ascetico, che lo portano addirittura a tentare di corrompere l'arcigno comandante della polizia di Batista, pur di realizzare il proprio sogno d'amore. Redford è completamente a suo agio in questo personaggio, come del resto sono ottime anche le interpretazioni degli altri membri del cast. Coinvolgente l'ambientazione, come pure superlativa è la colonna sonora. Insomma, un film assolutamente da vedere.
Se c'è un appunto che si può fare a questa meravigliosa pellicola è solo quello di non essere riuscita a realizzare l'obiettivo per cui era stata girata, ovvero essere la Casablanca degli anni novanta. Ecco, anche se resta un capolavoro o quasi questo film, personalmente ritengo errato da parte della produzione il ritenere possibile, anche solo dal punto di vista artistico/culturale, realizzare qualcosa di simile a capolavori del passato, come è stata l'intramontabile pellicola di Bogart e della Bergman. A fare paragoni, il più recente ha sempre qualcosa di meno.
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