amomino
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lunedì 17 marzo 2025
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se questo ? un capolav siete suonati quanto travis
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Visto e rivisto negli anni abbastanza decine di volte da poter sintetizzare il giudizio in: 'na stronzata. Capolavoro si, ma di cazzate. Da ridere già all'introduzione del sax nei titoli di testa.
A doverlo valutare seriamente, c'è anche del buono (musiche, fotografia, location ecc.) ma emerge chiaramente che la sceneggiatura è stata buttata giù da uno Scorsese sotto stupefacenti. Dura troppo e troppo è focalizzato su questioni del tutto marginali (Betsy, Pallantine, i servizi segreti, ecc. ecc.) mentre con le potenzialità del soggetto avrebbe dovuto viaggiare per ben altri lidi.
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Visto e rivisto negli anni abbastanza decine di volte da poter sintetizzare il giudizio in: 'na stronzata. Capolavoro si, ma di cazzate. Da ridere già all'introduzione del sax nei titoli di testa.
A doverlo valutare seriamente, c'è anche del buono (musiche, fotografia, location ecc.) ma emerge chiaramente che la sceneggiatura è stata buttata giù da uno Scorsese sotto stupefacenti. Dura troppo e troppo è focalizzato su questioni del tutto marginali (Betsy, Pallantine, i servizi segreti, ecc. ecc.) mentre con le potenzialità del soggetto avrebbe dovuto viaggiare per ben altri lidi. Bislacca la sparatoria finale.
É diventato un cult per la soundtrack, la scena idiota dello specchio e altre minchiate, ma come film anche se non propriamente mediocre è appena discreto. Grande comparsata di Joe Spinell.
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ivan
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lunedì 6 gennaio 2025
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capolavoro senza tempo
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Taxi Driver di Martin Scorsese è un film che esplora la solitudine, la disillusione e la discesa nella follia di un uomo, offrendo uno spaccato impietoso della società urbana degli anni '70. Al centro della pellicola c’è Travis Bickle (Robert De Niro), un veterano del Vietnam che lavora come tassista a New York, città che diventa per lui un microcosmo di decadenza e alienazione.
Il film è una riflessione potente sulla solitudine e l’isolamento, non solo fisico ma anche psicologico. La crescente frustrazione di Travis nei confronti della città e della società lo porta a un punto di rottura, creando una tensione che pervade l'intera pellicola.
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Taxi Driver di Martin Scorsese è un film che esplora la solitudine, la disillusione e la discesa nella follia di un uomo, offrendo uno spaccato impietoso della società urbana degli anni '70. Al centro della pellicola c’è Travis Bickle (Robert De Niro), un veterano del Vietnam che lavora come tassista a New York, città che diventa per lui un microcosmo di decadenza e alienazione.
Il film è una riflessione potente sulla solitudine e l’isolamento, non solo fisico ma anche psicologico. La crescente frustrazione di Travis nei confronti della città e della società lo porta a un punto di rottura, creando una tensione che pervade l'intera pellicola. Il carattere di Travis è ambiguo: da un lato, è un uomo disturbato e violento, dall'altro, mostra una vulnerabilità e un desiderio di redenzione, rendendolo tragicamente umano.
La regia di Scorsese è impeccabile, accompagnata dalla colonna sonora di Bernard Herrmann che, con i suoi toni jazz psichedelici, accentua il senso di inquietudine e paranoia che domina il film. La fotografia, con la sua rappresentazione notturna di New York, diventa quasi un personaggio a sé, rispecchiando il caos interiore di Travis.
La performance di Robert De Niro è iconica e senza pari, portando alla luce la complessità del suo personaggio in modo magistrale. Il suo leggendario "You talkin' to me?" è una delle scene più celebri del cinema, un'interpretazione che rimarrà per sempre impressa nella storia.
Taxi Driver è un film disturbante e potente che, con il suo realismo brutale e la sua analisi psicologica, non solo esplora le contraddizioni dell'individuo, ma anche quelle della società. Un capolavoro senza tempo che, nonostante gli anni, continua a colpire per la sua capacità di esplorare la psicologia umana e le sue zone più oscure.
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alex2044
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martedì 3 dicembre 2024
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w il cinema
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Ho rivisto dopo quasi cinquant'anni questo film , stupendo ! Sembra fatto oggi . Il tempo non lo ha scalfito per nulla . Una pietra migliare nella storia del Cinema . De Niro è straordinario ma anche gli altri attori si sono superati . Un consiglio , rivederlo ogni tanto fa bene al cuore , alla vista e perfino all' udito per la sua colonna sonora . W Il CINEMA e i suoi miracoli !
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alexfilm
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mercoledì 24 gennaio 2024
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super film
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Uno dei migliori film di sempre, metafora del cinema con profonde implicazioni religiose, sociali e politiche, una vetta dell'arte umana.
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marco
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mercoledì 10 maggio 2023
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taxi driver un dei film più belli
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Ci sarebbe da scrivere tantissimo su questo film, ma sintetizzo il tutto: capolavoro assoluto, il film ti trascina in un tubinio di emozioni, incredulità, tristezza e amarezza. Musiche profonde cupe in una scenografia da oscar. Il sassofono he suona mentre vanno le scene è la raffigurazione dell'America di quegli anni, bellissimo-
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marco
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mercoledì 10 maggio 2023
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taxi driver un dei film più belli
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Ci sarebbe da scrivere tantissimo su questo film, ma sintetizzo il tutto: capolavoro assoluto, il film ti trascina in un tubinio di emozioni, incredulità, tristezza e amarezza. Musiche profonde cupe in una scenografia da oscar. Il sassofono he suona mentre vanno le scene è la raffigurazione dell'America di quegli anni, bellissimo-
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samanta
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domenica 26 marzo 2023
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ma dici a me?
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E' facile dare del capolavoro a questo film uscito nel 1976 con cui Scorsese si lanciò come regista affermato nel mondo del cinema. Il film costituì anche l'affermazione di De Niro come uno dei migliori attori della sua generazione (post 1968) e vide la partecipazione come attrice per la prima volta della giovanissima (13 anni) Jodie Foster.
Travis Bickle (Rober De Niro) è un tipo svitato, paranoico e depresso, ex marine reduce dal Vietnam, non riesce a dormire e vive vegetando, dal momento che non dorme decide di fare il taxista facendo i turni di notte. Non ha amici incontra al bar alcuni colleghi dopo la fine dei turni, ma i discorsi sono senza senso, ogni tano oltre la tv va a vedere film porno nei cinema a luci rosse.
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E' facile dare del capolavoro a questo film uscito nel 1976 con cui Scorsese si lanciò come regista affermato nel mondo del cinema. Il film costituì anche l'affermazione di De Niro come uno dei migliori attori della sua generazione (post 1968) e vide la partecipazione come attrice per la prima volta della giovanissima (13 anni) Jodie Foster.
Travis Bickle (Rober De Niro) è un tipo svitato, paranoico e depresso, ex marine reduce dal Vietnam, non riesce a dormire e vive vegetando, dal momento che non dorme decide di fare il taxista facendo i turni di notte. Non ha amici incontra al bar alcuni colleghi dopo la fine dei turni, ma i discorsi sono senza senso, ogni tano oltre la tv va a vedere film porno nei cinema a luci rosse. La sua vita combia dopo l'incontro con 2 donne: Iris (Jodie Foster) una giovane prostituta di 13 anni e Betsy (Cybill Shepherd attrice più di tv, al cinema: Daisy Miller, Alice) giovane ragazza della borghesia nello staff elettorale del senatore Palantine (Leonard Harris scrittore e attore saltuario: Eroe offresi). Betsy è una bella ragazza di 24 anni che accetta curiosa il corteggiamento, ma Travis al primo appuntamento la porta a vedere in un cinema luci rosse da cui lei scappa. Il taxista sempre più squinternato cerca di uccidere il senatore Palantine che ha conosciuto, ma poi desiste e fa una strage degli sfruttatori di Iris, uccidendone 3 e rimanendo ferito, Travis diventa un eroe: Iris ritorna in famiglia e riprende a studiare, Betsy addirittura cerca di riprendere il rapporto con lui.
Travis è un paranoico alienato, traumatizzato dall'esperienza bellica, la chiave della sua storia sta nell'esperienza di taxista mentre in precedenza fissava dissestato la tv o i film porno, adesso percorrendo per strada i quartieri malfamati incontra una popolazione desolata: prostitute e sfruttatori, spacciatori e drogati, teppisti, senza tetto, dove esiste solo insicurezza e sporcizia. Di qui sente l'esigenza di sicurezza e quindi l'impellente necessità di armarsi comprando 4 pistole, ma queste armi provocano una devianza omicida che inizia con il tentativo, fallito, di uccidere il senatore e poi con la strage degli sfruttatori e criminali. Scorsese descrive un'umanità sconfitta, vuota, senza valori, la stessa Betsy che si era allontana vorrebbe ritornare da lui anche se schizzato perché è un eroe per i mass media. E Travis? Come molti film di Scorsese il finale è vago, il taxista non sembra più interessato alla ragazza, ma proseguirà nella sua follia. La recitazione di De Niro è da manuale in una parte difficile da recitare con scene clou come quando è davanti allo specchio o si taglia i capelli come un Mohawak, mentre la recitazione dei comprimari è buona in linea di massima (anche se Jodie Foster non è valutabile), un film che comunque lascia il segno nel bene e nel male: caro Scorsese ogni tanto un finale positivo!
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inesperto
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venerdì 28 agosto 2020
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romanzo su pellicola
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Il realismo a stelle e strisce si sprigiona prepotentemente da questo film di Scorsese, ormai divenuto un cult del cinema moderno. Molto intimista ed a tratti persino onirico, l'intreccio viene sostenuto quasi del tutto da uno smilzo Robert De Niro. Anni d'oro per il nostro, quelli, considerando che un paio d'anni prima di questo lavoro vinse l'Oscar per Il Padrino - Parte II. La profonda introspezione che attraversa il personaggio principale viene immersa in un contesto urbano fatiscente e pullulante di elementi devianti, marginali e poco raccomandabili; l'amalgama risultante da un tale soggetto inserito in un tale ambiente è il capolavoro che tutti possiamo ammirare.
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giulio andreetta
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mercoledì 13 novembre 2019
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scorsese e de niro firmano il capolavoro assoluto
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Non può esserci voto di fronte all'espressione più pura dell'arte. Qui gli aggettivi vengono a mancare, le parole si sprecano. La profondità di questo film, sotto ogni aspetto, ne fa un monumento che resisterà al tempo e passerà alla storia. La triste e appassionata vicenda di un disadattato, di un rietto, che vive di notte perché soffre d'insonnia, e lavora come tassista in una New York malfamata, e piena di delinquenza. La solitudine, l'emarginazione, l'odio nei confronti di un mondo che si percepisce come ostile e minaccioso sono alcuni tra i nodi che vengono messi in evidenza. L'eroismo del protagonista diventa quasi l'emblema di una insensatezza alla Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento.
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Non può esserci voto di fronte all'espressione più pura dell'arte. Qui gli aggettivi vengono a mancare, le parole si sprecano. La profondità di questo film, sotto ogni aspetto, ne fa un monumento che resisterà al tempo e passerà alla storia. La triste e appassionata vicenda di un disadattato, di un rietto, che vive di notte perché soffre d'insonnia, e lavora come tassista in una New York malfamata, e piena di delinquenza. La solitudine, l'emarginazione, l'odio nei confronti di un mondo che si percepisce come ostile e minaccioso sono alcuni tra i nodi che vengono messi in evidenza. L'eroismo del protagonista diventa quasi l'emblema di una insensatezza alla Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento. E poi la fotografia stupenda che indulge su tutte le scintillanti luci della notte newyorkese, la musica di Bernard Herrmann (l'ultima sua colonna sonora) che sottolinea con infinita delicatezza le inquiete e tristi vicissitudini del protagonista, senza mai prevaricare sull'imagine filmica. Montaggio e riprese superlativi. La macchina da presa indulge, con lunghi piani sequenza, sulla narrazione della crudezza della realtà, senza false e moralistiche autocensure. Un film duro, a tratti disturbante, per la sua mancanza di speranza, per la rassegnazione ad un'ingiustizia eletta a metro costitutivo del mondo, è sicuramente uno dei massimi capolavori dell'arte cinematografica del XX secolo.
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[+] sentieri selvaggi
(di samanta)
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marcloud
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lunedì 17 dicembre 2018
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la solitudine secondo scorsese
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Senza ombra di dubbio un film stupendo per atmosfera e sceneggiatura. In Taxi Driver si trovano tutte le caratteristiche del miglior Scorsese. L'attenzione alla psicologia del personaggio e la lenta discesa nella sua solitudine, rendono al massimo il risultato. Grande classico.
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