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giugy3000
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sabato 8 gennaio 2011
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giro di vite
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Un po' piange il cuore a dare solo due misere stelline ad un film del mio amatissimo Woody Allen, ma in questa pellicola incentrata (per modo di dire)nuovamente su un personaggio originato da Mia Farrow non c'è davvero nulla di nuovo sotto il sole e quel che è peggio, niente di introspettivamente interessante come a mio vedere è sempre bello scoprire nelle trame del regista Newyorkese. Si, è vero, certamente la morale finale del "Quanto è bella la famiglia, ma che fatica farci parte" è resa abbastanza bene, ma il primo difetto di questo "raccontino" è proprio il titolo. Hannah e le sue sorelle?Mah. Il ruolo delle sorelle di Hannah finisce per essere sempre e dico sempre in primo piano, tant'è che il personaggio di Mia Farrow è appena accennato, mal definito e quel che è peggio senza un minimo di pathos.
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Un po' piange il cuore a dare solo due misere stelline ad un film del mio amatissimo Woody Allen, ma in questa pellicola incentrata (per modo di dire)nuovamente su un personaggio originato da Mia Farrow non c'è davvero nulla di nuovo sotto il sole e quel che è peggio, niente di introspettivamente interessante come a mio vedere è sempre bello scoprire nelle trame del regista Newyorkese. Si, è vero, certamente la morale finale del "Quanto è bella la famiglia, ma che fatica farci parte" è resa abbastanza bene, ma il primo difetto di questo "raccontino" è proprio il titolo. Hannah e le sue sorelle?Mah. Il ruolo delle sorelle di Hannah finisce per essere sempre e dico sempre in primo piano, tant'è che il personaggio di Mia Farrow è appena accennato, mal definito e quel che è peggio senza un minimo di pathos. Sufficiente ed ironica come sempre la parte di Woody stesso che nel personaggio ipocondriaco per eccellenza si interroga sulle sue malattie e di riflesso sulla morte concependo tutto ad un tratto, un pomeriggio, la caducità dell'essere umano e l'imprevedibilità dell'esistere (temi che saranno poi ripresi in quasi tutti i suoi film successivi, in special modo Amore e Guerra), Dianne West (Edward Mani di Forbice)è strepitosamente brava e credibile nel ruolo della sorella più stravagante, un po' fallita e scapestrata. La sorella intrerpretata da Barbara Hershery invece delude per la sua incoerenza e per la sua superficialità nelle scelte. Ma in tutto questo dov'è Hannah?Ella dovrebbe essere il perno della storia, la figura femminile alla quale sono tutti aggrappati e senza la quale non sarebbe garantita la coesione della famiglia, ma questa tematica è solo accennata, lievemente discussa quasi per sbaglio nei tre minuti finali, senza che vi sia mai quello stravolgimento emozionale che ci si aspetterebbe dal suo personaggio dopo che tutte le persone a lei più care la deludono o tradiscono in qualche modo. Hannah non sceglie niente perchè non è la protagonista...rimane un banale riflesso delle azioni a lei circostanti che le ruotano attorno e lei rimane completamente passiva. In poche parole è un personaggio a metà, mal riuscito. Michael Caine qui non desta certa la medesima bravura che riserva per il futuro CRIMINI E MISFATTI, anche se non si riesce a staccargli gli occhi di dosso tutto il film per l'insolita capigliatura più occhiale.
Decisamente non il miglior prodotto del genio di Allen, ma un un'ora e mezza di pellicola comunque godibile e sarcasticamente perfetta in certi tratti. Davvero poco credibile il cambiamento di Allen da ex-marito di Anna a futuro sposo della sua prima sorella...d'accordo l'unione famigliare ma si rischia di cadere nella più totale assurdità.Ultima nota negativa: da metà film tutti i personaggi recitano (parlo ovviamente del doppiaggio)in uno stato di balbettio comune totalmente fastidioso e in disaccordo con il ritmo creatosi nel film fino ad allora...
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(di paolo56)
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(di tommasucci)
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barmario
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sabato 5 dicembre 2009
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commedia piacevole
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Un film gradevole, una commedia romantica ma non soporifera. Woody Allen sempre alle prese con le sue paure e paranoie, oltre che con i suoi guai e disastri sentimentali appartenenti alla vita reale che ben traspone sul grande schermo. Ottimo intreccio di personaggi e storie d'amore, che non confondono mai lo spettatore.
Unica pecca, che non gli concede la quinta stella, è il finale troppo romantico, eccessivamente da "lieto fine"
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(((charlie)))
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giovedì 18 dicembre 2008
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woody presidente
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stupendo.Uno dei film che mi hanno fatto convincere ancora di più della passione che nutro per Woody Allen.E io scarico di tutto,ma film come questi li compro originali volentieri.Poi Woody nn è caro =)
"Amo è la parola più pericolosa per l'uomo e per il pesce."
(Groucho Marx)
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japhy
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martedì 16 settembre 2008
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capolavoro
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considero questo film un capolavoro...
le vicende sono narrate in maniera coinvolgente spezzando la narrazione in vari segmenti.
gli attori sono tutti molto bravi ma su tutti spicca il personaggio di allen, è lui che rende questo film unico e migliore di altri simili.
ciao
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cineofilo92
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martedì 20 febbraio 2007
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il nostro amico woody
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Allen ce la mette tutta, e realizza uno dei suoi migliori film. Il solito umorismo crudo ed efficace, intrighi a palate, riflessioni: questo è un film in puro stile Allen. Da non perdere.
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(di bruno95)
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