matteobettini15gennaio
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mercoledì 12 settembre 2018
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il film che fece di jimmy dean un divo
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"East of Eden", titolo originale de 'La Valle dell'Eden' (pellicola estrapolata dall'omonimo romanzo di John Steinbeck, che lo scrisse nel 1952; il film è targato 1955) presenta una particolarità che salta agli occhi fin dalle primissime scene: l'accodinscedneza del regista Elia Kazan nei confronti dell'attore protagonista James Dean. Kazan. è storia nota, fece fare a Dean esattamente quello che gli passava per la testa (anche in virtà dei suoi studi all' 'Actor's Studio' di NY), perché nutriva una fiduica incondizionata nelle capacità attoriali e nel talento del giovane attore, qui alla sua prima interpretazione cinematografica in cui ha il ruolo di protagonista.
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"East of Eden", titolo originale de 'La Valle dell'Eden' (pellicola estrapolata dall'omonimo romanzo di John Steinbeck, che lo scrisse nel 1952; il film è targato 1955) presenta una particolarità che salta agli occhi fin dalle primissime scene: l'accodinscedneza del regista Elia Kazan nei confronti dell'attore protagonista James Dean. Kazan. è storia nota, fece fare a Dean esattamente quello che gli passava per la testa (anche in virtà dei suoi studi all' 'Actor's Studio' di NY), perché nutriva una fiduica incondizionata nelle capacità attoriali e nel talento del giovane attore, qui alla sua prima interpretazione cinematografica in cui ha il ruolo di protagonista. Il risultato conclusivo, proprio a causa dell'indulgenza di Kazan (regista che, ad ogni modo, ci ha regalato alcune tra le più belle peliicole mai sortite della Mecca del Cinema) risultò essere leggermente sbilanciato: James Dean ha effettivamente troppo campo libero per la sua interpretazione, che resta comunque di prim'ordine (si aggiudicò una nominatio agli Oscar come migliore attore). Per il resto, la storia di 'East of Eden' racconta il passaggio estremamente tormentato dall'adolescenza all'età adulta di un giovane californiano di Salinas, Cal Trask (Dean). Il quale mal digerisce l'indifferenza nei suoi confronti del bigotto e puritano padre Adam (Raymond Massey). A nulla varranno i suoi ostinati tentativi per attirare l'attenzione e per ricevere quell'affetto dal padre che non ha mai ottenuto (con caparbietà assoluta, Cal arriverà addirittura a tentare di comprare i sentimenti del genitore. Che ritiene Cal parzialmente responsabile dell'abbandono dell sua bella moglie Kate (Jo Van Fleet, dal carattere irruento e deciso). Cal nutre anche una forte rivalità col fratello Aron (Richard Davalos), fidanzato con Abra (Julie Harris). Verso cui lo stesso Cal, complici anche la curiosità e la simpatia di Abra per lui, inzierà a provare un sentimento sempre più irrefrenabile, che scatenerà una frattura insanabile all'interno della famiglia Trask. Tutto questo mentre impazza la I Guerra Mondiale. Al di là di tutto, comunque, James Dean, autentico prim'attore de 'La Valle dell'Eden', riesce a far breccia nel cuore di chiunque abbia visto il film. Persino l'autore Steinbeck, che in occasione delle riprese si venne a trovare sul set, quando vide Dean per la prima volta esclamò "Dio mio! Questo ragazzo è Cal in persona!". Un'ammirazione che non tutti, però, nutrivano nei confronti di Dean: Massey arrivò perfino a disprezzarlo, complice anche l'esagerata reazione da parte del giovane divo in una parte del film. Una tensione che non poté che giovare all'andamento generale del film, considerati l'ambientazione, la storia, i personaggi.
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great steven
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venerdì 8 maggio 2015
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un figlio desideroso di un affetto paterno negato.
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LA VALLE DELL'EDEN (USA, 1955) diretto da ELIA KAZAN. Interpretato da JAMES DEAN, JULIE HARRIS, RAYMOND MASSEY, RICHARD DAVALOS, JO VAN FLEET, BURL IVES, ALBERT DEKKER, LOIS SMITH, TIMOTHY CAREY
Nel 1917, in un piccolo paese di campagna californiano ricco di campi coltivati a cardi, un ragazzo di nome Cal fa tutto il possibile per conquistarsi le attenzioni del padre, benestante imprenditore agricolo proprietario di numerosi appezzamenti e rigoroso osservatore dei principi biblici, che però gli preferisce il fratello, volenteroso e responsabile studente fidanzato con una ragazza dai capelli rossi. Quando scoprirà che la loro madre, creduta morta, in realtà vive ancora e dirige un bordello, e che gli USA stanno per entrare in guerra al fianco delle potenze alleate, Cal tenterà di catturare la simpatia del padre con un regalo di compleanno ma, fallito il pur coraggioso tentativo, finirà per sottrarre la fidanzata al fratello e butterà quest’ultimo fra le braccia della madre.
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LA VALLE DELL'EDEN (USA, 1955) diretto da ELIA KAZAN. Interpretato da JAMES DEAN, JULIE HARRIS, RAYMOND MASSEY, RICHARD DAVALOS, JO VAN FLEET, BURL IVES, ALBERT DEKKER, LOIS SMITH, TIMOTHY CAREY
Nel 1917, in un piccolo paese di campagna californiano ricco di campi coltivati a cardi, un ragazzo di nome Cal fa tutto il possibile per conquistarsi le attenzioni del padre, benestante imprenditore agricolo proprietario di numerosi appezzamenti e rigoroso osservatore dei principi biblici, che però gli preferisce il fratello, volenteroso e responsabile studente fidanzato con una ragazza dai capelli rossi. Quando scoprirà che la loro madre, creduta morta, in realtà vive ancora e dirige un bordello, e che gli USA stanno per entrare in guerra al fianco delle potenze alleate, Cal tenterà di catturare la simpatia del padre con un regalo di compleanno ma, fallito il pur coraggioso tentativo, finirà per sottrarre la fidanzata al fratello e butterà quest’ultimo fra le braccia della madre. Il fratello di Cal partirà per il fronte a bordo di un convoglio e il padre di entrambi, shockato per gli ultimi impressionanti eventi, cadrà in coma. E solo in punto di morte l’abbiente imprenditore riuscirà a riconciliarsi con Cal, il figlio da lui sempre snobbato, e a comunicargli il suo amore, in un mare di tristezza che investirà tanto Cal quanto la ragazza di suo fratello. Un anno dopo Fronte del porto, il prolifico Kazan ritorna su un tema che, ad una prima osservazione, può apparire di natura squisitamente ed elementarmente economica (i possibili rimedi alla penuria di materia prima per le colture di cardi, la conservazione col ghiaccio e i suggerimenti dei giovani per avere raccolti più abbondanti), ma in verità nasconde neanche troppo velatamente un discorso profondo ed efficace sul bisogno umano di affetto e sulla ricerca della fiducia che, da mondo e mondo, i figli praticano con costanza irrefrenabile per farsi ammirare dai genitori. Diretto da un regista attento tanto alle tematiche popolari quanto a quelle emozionali e in parte anche introspettive, Dean realizza la sua migliore interpretazione con una genuinità cordiale che gli fa rasentare una splendida sublimità recitativa, mettendo a segno uno dei personaggi decisamente più efficienti tra i caratteri giovanili ribelli ma pur sempre magnanimi del cinema statunitense degli anni 1950. Alla base del film c’è l’omonimo romanzo di John Steinbeck, il cui adattamento mantiene una discreta fedeltà e soprattutto trasferisce in immagini audiovisive un concetto di amore paterno-filiale che spicca per la verosimiglianza delle sensazioni, per lo scrupoloso evitamento del buonismo e l’inquadramento della sincerità schietta come valore primordiale e insostituibile per un figlio, se si vuole che cresca su una retta via. Non a caso la scoperta che Cal fa per puro caso, quando si accorge che sua madre è ancora al mondo, lo destabilizza e gli fomenta un odio, seppur non definitivo e inveterato, nei confronti del padre che gliel’ha continuamente nascosto. Oltre all’intensità espressiva e alla tenerezza innata di Dean, sono da lodare anche la delicatezza egregiamente femminile di J. Harris e la spavalderia menefreghista, ma anche il comportamento guidante, di R. Massey. J. Van Fleet premiata con l’Oscar per la miglior attrice non protagonista: la sua algida, distaccata e insensibile proprietaria della casa di tolleranza, sempre in atteggiamento di superiorità, è un perfetto esempio di antieroina privo di semplicismi o caricature involontarie. Girato fra Mendocino e Salinas. Golden Globe 1956 come miglior film drammatico. È l’unica delle tre pellicole girate da Dean (1931-1955) uscita nelle sale cinematografiche quando l’attore era ancora vivo, ossia prima della sua prematura scomparsa. Primo film a colori di E. Kazan, e unico girato a Hollywood.
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luigi chierico
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giovedì 28 maggio 2015
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alle porte dell’al di la’
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E’ passato un secolo dal periodo in cui si svolgono i fatti di questo film, 60 anni da quando è stato girato e proiettato nelle sale. Troppi anni che hanno visto mutare il mondo, i rapporti famigliari, tra ragazzi. Troppi anni che hanno mutato la storia che si è trascinata per secoli con lenti passi di progresso ed evoluzione,tuttavia ha fatto epoca ed è ancora un ottimo film.
James Dean, prima ancora di diventare “Il gigante”,era già gigante quand’era “Nella valle dell’Eden” a soli 24 anni nel 1954-55. Era soltanto Cal fratello di Aront figli di Adam Trask, nomi presi dal Veccchio Testameno per vivere nella valle dell’Eden, tanto per restare in argomento. L’interpretazione di James Dean è grandiosa, unica, sembra che porti addosso la sua tragedia famigliare o la consapevolezza della drammatica morte avvenuta nello stesso anno.
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E’ passato un secolo dal periodo in cui si svolgono i fatti di questo film, 60 anni da quando è stato girato e proiettato nelle sale. Troppi anni che hanno visto mutare il mondo, i rapporti famigliari, tra ragazzi. Troppi anni che hanno mutato la storia che si è trascinata per secoli con lenti passi di progresso ed evoluzione,tuttavia ha fatto epoca ed è ancora un ottimo film.
James Dean, prima ancora di diventare “Il gigante”,era già gigante quand’era “Nella valle dell’Eden” a soli 24 anni nel 1954-55. Era soltanto Cal fratello di Aront figli di Adam Trask, nomi presi dal Veccchio Testameno per vivere nella valle dell’Eden, tanto per restare in argomento. L’interpretazione di James Dean è grandiosa, unica, sembra che porti addosso la sua tragedia famigliare o la consapevolezza della drammatica morte avvenuta nello stesso anno. Ha lasciato per decenni nella memoria della Gioventù Bruciata, ma non solo in quella degli anni 50 e 60, un segno indelebile. Quanti hanno cercato di imitarlo.
La sua tristezza,i suoi gesti, i suoi sguardi, il suo sorriso, tutto esprimeva il suo cuore arrivando a quello dello spettatore. Quanta malinconia, quanta tristezza,quanta sofferenza e quanta amarezza in ogni suo atteggiamento.
Essere depositari di un segreto è di per sé cosa difficile,ma quando devi convi= vere con esso e dipendere perché regola e condiziona l’intera tua condotta di vita, allora il silenzio è pesante e col tempo lo è sempre di più sino a schiacciarti tanto sotto il suo peso che finisci per svelare quello che per anni hai taciuto. Ancora una volta la storia portata sullo schermo dal grande regista Elia Kazan prende spunto dal difficile rapporto familiare allorché l’amore e le attenzioni dei genitori, o di uno solo di essi, non sono profusi in egual maniera e misura nei confronti dei figli. Per ricordare un film recente sulla difficile educazione dei figli tra il sig. O’Brien ed il figlio Jack basta citare “The tree of life”. Qui il padre si chiama biblicamente Adam, un ottimo Raymond Massey, nei confronti del quale a nulla varranno i tentativi del figlio Cal,James Dean,per acquistare attenzione ed affetto. Il suoi esclusivo sguardo è al figlio Aront,un modestissimo Richard Davalos.L’amore, il lavoro, il sacrificio di Cal non basteranno a scalfire il cuore di pietra del genitore, anzi saranno di pretesto per ancor più alimentare l’indifferenza ed il disprezzo nei confronti del figlio. Lo spettatore assiste impotente mentre James Dean continua,scena dopo scena, a rapire il cuore dello spettatore e quello della graziosa Anne, ben interpretata da Lois Smith, dopo aver conquistato l’ affetto,la stima e la fiducia da Kate, premio Oscar Jo Van Fleet. Povero ragazzo,giovane incompreso, un Werther del primo ‘900 all’epoca della Grande Guerra. Il segreto svelato cambierà la vita di tutti mentre la guerra continua, ma non si muore solo in guerra, come non sempre si sposa la persona che si crede d’amare. La fotografia e la ricostruzione degli ambienti, case,strade ed auto d’’epoca sono perfette. La psicologia nei rapporti con la gente, tra uomo e donna, marito e moglie, fidanzati,padri e figli è costantemente perfetta. La musica ha il suo ruolo ma non si può andar via senza portarsi dentro lo sguardo profondo,triste e languido di un James Dean che a breve, solo dopo pochi mesi, lo si dovrà piangere per essere stato portato via da Dio nella Sua valle dell’Eden.
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elgatoloco
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mercoledì 4 agosto 2021
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grande film, certo da"storicizzare"
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"East of Eden"(ELia Kazan, dal romanzo omonimo di John Steinbeck, sceneggiatura di Paul Osborn, 1955)narra del dramma familiare che coinvolge una famiglia californiana nel 1917, anno , tra l'altro, dell'ingresso degli States nella Prima Guerra Mondiale. Cal, il figlio inquieto vuol scoprire se la madre, data per morta dal padre, è ancora viva e la scopre gestrice di un locale"chiuso"(bordello)in un'altra località e i conflitti con il padre e le incomprensioni(gravi)con l'altro fratello segnano la sua vita. Avvierà un'attività commerciale cercando di risarcire le perdite in campo agricolo del padre, riuscendovi, ma il"successo"non verrà apprezzato dal padre, che lo ritiene frutto d speculazioni.
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"East of Eden"(ELia Kazan, dal romanzo omonimo di John Steinbeck, sceneggiatura di Paul Osborn, 1955)narra del dramma familiare che coinvolge una famiglia californiana nel 1917, anno , tra l'altro, dell'ingresso degli States nella Prima Guerra Mondiale. Cal, il figlio inquieto vuol scoprire se la madre, data per morta dal padre, è ancora viva e la scopre gestrice di un locale"chiuso"(bordello)in un'altra località e i conflitti con il padre e le incomprensioni(gravi)con l'altro fratello segnano la sua vita. Avvierà un'attività commerciale cercando di risarcire le perdite in campo agricolo del padre, riuscendovi, ma il"successo"non verrà apprezzato dal padre, che lo ritiene frutto d speculazioni. Il fratelo fidanzato con una ragazza, che però si interessa anche a Cal, dopo un ulteiore diverbio, parte volontario per il fronte, mentre il padre cade in una condizione di salute grave a causa di un ictus, sicché il film(come il romanzo, in questo)si chiude con un finale"aperto", ben diverso dall'allora consueto"happy End"....Elia Kazan, che era grande regista teatrale e filmico, scrittore, rimane un grande del teatro, del cinema e della cultura americana, se facciamo epochè dal suo attegtgiamento politico(dapprima comunista, fu poi un"traditore"davanti al fanatico Comitato per le attività antiamericane di Joseph MCCarthy).. Qui traduce filmicamente il grande romanzo di quel grandissimo scrittore che fu Steinbeck, ovviamente limandolo e adattandolo, con varie modifiche, opere anche dello sceneggiature Paul Osborn. puntando sul dramma familiare, ma anche sulla contestualizzazione storica e, per quanto possibile, anche economica, realizzando un film a colori(il primo nella sua carriera)teso, efficace, nel quale il protagonista James Dean, che oltre a questo, realizzò solo altri due film oltre a qualche partecioazione in TV e a uno spot(noto il fatto che morì poco dopo questo film per un incidente autombolilistico), creando il meglio del metodo Stanislwskij-Strasberg, dell'indentificazione.immedesimazione delll'interprete nel personaggio, senza dimenticare che anche gli altri interpreti, da Julie Harris a Richard Davalos, ma in complesso è vera"sinfonia"di attori e attrici di grande livello. , Uno dei film che meglio esprimono lo"spirito del tempo", come anche gli altri due di Dean. El Gato
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