ultimoboyscout
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mercoledì 8 dicembre 2010
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ha fatto carriera il buon guido!
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Il personaggio di Tersilli rispetto al primo film si è evoluto parecchio, accentuando i suoi lati da furbacchione, trasformandosi da giovane medico a manager intrallazzone, speculatore e senza scrupoli al servizio del dio danaro. Tragicomico e dolce-amaro, terribilmente avanti per i tempi, con le sue esagerazioni e caricature ci porta a capire che i tempi non sono poi troppo cambiati. Meno bello e meno divertente del precedente, ma molto più cinico e lungimirante. Mitico Banfi!
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elgatoloco
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martedì 8 maggio 2018
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figlio non spurio del"medico della mutua"
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Guido Tersilli, già"Medico della mutua", diventa ora il "Prof. dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste.convenzionata con la mutura..."(1969), a proposito dei titoli lunghi à la Lina Wertmueller, ma qui la regià è di Luciano Salce, ma il soggetto come anche la sceneggiatura sono di Sordi con Sergio AMidei,; Sordi e Salce riescono a coinvolgere lo spettatore mostrando un medico e ora impresario in quanto direttore della clinica, cinico, arrivista, squalificato dal punto di vista medico, che comunque si presenta con una storia piacevole da seguire, anche perché legata a quella che allora era la"nuova medicina", legata al sistema mutualistico-sanitario vigente in Italia dalla seconda metà degli Anni Sessanta, poi giunta, con varie modifiche, fino ad oggi, UNa satira impietosa, nella quale si mostra come la sanità pubblica mutuabile sia in realtà qualcosa di sfuggente, di mirante a favorire solo i ricchi penalizzando i poveri(nessuna pietà, diremmo, per chi non ha abbastanza soldi per pagare", dove spavaldi marpioni come Tersilli sguazzano.
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Guido Tersilli, già"Medico della mutua", diventa ora il "Prof. dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste.convenzionata con la mutura..."(1969), a proposito dei titoli lunghi à la Lina Wertmueller, ma qui la regià è di Luciano Salce, ma il soggetto come anche la sceneggiatura sono di Sordi con Sergio AMidei,; Sordi e Salce riescono a coinvolgere lo spettatore mostrando un medico e ora impresario in quanto direttore della clinica, cinico, arrivista, squalificato dal punto di vista medico, che comunque si presenta con una storia piacevole da seguire, anche perché legata a quella che allora era la"nuova medicina", legata al sistema mutualistico-sanitario vigente in Italia dalla seconda metà degli Anni Sessanta, poi giunta, con varie modifiche, fino ad oggi, UNa satira impietosa, nella quale si mostra come la sanità pubblica mutuabile sia in realtà qualcosa di sfuggente, di mirante a favorire solo i ricchi penalizzando i poveri(nessuna pietà, diremmo, per chi non ha abbastanza soldi per pagare", dove spavaldi marpioni come Tersilli sguazzano. Sordi, anche autore, è strepitoso, senza dover essere etichettabile come persona"di sinistra"o di"destra", ma realmente coinvolto nella volontà di sbugiardare quanto è reale ma non deve essere reso noto"ad extra"....Da vedere e da apprezzare, Sordi qui è in compagnai di Ira Fuerstenberg, di Claudio Gora, del conte Nuvoletti e di Alessandro Cutolo, ma anche di altri, tra i quali, in una sostanziale comparsata, l'allora non ancora famoso Lino Banfi. El Gato
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elgatoloco
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mercoledì 17 giugno 2020
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ancora tersilli/sordi
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Segutio"altro"del precedente"IL medico della mutua", questo"Il prof.dott, Guido Tersilli, primario della clnica Villa Celeste, convenzionata con le mutue"(1969, regia di Luciano Salce, ma decisamente scritto da Alberto Sordi con Sergio AMidei"), con il titolo lunghissimo amato in quegli anni, è ancora una volta una feroce satira in forma parodica del sistema sanitario nazionale decisamente pre-Covid 19(anzi di più di mezzo secolo anteriore al fatto(), con tanto di incursione nei fatti allora più recenti, relativa anche alle sceelte procedurali da tenere rispetto alla convenzione delle cliniche prviate rispetto alle diverse casse mutue, con quella dose di"cattiveria"che Sordi metteva sempre nelle sue creazioni, per accentuare l'assurdità di certi comportamenti, di determinate maniere di"Porsi "e di atteggiarsi rispetto a una questione seria e drammatica quale la salute.
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Segutio"altro"del precedente"IL medico della mutua", questo"Il prof.dott, Guido Tersilli, primario della clnica Villa Celeste, convenzionata con le mutue"(1969, regia di Luciano Salce, ma decisamente scritto da Alberto Sordi con Sergio AMidei"), con il titolo lunghissimo amato in quegli anni, è ancora una volta una feroce satira in forma parodica del sistema sanitario nazionale decisamente pre-Covid 19(anzi di più di mezzo secolo anteriore al fatto(), con tanto di incursione nei fatti allora più recenti, relativa anche alle sceelte procedurali da tenere rispetto alla convenzione delle cliniche prviate rispetto alle diverse casse mutue, con quella dose di"cattiveria"che Sordi metteva sempre nelle sue creazioni, per accentuare l'assurdità di certi comportamenti, di determinate maniere di"Porsi "e di atteggiarsi rispetto a una questione seria e drammatica quale la salute. Da(purtroppo, sottolineo)fruitore da sempre(dalla nascita)di ospedali e cliniche private -rigorosam,wente conveznionarte, soprattutto per operazionii chirurgiche, posso dire che, in forma parossistica, il film ridaà quanto in realtà avviene, in termini di carrierismo e dunque di irvalità tra medici, di massimizzazione del profitto, di altro ancora). Alcuni elementi, poi, sono"aggiunti", se vogliamo, ma assolutamente compossibili, in una sitazuine quale quella descritta: quando Tersilli seduce la madre di un suo piccolo paziente, venendone anche fin troppo ricambiato, "buttandola"poi a mare(in senso metaforico, ovviamente)quando è"ben cotta", esprime semplicemente il"common sense"del maschio, in specie(ma forse non sempore solo...)latino, quando ha paura di impegnarsi troppo in una realazione extraconiugale dalla quale non ha molto da aspettarsi, in termini di guadagno anche meramente economico(dove il"Metamente"è quasi ironicamente inteso). Azzeccatisisma, poi, l'idea della quasi-rivolta finale, quassi in termini di assemblea sindacale da parte degli altri medici collavoratori, di fronte alla quale Tersilli sceglie di trasformare la clinica in un centro di medicina estetica, in una clinica di megalusso, quando giàVilla Celeste"guardava fin troppo alle condizioni finanziarie di partenza dei prori/delle proprie pazienti. Non c'è un"numero tre"(anche perché i serials cinematografici erano allora in voga, ma non come in s eguito), maa la"via è tracciataq".... Sordi brillantsisimo, è quasi noioso e ripetivivo ribadirlo, tanto è socntato, bene Claudio Gora, collaboratore abituale, il prof.Cutolo, altroPerosnaggio TV"tipico e tòpico, il conte Nuvoletti, a livello femminile Ira Fuersterberg, ma sopratutto Nenda Primavera e Pupella Maggio, menttre, tra gli allora"quasi esordienti", come rappresentante di medcinali, Lino Banfi. El Gato
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elgatoloco
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domenica 21 marzo 2021
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guido tersilli, un ...mito
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"Il Prof.Dotti, Guido Tersilli, primario della clinica VIlla Cesleste, convenzionata con le mutue"(Luciano Salce, scritto da Alberto Sordi e Serigo AMidei, 1969))riprende"Il medico della mutua", diretto un anmo prima da Lugi Zampa e presenta un dott.Tersilli ormai quasi padrone(ma con la moglie e il suocerto)della clinica, che tratta da despota i collboratori, pagandoli sotto il"nimino sindacale", non valutandone la professionalità, sfruttando a più non posso sia le mutue sia soprattutto in clienti, con particolare insistenza sui poveri(che non fa pagare di meno, anzi li dissangua), certo anche i ricchi, ma con "juicio", che si concede delle vacanze"erotiche"extracoiugali con la madre di un bmambino icoverato là ma proveniente da Palermo, che oltre a tutto deve sibire un intervento non da poco, che ai collavboraotri(che per lui sono dei lacché, dei"dipendenti"impone turni massacranti, non ricordando più bnee.
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"Il Prof.Dotti, Guido Tersilli, primario della clinica VIlla Cesleste, convenzionata con le mutue"(Luciano Salce, scritto da Alberto Sordi e Serigo AMidei, 1969))riprende"Il medico della mutua", diretto un anmo prima da Lugi Zampa e presenta un dott.Tersilli ormai quasi padrone(ma con la moglie e il suocerto)della clinica, che tratta da despota i collboratori, pagandoli sotto il"nimino sindacale", non valutandone la professionalità, sfruttando a più non posso sia le mutue sia soprattutto in clienti, con particolare insistenza sui poveri(che non fa pagare di meno, anzi li dissangua), certo anche i ricchi, ma con "juicio", che si concede delle vacanze"erotiche"extracoiugali con la madre di un bmambino icoverato là ma proveniente da Palermo, che oltre a tutto deve sibire un intervento non da poco, che ai collavboraotri(che per lui sono dei lacché, dei"dipendenti"impone turni massacranti, non ricordando più bnee.lui, però. l'ABC della medicina...). Sordi certo, u"ber alles, in qualche modo , osisa gigioneggiando lo schermo, tiranneggiandolo simpaticamente, "mattatore"incondizonato, ma sempre al sercizio dlela satira che sapeva mordare nell'attualità e sulla stessa. QUando Pasoini diceva che gli Itlaiani si meritavano(e meritano,forse direbbe tuttora così)i film di Sordi, che uqi non è regista ma praticamente sogettista e sceneggiatore .princip,e anche se in collavorazione con AMidei, intedeva questo: ossia che Sordi mette il ditto nella piage delle magngne, del malcostume italiano, dove la sanità pubblica, diritto civile assoluto, indiscuitibile, diventava(e continua ad esser,e ache in epoca COVID:::)questione legata a interessi, a corporazioni, a gruppi di potere anche in bambito anitario, purtroppo, dove il diritto universale alla salute rischia di essre ancora oggi, come allora, una chimera, un'utopia non attingibile nella prassi. Sordi gigante, ça va de soi, Claudio Gora, PUeppella Maggio, l0jndefettbile prof.Alessandor Cutol, GIovanni Nuvoletti, Nanda Priamvera e altre(i craratteriste(i communque di avlore sl suo finaoc, con qualche attrice "decorativa"al suo fianco, come è stato spesso notato a proposito dei fil dle grande, grandissio comico romano.Come IDa Galli, nella parte della moglie, Ita Fuersteberg, che ra già nel primo fil,m, soria, allora di un medico non certo"luminare"che si faceva strada con ogni mezzo. QUi la strada è già fatta e la consolida con ogni mezzo... COn sorpresa finale, tra l'altro. El Gato
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