Un western un po’ atipico e poco conosciuto, questo film di Robert Parrish, noto come regista e produttore. Pochi attori, ma buoni: Robert Mitchum, nella parte del pistolero Martin Brady, la bella Julie London nei panni della moglie infelice di un ufficiale dell’esercito americano e il grande caratterista Pedro Armendariz (indimenticabile sergente Beaufort de “Il massacro di Fort Apache”) che interpreta il governatore Cipriano Castro in lotta con il proprio fratello, l’ambizioso generale Marcos Castro (Victor Manuel Mendoza) che alla fine lo eliminerà per impossessarsi della sua carica. Il sornione Mitchum è stato veramente un prodigio della recitazione cinematografica, nel senso che si adatta benissimo ad ogni copione, risultando convincente anche dove la sceneggiatura può presentare qualche lacuna.
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Un western un po’ atipico e poco conosciuto, questo film di Robert Parrish, noto come regista e produttore. Pochi attori, ma buoni: Robert Mitchum, nella parte del pistolero Martin Brady, la bella Julie London nei panni della moglie infelice di un ufficiale dell’esercito americano e il grande caratterista Pedro Armendariz (indimenticabile sergente Beaufort de “Il massacro di Fort Apache”) che interpreta il governatore Cipriano Castro in lotta con il proprio fratello, l’ambizioso generale Marcos Castro (Victor Manuel Mendoza) che alla fine lo eliminerà per impossessarsi della sua carica. Il sornione Mitchum è stato veramente un prodigio della recitazione cinematografica, nel senso che si adatta benissimo ad ogni copione, risultando convincente anche dove la sceneggiatura può presentare qualche lacuna. “Il meraviglioso paese” ha una trama molto semplice, ma interessante. Parla di un Americano al servizio di un signorotto messicano, che fallisce l’incarico di procurare una partita d’armi nel Texas; inoltre uccide, per legittima difesa, un uomo che ha appena assassinato una persona inerme. Sarà Helen (Julie London) a rimetterlo sulla retta via, dopo che la sua vita rischia di scivolare su una china pericolosa. Per lei, Brady (Mitchum) rinuncia al denaro, al Messico e purtroppo perde anche il proprio cavallo, ucciso da un sicario che lo sta inseguendo. Dopo essersi liberato dai masnadieri inviati sulle sue tracce, l’uomo rinuncia definitivamente alle armi e si avvia a piedi verso il Rio Grande, confine fra Messico e Stati Uniti. Il suo ritorno in patria, dopo anni di esilio messicano, prelude forse ad un futuro più tranquillo, accanto alla donna che lo ha affascinato fin dal primo incontro. Il film ha le sue qualità migliori nella scenografia, che insiste su paesaggi assolati e brulli tipici delle terre del Sud-Ovest, ma mostra anche sequenze girate fra la natura lussureggiante dei boschi e lungo un fiume. Gli ingredienti tipici del western classico ci sono tutti: gli Apache che hanno assaltato un convoglio, i soldati a cavallo afro-americani, il pistolero solitario e la donna che ha sposato un militare senza amarlo. In complesso, 98 minuti di proiezione che non annoiano mai.
Domenico Rizzi, scrittore
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(di samanta)
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