parsifal
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mercoledì 18 aprile 2018
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solitudine e dintorni
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IL poliedrico Pietrangeli, autore e regista d'eccezione, in collaborazione con Scola e Maccari, sodali nel lavoro quanto nella vita, mette in atto una trasposizione del racconto di Cassola, dando corpo ad una vicemda incentrata sulla solitudine in età adulta, e la conseguente voglia ed incapacità di superarla. Adolfo ( F.Perrier) commesso in una libreria del centro di Roma, insoddisfatto e frustrato , vorrebbe porre fine al suo status di scapolo e così, tramite un annuncio su una rivista femminile entra in contatto con PIna ( S. Milo) , infaticabile lavoratrice di S. Benedetto Po, autonoma ed indipendente, proprietaria di una graziosa villetta ,molto , molto sola anch'essa.
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IL poliedrico Pietrangeli, autore e regista d'eccezione, in collaborazione con Scola e Maccari, sodali nel lavoro quanto nella vita, mette in atto una trasposizione del racconto di Cassola, dando corpo ad una vicemda incentrata sulla solitudine in età adulta, e la conseguente voglia ed incapacità di superarla. Adolfo ( F.Perrier) commesso in una libreria del centro di Roma, insoddisfatto e frustrato , vorrebbe porre fine al suo status di scapolo e così, tramite un annuncio su una rivista femminile entra in contatto con PIna ( S. Milo) , infaticabile lavoratrice di S. Benedetto Po, autonoma ed indipendente, proprietaria di una graziosa villetta ,molto , molto sola anch'essa. I due decidono di incontrarsi e sarà Adolfo ad andare in trasferta. Verrà accolto amorevolmente da Pina, desiderosa di conoscerlo e di sapere quale potrà mai essere il loro futuro. La giornata si svolge serenamente, almeno in apparenza, fino a quando non iniziano ad emergere le varie incongruenze di entrambi, complice il fatto che l'ospite esagera con le libagioni. Adolfo possiede tutte le idiosincrasie tipiche dell'uomo solo, è portato al giudizio tagliente e sarcastico , ha una forte inclinazione all'avarizia e talvolta cinico e spietato. Pina, eterna sognatrice ad occhi aperti , è l'amante di un uomo sposato, Renato (G. Moschin) che le fa visita quando può , per poi scomparire nella notte.Mano a mano che la narrazione va avanti , risulta evidente l'incompatibilità tra i due , benchè la voglia di non essere più soli sia smaccata in entrambi. Si allontaneranno senza colpo ferire e con scarso rammarico. Commedia dal forte retro gusto amaro, che illustra la difficoltà di costruire una coppia in età adulta.
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stefano capasso
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domenica 10 marzo 2019
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un momento di autentico incontro
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Pina vive in un paesino sulle rive del Po, è impiegata presso un consorzio agrario e ormai trentaseienne sente sempre più la solitudine come un peso. Decide di scrivere un annuncio matrimoniale sul giornale, e tra le diverse risposte ricevute sceglie di iniziare un rapporto epistolare con Adolfo, quarantenne romano impiegato in una cartoleria. Quando arriva il momento di conoscersi Adolfo andrà a passare una giornata da Pina e per i due sarà l’occasione di fare reciproca conoscenza in modo decisamente più approfondito.
Gran bel film di Antonio Pietrangeli, come sempre capace di delineare in modo preciso i caratteri dei suoi personaggi ed analizzare in profondità i loro vissuti, le loro relazioni e le loro difficoltà, in particolar modo per quanto riguarda le donne.
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Pina vive in un paesino sulle rive del Po, è impiegata presso un consorzio agrario e ormai trentaseienne sente sempre più la solitudine come un peso. Decide di scrivere un annuncio matrimoniale sul giornale, e tra le diverse risposte ricevute sceglie di iniziare un rapporto epistolare con Adolfo, quarantenne romano impiegato in una cartoleria. Quando arriva il momento di conoscersi Adolfo andrà a passare una giornata da Pina e per i due sarà l’occasione di fare reciproca conoscenza in modo decisamente più approfondito.
Gran bel film di Antonio Pietrangeli, come sempre capace di delineare in modo preciso i caratteri dei suoi personaggi ed analizzare in profondità i loro vissuti, le loro relazioni e le loro difficoltà, in particolar modo per quanto riguarda le donne. Grazie alla magistrale sceneggiatura scritta insieme a Scola e Maccari, il film conduce lentamente ed inesorabilmente nel confronto ravvicinato di due esistenze caratterizzate dal disagio della solitudine, due esseri umani tagliati fuori dal boom economico di quegli anni e che devono inventarsi una vita ai margini. Man mano che si avvicinano nel loro incontro cadono i veli delle piccole ipocrisie, degli atteggiamenti costruiti ad arte per attenersi alla pubblica morale. E se quello che emerge è l’impossibilità di stare insieme per via di una profonda incompatibilità, allo stesso tempo nel momento in cui i due si aprono completamente alla verità, alle loro debolezze, alle loro meschinità, diventa possibile un incontro autentico, una vicinanza reale che permette un momento di totale abbandono all’altro. È un apertura che pero sarà insostenibile, dettata com’è dalla disperazione: ben presto, una volta ristabilite le distanz0,e il linguaggio della formalità e dell’ipocrisia riprenderà il sopravvento.
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parsifal
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giovedì 19 aprile 2018
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solitudine e provincia
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IL poliedrico Pietrangeli, autore e regista d'eccezione, in collaborazione con Scola e Maccari, sodali nel lavoro quanto nella vita, mette in atto una trasposizione del racconto di Cassola, dando corpo ad una vicenda incentrata sulla solitudine in età adulta, e la conseguente voglia ed incapacità di superarla. Adolfo ( F. Perrier) commesso in una libreria del centro di Roma, insoddisfatto e frustrato , vorrebbe porre fine al suo status di scapolo e così, tramite un annuncio su una rivista femminile entra in contatto con Pina ( S. Milo) , infaticabile lavoratrice di S. Benedetto Po, autonoma ed indipendente, proprietaria di una graziosa villetta ,molto , molto sola anch'essa.
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IL poliedrico Pietrangeli, autore e regista d'eccezione, in collaborazione con Scola e Maccari, sodali nel lavoro quanto nella vita, mette in atto una trasposizione del racconto di Cassola, dando corpo ad una vicenda incentrata sulla solitudine in età adulta, e la conseguente voglia ed incapacità di superarla. Adolfo ( F. Perrier) commesso in una libreria del centro di Roma, insoddisfatto e frustrato , vorrebbe porre fine al suo status di scapolo e così, tramite un annuncio su una rivista femminile entra in contatto con Pina ( S. Milo) , infaticabile lavoratrice di S. Benedetto Po, autonoma ed indipendente, proprietaria di una graziosa villetta ,molto , molto sola anch'essa. I due decidono di incontrarsi e sarà Adolfo ad andare in trasferta. Verrà accolto amorevolmente da Pina, desiderosa di conoscerlo e di sapere quale potrà mai essere il loro futuro. La giornata si svolge serenamente, almeno in apparenza, fino a quando non iniziano ad emergere le varie incongruenze di entrambi, complice anche il fatto che l’ospite tende ad esagerare con le libagioni. Adolfo possiede tutte le idiosincrasie tipiche dell'uomo solo, è portato al giudizio tagliente e sarcastico , ha una forte inclinazione all'avarizia e talvolta è cinico e spietato. Pina, eterna sognatrice ad occhi aperti , per non soffocare nella propria amarezza cerca l’affetto che desidera ovunque ed è l'amante di un uomo sposato, Renato (G. Moschin) che le fa visita quando può , per poi scomparire nella notte. Mano a mano che la narrazione va avanti , risulta evidente l'incompatibilità tra i due , benchè la voglia di non essere più soli sia smaccata in entrambi. Si allontaneranno senza colpo ferire e con scarso rammarico. Commedia dal forte retro gusto amaro, che illustra la difficoltà di costruire una coppia in età adulta, sullo sfondo della provincia italiana, durante il boom economico.
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elgatoloco
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martedì 29 maggio 2018
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commedia?
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Decisamente, con questo"La visita"(ANtonio Pietrangeli, 1964, da un racconto di Carlo Cassola), un film duro, che contrasta con il clima"di fondo"da commedia italian style o meglio il regista, anche basandosi su un testo letterario importante, contamina il sermo humilis con quello sublimis, la commedia con il dramma di esistenze vuote, sostanzialmente trascinate, "virate"al nulla...Esistenzialismo senza parere, diremmo, senso della vacuità di un'esistenza trascinata, non "gestita"in base a valori o a idealità, in mano all'effimero"boom"(nel 1964 esso era già in crisi, forse, oppure volgeva al termine, quasi trascinandosi-mi scuso per l'iterazione del termine, che però serve per chiarire il problema stancamente), dove l'ambiente della campagna.
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Decisamente, con questo"La visita"(ANtonio Pietrangeli, 1964, da un racconto di Carlo Cassola), un film duro, che contrasta con il clima"di fondo"da commedia italian style o meglio il regista, anche basandosi su un testo letterario importante, contamina il sermo humilis con quello sublimis, la commedia con il dramma di esistenze vuote, sostanzialmente trascinate, "virate"al nulla...Esistenzialismo senza parere, diremmo, senso della vacuità di un'esistenza trascinata, non "gestita"in base a valori o a idealità, in mano all'effimero"boom"(nel 1964 esso era già in crisi, forse, oppure volgeva al termine, quasi trascinandosi-mi scuso per l'iterazione del termine, che però serve per chiarire il problema stancamente), dove l'ambiente della campagna.quasi mare in contrasto con la capitale da cui viene il protagonista maschile segna una contraddizione, invero una delle tante, dove dovremmo enumerare l'eros, visto da punti di vista diversissimi, la vita e la sua"gestione", la visione del mondo(o non visione.concezione dello stesso). Pientrangli, come in"Io la conoscevo bene"entra molto bene in medias res, con grande sensibilità e intelligenza, come fanno gli interpreti, da una Sandra Milo quasi al"top", a Mario Adorf, grande atore di teatro(aveva lavorato con Brecht, inter cetera) e di cinema spesso trascurato, per non dire di Gastone Moschin, Didi Perego, François Périer e altri/e. Un film da vedre-rivedere. studiare, "riscoprire"nell'accezione piena del lemma. El Gato
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