elgatoloco
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mercoledì 23 marzo 2016
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poliziottesco interessante ed efficace
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Qualche"poliziottesco", come questo"La polizia ha le mani legate"di Luciano Ercoli riusciva comunque a gettar luce su una certa situazione storico-politica(qui si parla degli anni Settanta, precisamente a metà)e un film come questo, "riscoperto"o comunque riproposto ora, ha meriti indubbi, mostrando come un commissario di polizia rimanga coinvolto, se non ha i paraocchi e indaga a 360 gradi, in un gioco ben più forte di lui stesso, con connections insospettate e insospettabili. Se vogliamo, il limite del film, a proposito degli attentatori in un grande albergo milanese, è nel voler dare un preciso colore politico ai mandanti ma, in realtà, questo era/è(o meglio sarebbe tuttora)un limite di molti di questi film.
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Qualche"poliziottesco", come questo"La polizia ha le mani legate"di Luciano Ercoli riusciva comunque a gettar luce su una certa situazione storico-politica(qui si parla degli anni Settanta, precisamente a metà)e un film come questo, "riscoperto"o comunque riproposto ora, ha meriti indubbi, mostrando come un commissario di polizia rimanga coinvolto, se non ha i paraocchi e indaga a 360 gradi, in un gioco ben più forte di lui stesso, con connections insospettate e insospettabili. Se vogliamo, il limite del film, a proposito degli attentatori in un grande albergo milanese, è nel voler dare un preciso colore politico ai mandanti ma, in realtà, questo era/è(o meglio sarebbe tuttora)un limite di molti di questi film.Produttori e pubblico s'immaginavano film generalmente"neutri", mentre oggi in genere prevale la problematica"esistenziale", spesso molto mal realizzata(intendo nel cinema italiano, con poche quanto lodevoli eccezioni). Qui una sceneggiatura notevole dà spazio alla detection"proibita"o comunque ostacolata, mostrando anche le derive della violenza stragista e in genere terroristica, con una sorta di"indiretto libero"in autobus dove le attribuzioni politiche sono le più diverse e contrastanti, proprio nel clima di un non-concordismo dove"ogni vacca è nera", per citare la famosa similitudine hegeliana contro Schelling...Interpreti non sempre eccelsi ma di discrete capacità, più che altro efficaci nella resa di personaggi precisi, come il commissario"che non guarda in faccia a nessuno", l'ambiguo procuratore generale ed altri. Scene ben realizzate, con un tasso di suspense non altissimo(né sarebbe questa la cosa da realizzare)ma comunque funzionale a film che sono, appunto, "polizieschi"e non dei thriller, diremmo così, anche relativamente alla loro"mission". El Gato
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elgatoloco
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mercoledì 13 giugno 2018
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strano"poliziottesco"
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Qiuesto"La polizia ha le mani legate"(1975), è in primis un"poliziottesco", firmato da Luciano Ercoli, regista che generalmente girava film d'altro tenore e non firma la sceneggiatura e neppure il soggetto. E' pieno di incongruenze, che però, come facit, ossia come prodotto finale, non distolgono l'attenzione dal fulcro della storia, dove un commissario di polizia della"narcotici"e un altro, quasi"messo da parte"si trovano ad indagare su un terribile attentato-una strage, che però si rivela essere stato un errore, dato che di mira, in origine, c'era solo un pilastro e non certo la hall di un hotel... Ma poi tutto si svolge in un clima di sospetti recirproci, di boicottaggi, dove un corpo di polizia è abbastanza conflittuale con l'altro, dove un clima di collavorazione tra le autorità statali(o statuali, se si vuole)non riesce a realizzarsi o non si vuole che si realizzi.
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Qiuesto"La polizia ha le mani legate"(1975), è in primis un"poliziottesco", firmato da Luciano Ercoli, regista che generalmente girava film d'altro tenore e non firma la sceneggiatura e neppure il soggetto. E' pieno di incongruenze, che però, come facit, ossia come prodotto finale, non distolgono l'attenzione dal fulcro della storia, dove un commissario di polizia della"narcotici"e un altro, quasi"messo da parte"si trovano ad indagare su un terribile attentato-una strage, che però si rivela essere stato un errore, dato che di mira, in origine, c'era solo un pilastro e non certo la hall di un hotel... Ma poi tutto si svolge in un clima di sospetti recirproci, di boicottaggi, dove un corpo di polizia è abbastanza conflittuale con l'altro, dove un clima di collavorazione tra le autorità statali(o statuali, se si vuole)non riesce a realizzarsi o non si vuole che si realizzi...Non è minimamente un documentario, anche se c'è qualche sequenza tratta da documentari d'epoca(TG, ritengo)ma i riferimenti alle stragi precedenti(da Piazza Fontana, 1969 a Brescia, di due anteriore al film)ci sono tutti. Chi abbia vissuto o comunque letto/studiato quel periodo(chi scrive questa nota si colloca tra le due"dimensioni", con netta dominanza della seconda)sa come allora, causa bombe o pericolo di bombe, la vita dosse complicata: prendere unt reno, andando da una città all'altra era pericoloso, in italia ma anche in altri stati dell'Europa occidentale. Il film non offre una lettura politica univoca, ma accenna al ruolo determinante dei"Servizi Segreti"(deviati?)... Claudio Cassinelli è interprete debole, meglio Franco Fabrizi, Arthur Kennedy, um ambiguo giudice che sa ricredersi, Sara Sperati e qualche altro... El Gato
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