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luca g
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domenica 10 novembre 2024
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ai limiti della bojata anche oltre
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Tutti a scrivere 'che ingenuo', ma quale ingenuo!!! uno che si presenta all'aeroporto imbottito di droga!!! un c o°°°°e caso mai;
mi fa venire in mente agli esami di avvocato, anni fa, gli impiegati della commissione fecero togliere maglione e camicia a uno ... aveva tutto il torace e la schiena tappezzati di appunti; e al concorso di magistrato, una poliziotta s'era nascosta gli appunti nelle mutandine, gli agenti della penitenziaria la seguirono fino al bagno, che figura di mmmmmmmm; come billy hayes;
un film falso, assolutamente non_genuino, costruito per fare spèttacolo, il carcere come uno spot,
Moroder faceva colonne sonore tecnologiche, incalzanti, 'con quello che costo in Italia ci si fa un film' dichiarava modestamente all'ìindomani dell'oscar a Panorama,
ma non era assolutamente il musicista adatto per un film serio, giusto per 'american gigolo' la super_bojata in Armani, con l'iperantipatico Gere,
la storia è sicuramente ritoccata ampiamente, evadere da un carcere turco la vanno a raccontare a un idiota, da lì è uscito perché gli americani pagano in dollari,
negli stati uniti hanno un principio, quando un americano si trova nei guai in qualunque parte del mondo, fanno di tutto per tirarlo fuori da dove s'è andato a cacciare, ci sono avvocati specializzati,
come l'amanda knoks, la dolce innocente da 24 anni il primo tempo, assolta in pieno al secondo,
ma per quale caspita di motivo ci si dovrebbe impietosire se sto giovanotto è andato a finire nell'inferno delle carceri turche?
gliel'ha ordinato il dottore di portarsi via un quantitavo di droga da farci sù un bel pò di dindini???!!!!
i turchi possono avere le carceri che vogliono ma se uno ci va a finire perché commette un reato non vedo perchè dev'essere colpa dei turchi,
ammesso e non concesso che trafficare in droga sia un reato;
il film ha un difetto, è diretto da un regista commerciale e non vi è altro da aggiungere, aveva fatto 'piccoli gangster' che bel fim,
qui ci voleva un don siegel, un robert aldrich, una persona seria insomma,
il protagonista è inespressivo, la scena di billy dinanzi alla sentenza dell'ergastolo è penosa, diretta malissimo;
salverei solo il carcerato rifkin interpretato da Bonacelli e il tremendo agente .
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Tutti a scrivere 'che ingenuo', ma quale ingenuo!!! uno che si presenta all'aeroporto imbottito di droga!!! un c o°°°°e caso mai;
mi fa venire in mente agli esami di avvocato, anni fa, gli impiegati della commissione fecero togliere maglione e camicia a uno ... aveva tutto il torace e la schiena tappezzati di appunti; e al concorso di magistrato, una poliziotta s'era nascosta gli appunti nelle mutandine, gli agenti della penitenziaria la seguirono fino al bagno, che figura di mmmmmmmm; come billy hayes;
un film falso, assolutamente non_genuino, costruito per fare spèttacolo, il carcere come uno spot,
Moroder faceva colonne sonore tecnologiche, incalzanti, 'con quello che costo in Italia ci si fa un film' dichiarava modestamente all'ìindomani dell'oscar a Panorama,
ma non era assolutamente il musicista adatto per un film serio, giusto per 'american gigolo' la super_bojata in Armani, con l'iperantipatico Gere,
la storia è sicuramente ritoccata ampiamente, evadere da un carcere turco la vanno a raccontare a un idiota, da lì è uscito perché gli americani pagano in dollari,
negli stati uniti hanno un principio, quando un americano si trova nei guai in qualunque parte del mondo, fanno di tutto per tirarlo fuori da dove s'è andato a cacciare, ci sono avvocati specializzati,
come l'amanda knoks, la dolce innocente da 24 anni il primo tempo, assolta in pieno al secondo,
ma per quale caspita di motivo ci si dovrebbe impietosire se sto giovanotto è andato a finire nell'inferno delle carceri turche?
gliel'ha ordinato il dottore di portarsi via un quantitavo di droga da farci sù un bel pò di dindini???!!!!
i turchi possono avere le carceri che vogliono ma se uno ci va a finire perché commette un reato non vedo perchè dev'essere colpa dei turchi,
ammesso e non concesso che trafficare in droga sia un reato;
il film ha un difetto, è diretto da un regista commerciale e non vi è altro da aggiungere, aveva fatto 'piccoli gangster' che bel fim,
qui ci voleva un don siegel, un robert aldrich, una persona seria insomma,
il protagonista è inespressivo, la scena di billy dinanzi alla sentenza dell'ergastolo è penosa, diretta malissimo;
salverei solo il carcerato rifkin interpretato da Bonacelli e il tremendo agente ... di Paul Smith, il clone di Bud Spencer in Carambola,
... un vero film carcerario fu 'fortune and men's eyes' ... solo che lì la violenza a un detenuto la fanno, una scena da urlo,
e anche 'il caso pisciotta' dove a Placido viene riservato un trattamento che ... povero lui!!!
tutti ottimi film, non un ottimo spot come questo.
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paolp78
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sabato 7 maggio 2022
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una storia vera, molto modificata
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Non di rado al cinema vengono portate delle storie realmente accadute, tanto che è ormai arcinota la classica scritta “tratto da una storia vera”, con cui si avvisa il pubblico di questo aspetto, come se si trattasse di un elemento capace di migliorare la pellicola.
Personalmente non ho mai ritenuto che un’opera cinematografica acquisti maggiore valore in quanto riferita a fatti reali: un film deve essere capace di emozionare ed intrattenere, che poi la storia che viene raccontata sia totalmente frutto di fantasia o no, è un particolare che poco conta.
Questo film diretto di Alan Parker, nonostante che porti sullo schermo la vera storia di William Hayes, che realmente trascorse alcuni anni detenuto in carceri turchi prima di riuscire ad evadere, è in realtà una via di mezzo tra i due tipi di opere cinematografiche.
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Non di rado al cinema vengono portate delle storie realmente accadute, tanto che è ormai arcinota la classica scritta “tratto da una storia vera”, con cui si avvisa il pubblico di questo aspetto, come se si trattasse di un elemento capace di migliorare la pellicola.
Personalmente non ho mai ritenuto che un’opera cinematografica acquisti maggiore valore in quanto riferita a fatti reali: un film deve essere capace di emozionare ed intrattenere, che poi la storia che viene raccontata sia totalmente frutto di fantasia o no, è un particolare che poco conta.
Questo film diretto di Alan Parker, nonostante che porti sullo schermo la vera storia di William Hayes, che realmente trascorse alcuni anni detenuto in carceri turchi prima di riuscire ad evadere, è in realtà una via di mezzo tra i due tipi di opere cinematografiche. La bella sceneggiatura, scritta da un giovane Oliver Stone, prende solo spunto dalla storia vera di Hayes, sviluppandosi poi in modo notevolmente diverso e più accattivante: alcuni personaggi sono inventati, diversi episodi non sono mai accaduti e la stessa sequenza chiave della fuga è del tutto cambiata (nella realtà Hayes fuggì con una barca a remi).
Apprezzabilissima la direzione di Parker che crea atmosfere suggestive, grazie all’ottima ambientazione squallida e respingente, e adotta una narrazione particolarmente intensa e psicologicamente impegnativa.
Il protagonista è interpretato da Brad Davis, davvero eccezionale nell’unico ruolo di rilievo della sua breve carriera. Strepitose le performance di John Hurt e Randy Quaid, che vestono i panni dei compagni di galera; si ricordano poi Paul L. Smith adattissimo alla parte del truce carceriere e Bo Hopkins in un piccolo ruolo ben ricoperto. Infine si segnala la partecipazione di alcuni attori italiani, su tutti quella di Paolo Bonacelli in una parte di assoluto rilievo.
Sono presenti alcune scene dal contenuto quasi filosofico, come quella del senso di marcia dei detenuti, che assume un valore metaforico.
La pellicola venne accusata di essere anti-turca e quasi razzista nella rappresentazione di quel popolo e di quel Paese. Altre critiche vennero mosse per il messaggio ben poco educativo riguardo all’uso di droghe.
Eccellente la tensione che viene creata in alcune scene, come quella iniziale dell’arresto del protagonista in aeroporto.
Ottime le musiche di Giorgio Moroder.
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sabri92
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giovedì 21 novembre 2019
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benvenuti all'inferno...
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Arrestato per possesso di hashish all'aeroporto di Istanbul, William Bill Hayes è processato e condannato a quattro anni e due mesi di reclusione. A seguito di appello del Pubblico Ministero, il reato si trasforma in spaccio e contrabbando di stupefacenti, con forte inasprimento della pena. Non meno di trenta anni, da trascorrere nel penitenziario di Sagmacilar, una sorta di inferno in cui regnano sovrane la violenza, la sporcizia e la delazione. Un luogo in cui è facile rasentare la follia, ed essere quindi trasferiti alla Sezione 13 del medesimo carcere, destinata, appunto, ai criminali insani di mente, in cui la principale occupazione giornaliera è girare intorno ad una colonna, rigorosamente in senso orario, perché verso sinistra «è comunista».
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Arrestato per possesso di hashish all'aeroporto di Istanbul, William Bill Hayes è processato e condannato a quattro anni e due mesi di reclusione. A seguito di appello del Pubblico Ministero, il reato si trasforma in spaccio e contrabbando di stupefacenti, con forte inasprimento della pena. Non meno di trenta anni, da trascorrere nel penitenziario di Sagmacilar, una sorta di inferno in cui regnano sovrane la violenza, la sporcizia e la delazione. Un luogo in cui è facile rasentare la follia, ed essere quindi trasferiti alla Sezione 13 del medesimo carcere, destinata, appunto, ai criminali insani di mente, in cui la principale occupazione giornaliera è girare intorno ad una colonna, rigorosamente in senso orario, perché verso sinistra «è comunista». Film molto crudo, a tratti angosciante, di esplicita condanna nei confronti delle ingiustizie, dell'inciviltà e di un sistema carcerario ben oltre i limiti della umana sopportazione. Magistralmente diretto da Alan Parker, superbamente interpretato sia dal protagonista (Brad Davis) sia dai comprimari (fra cui spiccano John Hurt e Randy Quaid), con splendide colonna sonora e sceneggiatura (entrambe premiate con l'Oscar), Fuga di Mezzanotte è una delle migliori pellicole di genere carcerario mai realizzate. Semplicemente, un capolavoro.
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crockett
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giovedì 29 giugno 2017
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capolavoro
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Un film meraviglioso.Di quelli che ti entrano nel cuore e nella testa.Sono poche le pellicole che riescono a farti sentire la sofferenza per una condizione che di umano a ben poco.Sapere poi che la storia e' completamente vera fa' venire i brividi.Attori più' che convincenti una regia impeccabile e la sceneggiatura di Oliver Stone lo rendono un capolavoro.Il tutto impreziosito da una colonna sonora originale unica
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gustibus
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martedì 28 febbraio 2017
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impossibile dimenticare questo film!
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Visto in streaming rimasterizzato...davvero un bellissimo film che ti entra nelle vene...Ricordo la prima volta nel 1977/78 avevo 25anni...mi aveva impressionato per la veridicita'del racconto..in estate dovevo andare in Tunisia per fare l'interprete in francese per un amico e se non ricordo male c'era "Burghiba" il presidente dell'epoca...seppur il film si svolge in Turchia..c'erano molte similitudini.FILM intenso,coinvolgente..con la musica di Moroder che e' travolgente e ha fatto epoca!!..
Veramente un film da vedere comunque la si pensi.
Qui avere pensieri di sinistra o destra non conta..rivederlo mi ha fatto tornare un ragazzo e non lo sono piu'.
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Visto in streaming rimasterizzato...davvero un bellissimo film che ti entra nelle vene...Ricordo la prima volta nel 1977/78 avevo 25anni...mi aveva impressionato per la veridicita'del racconto..in estate dovevo andare in Tunisia per fare l'interprete in francese per un amico e se non ricordo male c'era "Burghiba" il presidente dell'epoca...seppur il film si svolge in Turchia..c'erano molte similitudini.FILM intenso,coinvolgente..con la musica di Moroder che e' travolgente e ha fatto epoca!!..
Veramente un film da vedere comunque la si pensi.
Qui avere pensieri di sinistra o destra non conta..rivederlo mi ha fatto tornare un ragazzo e non lo sono piu'..non e'poco eh!
Guardatelo mi raccomando!
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toty bottalla
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mercoledì 29 luglio 2015
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angosciante racconto ben rappresentato!
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Un giovane piuttosto ingenuo nel 1970 viene arrestato all'aeroporto di istambul con dell'hashish addosso e comincia il suo calvario...Il film è ben strutturato e credibile in tutte le sue fasi, Parker ci destina una visione angosciante e realistica trascinandoci in un inferno dantesco da cui però il protagonista ci tira fuori procurandosi una fuga miracolosa che sa tanto di giustizia divina, ottima l'interpretazione di Brad Davis nei panni di Billy Hayes, fantastiche anche quelle dei caratteristi che lo affiancano, strepitose: regia e colonna sonora. Saluti.
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salvatore scaglia
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martedì 20 maggio 2014
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il classico ...
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... - in cinematografia "cult" o "must movie" - è quell'opera che, per il livello di eccellenza tecnico-realizzativa e per il messaggio, non ci si stanca mai di rileggere - o rivedere -. Tanto è vero che ogni volta è come se fosse la prima. Anzi e di più: se ne riescono sempre a notare nuove sfumature ed ulteriori insegnamenti.
"Fuga di mezzanotte" si pone certamente tra questi classici.
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filippo catani
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lunedì 10 giugno 2013
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fuga dall'incubo
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Istanbul anni '70. Un cittadino americano viene arrestato all'aereoporto con addosso un quantitativo di hashish. Inizialmente condannato a sei anni, la pena viene commutata in ergastolo. Davanti all'impossibilità delle autorità di fare qualcosa, il ragazzo decide di fare da solo. Tratto da una storia vera.
Bello e duro questo dramma carcerario basato sulla storia vera del protagonista e resa decisamente bene sullo schermo dal regista Alan Parker e dal suo protagonista John Hurt. Forse un pochino troppo esagerata la caratterizzazione delle guardie turche ma tant'è. Il senso del film è assolutamente eloquente; il ragazzo ha commesso certo una leggerezza imperdonabile ma farsi l'ergastolo in una prigione in condizioni disumane è davvero troppo.
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Istanbul anni '70. Un cittadino americano viene arrestato all'aereoporto con addosso un quantitativo di hashish. Inizialmente condannato a sei anni, la pena viene commutata in ergastolo. Davanti all'impossibilità delle autorità di fare qualcosa, il ragazzo decide di fare da solo. Tratto da una storia vera.
Bello e duro questo dramma carcerario basato sulla storia vera del protagonista e resa decisamente bene sullo schermo dal regista Alan Parker e dal suo protagonista John Hurt. Forse un pochino troppo esagerata la caratterizzazione delle guardie turche ma tant'è. Il senso del film è assolutamente eloquente; il ragazzo ha commesso certo una leggerezza imperdonabile ma farsi l'ergastolo in una prigione in condizioni disumane è davvero troppo. Il tutto mentre la diplomazia non riesce a fare nulla e i genitori del ragazzo pagano un avvocato chiaramente corrotto. In cella conosce altri compagni di sventura ma sopratutto entra anche in quello che dovrebbe essere il reparto psichiatrico ed invece è qualcosa di allucinante. Ormai con le spalle al muro arriverà il momento di giocarsi il tutto per tutto. Insomma un film bello e avvincente nel genere anche se l'immagine della Turchia e dei turchi ne esce decisamente (troppo) stereotipata.
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paride86
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sabato 3 novembre 2012
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coinvolgente
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Ispirato ad una drammatica storia vera, "Fuga di Mezzanotte" è un film cupo e sanguigno che narra una discesa agli inferi.
Ci sono una bella galleria di personaggi e un ottimo protagonista, Brad Davis.
Psicologicamente coinvolgente e, a tratti, disturbante.
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gabri
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sabato 25 agosto 2012
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critici cinematografici
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SE UNO DOVESSE DARE RETTA A I CRITICI CHE SCRIVONO QUI NON ANDREBBE MAI A VEDERE UN FILM, INTELLEUTALOIDI PIENI DI BORIA E SINISTRORSI. QUESTO E' STATO UN DEI MIGLIORI FILM PRODOTTI EPPURE RIESCONO A TROVAGLI DEI DIFETTI. MEGLIO SAREBBE CHE ANDASSERO A SPANARE MELIGA !
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(di salvatore scaglia)
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