Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante

Finalmente una recensione che non giudica con sguardo puritano e bigotto...non capiamo perchè quando un film ritrae aspetti forti sgradevoli crudi fastidiosi della vita in modo incensurato o grottesco o pulp debba essere giudicato un brutto film. Grazie per averci decifrato alcuni aspetti formali e stilistici così strettamente connessi a quelli allegorici e di significati (ad es. i colori o le inquadrature orizzontali/verticali) che il regista ha voluto spiattellarci davanti, a noi perbenisti dallo stomaco delicato.

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Greenaway è indubbiamente un pittore prestato al cinema. Fotografia ottima e inquadrature che sono dei veri quadri...Ma i simbolismi sono troppi, ridondanti; quanto ai contenuti questo film è rivoltante, nel vero senso della parola. Certo raggiunge il suo scopo: disgustare lo spettatore e disattendere ogni minima aspettativa. Un consiglio: guardare lontano dai pasti.

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un grande film che sublima sesso e cibo in un'unica grande orgia di tinte cupe, con una sontuosa colonna sonora di Nyman. Ogni inquadratura, un quadro fiammingo, come quello appeso dentro il ristorante del grande Mr. Spika.

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