elgatoloco
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sabato 2 giugno 2018
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divertissement sul tema casa
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"Casa mia, casa mia..."(Neri Parenti, 1988)è una delle poche pellicole nelle quali Renato Pozzetto, straordinario interprete di cabaret e TV(incluse le bellissime, "immortali"canzoni composte e cantate con Cochi Ponzoni)si sia espresso al meglio. Commesso da Cartier, milanese, ragioniere con discreta conoscenza del giapponese, in virtù di questo"surplus"linguistico, il ragioniere si vede trasferito-promosso a Roma(promoveatur ut amoveatur, quasi. Ne passa di tutti i colori per la casa, finché diventa "imprenditore truffaldino"nel settore, attingendo i più alti vertici, ma, da impenitente imbroglione(quasi si volesse dire"costretto a diventare così"), il protagonista , in vista del matrimonio, compie però un bel gesto, rinunciando a radere al suolo le baracche su cui intendeva costruire abusivamente, comportandosi, insomma, quasi da"Robin Hood",,, Non proprio etico nella produzione di senso, il film è divertewnte, fin da quando il sempre"gabbato"ragionier Bartoloni canticchia sotto la doccia le canzoni in romanesco.
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"Casa mia, casa mia..."(Neri Parenti, 1988)è una delle poche pellicole nelle quali Renato Pozzetto, straordinario interprete di cabaret e TV(incluse le bellissime, "immortali"canzoni composte e cantate con Cochi Ponzoni)si sia espresso al meglio. Commesso da Cartier, milanese, ragioniere con discreta conoscenza del giapponese, in virtù di questo"surplus"linguistico, il ragioniere si vede trasferito-promosso a Roma(promoveatur ut amoveatur, quasi. Ne passa di tutti i colori per la casa, finché diventa "imprenditore truffaldino"nel settore, attingendo i più alti vertici, ma, da impenitente imbroglione(quasi si volesse dire"costretto a diventare così"), il protagonista , in vista del matrimonio, compie però un bel gesto, rinunciando a radere al suolo le baracche su cui intendeva costruire abusivamente, comportandosi, insomma, quasi da"Robin Hood",,, Non proprio etico nella produzione di senso, il film è divertewnte, fin da quando il sempre"gabbato"ragionier Bartoloni canticchia sotto la doccia le canzoni in romanesco. Francamente la tiratina anti-gay si sarebbe potuta evitare, ma...essa apparteneva un po'(un po'molto, forse)allo"spirito del tempo"e alla commediola italian style dell'epoca, dove anche il regista fiorentino Neri Parenti non faceva eccezione. Pozzetto "in forma", bene e bella Paola Onofri, bene anche Gianfranco Agus, ovviamente Athina Cenci, grande ex-componente dei"Giancattivi"con Benvenuti e Nuti e alternativamente Nativi. Da rivedere senz'altro, se si ama il genere e la comicità di Renato Pozzetto. Da non prendere troppoi sul serio quale metafora del problema casa... El Gato
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domenica 2 maggio 2021
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pozzetto buon interprete sempre
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"Casa mia, casa mia"(Neri Parenti, soggetto e sceneggiatura di Gaetano AUdino e Domenico Matteucci, 1988)è la tipica commedia italiana anni 1980, anzi della fine di quel decennio, con la storia di un ragioniere, trasferito a ROma da Milano anche perché sa il giapponese, che arriva, da"sfigato"cronico e da ospite indesiderato nella capitale, dove viene imbrogliato da un collega che gli aveva proposto uno scambio e, in seugito, ne passerà di ogni tipo, compreso sfratto, licenzia,ento, altro ancora. Ma, maturata ogni esperienza, si riuscirà a difendere, anche"attaccando", costruendo una sorta di piccolo impero fondato su piccoli e grandi imbrogli in campo immpbilaire, risucendo, in modo turffaldino, un piccolo impero.
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"Casa mia, casa mia"(Neri Parenti, soggetto e sceneggiatura di Gaetano AUdino e Domenico Matteucci, 1988)è la tipica commedia italiana anni 1980, anzi della fine di quel decennio, con la storia di un ragioniere, trasferito a ROma da Milano anche perché sa il giapponese, che arriva, da"sfigato"cronico e da ospite indesiderato nella capitale, dove viene imbrogliato da un collega che gli aveva proposto uno scambio e, in seugito, ne passerà di ogni tipo, compreso sfratto, licenzia,ento, altro ancora. Ma, maturata ogni esperienza, si riuscirà a difendere, anche"attaccando", costruendo una sorta di piccolo impero fondato su piccoli e grandi imbrogli in campo immpbilaire, risucendo, in modo turffaldino, un piccolo impero... Ma, convolando a giuste e meritate nozze, non dimenticheràle sua partenza, salavando i baraccati dalla perfida azione della specutatrice edilizia, che è(si definisceContessa Salviati... Savlo qualche sciocca battuta antigay, evidentemente di moda all'epoca, l film è piaceovle, purché non gli si chieda di più(pallida ma comunque presente la polemica soft contro la speculazione ediliazie e il"pntuo"sull'attacivoc problema della casa), questo piccolo film ci diverte per merito di Pozzetto, che parla a suo modo romanesco, ogni tanto sbottando poi in "Ohe, la Madonna..." e dunqe tornando al locus naturalis, la Madunina milanese. Tra gli altri,Paola OnofriGianfranco Agus, Clarissa Burt, ma meglio di tutti, Pozzetto a parte, certamente Athina Cenci, che qui, come dark lady super.-speculatrice edilizia, ci daà prova di quanto sia brava come attrice, anche dopo l'usicta dai"Giancattivi". Soggetto e sceneggiatura non godono della virtà dell'accuratezza analitica(qualche maggiore riferimento alla sirtuazione edilizia dell'epoca, specialemnte a Roma, sarebbe stato decisamente da auspicare)ma in complesso sia nella"mdia"(ammmesso che esista)della commedia all'italiana in fase giò calante, anche se coimunque riscattata. tenuta su dai migliori intepreeti dell'epoca. El Gato
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