L'esordio del film è quasi in tono dimesso, con una ragazzina che cammina solitaria sui binari di una ferrovia del profondo sud americano con indosso un abito sdrucito e troppo lungo per lei, con "una bambola tutta rotta e una banana marcia in mano" e che rievoca ad un ragazzino alla ricerca del suo aquilone disperso la tragica storia di sua sorella Alva, della sua affannosa ricerca di un vero amore, della sua aspirazione ad una vita migliore, lontano dalle meschinità della piccola cittadina, dallo squallore di un ambiente, quello della pensione Starr, frequentato dagli operai della ferrovia e gestito da una madre ossessiva, autoritaria e sfruttatrice, da un ambiente chiuso, gretto e senza alcuna prospettiva di evasione e infine del suo drammatico e tragico epilogo. Ci vuole un po' prima che entri in scena Natalie Wood e fino ad allora la sceneggiatura sembra tutta incentrata a preparare la sua drammatica entrèe, compreso in quella l'arrivo nella cittadina di un funzionario delle ferrovie, impersonato da un Robert Redford praticamente agli esordi della sua carriera e incaricato apparentemente di licenziare gli operai in seguito alla crisi e alla depressione economica. Ma quando compare lei, nel suo abito rosso fucsia, entrando dal retro della cucina e accompagnata da uno dei suoi spasimanti che quasi le sbava addosso, ehi ragazzi, che colpo! E' semplicemente una delle cose più belle e graziose che siano mai apparse sullo schermo! Certo, dire che Natale Wood era bella è un po' come affermare che i giganti sono alti e i nani sono bassi: ovvio, scontato, tautologico. Eppure mai come in questo film la diva riesce ad usare alcune delle sue famose armi segrete in modo così vivido ed efficace, come quando con i suoi incredibili occhi riesce da basso quasi ad "agganciare" Redford mentre questi scende dalla cima delle scale. Nel cast anche la bravissima caratterista canadese Kate Reid e un giovane Charles Bronson sempre di poche parole. Il film, diretto da Sydney Pollack, amico di Redford e anch'egli alle prime armi, avrebbe meritato ben altra fortuna; in particolare Natalie Wood avrebbe meritato ben altro che una semplice nomination al Golden Globe data la sua strabiliante e memorabile performance. E in effetti, almeno finchè fu in vita, la diva non ottenne mai da Hollywood quei riconoscimenti ufficiali che pure avrebbe amplissimamente meritato... DVD all'altezza della situazione per qualità audio e video; eccessivamente povero invece nei contenuti extra.
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