Sono presenti tutti i luoghi comuni della sceneggiata napoletana di cui Alfonso Brescia regista e Mario Merola attore fuorono protagonisti dalla fine degli anni settanta all'inizio degli anni ottanta.
I siparietti comici di Lucio Montanaro stemperano in parte la drammaticità di molte sequenze, e la sceneggiatura apparte qualche mancanza nel disegno di situazioni convincenti, sembra accompagnare discretamente la vicenda. Il film sicuramente non delude un pubblico dai buoni sentimenti, e infatti tali produzioni miravano soprattutto al pubblico popolare.
Il film in se è discreto anche se molte volte si enfatizzano troppo le situazioni drammatiche a favore di una fede troppo radicata nella famiglia e nella religione( come se queste ultime siano sempre la manna dal cielo che giustificano ogni lieto fine).
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Sono presenti tutti i luoghi comuni della sceneggiata napoletana di cui Alfonso Brescia regista e Mario Merola attore fuorono protagonisti dalla fine degli anni settanta all'inizio degli anni ottanta.
I siparietti comici di Lucio Montanaro stemperano in parte la drammaticità di molte sequenze, e la sceneggiatura apparte qualche mancanza nel disegno di situazioni convincenti, sembra accompagnare discretamente la vicenda. Il film sicuramente non delude un pubblico dai buoni sentimenti, e infatti tali produzioni miravano soprattutto al pubblico popolare.
Il film in se è discreto anche se molte volte si enfatizzano troppo le situazioni drammatiche a favore di una fede troppo radicata nella famiglia e nella religione( come se queste ultime siano sempre la manna dal cielo che giustificano ogni lieto fine). Apparte ciò Merola risulta funzionale nel ruolo: a dimostrazione che molte volte gli attori venivano penalizzati da sceneggiature abbozzate in fretta e da una regia abbastanza scolastica.
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