Quarto film per il regista Tinto Brass, molto prima che imboccasse la strada dell'erotismo. Girato nel 1964, sceneggiato da Rodolfo Sonego, ambientato in Veneto, terra natia del regista, narra una vicenda apparentemente improntata su un episodi fantascientifico, ossia l'arrivo di un astronave in un piccolo paesino di provincia. In realtà, si tratta solo di un pretesto per sviscerare e mettere a nudo, in chiave farsesca e con notevole ironia, le mille storture, idiosincrasie ed i vizi nascosti della piccola borghesia locale.
Sordi interpreta ben quattro ruoli; Il maresciallo dei carabinieri che indaga sul caso, ligio al dovere e duro di comprendonio, il ragioniere con velleità intellettuali " ho scritto undici commedie inediti e tre romanzi, ma a Roma ci sono degli intellettuali che impediscono agli esordienti di provincia di avere successo" , frustrato ed amante della moglie di un notabile, interpretata dalla Vitti.
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Quarto film per il regista Tinto Brass, molto prima che imboccasse la strada dell'erotismo. Girato nel 1964, sceneggiato da Rodolfo Sonego, ambientato in Veneto, terra natia del regista, narra una vicenda apparentemente improntata su un episodi fantascientifico, ossia l'arrivo di un astronave in un piccolo paesino di provincia. In realtà, si tratta solo di un pretesto per sviscerare e mettere a nudo, in chiave farsesca e con notevole ironia, le mille storture, idiosincrasie ed i vizi nascosti della piccola borghesia locale.
Sordi interpreta ben quattro ruoli; Il maresciallo dei carabinieri che indaga sul caso, ligio al dovere e duro di comprendonio, il ragioniere con velleità intellettuali " ho scritto undici commedie inediti e tre romanzi, ma a Roma ci sono degli intellettuali che impediscono agli esordienti di provincia di avere successo" , frustrato ed amante della moglie di un notabile, interpretata dalla Vitti. Inoltre vi è Don Giuseppe, parroco di campagna semplice e con una forte propensione per il " bicierin d'ombretta" ed infine ilo Conte Momi, ritratto della decadenza aristocratica, personaggio riproposto anni più tardi con il nome di Gianmaria Catalan Belmonte, in un episodio dei " Nuovi MOstri". Durante le indagini , il maresciallo scopre che le virtù declamate a gran voce dagli abitanti del luogo, sono ben poche e lasciano il passo ai molti vizi segreti ed inconfessati della moltitudine dei cittadini. Finale grottesco ed ironico. Si intravede la pruderie dei film che realizzerà negli anni a venire, durante la scena della festa a casa del Conte Momi. Interessante.
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