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Dopo 'Solo per i tuoi occhi' Roger Moore aveva annunciato il suo ritiro, per limiti d'età. Avendoci ripensato, non stupisce vederlo in azione a 57 anni per salvare stavolta Silicon Valley dal folle di turno. Fatto sta che, raggiunta la maturità adatta al ruolo, e libero dall'ingombro delle esuberanze tecnologiche, l'attore lascia il ruolo riportandolo alle origini, quando era una spia seria. Evidente la volontà dei produttori di modernizzare la serie, adattandola al pubblico spensierato anni '80, cominciando dal brano, ancora famoso, dei Duran Duran divi dell'epoca. Ma il resto del canovaccio resta classico, dal cast al plot stile 'Goldfinger' all'ottima colonna sonora di John Barry. Cristopher Walken è il primo premio Oscar nemico di Bond (David Bowie rifiutò la parte), e si vede perchè fa un cattivo memorabile, interessante Grace Jones androgina al suo fianco, più insipida Tanya Roberts comunque molto bella. L'ultimo Moore ha comunque il meglio nell'inizio in Siberia (islanda, in realtà) e nel fracassoso finale sul Golden Gate, capolavoro degli stuntman. Criticato all'epoca e in parte rinnegato da Moore per l'eccesso finale di violenza, il 14" 007 è stato rivalutato negli anni recenti, in ogni caso merita una menzione più favorevole rispetto agli altri Bond anni 80, sicuramente come testimone di un epoca quella dei Rambo e del cinema da videogame dove il nostro agente è riuscito a sopravvivere.
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