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g. romagna
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venerdì 15 gennaio 2010
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un tram chiamato desiderio
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Un grande film per la frenesia che riesce a trasmettere, quella frenesia che, coniugata in diverse maniere, caratterizza i due poli opposti, nonchè personaggi principali, della vicenda: da un lato c'è Stanley Kowalski, rude, cattivo e violento, dall'altro Blanche, fragile, insicura, nevrotica e dal passato travagliato. In mezzo a loro sta la figura della sorella di Blanche e moglie di Stanley, donna che, nella sua muta rassegnazione con cui sopporta le malversazioni del marito, offre una panoramica ancor oggi -purtroppo- attuale nel descrivere il silenzio con cui spesso tante donne tollerano di vivere alla stregua di oggetti posseduti, nè più nè meno, dal proprio consorte.
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Un grande film per la frenesia che riesce a trasmettere, quella frenesia che, coniugata in diverse maniere, caratterizza i due poli opposti, nonchè personaggi principali, della vicenda: da un lato c'è Stanley Kowalski, rude, cattivo e violento, dall'altro Blanche, fragile, insicura, nevrotica e dal passato travagliato. In mezzo a loro sta la figura della sorella di Blanche e moglie di Stanley, donna che, nella sua muta rassegnazione con cui sopporta le malversazioni del marito, offre una panoramica ancor oggi -purtroppo- attuale nel descrivere il silenzio con cui spesso tante donne tollerano di vivere alla stregua di oggetti posseduti, nè più nè meno, dal proprio consorte. A questa inermità si affianca invece quella volontà di cambiare, di lasciarsi alle spalle uno ieri tormentato per sperare in un domani migliore, incarnata nella persona di Blanche, la quale, però, deve scontrarsi quotidianamente con la crudeltà di Kowalski, uomo che diviene così simbolo, crudo ma efficace, di quella realtà contro cui ella ha dovuto fare i conti finendo per perderne le redini. Nemmeno la via, all'apparenza promettente, di un possibile nuovo amore riesce per lei ad essere efficace, poichè tutto naufragherà nell'ipocrita spirale del perbenismo. Solamente il finale, nella comparsa dell'evento estremo della follia, riuscirà a smuovere le acque dell'inermità e della rassegnazione altrui, con l'immolazione della vittima destinata e sacrificale che darà luogo, però, al riscatto ed al termine, per qualcun altro, di quella condizione di subalternità altrimenti vista, in precedenza, come innata ed immutabile. Un Tram che si Chiama Desiderio è un film amaro, crudo, e per questo terribilmente efficace e capace di sconvolgere e trasportare nel turbinio di emozioni che evoca. Marlon Brando, splendido nel ruolo di Kowalski, con la sua bellezza, la sua aria tracotante, il suo fisico scultoreo e la sua ostentata maglietta attillata, è divenuto con questa pellicola idolo di intere generazioni e stella di culto -a buon diritto- della storia del cinema. Semplicemente magnifica Vivian Leigh nel ruolo di Blanche. Un grande, grande film. Sicuramente da vedere.
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barmario
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giovedì 10 dicembre 2009
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ottima interpretazione degli attori
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L'intensa interpretazione degli attori protagonisti innalza di molto la qualità del film, che si poggia comunque su una buona trama, dinamica nonostante l'anno di produzione.
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tony71
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giovedì 26 novembre 2009
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grande film
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sicuramente il capolavoro di Kazan, con uno strespitoso Marlon Brando. Ma l'interpretazione di Vivien Leigh è veramente indimenticabile
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marezia
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giovedì 6 agosto 2009
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p.s.
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Liquidato il "rebus" Morandini vi chiedo: ma qual'è lo stupro inserito come elemento della trama dal "mostro a tre teste"? (scusate però suona troppo bene. Perché io non l'ho visto e nemmeno l'ho avvertito come accennato, boh...
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marezia
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giovedì 6 agosto 2009
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ora sì che ho capito...
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La valutazione dei Morandini svela finalmente il mistero sulla loro (visto che sono citati allo stesso titolo) capacità intellettiva: complimenti nel corpo centrale, enunciazione dei premi ottenuti nella parte finale e in testa... 4 stelle soltanto. Se non è un CAPOLAVORO questo, allora qual'è?
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marezia
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giovedì 6 agosto 2009
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ora sì che ho capito...
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La valutazione dei Morandini svela finalmente il mistero sulla loro (visto che sono citati allo stesso titolo) capacità intellettiva: complimenti nel corpo centrale, enunciazione dei premi ottenuti nella parte finale e in testa... 4 stelle soltanto. Se non è un CAPOLAVORO questo, allora qual'è?
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atticus
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sabato 25 luglio 2009
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capolavoro mozzafiato
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Tra le massime vette mai raggiunte nel corso della storia del cinema. Un autentico capolavoro imprescindibile e trascinante, reso immortale dalle interpretazioni a dir poco sconvolgenti del cast, dall'assoluta maestria registica di Kazan, da una messa in scena fantastica e dalla meravigliosa partitura musicale di Alex North. Alla base, un testo teatrale del geniale Tennessee Williams che ha fatto epoca. Un cult movie che mette i brividi e che fa rimpiangere un certo modo di fare cinema in quegli anni, ormai divenuto irripetibile. Leggendario il volgare e sexy Brando, splendida e commovente Vivien Leigh nel ruolo che l'avrebbe segnata per il resto dei suoi giorni, da applausi Hunter e Malden.
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Tra le massime vette mai raggiunte nel corso della storia del cinema. Un autentico capolavoro imprescindibile e trascinante, reso immortale dalle interpretazioni a dir poco sconvolgenti del cast, dall'assoluta maestria registica di Kazan, da una messa in scena fantastica e dalla meravigliosa partitura musicale di Alex North. Alla base, un testo teatrale del geniale Tennessee Williams che ha fatto epoca. Un cult movie che mette i brividi e che fa rimpiangere un certo modo di fare cinema in quegli anni, ormai divenuto irripetibile. Leggendario il volgare e sexy Brando, splendida e commovente Vivien Leigh nel ruolo che l'avrebbe segnata per il resto dei suoi giorni, da applausi Hunter e Malden. Indiscutibilmente un film memorabile!
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paride86
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giovedì 16 luglio 2009
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ottimo
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Un film che è come un pugno allo stomaco: violento e atroce.
Marlon Brando qui è impegnato in uno dei suoi personaggi più odiosi, mentre Vivien Leigh dà il meglio di sé con una Blanche disperatamente folle e disgraziata.
Da vedere assolutamente.
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matteo
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giovedì 5 marzo 2009
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film prolisso
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QUESTO FILM DI ELIA KAZAN HA SICURAMENTE FASCINO,SI NOTINO INFATTI LE INTERPRETAZIONI MOLTO RIUSCIUTE SOPRATTUTTO DI VIVIEN LEIGH,NONOSTANTE QUESTO LA STORIA A VOLTE NON ENTUSIASMA E NEANCHE LA CARICA DEVASTATRICE DI MARLON BRANDO NEI PANNI DEL MARITO RIBELLE E BULLO RIESCE A RISOLLEVARLO.CREDO CHE MANCHI A VOLTE QUALCHE DETTAGLIO,A VOLTE QUALCHE INQUADRATURA APPENA ACCENNATA.
PASSATA LA PRIMA ORA DI FILM PREVALE UN PO DI STATICITA'E DI NOIA,TUTTO CIO'MAGARI PERCHE'KAZAN TORNA SPESSO NEGLI STESSI DIALOGHI SCONTRO TRA MARLON BRANDO E LA SORELLA DELLLA MOGLIE.CREDO CHE CI SIANO STATE PRODUZIONI MOLTO PIU'INTROSPETTIVE E MEGLIO REALIZZATE SEMPRE NEL 1951,MI VIENE IN MENTE COM'ERA VERDE LA MIA VALLE DI JOHN FORD FILM DI BEN ALTRO SPESSORE.
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QUESTO FILM DI ELIA KAZAN HA SICURAMENTE FASCINO,SI NOTINO INFATTI LE INTERPRETAZIONI MOLTO RIUSCIUTE SOPRATTUTTO DI VIVIEN LEIGH,NONOSTANTE QUESTO LA STORIA A VOLTE NON ENTUSIASMA E NEANCHE LA CARICA DEVASTATRICE DI MARLON BRANDO NEI PANNI DEL MARITO RIBELLE E BULLO RIESCE A RISOLLEVARLO.CREDO CHE MANCHI A VOLTE QUALCHE DETTAGLIO,A VOLTE QUALCHE INQUADRATURA APPENA ACCENNATA.
PASSATA LA PRIMA ORA DI FILM PREVALE UN PO DI STATICITA'E DI NOIA,TUTTO CIO'MAGARI PERCHE'KAZAN TORNA SPESSO NEGLI STESSI DIALOGHI SCONTRO TRA MARLON BRANDO E LA SORELLA DELLLA MOGLIE.CREDO CHE CI SIANO STATE PRODUZIONI MOLTO PIU'INTROSPETTIVE E MEGLIO REALIZZATE SEMPRE NEL 1951,MI VIENE IN MENTE COM'ERA VERDE LA MIA VALLE DI JOHN FORD FILM DI BEN ALTRO SPESSORE.RESTA COMUNQUE UN FILM INTERESSANTE E IMPORTANTE NELLA CARRIERA DI MARLON BRANDO.
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exitplanetdust
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giovedì 1 gennaio 2009
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un teatro che si chiama cinematografo
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Fra gli adattamenti di Williams, questo mi è parso quello più spiccatamente cinematografico (vedi l'uso interessante del sonoro e del montaggio verticale in genere). Perciò l'ho apprezzato. Trasuda letteratura e teatro, certo, ma la trasposizione è qui a mio avviso meglio riuscita. L'interpretazione degli attori è di chiara derivazione teatrale, specie quella della Leigh: ma lo stile affettato e pomposo, calza a pennello alla natura teatrale del personaggio.
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