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mercoledì 4 ottobre 2023
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azione e divertimento, ma in modo sguaiato
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Declinare il genere azione in chiave comico-umoristica non è affatto semplice, eppure lo si è fatto spessissimo in cinematografia, oltre che nelle serie televisive, e quando tale operazione è stata ben realizzata ha riscosso sempre un notevole successo.
Uno degli esempi più chiari in questo senso è la serie di film “Beverly Hills Cop” che principalmente deve la sua popolarità alla figura del protagonista, l’esuberante Eddie Murphy, che nato come comico del celebre show televisivo “Saturday Night Live”, in ambito cinematografico è sicuramente stato uno dei migliori interpreti di pellicole che propongono questa commistione tra film d’azione/polizieschi e commedie; in questo Murphy è agevolato dalla sua personalità brillante e divertente, dalla sua innata simpatia ed al contempo dal fatto di essere comunque credibile come protagonista di film di questo tipo, avendo il giusto phisique du role.
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Declinare il genere azione in chiave comico-umoristica non è affatto semplice, eppure lo si è fatto spessissimo in cinematografia, oltre che nelle serie televisive, e quando tale operazione è stata ben realizzata ha riscosso sempre un notevole successo.
Uno degli esempi più chiari in questo senso è la serie di film “Beverly Hills Cop” che principalmente deve la sua popolarità alla figura del protagonista, l’esuberante Eddie Murphy, che nato come comico del celebre show televisivo “Saturday Night Live”, in ambito cinematografico è sicuramente stato uno dei migliori interpreti di pellicole che propongono questa commistione tra film d’azione/polizieschi e commedie; in questo Murphy è agevolato dalla sua personalità brillante e divertente, dalla sua innata simpatia ed al contempo dal fatto di essere comunque credibile come protagonista di film di questo tipo, avendo il giusto phisique du role.
Questa pellicola, diretta da Tony Scott (reduce dal successo di “Top Gun”), fu realizzata sulla scia del successo ottenuto dal primo film della serie, che invece vedeva dietro la macchina da presa Martin Brest. Scott, fratello minore del più noto e talentuoso Ridley, ricalca in larga misura il film di Brest, ma lo fa in modo grossolano e mancando di originalità, talché la pellicola risulta una copia rozza e malriuscita del primo film.
Eddie Murphy viene sfruttato per quanto possibile, ma si deve registrare un ricorso eccessivo a scenette verbose in cui il protagonista si esibisce in improbabili “supercazzole”, ricopiando quanto fatto in modo molto più divertente e ben riuscito nel primo film: qui viceversa si scade nel ripetitivo e poco credibile.
La sceneggiatura è piena di facilonerie e imperfezioni, che rendono oggettivamente scadente il prodotto.
La regia di Scott è concentrata nel dare un taglio agile ed accattivante al film, riuscendo a fare breccia nel pubblico di più modeste pretese. Ben girate le scene d’azione, per le quali Scott è sicuramente esperto.
Al fianco di Murphy troviamo Ronny Cox, Judge Reinhold e John Ashton che interpretano i tre poliziotti del dipartimento di Beverly Hills già presenti nel primo film (Reinhold comparirà anche nel terzo ed ultimo capitolo della serie, girato solo a metà anni ’90).
Nella parte del cattivo c’è l’attore tedesco Jürgen Prochnow, con al suo fianco la femme fatale Brigitte Nielsen, che dopo Murphy è la principale attrazione del film. Del ricco cast si ricordano infine Dean Stockwell e Paul Reiser, mentre il caratterista Gilbert R. Hill è confermato nello ruolo del burbero ispettore della polizia di Detroit.
Anche in questo secondo film si ritrova il motivetto musicale molto gradevole ed orecchiabile, divenuto segno distintivo della serie cinematografica.
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