gianni lucini
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domenica 2 febbraio 2014
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un esempio del talento di zabalza
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Il film completa la trilogia dei western spagnoli all’italiana diretti da José Maria Zabalza con lo pseudonimo di Charles Thomas. Gli altri due sono Adios Cjamango ed Ehi gringo, scendi dalla croce. Il regista fece anche un quarto western dello stesso tipo, Al oeste del Rio Grande che però non è mai arrivato nella sale italiane. Il regista, passato alla storia più per le sue colossali bevute che per la qualità dei suoi lavori, era considerato l’Ed Wood spagnolo per la capacità di adattarsi agli scarsi budget messi a disposizione da produttori improvvisati e per la sua abilità nel ridurre al minimo i costi e la durata delle riprese.
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Il film completa la trilogia dei western spagnoli all’italiana diretti da José Maria Zabalza con lo pseudonimo di Charles Thomas. Gli altri due sono Adios Cjamango ed Ehi gringo, scendi dalla croce. Il regista fece anche un quarto western dello stesso tipo, Al oeste del Rio Grande che però non è mai arrivato nella sale italiane. Il regista, passato alla storia più per le sue colossali bevute che per la qualità dei suoi lavori, era considerato l’Ed Wood spagnolo per la capacità di adattarsi agli scarsi budget messi a disposizione da produttori improvvisati e per la sua abilità nel ridurre al minimo i costi e la durata delle riprese. Con il tempo il suo lavoro è stato rivalutato. Artigiano del cinema nel vero senso della parola anche in questo film dà prova della sua perizia nel reggere una storia povera con mezzi altrettanto ridotti. Alle prese con una trama esile e già vista come le vicende del vendicatore solitario che aizza gli abitanti di una cittadina contro un proprietario terriero senza scrupoli, gioca sulla suspence attraverso progressivi disvelamenti dei ruoli che suppliscono alle oggettive mancanze di ritmo. All’inizio del film la scena dell’arrivo di Bruce, il protagonista interpretato da Carlos Quiney con lo pseudonimo di Lawrence Hill, in una Tombstone deserta e quasi spettrale è una trovata geniale. Il fatto che sia deserta perché nelle ore più calde del giorno nessuno ha voglia né di lavorare né di mettere la testa fuori dalle proprie case è l’ironia che la sottende. È un esempio del modo di lavorare di Zabalza, un talentuoso artigiano capace di giocare con il cinema come pochi.
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un esempio del talento di zabalza
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Il film completa la trilogia dei western spagnoli all’italiana diretti da José Maria Zabalza con lo pseudonimo di Charles Thomas. Gli altri due sono Adios Cjamango ed Ehi gringo, scendi dalla croce. Il regista fece anche un quarto western dello stesso tipo, Al oeste del Rio Grande che però non è mai arrivato nella sale italiane. Il regista, passato alla storia più per le sue colossali bevute che per la qualità dei suoi lavori, era considerato l’Ed Wood spagnolo per la capacità di adattarsi agli scarsi budget messi a disposizione da produttori improvvisati e per la sua abilità nel ridurre al minimo i costi e la durata delle riprese.
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Il film completa la trilogia dei western spagnoli all’italiana diretti da José Maria Zabalza con lo pseudonimo di Charles Thomas. Gli altri due sono Adios Cjamango ed Ehi gringo, scendi dalla croce. Il regista fece anche un quarto western dello stesso tipo, Al oeste del Rio Grande che però non è mai arrivato nella sale italiane. Il regista, passato alla storia più per le sue colossali bevute che per la qualità dei suoi lavori, era considerato l’Ed Wood spagnolo per la capacità di adattarsi agli scarsi budget messi a disposizione da produttori improvvisati e per la sua abilità nel ridurre al minimo i costi e la durata delle riprese. Con il tempo il suo lavoro è stato rivalutato. Artigiano del cinema nel vero senso della parola anche in questo film dà prova della sua perizia nel reggere una storia povera con mezzi altrettanto ridotti. Alle prese con una trama esile e già vista come le vicende del vendicatore solitario che aizza gli abitanti di una cittadina contro un proprietario terriero senza scrupoli, gioca sulla suspence attraverso progressivi disvelamenti dei ruoli che suppliscono alle oggettive mancanze di ritmo. All’inizio del film la scena dell’arrivo di Bruce, il protagonista interpretato da Carlos Quiney con lo pseudonimo di Lawrence Hill, in una Tombstone deserta e quasi spettrale è una trovata geniale. Il fatto che sia deserta perché nelle ore più calde del giorno nessuno ha voglia né di lavorare né di mettere la testa fuori dalle proprie case è l’ironia che la sottende. È un esempio del modo di lavorare di Zabalza, un talentuoso artigiano capace di giocare con il cinema come pochi.
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