attiliocoppa
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lunedì 25 gennaio 2016
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addio vecchia inghilterra
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Dopo l'insuccesso del film con Lazenby i produttori dovettero correre ai ripari. Indisponibile Young essi scritturarono il regista di "Goldfinger" Guy Hamilton che si sentiva pronto per affrontare un nuovo 007 e cercarono di riunire gli artefici dei più grandi successi della serie. A Connery, che si era lamentato della avarizia dei produttori, fu offerta una somma di denaro astronomica (che diede in gran parte in beneficenza) più il finanziamento di un film a sua scelta. Egli è insuperabile nel ruolo cui contribuisce con molta ironia, chiave giusta per un film in tutti sappiamo che si sta giocando. I tempi da "Goldfinger" erano cambiati. L'era della "Swinging London" si era conclusa e il clima degli anni '70 cominciava a farsi sentire, senza però condizionare però il film come i successivi.
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Dopo l'insuccesso del film con Lazenby i produttori dovettero correre ai ripari. Indisponibile Young essi scritturarono il regista di "Goldfinger" Guy Hamilton che si sentiva pronto per affrontare un nuovo 007 e cercarono di riunire gli artefici dei più grandi successi della serie. A Connery, che si era lamentato della avarizia dei produttori, fu offerta una somma di denaro astronomica (che diede in gran parte in beneficenza) più il finanziamento di un film a sua scelta. Egli è insuperabile nel ruolo cui contribuisce con molta ironia, chiave giusta per un film in tutti sappiamo che si sta giocando. I tempi da "Goldfinger" erano cambiati. L'era della "Swinging London" si era conclusa e il clima degli anni '70 cominciava a farsi sentire, senza però condizionare però il film come i successivi. Questa è ancora un'opera di transizione. Per aggiornare la serie e renderla più americana affiancarono al fido Maibaum il giovane talentuoso Tom Mankiewicz, figlio del regista Joseph. Ken Adam aggiunge alla sua galleria di capolavori altre scenografie tra le quali si trova forse il suo capolavoro assoluto, non uno dei suoi set giganteschi ma un ascensore (non quello in cui Bond fa a pugni ma quello da cui scende dall'attico di Blofeld - altro set splendido - e nel quale viene narcotizzato prima di essere gettato in un oleodotto). A differenza di Hunt, Hamilton non ha scrupoli realistici: quello che si propone è divertire il pubblico, dargli quello che voleva. Il cast tecnico è ispirato; le trovate sono sorprendenti. Ted Moore ritorna alla fotografia, la più sfavillante insieme a "Goldfinger" di tutta la serie. La trama del romanzo originale di Fleming é completamente stravolta. Il film riporta Bond ai vertici degli incassi planetari. Straordinaria la coppia di Mr. Wint e Mr. Kidd (il bassista jazz Putter Smith che ha dichiarato di essere stato nel film semplicemente se stesso - a parte il lato criminale, si presume -). Tutte le loro scene sono impagabili. La scena iniziale prima dei titoli é una delle migliori dell'intera serie. Charles Gray che aveva avuto una piccola ma simpatica parte in "Si vive solo due volte" interpreta Blofeld (é curioso quanto siano diversi i caratteri del capo della SPECTRE nei film in cui appare). Sembra che il cinismo faccia fare più miracoli che il sentimento per la musica al cinema: la sonorizzazione di questo film ritorna ai vertici di "Goldfinger" a cominciare dalla stupenda canzone "Diamonds are forever" cantata dalla stessa Shirley Bassey di "Goldfinger". Tiffany Case (Jill ST. John) é favolosa, specialmente nella scena del primo incontro con Bond. L'attrice, che incarna l'amoralità e insieme l'euforia della città del peccato forma con lo 007 di Connery una bella coppia. In un piccolo ma di provocante erotismo la prosperosa Lana Wood, sorella di Natalie, la cui morte é uno dei pochi momenti neri nella leggerezza del film. I titoli di testa di Maurice Binder sono splendidi. Il miliardario Willard Whyte, intepretato dal miliardario Jimmy Dean, il "re delle salsicce", é ispirato al miliardario Howard Hughes. Las Vegas sarà anche una città artificiale e del vizio ma i suoi amministratori hanno ragione nel definirla la capitale mondiale dell'intrattenimento. Enjoy.
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fabio57
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giovedì 5 novembre 2015
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uno dei migliori di connery
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Affascinante e ammaliante ,sicuramente uno dei migliori 007,mi spiace che il critico non lo apprezzi,ma dal punto di vista visivo è uno dei più riusciti.Lazenby era una parodia di 007,questo è quello vero.Certo Connery è appesantito ma lo smalto e la classe non li ha certo persi,tant'è che ne farà addirittura un altro,"Mai dire Mai" a riprova che quando c'è la stoffa gli anni non contano.
Da vedere assolutamente
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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forse tra i film di 007 meno convincenti
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Lazenby, non apprezzato dalla critica, se ne va dopo "Al servizio segreto di Sua Maestà" ed ecco che ritorna Sean Connery ma, purtroppo, con la stessa interpretazione annoiata e non convinta che un pò si notava sin da "Si vive solo due volte".
Con "Una cascata di diamanti" c'è il primo vero collegamento tra due film della saga anche se, vedendo il film, pare davvero ben poco evidente : il rapporto tra 007 e Blofeld ( anche stavolta cambiato ) è proprio poco efficace.
I personaggi non convincono più di tanto : abbiamo una coppia di killer affemminati e due Bond Girls ( Tiffany Case-Jill St. John e Plenty O'Toole-Lana Wood ) poco convincenti e meno affascinanti rispetto ad altre.
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Lazenby, non apprezzato dalla critica, se ne va dopo "Al servizio segreto di Sua Maestà" ed ecco che ritorna Sean Connery ma, purtroppo, con la stessa interpretazione annoiata e non convinta che un pò si notava sin da "Si vive solo due volte".
Con "Una cascata di diamanti" c'è il primo vero collegamento tra due film della saga anche se, vedendo il film, pare davvero ben poco evidente : il rapporto tra 007 e Blofeld ( anche stavolta cambiato ) è proprio poco efficace.
I personaggi non convincono più di tanto : abbiamo una coppia di killer affemminati e due Bond Girls ( Tiffany Case-Jill St. John e Plenty O'Toole-Lana Wood ) poco convincenti e meno affascinanti rispetto ad altre.
Evidentemente il film ha sofferto anche a causa della poca chimica tra il Bond di Connery e la Tiffany di Jill St. John e anzi soprattutto a causa della notevole quantità di situazioni che sfociano nel ridicolo : non solo la sequenza pre-titolo ma anche la scena dell'inseguimento su un veicolo lunare e un altro inseguimento "incasinato" con le auto nel bel mezzo di Las Vegas; il Blofeld di Charles Grey non è male come molti dicono ma sicuramente per l'interpretazione non raggiunge Pleasence o Savalas.
Connery, come accennato prima, risulta annoiato e poco coinvolto in un film che, in effetti, è davvero bizzarro.
Per essere un film divertente è divertente ma solo se si trattasse di una commedia e non di un film spy-story che tra l'altro fa parte di una delle saghe cinematografiche più maestose di sempre.
Il meno convincente tra quelli con Sean Connery.
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paride86
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domenica 6 gennaio 2013
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riuscito
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Ultimo Bond ufficiale di Sean Connery e uno tra i più riusciti: suspense, mistero, noir e commedia brillante sono mescolati in questo film pieno - ovviamente - di belle donne e di una violenza inedita per gli 007 dell'epoca.
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gipinna
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mercoledì 7 novembre 2012
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bolso ed insipido
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sicuramente Sean Connery non vide l'ottimo 'Al servizio segreto di sua maestà', e il film ne risente moltissimo. Abbandonata l'ida di fare uno 007 intimista ed umano, lo spione Sean, tornato a furore di dollari, la mette sull'ironia...senza nascondere l'invecchiamento e l'appesantimento degli anni. Ne esce fuori un pastiche tremendo che si salva solo grazie a qualche trovata di sceneggiatura (i killer gay, il nascondiglio di Blofeld che si ispira ad Howard Hughes, il satellite fatto coi diamanti) e ad una certa tenuta, poco spettacolare, più simile a un film con Burt Reynolds (che fu considerato per il ruolo, insieme ad Adam West) che ad uno di 007. Charles Gray è pessimo come Blofeld, Jill st.
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sicuramente Sean Connery non vide l'ottimo 'Al servizio segreto di sua maestà', e il film ne risente moltissimo. Abbandonata l'ida di fare uno 007 intimista ed umano, lo spione Sean, tornato a furore di dollari, la mette sull'ironia...senza nascondere l'invecchiamento e l'appesantimento degli anni. Ne esce fuori un pastiche tremendo che si salva solo grazie a qualche trovata di sceneggiatura (i killer gay, il nascondiglio di Blofeld che si ispira ad Howard Hughes, il satellite fatto coi diamanti) e ad una certa tenuta, poco spettacolare, più simile a un film con Burt Reynolds (che fu considerato per il ruolo, insieme ad Adam West) che ad uno di 007. Charles Gray è pessimo come Blofeld, Jill st. John ha lasciato pochi ricordi come Bond-girl, l'idea di mettere 007 sulle tracce di Blofeld (che qui ha dei cloni) è solo un pretesto per collegare il film al suo predecessore con Lazenby. Sean è stanco, lascerà il rulo al più vivace Roger Moore. C'è una battuta memorabile: " Lo sa che ha ucciso James Bond? ".....'Nessuno è immortale', risponde Connery. Sicuramente l'episodio più stanco dei suoi sei Bond interpretati (escluso l'apocrifo 'Mai dire mai'). Ottima la canzone dei titoli.
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paolo 67
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sabato 29 ottobre 2011
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il ritorno di bond alle stelle
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Dopo il deludente risultato di "Al servizio segreto si sua Maestà" i produttori Saltzman e Broccoli sono corsi ai ripari richiamando Sean Connery e ricreando il clima del Bond di maggior successo: Ecco quindi il ritorno di Ken Adam con delle scenografie capolavoro, stilizzate e metafisiche, la fotografia di Ted Moore, mai così brillante in un film così attento alla seduzione e alla sensualità anche uditiva da avere una nomination all'Oscar per il suono (la musica come sempre nel Bond migliore è di John Barry, qui particolarmente suggestiva e coinvolgente, come nella stupenda title-track). Connery spinge sul pedale dell'ironia, ma quello che c'è di straordinario è che il film riesce a rinverdire, a ricreare in più momenti quell'affascinante smemoramento, quell'elettricità propria dei primi e migliori film della serie, anche se forse non c'è altrettanta freschezza.
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Dopo il deludente risultato di "Al servizio segreto si sua Maestà" i produttori Saltzman e Broccoli sono corsi ai ripari richiamando Sean Connery e ricreando il clima del Bond di maggior successo: Ecco quindi il ritorno di Ken Adam con delle scenografie capolavoro, stilizzate e metafisiche, la fotografia di Ted Moore, mai così brillante in un film così attento alla seduzione e alla sensualità anche uditiva da avere una nomination all'Oscar per il suono (la musica come sempre nel Bond migliore è di John Barry, qui particolarmente suggestiva e coinvolgente, come nella stupenda title-track). Connery spinge sul pedale dell'ironia, ma quello che c'è di straordinario è che il film riesce a rinverdire, a ricreare in più momenti quell'affascinante smemoramento, quell'elettricità propria dei primi e migliori film della serie, anche se forse non c'è altrettanta freschezza. Guy Hamilton torna dopo "Goldfinger" a mettere a frutto esperienze e realizzare idee dirigendo un film la cui tenuta spettacolare regge alla distanza abbastanza bene. Molto divertente la coppia dei cattivi. Il primo 007 ambientato negli USA in quella città artificiale costruita nel deserto che è Las Vegas che si presta molto bene a un film di Bond.
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dragonia
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venerdì 24 giugno 2011
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confusione totale
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C'è poco da dire su quest'ultimo film con Connery...il peggiore di tutti i bond-movie, insieme all'orribile Casino Royale. A cominciare dall'attore protagonista, che si vede benissimo che recita solo per farsi pagare, senza enfasi e senza la simpatia dei primi film; la sceneggiatura è pasticciata, la trama debole e confusa; le bond-girls sono una più idiota dell'altra, per non parlare del ridicolo Blofeld, qui più scemo del solito (al punto da lasciar avvicinare Bond al nastro che fa funzionare la sua base...un vero genio!!!). I goffi killer Kidd e Wint sono solo delle fiacche caricature, la cui presenza da ancora più fastidio dal doppiaggio italiano, che li fa sembrare fr**i.
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C'è poco da dire su quest'ultimo film con Connery...il peggiore di tutti i bond-movie, insieme all'orribile Casino Royale. A cominciare dall'attore protagonista, che si vede benissimo che recita solo per farsi pagare, senza enfasi e senza la simpatia dei primi film; la sceneggiatura è pasticciata, la trama debole e confusa; le bond-girls sono una più idiota dell'altra, per non parlare del ridicolo Blofeld, qui più scemo del solito (al punto da lasciar avvicinare Bond al nastro che fa funzionare la sua base...un vero genio!!!). I goffi killer Kidd e Wint sono solo delle fiacche caricature, la cui presenza da ancora più fastidio dal doppiaggio italiano, che li fa sembrare fr**i. Davvero un pessimo lavoro, Connery ci poteva lasciare in modo più dignitoso.
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f.vassia 81
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giovedì 12 agosto 2010
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un discreto ritorno
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Il film della serie che segna il primo ritorno di Connery ha solo nella seconda parte un buon livello di tensione, ritmo e coinvolgimento;tra le buone scene d'azione, da segnalare un gagliardo combattimento in ascensore tra Bond e un trafficante di diamanti, davvero molto ben girato. Non pochi, comunque, i momenti divertenti, anche grazie a un'inedita coppia di cattivi velatamente omosessuali.
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lorenzomnt
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sabato 17 luglio 2010
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buono
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Diverso dai soliti con connery,però niente male.
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spalla
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venerdì 16 ottobre 2009
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sean connery non ne sbaglia uno!
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Il settimo film della saga ha dalla sua un sia pure momentaneo ritorno di Sean Connery dopo la mediocre interpretazione di George Lazenby. E i risultati sono ben evidenti: questo film è nettamente migliore del precedente! Non solo il personaggio principale è molto meglio interpretato, ma anche la trama è più avvincente e meglio costruita, con moltissimi colpi di scena. E che risolve tutto quello che il deludente finale del precedente film aveva lasciato in sospeso. Ancora una volta il film mescola sapientemente azione, ironia, effetti speciali e mistero. Non manca neppure una piccola dose di humour (come quando Q si mette a "giocare" con le slot machines). Le belle donne sono naturalmente sempre presenti ed anche le ambientazioni sono buone.
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Il settimo film della saga ha dalla sua un sia pure momentaneo ritorno di Sean Connery dopo la mediocre interpretazione di George Lazenby. E i risultati sono ben evidenti: questo film è nettamente migliore del precedente! Non solo il personaggio principale è molto meglio interpretato, ma anche la trama è più avvincente e meglio costruita, con moltissimi colpi di scena. E che risolve tutto quello che il deludente finale del precedente film aveva lasciato in sospeso. Ancora una volta il film mescola sapientemente azione, ironia, effetti speciali e mistero. Non manca neppure una piccola dose di humour (come quando Q si mette a "giocare" con le slot machines). Le belle donne sono naturalmente sempre presenti ed anche le ambientazioni sono buone. Certo, un po' meno esotiche, visto che stavolta ci troviamo prevalentemente negli Stati Uniti, ma non per questo meno accattivanti. Il risultato è quindi ancora una volta quindi un ottimo film. L'unico suo piccolo difetto sta nel fatto di essere a tratti un po' ripetitivo, ma al settimo episodio questo era impossibile da evitare. Insomma, direi che lo 007 interpretato da Connery non stanca mai.
P.S. Un altro titolo per questa recensione, probabilmente migliore che però era troppo lungo, poteva essere: "Ritorna Connery a fare quello che Lazenby non era riuscito a fare. In tutti i sensi".
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