leprotto
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sabato 5 marzo 2011
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ridicolo!
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E' un film ridicoletto e tremendamente pacchiano nella creazione dell'atmosfera gotica. A tratti è proprio demenziale, col giornalista che confonde la casa dell'assassino perché ha preso come riferimento una transenna che è stata spostata (scriversi l'indirizzo no? ma chi ti ha fatto giornalista?) o col castello che ha la sirena luminosa dell'allarme negli occhi di un teschio... Nella prima scena più corposa di Gianna Maria Canale, la grandissima Lydia Simoneschi che la doppia potrebbe dar l'impressione di essere troppo matura, ma proseguendo con la visione del film si comprende perché Lydia usi questo tipo di voce (in altre scene addolcisce il timbro in maniera esemplare).
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E' un film ridicoletto e tremendamente pacchiano nella creazione dell'atmosfera gotica. A tratti è proprio demenziale, col giornalista che confonde la casa dell'assassino perché ha preso come riferimento una transenna che è stata spostata (scriversi l'indirizzo no? ma chi ti ha fatto giornalista?) o col castello che ha la sirena luminosa dell'allarme negli occhi di un teschio... Nella prima scena più corposa di Gianna Maria Canale, la grandissima Lydia Simoneschi che la doppia potrebbe dar l'impressione di essere troppo matura, ma proseguendo con la visione del film si comprende perché Lydia usi questo tipo di voce (in altre scene addolcisce il timbro in maniera esemplare). Un effetto speciale in particolare -su cui non mi soffermo per non spoilerare il tutto- è realizzato con enorme maestria, questo sì. Ma per il resto...
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paolo 67
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giovedì 24 maggio 2012
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un classico ancora attuale e inquietante
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Una serie di giovani donne vengono trovate morte dissanguate. Un giornalista che indaga scoprirà un'orribile verità. I VAMPIRI è uno dei capolavori del genio sadico di Riccardo Freda, un film che all'epoca ebbe nessun successo, perchè il pubblico snobbava i film che scopriva diretti da un italiano. Da lì Freda inventò uno pseudonimo straniero, fu l'inventore del falso nome straniero. Protagonista è Gianna Maria Canale, talmente bella “da essere perfetta per la parte della vecchiaccia brutta che ringiovanisce” (Freda). Girato con pochi soldi in dodici giorni, ricostruendo Montmartre in un teatro di posa a Roma grazie al talento dello scenografo Beni Montresor, con il contributo importante per la trasfigurazione gotica e spettrale della fotografia di Mario Bava, autore di ottimi trucchi insieme a Freda, il film raggiunge un orrore psicologico attraverso la realtà: la protagonista, che uccide giovani vittime con la complicità di uno scienziato pazzo che studia il mistero della vita umana, è ispirata alla figura della contessa di Bathory che pensava di restare giovane grazie al sangue delle ragazzine.
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Una serie di giovani donne vengono trovate morte dissanguate. Un giornalista che indaga scoprirà un'orribile verità. I VAMPIRI è uno dei capolavori del genio sadico di Riccardo Freda, un film che all'epoca ebbe nessun successo, perchè il pubblico snobbava i film che scopriva diretti da un italiano. Da lì Freda inventò uno pseudonimo straniero, fu l'inventore del falso nome straniero. Protagonista è Gianna Maria Canale, talmente bella “da essere perfetta per la parte della vecchiaccia brutta che ringiovanisce” (Freda). Girato con pochi soldi in dodici giorni, ricostruendo Montmartre in un teatro di posa a Roma grazie al talento dello scenografo Beni Montresor, con il contributo importante per la trasfigurazione gotica e spettrale della fotografia di Mario Bava, autore di ottimi trucchi insieme a Freda, il film raggiunge un orrore psicologico attraverso la realtà: la protagonista, che uccide giovani vittime con la complicità di uno scienziato pazzo che studia il mistero della vita umana, è ispirata alla figura della contessa di Bathory che pensava di restare giovane grazie al sangue delle ragazzine. Bava diresse il lieto fine imposto dalla produzione. Musica di Roman Vlad.
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dandy
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sabato 21 novembre 2020
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il primo horror nostrano,e già dovevano rompere...
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Nato per scommessa dei produttori Donati e Carpentieri,il film che ha segnato l'inizio del genere horror in Italia.Freda,che co-sceneggia e interpreta il ruolo di un dottore,si ispira vagamente al personaggio della contessa Bathory,e riesce a creare un'atmosfera abbastanza lugubre,aiutato dalle scenografie e dalle musiche.E si distacca dalla figura tipica del vampiro già collaudata nei precedenti film tedeschi ed inglesi mischiando gotico e macabro con rimandi letterari e cinefili(tra cui "Vampyr" di Dreyer),con in più un'allusione in anticipo sui tempi del mito dell'eterna bellezza fornito dalla medicina.Ma aldilà dell'indiscutibile valore storico,oggi appare alquanto squilibrato e frammentato,causa le imposizioni produttive:dopo che Freda ebbe abbandonato il set fu sostituito da Mario Bava,cui si devono l'ottima fotografia e i magnifici trucchi ottici(già utilizzati in "Il dpttor Jeckyll") per la sequenza memorabile dell'invecchiamento e ringiovanimento a vista della Canale(qui al suo ultimo film con Freda).
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Nato per scommessa dei produttori Donati e Carpentieri,il film che ha segnato l'inizio del genere horror in Italia.Freda,che co-sceneggia e interpreta il ruolo di un dottore,si ispira vagamente al personaggio della contessa Bathory,e riesce a creare un'atmosfera abbastanza lugubre,aiutato dalle scenografie e dalle musiche.E si distacca dalla figura tipica del vampiro già collaudata nei precedenti film tedeschi ed inglesi mischiando gotico e macabro con rimandi letterari e cinefili(tra cui "Vampyr" di Dreyer),con in più un'allusione in anticipo sui tempi del mito dell'eterna bellezza fornito dalla medicina.Ma aldilà dell'indiscutibile valore storico,oggi appare alquanto squilibrato e frammentato,causa le imposizioni produttive:dopo che Freda ebbe abbandonato il set fu sostituito da Mario Bava,cui si devono l'ottima fotografia e i magnifici trucchi ottici(già utilizzati in "Il dpttor Jeckyll") per la sequenza memorabile dell'invecchiamento e ringiovanimento a vista della Canale(qui al suo ultimo film con Freda).I produttori imposero a Bava il lieto fine,eliminarono il prologo con l'esecuzione di Signoret e tanti altri elementi macabri accentuando la trama da thriller hitchockiano.Con il risultato di fare del film un fiasco in patria,mentre all'estero venne apprezzato molto.In seguito Freda avrebbe usato un pseudonimo anglofono per i suoi film futuri,e così pure Bava in parte.
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