mondolariano
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venerdì 8 aprile 2011
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grande alfred ma toni troppo affettati
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L’onesto cittadino che all’improvviso si trova coinvolto a vivere un incubo mortale era già stato interpretato da Edward G.Robinson ne “La strada scarlatta” e “La donna del ritratto”, direi con migliori risultati. Hitchcock sfodera la sua inimitabile regia ma mantiene la vicenda su toni troppo affettati per trasmettere il senso della tragedia. Gli attori incarnano sempre la sfera benestante della società americana: un James Stewart troppo inamidato per rendere verosimile la sua parte di padre distrutto, affiancato dall’immancabile e classica biondona, che stavolta ha il volto di Doris Day.
Come si sa, il piatto forte è la scena all’Albert Hall con la musica atonale di Arthur Benjamin (non di Bernard Herrmann che invece la dirige) su cui si basa la montante suspense dell’attentato.
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L’onesto cittadino che all’improvviso si trova coinvolto a vivere un incubo mortale era già stato interpretato da Edward G.Robinson ne “La strada scarlatta” e “La donna del ritratto”, direi con migliori risultati. Hitchcock sfodera la sua inimitabile regia ma mantiene la vicenda su toni troppo affettati per trasmettere il senso della tragedia. Gli attori incarnano sempre la sfera benestante della società americana: un James Stewart troppo inamidato per rendere verosimile la sua parte di padre distrutto, affiancato dall’immancabile e classica biondona, che stavolta ha il volto di Doris Day.
Come si sa, il piatto forte è la scena all’Albert Hall con la musica atonale di Arthur Benjamin (non di Bernard Herrmann che invece la dirige) su cui si basa la montante suspense dell’attentato. Non meno affascinante è l’atmosfera di mistero che regna intorno all’Ambrose Chapel, forse il particolare più riuscito del film. Inguardabile, invece, la sequenza iniziale a bordo dell’autobus, col panorama proiettato attraverso i finestrini: un trucco cinematografico che tradisce l’età del grande Alfred.
Insomma, quattro stelle ma meno brillanti rispetto a “La donna che visse due volte”.
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filippo catani
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giovedì 12 luglio 2012
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pellicola magistrale
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Marocco. Una coppia di turisti statunitensi sono in vacanza; lui è uno stimato medico e lei è una famosissima cantante. La coppia ha con se il piccolo figlio. Il terzetto viene avvicinato da un personaggio misterioso che da lì a poco rimarrà ucciso non prima di essere riuscito a confidare al medico un pericoloso segreto riguardo un attentato da compiere a Londra. La coppia, in procinto di rivelare il tutto alle autorità, decide di soprassedere in quanto il loro figlio viene rapito. Remake di un omonimo film sempre dello stesso regista.
Davanti ad un'opera del genere non si può fare altro che alzarsi in piedi per applaudire. Tutto è perfetto.
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Marocco. Una coppia di turisti statunitensi sono in vacanza; lui è uno stimato medico e lei è una famosissima cantante. La coppia ha con se il piccolo figlio. Il terzetto viene avvicinato da un personaggio misterioso che da lì a poco rimarrà ucciso non prima di essere riuscito a confidare al medico un pericoloso segreto riguardo un attentato da compiere a Londra. La coppia, in procinto di rivelare il tutto alle autorità, decide di soprassedere in quanto il loro figlio viene rapito. Remake di un omonimo film sempre dello stesso regista.
Davanti ad un'opera del genere non si può fare altro che alzarsi in piedi per applaudire. Tutto è perfetto. La storia è davvero coinvolgente e prende di mira due tranquille persone che finiscono per ritrovarsi all'interno di intrighi decisamente più grandi di loro. E poi sono suggestive e meravigliose le ambientazioni sia in Marocco ma anche e soprattutto a Londra. La scena della Royal Albert Hall con il crescendo di tensione mano a mano che la musica arriva al punto in cui deve intervenire il killer è magistrale così come la sequenza finale nell'ambasciata. Nonostante le perplessità che ci furono, grande interpretazione per Doris Day così come per James Steward davvero a suo agio nella parte. Per gli amanti dello spionaggio questo capolavoro del grande Hitchcock è davvero imperdibile.
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shiningeyes
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sabato 20 luglio 2013
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cinema e musica uniti alla grande!
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Per Alfred Hitchcock il connubio musica-film rivestiva sempre un elemento essenziale nel suo cinema; e mai andato bene quanto nel film “L'uomo che sapeva troppo”, dove una lunga sequenza di musica operistica e un motivetto divenuto famosissimo (Que sera, sera) danno un netto valore emotivo e drammatico a quest'altro capolavoro della filosofia hitchcockiana.
In questa tesissima spy-story c'è l'onnipresente tema della lotta contro l'avversità, il cui simbolo è rappresentato dal medico Ben Mckenna(James Stewart), casualmente venuto in possesso di un'informazione segretissima su un attentato che deve avvenire e che, si vede diviso dal dovere morale di rivelare il segreto alle autorità e dal dovere paterno di salvare suo figlio rapito dai perfidi mandanti dell'attentato, in modo che la loro operazione non venga intralciata.
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Per Alfred Hitchcock il connubio musica-film rivestiva sempre un elemento essenziale nel suo cinema; e mai andato bene quanto nel film “L'uomo che sapeva troppo”, dove una lunga sequenza di musica operistica e un motivetto divenuto famosissimo (Que sera, sera) danno un netto valore emotivo e drammatico a quest'altro capolavoro della filosofia hitchcockiana.
In questa tesissima spy-story c'è l'onnipresente tema della lotta contro l'avversità, il cui simbolo è rappresentato dal medico Ben Mckenna(James Stewart), casualmente venuto in possesso di un'informazione segretissima su un attentato che deve avvenire e che, si vede diviso dal dovere morale di rivelare il segreto alle autorità e dal dovere paterno di salvare suo figlio rapito dai perfidi mandanti dell'attentato, in modo che la loro operazione non venga intralciata. A dare man forte al marito ci sta l'ex famosa cantante Jo(Doris Day nel suo primo ruolo drammatico), che sarà di appoggio alla pericolosa operazione autonoma di Ben, per salvare il figlio. Un altro tema, che ci fa venire subito in mente il futuro “Intrigo Internazionale”, è il coinvolgimento di un uomo comune in faccende di spionaggio d'alto tasso di pericolosità, e che soprattutto ci capita sempre tramite il caso, aumentando così il livello di suspense, dato che, se ad occuparsi della faccenda c'è un professionista del mestiere, le sue mosse risulteranno molto più prevedibili di un uomo comune.
Come al solito Hitchcok si avvale delle preziose collaborazioni del compositore Bernard Hermann, che fa un lavoro magistrale come sempre (e la musica qui, è una delle più belle mai fatte dal compositore) e della precisissima fotografia di Richard Burks; per un risultato che come sempre è di altissimo livello, facendo risultare questo film come un ennesimo capolavoro del cineasta inglese.
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samanta
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domenica 15 luglio 2018
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no è una persona è un posto ...
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Il film di Hitchcock (remake di un suo precedente film del 1934) è del 1956, ebbe un grande successo quando uscì ed è a mio avviso uno dei migliori del regista. Il tema del film, ripreso anche in altri soggetti (Intrigo Internazionale per tutti), è quello del coinvolgimento di persone tranquille che senza alcuna colpa vengono coinvolte in intrighi e nel caso in specie in un thriller politico intenazionale.
La trama [alcuni elementi SPOILER]: la famiglia del dr. Ben McKenna (James Stewart) chirurgo di Indianapolis composta dalla moglie Jo, già famosa cantante (Doris day) dal figlioletto Hank, sono in vacanza in Marocco a Marrakech e sono testimoni involontari dell'assassinio di un francese (Daniel Gelin) conosciuto casualmente, che prima di morire confida al medico che a Londra verrà ucciso preso un uomo politico e di andare a cercare"Ambrose Chappell".
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Il film di Hitchcock (remake di un suo precedente film del 1934) è del 1956, ebbe un grande successo quando uscì ed è a mio avviso uno dei migliori del regista. Il tema del film, ripreso anche in altri soggetti (Intrigo Internazionale per tutti), è quello del coinvolgimento di persone tranquille che senza alcuna colpa vengono coinvolte in intrighi e nel caso in specie in un thriller politico intenazionale.
La trama [alcuni elementi SPOILER]: la famiglia del dr. Ben McKenna (James Stewart) chirurgo di Indianapolis composta dalla moglie Jo, già famosa cantante (Doris day) dal figlioletto Hank, sono in vacanza in Marocco a Marrakech e sono testimoni involontari dell'assassinio di un francese (Daniel Gelin) conosciuto casualmente, che prima di morire confida al medico che a Londra verrà ucciso preso un uomo politico e di andare a cercare"Ambrose Chappell". In realtà la vittima è un uomo dei servizi segreti e per impedire che Ben parli gli viene rapito il figlio. La scena si sposta a Londra dove dopo vari fraintendimenti i McKenna scoprono che Ambrose Chappel non è un uomo ma un posto, una chiesa diventata un nido di spie. L'assassino verrà sventato durante un concerto sinfonico grazie alla prontezza di spirito di Jo e nel finale, tesissimo, riusciranno a recuperare il figlio.
Il film si diversica da altri di "Hitch" per la sua connotazione drammatica anche se i momenti ironici non mancano, ma meno del solito. La trama è tesa, coinvolgente con momenti di tensione notevoli: ad esempio magistrale è la scena di quando Ben va dal presunto Ambrose Chappel e cammina in una via deserta con un silenzio assoluto interrotto unicamente dal rumore di passi che lo seguono, la tensione è alle stelle e la scena vale da sola tutto il sangue usato a vagonate nei film di Argento per suscitare suspence. Altro momento magistrale che è passato nella storia del cinema è il tentativo di omicidio del politico durante un concerto all'Albert Hall, così da antologia la scena finale nell'ambasciata straniera dove per attirarre l'attenzione e permettere al marito di trovare il figlio, Jo canta una canzone (Que sera sera che diventerà famosissima e riceverà l'Oscar per la migliore canzone)). L'interpretazione di James Stewart è, come al solito, eccellente, ma altrettanto brava è Doris Day che abbandonati i ruoli brillanti interpreta un personaggio con risvolti drammatici dimostrando che è in grado di impersonare anche questi ruoli (successivamente pur non abbandonando le commedie interpreterà ruoli ancora drammatici come 10 in amore o Merletto di mezzanotte). Doris Day che è ancora vivente, confesserà che si sentì trascurata dal regista che aveva in mente per quel ruolo la sua attrice preferita Grace Kelly che giusto quell'anno si sposò.
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burton99
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giovedì 24 febbraio 2011
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magistrale thriller di spionaggio
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James Stewart e Doris Day in stato di grazia, come la superlativa regia di Alfred Hitchcock. Un magistrale thriller di spionaggio, da ricordare per la scena del tentato omicidio nel mezzo di un opera, da ricordare per il totale mantenimento della suspense che culmina nel grido angosciato di Doris Day. Un film grandioso, da vedere e rivedere, opera di grande suspense diretta da un vero maestro, il maestro del brivido.
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emmylemmon xd
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lunedì 29 luglio 2013
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hitchcock non si smentisce mai
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I coniugi Ben ( James Stewart) e Joe ( Doris Day) McKenna sono in vacanza in Marocco con il figlioletto Hank. Durante il viaggio la famiglia conosce un tipo misterioso di nome Louis Bernard (Daniel Gélin), che desta subito dei sospetti a Joe. Il giorno successivo Bernard viene ucciso nel bel mezzo del mercato di Marrakech e confida le sue ultime parole a Ben: un uomo di stato verrà ucciso presto a Londra. Il protagonista è vittima di un grande conflitto morale: collaborare con la polizia o tacere per l'incolumità del figlio rapito? Remake dell'omonimo film diretto dallo stesso regista Alfred Hitchcock, "L'uomo che sapeva troppo" è un thriller mozzafiato, ricco di suspence e di humor tipicamente hitchconiano.
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I coniugi Ben ( James Stewart) e Joe ( Doris Day) McKenna sono in vacanza in Marocco con il figlioletto Hank. Durante il viaggio la famiglia conosce un tipo misterioso di nome Louis Bernard (Daniel Gélin), che desta subito dei sospetti a Joe. Il giorno successivo Bernard viene ucciso nel bel mezzo del mercato di Marrakech e confida le sue ultime parole a Ben: un uomo di stato verrà ucciso presto a Londra. Il protagonista è vittima di un grande conflitto morale: collaborare con la polizia o tacere per l'incolumità del figlio rapito? Remake dell'omonimo film diretto dallo stesso regista Alfred Hitchcock, "L'uomo che sapeva troppo" è un thriller mozzafiato, ricco di suspence e di humor tipicamente hitchconiano. I temi principali sono l'incubo, l'uomo comune coinvolto senza colpe in un "intrigo internazionale" più grande di lui, e il contrasto tra bene e male, ove lo stesso uomo è tormentato dalla propria coscienza,esitante su come agire. James Stewart, "tipico eroe hitchconiano" come amava definirlo il regista, è perfetto come protagonista, lo stesso per Doris Day che, solita interprete di ragazze "acque e sapone", si è rivelata una scelta azzeccatissima. Non manca l'effetto sorpresa. Insomma, sebbene non sia uno dei migliori film del regista, "L'uomo che sapeva troppo" è un thriller coinvolgente ed intrigante. Famosa la scena del tentato assassinio durante un concerto, dove la tensione raggiunge il culmine con il disperato urlo di Doris Day. Celeberrima la canzone "Que sera sera".
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elgatoloco
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martedì 6 aprile 2021
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grande attenzione ai dettagli, in direzione totale
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"Hte Man who knew too Much"I sir Alfred Htichcock, (1956, remake del film in bianco e nero del 1934, dal romanzo, che vale come soggetto di di Charles Bennett e Wyndham Lewis, sceneggiatura di John Michael Hayes e naturalmente di sir Alfred)storia di un medico, di sua moglie cantante e del filglio in Marocco, a Marrakesh(scelta non casuale, dato che è notorio crocevia di spie), che, avendo inconteato"casualmente"in pullman un Francese, arrivati in hotel, incontrnao lui, altri personaggi, lo vedono poi morire per strada, hanno un ulteriore incontro con una curiosa coppia"made in England", apprendono del rapimento del figlio, recandosi in Inghilterra, dove la canatante è molto famosa e accolta dai fans, cercano di fare di tutto per recpuerare il lor bambino, fino a un fatidico concerto, poi.
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"Hte Man who knew too Much"I sir Alfred Htichcock, (1956, remake del film in bianco e nero del 1934, dal romanzo, che vale come soggetto di di Charles Bennett e Wyndham Lewis, sceneggiatura di John Michael Hayes e naturalmente di sir Alfred)storia di un medico, di sua moglie cantante e del filglio in Marocco, a Marrakesh(scelta non casuale, dato che è notorio crocevia di spie), che, avendo inconteato"casualmente"in pullman un Francese, arrivati in hotel, incontrnao lui, altri personaggi, lo vedono poi morire per strada, hanno un ulteriore incontro con una curiosa coppia"made in England", apprendono del rapimento del figlio, recandosi in Inghilterra, dove la canatante è molto famosa e accolta dai fans, cercano di fare di tutto per recpuerare il lor bambino, fino a un fatidico concerto, poi... Con una fusione sinergica , sincretistica e soprrattutto sinestestica tra musica e cinema, con musiche di Bernard Herrmann, coautore(possiamo ben dire così di molti sound-tracks per film hitchockiani), ma qui anche direttore d'orchestra,e di Arthur Benjamin per la cantata, sir Aldred ha realizzato un fiolm a"tappe cruciali"dove esse sono, di seguito: il malinteso in pullman causato involontariamente dal bambino, l'arrivo in hotel e gli incontri relativi, la scoperta e la rivelazione dell'agente(come si scoprirà)segreto made en France, la scoperta del rapimento del figlio,il viaggio a Londra, l'equivoco sulla Chapel , dapprima intesa dai due genitori come un nome proprio di persona, il famoso concerto alla Royal Albert Hall, dove però, in realtà si sventa l'attentato al presidente di uno Stato, ovviamente non identificato(ricordiamo che il 1956 era un anno di piena Guerra Fredda, nella quale ogni parola avrebbe dato atto, potenzialmnete, ad azioni ritorsive che ovviamente sono sempre possibili, anche oggi). Straordinaria la trasformazione della vicenda, dal film in bianco e nero a quello a colori, l'ambientazione un tempo svizzera(dove ci sono solo orologi e cioccolata, Sir Alfred dixit), la questione cronologica, ovviamente la modifica del cast, con uno Stewart(James, ovviamente)decisamente sull'iroso-iracondo, Doris Day, cantante.atrtrice scelta per nulla"a caso", Deniel Gélin come agente segreto, Brenda De Benzie e Bernard Miles, coppia britannica appartemente tranquilla, in realtà neppure"in sonno"come secret agents, nonché la commutazione dlala produzione ingles a quiella to USA, che per Alfred Hitchock ha sempre sifnigicato molto.., El Gato
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elgatoloco
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lunedì 17 aprile 2017
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sempre grande, uncle fred
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"The Man who knew Too Much", edizione 1956, è un remake originalissimo del film del 1934, sempre di Hitchcock: del resto che cos'altro aspettarsi da un regista-autore che considero il più grande del cinema di ogni tempo?Andrebbe fatto un lavoro filologico di confronto tra le due edizioni, senza tema di scadere nel filologismo, perché si tratterebbe invece di confrontare due estetiche e due poetiche sempre hitchockiane, come ovvio. Basterà dire che l'edizione degli anni Cinquanta, oltre ad essere a colori, dunque a potenziare visivamente mimiche facciali e prossemica, è un gioco feroce(jeu au massacre, vien da dire)per es.nella scelta dal taxidermiste-imbalsamatore Ambrose Chapel, dove si dà la confusione tra la persona(artigiano)e il luogo(cappella omonima, appunto), con quanto ne consegue, ossia una bagarre furibonda.
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"The Man who knew Too Much", edizione 1956, è un remake originalissimo del film del 1934, sempre di Hitchcock: del resto che cos'altro aspettarsi da un regista-autore che considero il più grande del cinema di ogni tempo?Andrebbe fatto un lavoro filologico di confronto tra le due edizioni, senza tema di scadere nel filologismo, perché si tratterebbe invece di confrontare due estetiche e due poetiche sempre hitchockiane, come ovvio. Basterà dire che l'edizione degli anni Cinquanta, oltre ad essere a colori, dunque a potenziare visivamente mimiche facciali e prossemica, è un gioco feroce(jeu au massacre, vien da dire)per es.nella scelta dal taxidermiste-imbalsamatore Ambrose Chapel, dove si dà la confusione tra la persona(artigiano)e il luogo(cappella omonima, appunto), con quanto ne consegue, ossia una bagarre furibonda. Ma poi lo sguardo della moglie -guardiana del bambino rapito della coppia, ad opera del vilain sotto le mentite spoglie di un pastore, appunto, il gioco di sguardi(riconoscimenti-misconoscimenti)reciproco spesso da "attaccamento evitante"(chissà se Hitch aveva letto Bowlby?Penso di no, ma qu'importe?). Geniale anche qui il rapporto con la musica, con Bernard Herrmann qui anche direttore d'orchestra in scena(sullo schermo, sorry)e con Doris Day al piano e cantando"QUe serà , serà", che diviene canzone evocatrice-di richiamo per il bambino rapito, che risponderà con un lungo e intenso fischio. Da considerare anche la tensione tra i due coniugi, latente durante il film(coppia americana, attenzione, poi confrontata con il"savoir faire"very british, appunto, quando si recano in Inghilterra alla ricerca della coppia sospettata, a ragione, di aver rapito il figlio). Stewart eccelso, Day idem, Interessante Gélin come spia, in un film di spionaggio dove i termini della cosa(gioco di potenze)è solo accennato, per paura(c'era e forse c'è anche ora la guerra fredda...)di"rianimare il disastro". El Gato
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elgatoloco
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lunedì 27 aprile 2020
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the great hitchcock
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"The Man Who Knew Too Much"(Alfred Htichcock, da un romanzo di Bennet e Wyndham-Lewis, remake di un film, realizzato in GB dallo stesso autore, del 1934, in bianco e nero, mentre questo è di produzione USA ed è del 1956). Molto più lungo(120 minuti questo , di soli 70 la prima versione)ma anche più analitico; interessantissima giò la partenza , con il viaggio in autobus fino a Marrakesch, dove il giovane civino di posto, monsieur Louis Bernard, crea sospetti nella moglie, mentre non pone alcun problema al marito-due psicologie totalmente diverse, , c'è poi lo scambio di personaggi-ossia la falsa attribuzione di"colpe"a un uomo invece che a una coppia.
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"The Man Who Knew Too Much"(Alfred Htichcock, da un romanzo di Bennet e Wyndham-Lewis, remake di un film, realizzato in GB dallo stesso autore, del 1934, in bianco e nero, mentre questo è di produzione USA ed è del 1956). Molto più lungo(120 minuti questo , di soli 70 la prima versione)ma anche più analitico; interessantissima giò la partenza , con il viaggio in autobus fino a Marrakesch, dove il giovane civino di posto, monsieur Louis Bernard, crea sospetti nella moglie, mentre non pone alcun problema al marito-due psicologie totalmente diverse, , c'è poi lo scambio di personaggi-ossia la falsa attribuzione di"colpe"a un uomo invece che a una coppia. il ritratto del Marocco e della civilità araba(specialmente marocchina)è forse un po'convenzioanle, ma bisogna considerare il fatto che Hitchock girava il filmm a metà anni 1950, dunque quando i voli aerei erano ancora scarsamente diffusi, pochi viaggiavano in aereo anche per una questione di costi, dunque diffondersi eccessivamente su specificità non erano da fare e il genio assoluto sir Alfred evita di farlo(nella prima versione la terra visitata da turisti era la Svizzera e anche là-per affermazione dello stesso regista-cosa risalta al pubblico della Svizzera? Orologi e cioccolata... dunque un "basso profilo", eppure qualcosa c'è; del resto gran parte del film ha poi, invece, l'ambientazione britannica, molto più consona all'autore, per ovvi motivi di nascita e di residenza(non ha mai chiesto il passaporto né la cittadinanza USA, pur abitando poi quasi sempre negli States). Imperodnabile, nella vetusta versione italiana che si dica ancora"maomettani"invece che "musulmani"o"islamici". Santa ignoranza... L'intuizione musicale (dove la parte sinfonica è di Arthur Benjamin, mentre il resto del sound -track è di Bernard Herrmann, consueto collaboratore dell'autore per le musiche)è eccelsa, con il finale, che è poi la dominante, dovrebbe coincidere con l'attentato, ma poi se ne ha quasi una replica, con il ricevimento della cantante e del marito medico in ambasciata(di quale ambasciata si tratti ovviamente non lo possiamo sapere, anche considerando il fatto che erano anni di dura guerra fredda. C'è poi, ancora(procedo un po'analiticamente, appunto per rilevare il caarattere nuovo di questo remake rispetto alla first version)lo scambio geniale tra il nome della cappella (Ambrose Chapel)con la persona omonima, un taxidermista incredibilmente spaventato dall'equiovoco, con bagarre conseguente. Dire di James Stewart, qui più"collerico"che in tante altre occasioni, è presto detto, trattandosi di un grande interprete htichockiano, ma è azzeccata anche la scelta di Doris Day, attrice-cantante adatta al ruolo.E anche tutti gli/le altri/e interpreti sono assolutamente"in parte"."Magia", anzi occhio straordinario di questo super-regista, che captava ogni sugardo e ogni volto dei suoi attori/dlele sue attrici, che riteneva "bestie", ma che voleva pienamente funzionali all'opera-. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 8 aprile 2021
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grandezza di un autore , sempre
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"The Man who knew too Much"(Alfred Hticcock, sceneggiatura di sir Alfred con John Michael Hayes, collaboratore frequente, dal romanzo di Charles Bennett e D.B.Wyndham-Lewis, nonché remake del film , sempre htichockiano, di 22 anni prima, che presentava un ì'ambientazione differente-là Svizzera, qui Marocco, Marraksh, era britannico e invece questo è made in the USA, quello era in bianco e nero, qui c'èil colore..., 1958). Coppia di americnai(lui medico, lei cantante, con un bambino, in viaggio di piacere, che già in autobus incontrnao un uomo, di naziaonlità frnacese, che poi rivedrannao in hotel, in un ristorante, ma anche morente dopo un attentato e che si rivela essere un agente del controspionaggio frncese: il bambino verrà rapirto e ritrovato, dopo molte vicissitudini, a Lomdon, dove una strana coppia di inglesi l'ha rapito.
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"The Man who knew too Much"(Alfred Hticcock, sceneggiatura di sir Alfred con John Michael Hayes, collaboratore frequente, dal romanzo di Charles Bennett e D.B.Wyndham-Lewis, nonché remake del film , sempre htichockiano, di 22 anni prima, che presentava un ì'ambientazione differente-là Svizzera, qui Marocco, Marraksh, era britannico e invece questo è made in the USA, quello era in bianco e nero, qui c'èil colore..., 1958). Coppia di americnai(lui medico, lei cantante, con un bambino, in viaggio di piacere, che già in autobus incontrnao un uomo, di naziaonlità frnacese, che poi rivedrannao in hotel, in un ristorante, ma anche morente dopo un attentato e che si rivela essere un agente del controspionaggio frncese: il bambino verrà rapirto e ritrovato, dopo molte vicissitudini, a Lomdon, dove una strana coppia di inglesi l'ha rapito... Tipico tema htichcochiano, quello dei protagonisti non colpevoli di nulla, coinvolti loro malgrado in una vicenda appartentemente incomprensibile, comunque oscura, Con almeno varie tappe che segnao suspense e suo climax. l'icidente in autobus , con il bambino che fa cadere il velo di una donna araba, l'incontro con il Francese, l'incontro in albergo e poi al ristoarante con la coppia inglese, la drammatica morte(con rilvelazione al medico)da parte dell'agente french ial mercato, il rapimento.sparizione del bambino, il viaggio a London con relative kermesses anche a piedi per ritrvoare il figlo perduto, lo sacambio relativo a Ambrose Chapel, che potrebbe essere u n nome e chognome, che come tale esiste ma non è lui, mentre è una chiesa, la vicenda in chiesa, il concerto con attentato e grido della donna che salva la vittima desiegnatoa, ma poi ancora-decisivo per la coppia e il rilascio del figlio, l'invito della coippia presso l'ambasciata del paese straniero, con risoluzione... Poi c'è, straordinaria la sinergia.sinestesia perfetta cinema-muisca, con la composizone di Bernard Herrmann, collaboratore abituale di Htichcok, qui anche in veste di dirrettore d'orchestra, la cantata di Arthur Benjamin. Straordinario, con due bravissimi protagonisti come James Stewart, qui nella parte dell'iracondo e di Doris Day, impegnata come cantante e attrice, di Daniel Gélin, come agente made in France, di Bren da de Banzie e Bernard Miles che impersonano la coppia britannica, di altri e altre ancora. Perfetto, mister sir Alfred. El Gato
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